sabato 18 dicembre 2021

Denuncia politica - Denunciò di essere stata picchiata da un poliziotto, l’agente assolto e lei condannata per oltraggio! Forte protesta a Torino

Infamia in azione al tribunale di Torino

Maya Bosser Peverelli, militante di Askatasuna, è stata condannata dal tribunale di Torino. Protesta dei militanti: “Abbiamo creduto nelle istituzioni e ancora una volta è stato dimostrato che non si può avere fiducia in loro”

TORINO. Contestazione davanti a Palazzo di Giustizia al termine della lettura della sentenza sulla vicenda di Maya Bosser Peverelli, la militante del centro sociale Askatasuna accusata di oltraggio a pubblico ufficiale e condannata oggi a quattro mesi di reclusione. Nello stesso procedimento, Maya era anche parte lesa: durante un arresto, quattro anni fa, denunciò di essere stata picchiata da un poliziotto. L'agente accusato di averla colpita al volto, assistito dall’avvocato Nicola Gianaria, è stato assolto perché il fatto non costituisce reato.

In 50 davanti al Tribunale di Torino
Fuori da Palazzo di Giustizia, una cinquantina di militanti del centro sociale Askatasuna riuniti in presidio hanno cercato di forzare il cordone delle forze dell'ordine schierato davanti all'ingresso. Sul posto gli agenti della Digos.

La storia
La vicenda risale all'8 giugno 2017 quando la giovane, insieme a un amico, condannato a cinque mesi, aveva protestato con dei poliziotti impegnati in un controllo nella zona dei Murazzi. Portata negli uffici delle Volanti in corso Tirreno, con un video su YouTube aveva denunciato di essere stata picchiata dall'agente. Il pubblico ministero Manuela Pedrotta, che per Maya aveva chiesto una condanna a sei mesi e per l'agente a un mese di reclusione, aveva osservato in aula: «Il parapiglia durò una frazione di

Denuncia politica - Razzismo nella vaccinazione a Torino

Torino, niente vaccino per chi è rinchiuso nel Cpr anche se prenotato

Il rischio Covid emerge dal sopralluogo dei consiglieri Grimaldi, Diena e Ravinale: "Solo un tampone all'ingresso, poi basta, a differenza di quanto succede in carcere"

"In un periodo in cui ogni sforzo viene fatto per combattere il Covid, per chi sta dentro al Cpr non c'è diritto alla vaccinazione", lo hanno messo in evidenza Marco Grimaldi, Alice Ravinale e Sara Diena, esponenti di Sinistra ecologista, al termine di un sopralluogo al Cpr di Torino. "All'interno non c'è la possibilità di essere vaccinati contro il Covid, anche se molti vorrebbero. Alcuni trattenuti avevano in

Internazionalismo - Repressione antioperaia nello Stato spagnolo contro la grande lotta dei metalmeccanici a Cadice

 repression antiobrera en estado espanol

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  1. 🔴Las fuerzas represivas del Estado han detenido a un total de 6 personas relacionadas con las protestas de la huelga del metal en Cádiz.

    ¡Basta de arrestos contra los que luchan! ¡Basta de montajes policiales y difamaciones! ¡Viva la lucha del metal

Internazionalismo - Myanmar - i comunisti maoisti riprendono la lotta armata - prima info

IL PARTITO COMUNISTA DI BIRMANIA HA RISTABILITO IL SUO ESERCITO POPOLARE DI LIBERAZIONE. IN UN'INTERVISTA ESCLUSIVA CON THE MORNING STAR, UN RAPPRESENTANTE DEL PARTITO SPIEGA PERCHÉ I COMUNISTI HANNO RIPRESO LA LOTTA ARMATA CONTRO LA GIUNTA DEL MYANMAR 

[Membri di un gruppo giovanile tengono un flash mob per protestare contro il governo militare del generale Min Aung Hlaing nella città di Pabedan a Yangon, Myanmar]

Dopo un intervallo di oltre 30 anni, il Partito Comunista di Birmania (PCB) ha ricostituito il suo Esercito Popolare di Liberazione, per combattere il regime militare del Myanmar.

Il ritorno alla lotta armata è stato in divenire da anni. Tuttavia, il processo ha ricevuto un nuovo impulso dalla Rivoluzione di Primavera, l'ondata di massa all'interno del paese scoppiata dopo il colpo di stato militare del 1° febbraio di quest'anno.

Poi la leadership dell'esercito ha estromesso i partiti civili, raggruppati attorno alla Lega Nazionale per la Democrazia (LND) di Aung San Suu Kyi, dal governo.

Sostenendo l’esistenza di brogli elettorali nelle elezioni generali del Myanmar del 2020, il generale Min Aung Hlaing ha arrestato diversi leader politici civili tra cui il presidente U Win Myint e il consigliere di Stato Aung San Su Kyi, e ha istituito il Consiglio di amministrazione statale (CAS).

Proteste pacifiche di massa contro il colpo di stato, compresi scioperi e manifestazioni, sono state violentemente represse dai militari. Come risposta numerosi gruppi politici ed etnici da allora hanno organizzato o rianimato gruppi di resistenza armata.

Un rappresentante del Partito Comunista ha detto al Morning Star: "È vero che il Partito Comunista della Birmania ha iniziato a organizzare una forza armata. Ma devo sottolineare che i nostri tentativi di ricostruire l’ELP sono iniziati prima che le notizie raggiungessero i media.

"Abbiamo cercato di ristabilirlo da diversi anni, ma è effettivamente nato ora a causa delle nuove

venerdì 17 dicembre 2021

Sciopero generale - Milano striscione di proletari comunisti



Sindacato di classe - Sciopero generale e sindacalismo di classe

Lo sciopero generale è riuscito nelle fabbriche, questa è la notizia e il fatto più importante - questo sarebbe stato impossibile senza che si arrivasse a questa proclamazione.

Nelle altre realtà nulla di particolarmente importante se non che la strada per uno sciopero generale vero è aperta e i lavoratori come massa hanno finalmente cominciato a prendere le distanze dal governo Draghi e dal sistema dei partiti che lo regge in particolare PD e Salvini.

Questo è importante perchè il sindacato di classe come linea e pratica del sindacalismo classista e combattivo senza acqua non può nuotare, altrimenti è come la mosca in un bicchiere.

Lo Slai cobas per il sindacato di classe dove ha partecipato, in alcune fabbriche e alle manifestazioni di Milano, Palermo e Bari ha tratto vantaggi, apprezzamenti e contatti nuovi da questa partecipazione e anche questo è importante... nella battaglia che stiamo facendo per l'unità del/per il sindacato di classe con base nelle fabbriche e nelle lotte, per il fronte unico di classe da ricostruire.

Prossimo appuntamento assemblea telematica nazionale del patto d'azione autoconvocata 8 gennaio ore 9-13 -, per contribuire, orientare, sviluppare la lotta sindacale e politica contro il governo Draghi, i padroni, la linea dei sindacati confederali a guida Landini.

Slai cobas per il sindacato di classe
coordinamento nazionale 

slaicobasta@gmail.com

17 dicembre 2021

giovedì 16 dicembre 2021

Imperialismo italiano - Lampedusa/Pantelleria: l'imperialismo italiano militarizza sempre di più i suoi confini per la contesa interimperialista. Missili invece che soccorso ai migranti

Venti di guerra nel Mediterraneo, al centro degli interessi della borghesia imperialista italiana che così prepara altre stragi di migranti. Imperialismo italiano assassino!


Dalla rivista RID (Rivista Italiana di Difesa): 

Batterie costiere missilistiche antinave a Pantelleria e Lampedusa?

16/12/2021 

E’ in corso di valutazione a livello di Stato Maggiore della Difesa l'acquisizione di batterie costiere missilistiche antinave per il rischieramento sulle isole di Lampedusa e Pantelleria. Se tale valutazione dovesse avere esito positivo ed una tale misura dovesse essere attuata, si tratterebbe di un fatto strategico rilevante. Data la posizione delle 2 isole, infatti, ciò garantirebbe all’Italia il controllo di un’ampia porzione di Mediterraneo e di tutto lo strategico crocevia tra Mediterraneo centro-occidentale e quello Orientale. Insomma, avere batterie costiere a Lampedusa e Pantelleria rappresenterebbe un bello strumento di interdizione nel mezzo di uno scacchiere prioritario per l’interesse nazionale italiano; scacchiere da tempo attraversato da tensioni di ogni genere dovute a generale instabilità, alle dispute per lo sfruttamento delle risorse energetiche ed alla presenza di attori guidati da politiche assertive, se non propriamente ostili.

Lotte operaie - Nelle fabbriche continuano gli accordi antioperai - ora dell'uno ora dell'altro sindacato confederale - serve il sindacato di classe che non è la FIOM

UN ACCORDO CONTRO LA SOLIDARIETÀ TRA GLI OPERAI

La Piaggio,  FIM, UILM, UGL hanno completato il colpo di mano contro i diritti dei lavoratori. Non hanno firmato questa volta il solito accordo di svendita degli interessi dei lavoratori. Si sono spinti oltre. 
Grazie ad uno degli ultimi regali dei governi Berlusconi, hanno potuto firmare il cosiddeto  ACCORDO DI PROSSIMITÀ che  deroga alle poche leggi che, seppur molto parzialmente, tutelano i lavoratori precari,  minando ogni certezza del diritto per i lavoratori: per essi non valgono le leggi dello Stato  visto che i padroni possono aggirarle servendosi della firma di sindacati compiacenti.
Un accordo che FIM, UILM e UGL hanno potuto  formalmente firmare perchè hanno la maggioranza della  RSU. 
Ma hanno in ogni caso dovuto aspettare l’autunno, quando la produzione è bassa,  fidando sulla non reazione dei lavoratori fissi, che non vengono toccati immediatamente dall’accordo, e nel consenso  di quelli  a termine che sperano il prossimo anno di essere richiamati dall’azienda,  illusi e  spinti dalle necessità a guardare  le briciole nel piatto ora  senza vedere cosa significhi domani per loro e per l’insieme di tutti i lavoratori: una vita senza certezze, di ricatto, di umiliazione,  di competizione con gli altri compagni di lavoro,  senza altra prospettiva che ricevere una lisciatina dal padrone e altre  promesse che prima o poi….. 
FIM, UILM e UGL sbandierano anche, senza vergogna,  come grande conquista sindacale le 50 assunzioni a tempo indeterminato entro  marzo,   offendendo ulteriormente la dignità e l’intelligenza dei lavoratori. 
Prima di tutto: l’azienda ha il totale arbitrio nella scelta “ sulla base di specifica valutazione professionale”, da leggere come valutazione della fedeltà  all’azienda e della totale disponibiltà alla flessibilità oraria e agli  straordinari. Secondo: la Piaggio  darà ai solo sindacati firmatari le informazioni sulle assunzioni, trattate come affare privato tra soci, escludendo il resto della RSU e negando a  tutti i lavoratori il diritto a  sapere e controllare. Terzo: negli ultimi anni  ci sono state tra le 70/100 uscite annue tra NASPI e pensioni.  Quarto: chiunque capisce che, se vuole produrre, l’azienda deve assumere, e se gli vengono concessi a piacere operai stagionali assumerà meno occupati stabili.
Come corvi e avvoltoi  i sindacati firmatari si  avventano sulle spoglie dei diritti dei lavoratori che stanno contribuendo  a distruggere. Diritti che furono  il risultato di  lotte durissime, costate tantissimo a tutti quegli operai che credevano che lottare per la dignità di chi lavora fosse un dovere per sè e per quelli che sarebbero venuti  dopo di loro. Un’eredità lasciata  con fiducia  nella convinzione che la solidarietà tra i lavoratori vada oltre il proprio presente.
COMITATO OPERAI PIAGGIO

da operai contro

mercoledì 15 dicembre 2021

Lotte studentesche - Stop agli accordi tra Politecnico di Torino e Frontex!

Dopo le titubanti dichiarazioni del Rettore che dice di voler salvaguardare l’istituzione universitaria salvo poi barricarsi dietro alla burocrazia e prendere tempo pur di non dichiararsi disposto a stracciare gli accordi, il presidio degli studenti dell’università di Torino ha deciso di entrare dentro al cortile del Politecnico.

La polizia e i carabinieri in assetto antisommossa hanno provato senza successo a respingerci: che il Rettore Saracco permetta alle forze dell’ordine di entrare al Politecnico e di aggredire degli studenti che protestano è inaccettabile.

I fatti parlano chiaro: Frontex ha processi aperti alla corte di Giustizia europea per violazione di diritti

Solidarietà proletaria - Processo agli antifascisti genovesi: parlano gli imputati

 

Martedì 14 dicembre si è svolta l’udienza del processo ad una cinquantina di antifascisti genovesi “colpevoli” di avere di fatto impedito, il 23 maggio 2019, il comizio elettorale di CasaPound nella centrale piazza Marsala.

Fuori dal tribunale si è svolto un presidio di solidarietà convocato da Genova Antifascista, durante il corso della mattinata in cui si è svolta l’udienza.

Il procedimento giudiziario, entrato nel vivo ai primi di dicembre, ha subito una variazione nel suo

Sciopero generale - IL DIRITTO DI SCIOPERO NON SI TOCCA! MA LE OO.SS ACCETTANO I DIVIETI DELLA CGS

La Commissione Garanzia Sciopero ha vietato lo sciopero generale del 16 dicembre per i lavoratori e le lavoratrici di Scuola, Sanità, Poste, Raccolta rifiuti. 

Questo divieto è gravissimo. Si va oltre i limiti (già pesanti) dell'"autoregolamentazione del diritto di sciopero", per cui deve restare al lavoro una minima parte dei lavoratori per garantire i servizi minimi essenziali; qui si impedisce in toto che migliaia di lavoratori e lavoratrici possono esercitare un loro diritto costituzionale. E questo è tanto più grave proprio perchè tocca settori, come la Sanità, in cui i problemi sono pesantissimi, niente si vuole cambiare e i lavoratori, dai medici agli addetti alle pulizie sono stressati. Siamo al paradosso, nella Sanità devi continuare a lavorare a rischio, supersfruttato, ma non puoi scioperare! 
Ma è anche grave lì dove, vedi le Poste, le motivazioni non sono neanche formalmente a garanzia della popolazione, ma per "non causare notevoli danni, soprattutto al sistema delle spedizioni, in un momento dell'anno estremamente delicato per le consegne come quello che precede il Natale", quindi per permettere alle aziende, come Amazon, di poter vendere/spedire e fare soldi.
Le norme della CGS, quindi, non sono affatto di "garanzia sciopero" - come impropriamente viene detto nella sigla - ma stanno diventando sempre più di repressione dello sciopero
Con una repressione si sta via via ampliando in questi ultimi anni (vedi il divieto l'8 marzo scorso alle lavoratrici della scuola, le pesanti sanzioni comminate allo Slai cobas per il sindacato di classe in occasione sempre di scioperi delle donne, negli anni precedenti). 

MA E' ALTRETTANTO GRAVE CHE QUESTA REPRESSIONE DEL DIRITTO DI SCIOPERO NON TROVI ALCUNA REALE OPPOSIZIONE - anche per lo sciopero generale del

Internazionalismo - Comunicato/report sulla Giornata Internazionale d'Azione del 24 novembre in sostegno alla guerra popolare in India - ICSPWI

 

La giornata internazionale di azione a sostegno della guerra popolare in India e del PCI (maoista) contro la nuova operazione genocida ‘Prahaar 3’ è stata un successo.

Sulla base dell’appello lanciato dai Comitati di sostegno di Galizia e Italia, entrambi parte da sempre del Comitato internazionale di sostegno, è stato raccolto in diverse forme in un gran numero di paesi.

L’informazione sulla giornata, data la varietà di organizzazione e forme è ancora in corso, tenendo anche conto che le iniziative sono andate già ben oltre il 24 novembre.

La guerra popolare in India che sviluppa un processo di liberazione delle classi oppresse, vera speranza per il proletariato e gli oppressi del mondo non è sola. Il PCI (maoista) resiste e combatte, e come ha sconfitto l’operazione ‘Green Hunt’, sconfiggerà l’infame operazione ‘Prahaar 3’!

La solidarietà internazionale e internazionalista è un’arma!

I martiri della rivoluzione indiana sono immortali e il 24 novembre 2021 è stato un tributo internazionale all’immortale compagno Kishenji, vilmente assassinato 120 anni fa.

L’offensiva del governo Modi, con l’operazione ‘Prahaar 3’ è contrastata, e lo sarà sempre di più, a livello nazionale e internazionale. Questo con il 24 novembre diventa effettivamente una battaglia internazionale, una campagna prolungata che fa paura e sempre più lo farà al regime del fascista e genocida Modi e ai suoi padrini imperialisti nel mondo.

Questo è stato detto nelle centinaia di iniziative che si sono sviluppate.

Dall’Italia, dove l’ambasciata indiana a Roma è stata sanzionata e il Consolato di Milano attaccato con un presidio rivolto ai tanti migranti indiani presenti in Italia. Ma il Comitato ha fatto anche altro. Ha raccolto in un’assemblea i rappresentanti dei lavoratori indiani già organizzati nel sindacato di classe perché facessero il punto della situazione, e lo hanno fatto esprimendo la loro solidarietà alle masse contadine in lotta e alle masse in armi sotto la guida del PCI (maoista).

Di grande importanza, e per la prima volta in un paese imperialista, le lavoratrici e i lavoratori dello Slai cobas per il sindacato di classe in assemblee hanno approvato il 24 novembre una mozione di solidarietà alla guerra popolare in India. In Italia, inoltre, la campagna era già cominciata in occasione del G20, con Modi presente a Roma, e ha esteso la sua presenza nella grande manifestazione di 100mila donne del 27 novembre

Tutte le città della Galizia sono state toccate dall’agitazione del Comitato di questo paese.

Ma per la prima volta l’appello a sostegno della guerra popolare è stato raccolto nello Stato spagnolo con iniziative in diverse città, organizzate da giovani marxisti leninisti maoisti.

In Germania, assemblee, grandi scritte, striscioni in numerose città.

Così come in Irlanda, in Gran Bretagna, in Danimarca, in Finlandia, in Svezia, in Norvegia, in Austria, in Francia, in Canada. Un’azione combattente, che il Comitato saluto con entusiasmo, si è sviluppata in Svizzera.

I blog solidali del Comitato internazionale Datze bao Rojo, Maoist Road, documentano con testi e immagini la campagna.

Grande la celebrazione di sostegno dei combattenti turchi nei campi di battaglia del nord Kurdistan e Siria. Altri compagni turchi hanno mandato un forte e grande saluto alla guerra popolare in India; così come hanno fatto i Filippini, da sempre le guerre popolari nelle Filippine e in India marciano insieme.

In America Latina da una delle basi rosse della rivoluzione mondiale, il Brasile, è venuta forte la solidarietà alla guerra popolare in India. Manifestazioni e iniziative di vario tipo, saluti solidali si sono svolte in Colombia, Messico, Cile, Equador.

Nel continente africano la rossa bandiera del sostegno alla guerra popolare è stata innalzata in Tunisia, aprendo in questo grande continente il sostegno che è anche un’indicazione per tracciare ed aprire il cammino della guerra popolare in tutta l’Africa.

In Asia il vento della solidarietà internazionale è passato per Afghanistan, Nepal, e in diverse forme il messaggio è arrivato in numerosi altri paesi.

Nel ventre dell’imperialismo americano, nemico principale dei popoli del mondo er delle guerre popolari, in India come in altri paesi, grande sponsor di Modi, si è alzata forte la solidarietà nelle mani dei compagni maoisti di diverse città degli Usa.

Una giornata importante!


Alimentata in maniera forte e chiara dall’appello del Comitato Centrale del Partito Comunista dell’India (maoista): “Facciamo della giornata internazionale del 24 novembre… un grande successo”.

In questo appello il PCI (maoista) ha dato risalto ai 10 anni di sostegno del Comitato internazionale e alla grande decisione di dare vita alla giornata del 24. Il PCI maoista ha raccolto questo appello e lo ha lanciato ai simpatizzanti rivoluzionari di tutto il paese, alle organizzazioni di sinistra, democratiche e patriottiche, alle forze laiche anti indutva, ai proletari, contadini, studenti, intellettuali, donne, Dalid, Adivasi.

Un ponte rivoluzionario e solidale si è stabilito tra proletari e masse antimperialiste tra l’India e il resto del mondo. Questo ponte ha assestato un colpo al regime di Modi e all’imperialismo.


Certo, tutte le forze maoiste, rivoluzionarie, antimperialiste, avrebbero voluto e potevano fare di più. Ma le condizioni attuali, oggettive e soggettive, non lo hanno permesso adeguatamente.

Ma il 24 novembre, compagni e compagne, non è che l’inizio!

Limiti ideologici, politici e organizzativi si possono e si devono superare.

Il 24 novembre ‘21 è il nuovo inizio della campagna internazionale!

Forti della sua iniziale riuscita, forti della chiarezza dell’indicazione, ora faremo di più!

Ambasciate, Consolati, padroni dell’economia, dell’industria e della finanza che sviluppano affari e profitti col regime indiano, Istituzioni internazionali che volgono gli occhi dall’altra parte di fronte ai crimini del regime di Modi contro intellettuali, studenti, donne, masse popolari, grandi masse contadine, lavoratori di tutti gli Stati dell’India, non devono dormire sonni tranquilli.


La stampa del regime indiano e dell’imperialismo ha prima parlato allarmata e poi ha silenziato la campagna con la censura, in India e nel mondo.

Questo dimostra quanto essi la temono e quanto sia importante svilupparla.


Il primo punto per dare forza e continuità alla campagna è organizzare Comitato di sostegno in tutti i paesi che vi hanno partecipato, unirli in un unico Comitato internazionale, largo, aperto, rappresentativo, fondato sulla denuncia, l’azione in tutte le forme, l’informazione e il legame tra le masse proletarie e le masse in lotta in ogni paese, il combattimento politico e militante.


Questo non è solo nell’interesse della guerra popolare in India ma si intreccia ed è fortemente legato alla situazione internazionale nel mondo.

Le masse indiane stanno scrivendo una pagina storica nello scontro di classe attuale nel mondo, lo sviluppo della guerra popolare in India conferma che è possibile questa via per tutti i paesi oppressi dall’imperialismo.

Il proletariato mondiale comprende e comprenderà sempre di più che l’avanzamento della guerra popolare in India e negli altri paesi in cui essa si sviluppa a diversi stadi mette in discussione i rapporti di forza non solo nella Regione sud-asiatica ma in tutto l’assetto del sistema imperialista mondiale.

Forti di questa convinzione, una riunione internazionale a fine gennaio 2022, sulla base di un’attenta analisi della situazione e raccogliendo tutti i rappresentanti possibili di questa campagna, deciderà nuove giornate di lotta, nuove forme di iniziative solidali e rafforzerà i legami tra i Comitati nei diversi paesi e la guerra popolare guidata dai maoisti.

FERMARE LA MANO FASCISTA E GENOCIDA DELLA CAMPAGNA MILITARE PRAHAAR 3!

SOSTENERE LE MASSE IN LOTTA E LE MASSE IN ARMI IN INDIA!

VIVA LA GUERRA POPOLARE!

VIVA IL PCIM IN INDIA!

INSIEME CON I COMPAGNI INDIANI “COMBATTIAMO FINO ALL’ULTIMO E OTTERREMO LA VITTORIA FINALE”!

VIVAA L’INTERNAZIONALISMO PROLETARIO

Comitato di sostegno internazionale alla guerra popolare in India

Dicembre 2021

Allegati:

- Comunicato del CC del Partito Comunista dell’India maoista – 7 novembre ‘21

- Comunicato del Comitato di sostegno Galizia – 5 dicembre ‘21


Buona parte dell’informazione sulla giornata del 24 novembre si può trovare sui blog:

ICSPWI

Datze bao Rojo

Maoist Road

Sciopero generale - LO SLAI COBAS PARTECIPA MA CON PROPRIA PIATTAFORMA

Memoria di classe - In ricordo di Walter Alasia ucciso dalla polizia - 15 dicembre 1976/15 dicembre 2021

quella mattina del 15 dicembre 1976…

«… si era trovato davanti quei “marziani”, quei poliziotti bardati con misure protettive, mio padre ha pensato per un attimo che venissero a prendere Walter perché non aveva risposto alla chiamata militare. Invece non c’era nessuna cartolina. Gli avevano chiesto della stanza di Walter e subito dopo aveva sentito sparare. Ha avuto un mancamento, ha cercato di sorreggersi appoggiandosi al tavolo, ma è caduto sulla schiena. Poi ha sentito i  colpi sparati in cortile e ha pensato subito che fossero contro Walter”. È arrivato il nostro medico, l’ha visitato, gli ha chiesto se voleva andare in ospedale , ma lui ha risposto che voleva restare lì, a casa sua, con sua mogliee i suoi figli. In questura gli hanno detto che Walter era un brigatista.”

“…è stata lei a sentire battere alla porta. Si sveglia a ogni minimo rumore e poi è abituata ad alzarsi durante la notte perché fa le punture a domicilio e capita che vengano a chiamarla a tutte le ore. Va a vedere chi è controllando dallo spioncino. Inizialmente pensa a uno scherzo di qualche amico di Walter, poi sente distintamente dire “polizia” e va a chiamare mio padre mentre quelli battono contro la porta col calcio dei fucili ripetendo “polizia, polizia!”. Per la concitazione mio padre non riesce a trovare le chiavi della porta, poi, finalmente, quando apre, anche per lei inizia il finimondo. Viene accompagnata in soggiorno, dove c’è mio padre sul divano, ma lei si alza e corre alla finestra per vedere mio fratello in cortile, poi torna da mio padre: “me l’hanno ammazzato! Me l’hanno ammazzato” urla fuori di sé».

[dalla testimonianza del fratello di Walter Oscar Alasia, da: I sovversivi di Pino Casamassima Ed. Stampa Alternativa, pag 58 e seg]

«…Un mese dopo, un fatto molto importante “scuote” Sesto San Giovanni: mercoledì 15 dicembre 1976, alle 5 di mattina, una casa popolare in via Leopardi viene circondata da un foltissimo schieramento di forze dell’ordine. Ci abita, insieme ai genitori, il ventenne Walter Alasia, militante delle Brigate rosse. Scoppia una violenta sparatoria alla fine della quale si contano tre morti: Alasia e due poliziotti. I genitori di Walter Alasia sono due noti comunisti sestesi, la madre lavorava alla Magneti Marelli. Walter Alasia è stato militante della sede di Lotta continua di Sesto uscendone prima del congresso del 1975. immediatamente il sindacato proclama uno sciopero di due ore per ricordare i due poliziotti e condannare il terrorismo. Il  giorno seguente il Comitato operaio Magneti e il Collettivo Falck diffondono un volantino contrario alla proposta del sindacato, il Coordinamento operai comunisti Breda siderurgica, Fucine,

martedì 14 dicembre 2021

Lotte sociali - Occupazioni delle scuole a Roma - info

Edilizia scolastica disastrata, mancanza di professori, un futuro negato a un’intera generazione: oggi ci riprendiamo tutto”, scrivono i ragazzi dal Gullace.

Gli studenti si oppongono fermamente al modello scolastico perpetrato dal Governo Draghi e dal Ministro Bianchi”, replicano dall’Enzo Rossi, una scuola “dove la crescita formativa e lo scambio vengono prontamente azzerate, mentre viene proposto ed incentivato il modello scuola-azienda, dove vediamo presidi-manager dai poteri illimitati: la risposta repressiva alle recenti occupazioni e proteste ne è un esempio”.

La situazione più complessa sembra proprio all’Enzo Rossi, dove il preside si rifiuta di aprire un dialogo con i ragazzi in lotta e ha fatto entrare i carabinieri nell’istituto, i quali stanno assumendo l’atteggiamento minaccioso, dal punto di vista fisico e verbale, che troppo spesso in questi ultimi due mesi abbiamo visto all’opera.

La risposta studentesca è un’assemblea che si sta tenendo nel cortile della scuola, dimostrando una volta di più una maturità sociale e politica nell’affrontare collettivamente, mediante la discussione e l’organizzazione, il silenzio e il manganello proposto dalle istituzioni.

Oramai si fatica anche a contarle, le scuole romane che negli ultimi giorni sono state occupate dagli

Lotta sindacale di classe - GLI OPERAI DELLA TESSITURA DI MOTTOLA (GRUPPO ALBINI) RESPINGONO L'ACCORDO PER L'AUTOLICENZIAMENTO/SVENDITA DEGLI OPERAI

Ieri la stragrande maggioranza dei operai e operaie della Tessitura di Mottola in assemblea ha respinto  l’accordo fatto il 6 dicembre tra Azienda e Sindacati confederali su incentivo all’autolicenziamento.
Determinante è stata l'azione di opposizione e chiarimento verso gli operai fatta dai lavoratori iscritti allo Slai cobas sc.
Questa bocciatura di massa è importante in una fase in cui purtroppo anche in altre fabbriche gli operai sono ricattati con questi cosiddetti "incentivi", accettati dai sindacati confederali come alternativi al diritto al lavoro e alternativi alla lotta.

GIOVEDI' 16 DICEMBRE in occasione dello sciopero generale ALLE ORE 14,30 assemblea davanti alla fabbrica per discutere e decidere iniziative, prima di tutto sul lavoro per tutti e sul salario.

SEGUE UN COMMENTO DELL'ACCORDO DELLO SLAI COBAS SC E UNA LETTERA DI UN OPERAIO SLAI COBAS AI SUOI SULL'ASSEMBLEA

L'accordo fatto dai sindacati confederali con l’azienda, Tessitura di Mottola srl, per incentivare l'"autolicenziamento" di max 40 lavoratori e lavoratrici (circa il 40% degli attuali lavoratori) era negativo per tutti.

L'incentivo al licenziamento sarebbe la miseria di 14mila euro lorde, suddiviso pure in 4 rate mensili.

Questo accordo serviva solo gli interessi aziendali, e delle Istituzioni, non certo i lavoratori.
Con questo accordo la Tessitura di Mottola si libera di buona parte dei lavoratori (la sua Agenzia Vertus che stava cercando altre "soluzioni occupazionali", ora avrà un problema minore); L'accordo va inoltre incontro alle eventuali aziende che volessero acquisire la fabbrica, dato che tutte finora hanno comunque posto problemi per occupare tutti gli attuali operai.
L'accordo toglie una parte delle "castagne dal fuoco" a Regione, Governo, che finora hanno annunciato unicamente piani di ricollocazione individuale, corsi di formazione inutili e anche grotteschi, e che soprattutto hanno permesso al gruppo Albini che ha goduto di vari fondi pubblici di chiudere una fabbrica, senza alcuna conseguenza.

Per i lavoratori e le lavoratrici, invece:
-l'accordo è di fatto un ricatto, vengono presi per "fame", visto che questi ultimi due mesi sono stati

lunedì 13 dicembre 2021

Editoriale - COSTRUIRE L'ORGANIZZAZIONE DEL PROLETARIATO - Partito comunista, sindacato di classe, organismi di massa - Dall'Introduzione del Convegno del 4 dicembre a Milano


Il nostro lavoro è volto a costruire quadri che siano dei rivoluzionari professionali in grado di dare una guida sistematica alla lotta dei lavoratori e dei movimenti in generale e indirizzarli verso l’obiettivo, che è il rovesciamento non solo di un governo ma dell’intero sistema. I governi passano e chi concentra tutta la sua attività contro l’ultimo governo è un ciarlatano, diceva Marx, perché illude i lavoratori che cambiando questo governo cambierebbe la loro situazione.

Negli ultimi anni siamo passati dal governo Renzi al governo che noi abbiamo definito fascio populista dei 5 Stelle e della Lega di Salvini, a un secondo governo Conte senza Salvini, e all’attuale governo Draghi che raccoglie tutti i partiti. Quattro governi che non hanno prodotto nessun reale cambiamento, che hanno amministrato l’esistente. E l’esistente è caratterizzato dal potere dei padroni, dal sistema capitalista e imperialista e ora anche dalla più grave emergenza sanitaria della storia degli ultimi 100 causata dalla pandemia di covid19.

Rispetto alle grandi questioni che hanno tormentano la vita dei lavoratori e

Denuncia politica - GOVERNO: QUATTRO SOLDI PER POLITICHE "PASSIVE" SUL LAVORO E NO AL CONTRASTO VERO ALLE DELOCALIZZAZIONI

La "strategia" del governo, il "maxi piano" sul lavoro è... "niente lavoro".

I soldi che il governo pensa di stanziare, presi soprattutto dai fondi del Pnrr, 7,2 miliardi, dovrebbero infatti andare alla Formazione, al programma GOL (Garanzia occupabilità dei lavoratori) rivolto ai cassintegrati, a disoccupati, a chi percepisce il reddito di cittadinanza, persone svantaggiate, e che prevede "5 percorsi di attivazione in base al profilo di occupabilità dei destinatari".

Cambiano nomi, ma la sostanza è la stessa che già tanti lavoratori cassintegrati, licenziati hanno amaramente sperimentato: obblighi, vessazioni per corsi di formazione, il più delle volte inutili o fatti ad operai già iper qualificati, e comunque senza alcuna prospettiva di lavoro; colloqui al collocamento, dove ora dicono che non conta solo il profilo lavorativo, ma anche le attitudini, le caratteristiche psicologiche (vale a dire la disponibilità, l'arrendevolezza ai piani delle aziende), tanto che a volte i colloqui avvengono con psicologi, chiaramente ben pagati.

Percorsi obbligatori per non perdere la cassintegrazione, percorsi umilianti, in cui il problema diventa che sei tu lavoratore "non adatto", non disponibile a riqualificarti, a nuove competenze, che sei in "ritardo" - rispetto alla "corsa" del capitale. 
E in questo ambito le "nuove competenze derivanti dalle transizioni digitali ed ecologiche (la cosiddetta "economia green") e/o dagli effetti della pandemia" sono fattore di messa fuori dal lavoro, dal mercato lavorativo, perchè sei tu non adeguato.
Quindi, molti soldi e soldi ai padroni, soldi ad una orda di "professionisti/taglia testa", pochi miliardi, non certo per il lavoro, per tenere lavoratori, cassintegrati, disoccupati in attesa di improbabili chiamate individuali, a tempo determinato, lontane. 
E queste le chiamano "politiche attive del lavoro"
In questa logica, di "tappeti d'oro per i padroni", che possono fare e avere tutto, si colloca anche la politica del governo sulle delocalizzazioni.

Il Ministro del Lavoro, Orlando, alle 200 operaie in presidio da un mese alla Saga

Denuncia sociale - Esplosione a Ravanusa: 7 morti, 2 dispersi e 100 sfollati… un’altra “tragedia annunciata”!

“Siamo sulle macerie” dice un vigile del fuoco intervistato: una frase che si può ripetere all’infinito, l’immagine di un paese dove continuamente si contano le vittime “annunciate” di queste tragedie come titolano tanti giornali!

E certo che si tratta di una “tragedia” e di una “disgrazia”! Visto il numero delle vittime e degli sfollati, e della desolazione di un intero quartiere che sembra finito sotto i bombardamenti di guerra e nel quale non si potrà tornare a vivere, ma dire disgrazia sposta subito l’attenzione dalla parte del destino, mentre qui stiamo parlando di case, tubi, strade, territorio, insomma di cose concrete che fanno capo ad una organizzazione sociale. Cose molto concrete che hanno bisogno, come adesso si ricordano tutti, di manutenzione che serve proprio per evitare le “tragedie”: proprio per questo fa ancora più rabbia leggere ancora una volta che “già si sapeva dal 2018”!!!

Tragedie sulle quali i soliti personaggi istituzionali corrono a piangere lacrime di ipocrisia, e anche qui,

Politica internazionale - Zemmour - chi c'è dietro il nuovo 'idolo' della politica borghese?

in via di traduzione

Da "La cause du peuple"

Zemmour : qui se cache derrière la nouvelle « idole » de la politique bourgeoise ?

Il est sur tous les plateaux, dans toutes les émissions et dans les articles de tous les journaux : Eric Zemmour n’a jamais été autant mis en avant médiatiquement que depuis qu’il n’est plus lui-même un membre du cercle médiatique. Avec une montée expresse dans les sondages depuis la fin de l’été, Zemmour est désormais considéré comme une alternative crédible à Marine le Pen à l’extrême-droite. Rappelons qu’il s’était exprimé en 2019 lors de la conférence « d’union des droites » réalisée par Marion Maréchal le Pen pour unifier derrière le camp fasciste. Sans parti officiel, sans mouvement, jouant la carte de « l’écrivain » pour organiser des meetings, Eric Zemmour a lancé une campagne pour la présidence de la République bourgeoise française. Qui se cache derrière cette nouvelle « force » ?

Le pur produit de la politique bourgeoise

Toute l’histoire de Zemmour est marquée par son intégration à la politique bourgeoise, avant tout par le

Politica internazionale - Sul nuovo governo tedesco

 Dai compagni in Germania Den Volke Dienen - tradotto in spagnolo 

SOBRE EL DESARROLLO DE LA SITUACIÓN POLÍTICA EN ALEMANIA

A continuación ofrecemos a nuestros lectores un importante artículo sobre el desarrollo de la situación política en Alemania, publicado en DVD el 29 de noviembre pasado, cuando todavía no se había formalizado el acuerdo entre los miembros de la nueva coalición de gobierno de este país imperialista, acuerdo o contrato de coalición que fue firmado el día 7 de diciembre por los representantes de los tres partidos socios y el día 8 diciembre fue nombrado el nuevo gobierno presidido por el canciller Olaf Scholz del SPD, que remplaza a la canciller Merkel del CDU-CSU. 

El contrato de coalición del futuro gobierno federal

El llamado acuerdo de coalición constituye la base formal para la unidad de los tres partidos que forman el nuevo gobierno bajo el liderazgo del SPD. Después de mucho secretismo, este fue presentado al público el 24 de noviembre.

El jefe de este nuevo gobierno será el notorio Olaf Scholz, quien afirmó que la cumbre del G20 en Hamburgo sería como el cumpleaños anual del puerto, el que definió al dueño del “Cum-Ex” Warburg Bank, legalmente definido como un crimina, le obsequió

Internazionalismo - Il PCI (Maoista) India e il problema delle caste - quarta parte

 Parla il portavoce del Comitato Centrale del Partito Comunista dell'India (maoista) - quarta e ultima parte

D: Un altro problema che l'India deve affrontare è l'oppressivo sistema delle caste. Qual è la posizione del PCI (maoista) in proposito e come intende combattere questo sistema oppressivo?

Il nostro Partito tratta la questione delle caste come una questione peculiare della società indiana. Il nostro Partito dice che così come esiste la divisione in classi diverse, esiste anche la divisione in caste diverse e quindi occorre avere un approccio chiaro alla questione, in generale e in particolare. Nei nostri documenti base, "Programma del partito" e "Strategia e tattica della rivoluzione indiana", approvati dal Congresso dell'Unità-Nono Congresso del nostro Partito nel 2007, abbiamo chiaramente affermato che dobbiamo mobilitare il popolo dei Dalit e delle caste inferiori e anche le forze democratici di altre caste, e costruire su questo particolare problema un forte movimento nella prospettiva della Rivoluzione di Nuova Democrazia.

“…Il sistema delle Caste non è solo un fenomeno sovrastrutturale, ma è anche parte della base economica. Per questo motivo la distruzione del sistema delle caste, compresa l'eliminazione dell'intoccabilità, insieme alla lotta contro tutte le manifestazioni del brahmanesimo, è parte indispensabile della RND nel paese. Il castismo e il brahmanesimo sono fondamentalmente elitari, gerarchici, e danno ad alcuni fin dalla

Denuncia politica - Leghista assassino a Voghera , giustizia per Youns!

Ucciso in piazza a Voghera, la terza testimone: "Adriatici sparò rialzandosi"

A Pavia concluso l’incidente probatorio per la morte del 38enne Youns. Gli avvocati della famiglia della vittima: è stato un omicidio volontario
 
Pavia - Fronti totalmente opposti sul caso dell’ex assessore alla Sicurezza di Voghera Massimo Adriatici, indagato per eccesso colposo di legittima difesa per aver ucciso con un colpo di pistola Youns El Boussettaoui il 20 luglio scorso in piazza Meardi. Chiuso l’incidente probatorio, con l’assunzione come prova del resoconto dell’ultima testimone oculare chiamata a ricordare i fatti, per i legali della famiglia della vittima Marco Romagnoli e Debora Piazza si è trattato di omicidio volontario: "L’esito dell’incidente probatorio rende ancora più incomprensibile la scelta di contestare l’eccesso colposo di legittima difesa. Ritengo che bisognerebbe chiudere le indagini con un diverso capo d’accusa e poi chiedere un rinvio a giudizio", ha commentato Romagnoli.

Per Gabriele Pipicelli, che insieme a Colette Gazzaniga assiste Adriatici invece si è trattato di "un episodio

domenica 12 dicembre 2021

Denuncia politica - La manovra del governo e il “taglio del cuneo fiscale” che favorisce due volte i padroni!


La riduzione delle tasse a lavoratori e pensionati, tanto sbandierata dal governo come uno dei punti importanti della manovra fiscale da inserire nella legge di bilancio di questo anno, si è rivelata una presa in giro! Chi ci “guadagna” da questa riforma dell’Irpef sono tutti quelli che hanno un introito annuo oltre i 40 mila euro e naturalmente le aziende che pagano di meno l’Irap.

Per i lavoratori che stanno sotto questa cifra o non cambia niente o arriva a un “beneficio” di circa 250 euro all’anno, perciò, se prendiamo in considerazione l’aumento dei prezzi di tutti i beni di prima necessità, ma non solo, la beffa è ancora più grande visto che solo di energia elettrica (il caro bollette), si arriverà a spendere, secondo le stesse ammissioni del governo, fino a 1.500 euro all’anno in più! E come si sa il governo ha deciso di dividere gli 8 miliardi che servono per questa operazione in due: 7 miliardi

Denuncia politica - CHI PREDICA BENE E RAZZOLA MALE: L'INCHIESTA TERRA ROSSA E IL CASO "DI BARI".


CHI PREDICA BENE E RAZZOLA MALE: L'INCHIESTA TERRA ROSSA E IL CASO "DI BARI".
Il senso comune non sempre è uno strumento ottimale per analizzare la realtà, ma ci sono alcune occasioni in cui riesce, invece, a coglierne l’essenza con poche semplici parole.
È il caso del proverbio “predicare bene e razzolare male”. Applicato alla vicenda dell’ormai ex capo dipartimento immigrazione del Viminale Michele di Bari, dimessosi a seguito dell’inchiesta “Terra Rossa” che ha visto coinvolta la moglie, Rosalba Livrerio Bisceglia, con accuse di caporalato, spiega, infatti, molto se non tutto.
Michele Di Bari ha un curriculum da uomo forte (con i deboli), di tutto rispetto: ex prefetto di Reggio Calabria con chiare simpatie fasciste, dispensatore di fogli di via e repressione varia, amico intimo di Salvini, che al ruolo da poco abbandonato (da cui, in assoluta continuità, i governi successivi si sono ben guardati dal rimuoverlo) lo aveva nominato nel 2019, è originario di Mattinata, comune del Gargano di cui è stato sindaco ed è tutt’ora eminenza grigia; è, si dice, finanziatore di Forza Nuova, di cui, da Prefetto di Modena, autorizzò un corteo, ribaltando la decisione del sindaco di vietarlo. D’altronde il fil rouge che lega la repubblica al ventennio (anche in termini di razzismo) è bello lì da vedere, se uno ha gli occhi.
Insomma uno dei fautori del regime concentrazionario, sempre più inaspritosi in questi anni, con cui si sono voluti gestire i flussi migratori nel nostro paese. Da una parte, dall’altra, come un Giano bifronte, fautore di quel sistema dell’accoglienza che, da dietro il paravento una retorica pietista da libro cuore, in questi anni ha lucrato in ogni modo sulle vite degli e delle immigrat. Politicamente, insomma, uno dei maggiori responsabili di tutti gli sgomberi e delle altre innumerevoli tragedie che i lavorator migranti hanno subito negli ultimi anni.
Ma, a quanto pare, gli immigrati a questa gente fanno schifo solo quando c’è da fare campagna elettorale, perchè poi quando si tratta di sfruttarli nelle proprie aziende vanno benissimo.
Il circolo che lega Di Bari e Bisceglia allo sfruttamento dei lavoratori è, infatti, oltre il vizioso. Basti pensare che fra le accuse dell’inchiesta c’è anche quella di aver fornito ai lavoratori, sempre a mezzo dei caporali intermediari, istruzioni su come eludere i controlli di polizia (manco Di Bari lavorasse al Viminale...ops!) e che questi lavoratori fossero reclutati fra quelli residenti nell’ex pista di Borgo Mezzanone, insediamento che si trova proprio nel comune di Manfredonia, come, anche questo sarà un caso, quella Mattinata di cui, come dicevamo, Di Bari è stato sindaco ed eminenza grigia (o nera?). A quanto pare, però, da Mattinata Borgo Mezzanone diventava visibile solo quando c’era da buttare giù case al grido di "Sgombero!".
In ultimo, ricordiamo che proprio la retorica giustizialista e poliziesca si riempie da sempre la bocca di “caporali” e “lotta al caporalato”. Se, da un lato, va sempre rimarcato come i caporali siano solo un aspetto marginale del problema dello sfruttamento dei lavoratori immigrati, è bello (no, non è vero, fa schifo) notare come proprio chi più di tutti l’ha promossa poi non si facesse scrupoli a farne uso.
Insomma, se ancora ce ne fosse stato bisogno, la vicenda dell’inchiesta “Terra Rossa” ha di nuovo sollevato il velo dell’ipocrisia e delle bugie che le istituzioni tutte (ma proprio tutte eh, nonostante oggi, solerte, Mimmo Lucano ci ricordi quanto, prima dell’arrivo di Di Bari, lui lavorasse in corrispondenza di amorosi sensi con la prefettura di Reggio) ogni giorno raccontano sullo sfruttamento dei braccianti, sui ghetti e sulla gestione delle politiche migratorie.
Predicare bene (ma quanto, poi?) e razzolare male è, per loro, una consuetudine.
Solo chi lotta, invece, fa tutto bene, perché solo la lotta paga!

12 dicembre - Manifesto nazionale - affiggere e far circolare in tutte le forme

Internazionalismo - parlano i maosti indiani - terza parte

 Parla il portavoce del Comitato Centrale del Partito Comunista dell'India (maoista) - terza parte

D: Quanta parte dell'India è stata liberata dalla rivoluzione? Il movimento rivoluzionario è attualmente in crescita?


Abbiamo zone di guerriglia con l'obiettivo di trasformarle basi d’appoggio. Le zone di guerriglia hanno basi guerrigliere. Le basi guerrigliere sono di natura transitoria. Queste basi guerrigliere costituiranno i punti nevralgici all'interno delle zone guerrigliere per lo sviluppo di un partito forte, di un forte esercito di liberazione popolare e di un fronte unito, creando allo stesso tempo le condizioni favorevoli per la creazione di aree liberate, sviluppando per salti il potere politico e accelerando il ritmo della rivoluzione. Intensificando la rivoluzione agraria, in queste basi la terra deve essere redistribuita secondo il principio “la terra ai contadini” si deve promuovere tra il popolo il movimento cooperativo per sviluppare l'agricoltura. Quindi, la base guerrigliera è la forma embrionale dello Stato di Nuova Democrazia. Perciò la formazione di basi guerrigliere rappresenta un avanzamento significativo nel processo di costruzione basi d’appoggio, avrà un forte impatto sul popolo nelle aree circostanti le basi guerrigliere e le ispirerà a partecipare più ampiamente alla guerra popolare.

Il partito sta lavorando con l'obiettivo di fare de Bihar-Jharkhand e Dandakaranya delle aree liberate. In tutto il paese ci sono comitati di Area Speciale/Zona Speciale/Stato, il nome cambia nei vari stati. Nel movimento, per effetto dell'offensiva nemica e di debolezze soggettive, ci sono alti e bassi, svolte e tornanti. Ma, nel complesso, il partito è fermamente convito che il movimento rivoluzionario indiano sta avanzando col chiaro obiettivo di conquistare il potere statale popolare attraverso la realizzazione della Rivoluzione di Nuova Democrazia guidata dalla teoria del marxismo-leninismo maoismo lungo la via della guerra popolare di lunga durata. La via è stata illuminata dai sacrifici del popolo rivoluzionario, degli attivisti, dei combattenti e dei quadri di diversi livelli del Partito, del PLGA e degli organi del Fronte Unito strategico e tattico.



D: Naturalmente nelle zone di liberazione sono state attuate molte politiche al servizio del popolo. Potresti descrivere quali politiche sono state attuate, ad esempio nel settore sanitario e dell'istruzione?


Sì. Nelle basi guerrigliere i Comitati Rivoluzionari Popolari si occupano della sanità, dell'istruzione e di ogni tipo di attività si assistenza del popolo. In Dandakaranya questo si chiama "Janatana Sarkar". In Bihar-Jharkhand il lavoro è svolto dal Comitato Krantikari Kisan (KKC) (Comitato dei contadini rivoluzionari) e ora si stanno costruendo i CRP. I CRP si occupano anche della riforma agraria. Questo lo spiegherò rispondendo ad altre domande. Il CRP è il fronte unito strategico di proletariato, contadini, piccola borghesia e borghesia nazionale e ha un suo statuto politico. Funziona secondo il suo statuto politico.

Il CRP ha 9 dipartimenti: finanza, difesa, agricoltura, salute, istruzione e cultura, magistratura, sicurezza forestale e pubbliche relazioni. Questi dipartimenti e organismi si occupano della salute e forniscono al popolo le cure necessarie. I medici si recano quotidianamente tra la gente per curarla. I medici del PLGA addestrano i medici del CRP e questi a loro volta addestrano quelli del CRP a livello di villaggio. Si destinano risorse per la salute del popolo. I CRP destinano alla sanità il 20% del bilancio annuale. Organizzano inoltre il trasporto dei pazienti più gravi negli ospedali delle aree urbane, con l'aiuto finanziario e tecnico del CRP di livello superiore e del Comitato del Partito. I medici educano all’igiene e tengono corsi per diffondere conoscenza scientifica sul corpo umano, sulle malattie e su come curarle. Particolare attenzione è rivolta a rimuovere pregiudizi e credenze che ancora persistono nel popolo a causa della mancanza per tante generazioni di un'istruzione anche elementare e anche allla salute delle donne. Rispetto al passato c'è un grande cambiamento nel popolo nella visione della salute. I dipartimenti sanitari hanno pubblicato opuscoli che danno le conoscenze generali sulla salute e sui farmaci allopatici. Hanno anche pubblicato testi di erboristeria con foto di erbe. I medici, che sono tutti compagni tribali, imparano l'inglese per identificare i nomi dei framaci.

Venendo all'istruzione, il Partito stanzia fondi speciali a questo scopo. I CRP gestiscono le scuole a livello di villaggio e anche scuole residenziali a livello di panchayat (che raccolgono una popolazione tra 500 e 3000). È interessante notare che, nonostante la pesante repressione dello Stato, le masse sono ansiose di continuare le scuole. I più giovani tornano nel villaggio la notte e gli studenti più grandi e gli insegnanti dormono nella foresta. Al mattino si fa un giro di ricognizione nei dintorni e le lezioni iniziano solo dopo aver ricevuto assicurazione che non ci sono pattuglie in giro.

I CRP reclutano dei giovani istruiti del posto come insegnanti e danno loro uno stipendio di 2500-3000 rupie. Alcuni insegnanti sono militanti a tempo pieno del partito. Altri, part-time o full-time cucinano e fanno altro per la scuola. Gli studenti aiutano a raccogliere acqua, legna da ardere ecc. Fanno anche le pulizie.

Il CRP si occupa del materiale necessario per la scuola: uniformi, lavagne, matite, carta ecc. Fornisce ortaggi e altri generi alimentari coltivati nelle fattorie collettive. Anche gli studenti seminano ortaggi nel terreno vicino la scuola e fanno raccolto nei giorni festivi.

Il programma è definito, rivisto e migliorato dal Comitato del Dipartimento dell'Istruzione (EDC) del Comitato Zonale Speciale DK. L'EDC ha preparato libri di testo dalla 1a alla 5a classe. Agli studenti della 1a e della 2a classe si insegna lingua (Gondi/Koya) e matematica. Lo studio dell’hindi e delle scienze sociali iniziano in 3a classe. L'istruzione prosegue sino alla 8a classe con libri di testo del ministero borghese. Gli insegnanti delle scuole dei CRP sono formati ai metodi di insegnamento in laboratori e corsi di formazione dall'EDC. Le scuole stanno avendo un buon impatto sulla popolazione della zona.

In ogni scuola gli studenti formano una squadra culturale. Si presta attenzione anche allo sport. Il Chetna Natya Manch (CNM) insegna canto e danza.



D: Una questione di grande importanza per la vostra rivoluzione è una vera riforma agraria. Potresti spiegare quali misure sono state prese per raggiungere questo obiettivo?