I “social-imperialisti” del governo del PS [Partito Socialista] e altri
imperialisti, imperialismo degli Stati Uniti in testa, hanno deciso di imporre
con la forza i loro piani per un "Nuovo Medio Oriente", vale a dire, appoggiarsi
sui vecchi cani da guardia o metterne in campo di nuovi, più docili, laici o
religiosi. Dopo la liquidazione del campo socialista, due nuove potenze
imperialiste sono apparse sulla scena in Medio Oriente, cioè la Russia e la
Cina. Esse vogliono preservare i regimi loro alleati come parte dei loro piani
strategici (militari ed economici).
Quando i lavoratori, i ceti popolari si ribellano contro i cani da guardia,
gli imperialisti li abbandonano e sostengono le squadre di ricambio, gli
integralisti che essi denunciano e combattono dopo averli sostenuti come in
Afghanistan, in Iraq, in Libia e oggi in Siria. L'esempio dell'Iraq è eclatante:
dopo aver armato e sostenuto Saddam Hussein, hanno messo il paese a fuoco e
fiamme e dopo lo hanno ucciso mentendo su una presunta scorta di armi di
distruzione di massa, riprendendo e facendo propria la famosa frase di Goebbels
"Mentite, mentite, mentite ancora e sempre, qualcosa
resterà!". Vogliono oggi ripetere l'operazione in Siria, e sostengono la rivolta
che è sfuggita dalle mani delle classi popolari e viene guidata da una
opposizione riconosciuta e sostenuta dagli imperialisti.
Le rivolte popolari sono giuste poiché sono contro la povertà, la
disoccupazione, la repressione delle classi dirigenti, ma in mancanza di una
leadership veramente popolare, le classi dirigenti che vogliono perpetuare il
sistema di sfruttamento e oppressione dei loro popoli si riorganizzano e
impongono una nuova dittatura contro il loro popolo.
In Egitto, i Fratelli Musulmani repressi sotto il regime di Mubarak, ma come
lui pedine degli Stati Uniti, hanno voluto una volta eletti imporre la loro
dottrina. La maggioranza della popolazione musulmana o laica è insorta,
attaccata violentemente dagli islamisti. L'esercito ha colto l'occasione per
fare un colpo di stato e imporsi reprimendo violentemente i sostenitori dei
Fratelli Musulmani caduti.
I comitati popolari che continuavano la lotta dopo la caduta di Mubarak
vengono invitati a rientrare nei ranghi, vale a dire sottomettersi alle
decisioni dell'esercito che riprende il sopravvento. Questo conviene
perfettamente agli imperialisti e ai loro alleati nella regione dato che
Fratelli musulmani o esercito sono due alleati della politica statunitense con
molteplici sfaccettature: l'esercito non tarderà a rientrare nei ranghi.
In Tunisia, Ennahda , il partito islamista del primo livello è al potere,
seguito a ruota dagli islamici del secondo livello, i salafiti, che attaccano il
movimento popolare guidato per il momento da parte delle forze laiche
riformiste. Essi uccidono attivisti sindacali, attaccano rivoluzionari; i
maoisti da parte loro si organizzano. Noi salutiamo la resistenza dei popoli
tunisino ed egiziano contro tutti coloro che volevano far cessare la loro lotta.
Dove c'è oppressione, c'è resistenza.
In Marocco, il re che rappresenta il Maghzen [governo del sultano], è alleato
agli islamisti contro il movimento popolare, reprime gli attivisti progressisti,
i rivoluzionari e i maoisti.
La posizione dei maoisti è la seguente:
non ci si può appoggiare ad un imperialismo contro l'altro;
dobbiamo denunciare, combattere il nostro imperialismo e anche auspicare la
sua sconfitta;
in caso di guerra inter-imperialista, i comunisti devono auspicare la
sconfitta dell'imperialismo e lavorare per trasformare la guerra in
rivoluzione.
Nel caso di un movimento di liberazione nazionale guidato dalla borghesia
nazionale, i comunisti devono mantenere la loro autonomia, cercare di prendere
la direzione del movimento e in ogni caso sostenere solo gli aspetti positivi e
combattere gli aspetti negativi della borghesia nazionale. In definitiva, i
comunisti non possono sostenere la borghesia nazionale, se essa non dà loro la
possibilità di organizzarsi, di organizzare la difesa degli interessi del
proletariato e delle masse popolari.
I comunisti non devono dimenticare che le borghesie nazionali e/o islamiche
hanno represso, torturato, assassinato, massacrato i comunisti in Siria, Egitto,
Libia, Marocco, Indonesia, Iran , ecc .
È solo quando il partito comunista dirige la guerra popolare contro
l'imperialismo ed i suoi cani da guardia nei paesi dominati che la rivoluzione
di Nuova Democrazia può trionfare.
Nella situazione attuale, la lotta inter-imperialista si acuisce in Medio
Oriente e un intervento in Siria potrebbe portare a una reazione a catena,
destabilizzando l'intera regione con l'obiettivo per il blocco occidentale di
portare il rapporto di forza a loro favore. L'Iran, la Russia, la Cina non
consentiranno che abbia luogo un intervento senza reagire. Dietro la Siria, è
chiaro che nel mirino che l'Iran. Israele certamente subirà degli attacchi,
aumentando l'escalation del conflitto. La Turchia svolge anche il suo ruolo di
cane da guardia mettendosi al servizio degli imperialisti occidentali. In breve,
la situazione è destinata ad invelenirsi e il conflitto rischia di
generalizzarsi.
In tempi di crisi, la guerra esterna permette all'imperialismo di distruggere
le forze produttive e creare e sviluppare nuovi investimenti. Ogni paese
imperialista poi approfitta dell'occasione per rafforzare le sue posizioni
economiche e strategiche, trovare nuovi sbocchi, accaparrarsi nuove risorse.
Questo è il cuore degli ultimi interventi e di ingerenza in cui ogni
imperialismo cerca di mantenere almeno la sua parte di torta, meglio una fetta
più grande.
Di fronte a questo, il ruolo dei comunisti è quello di opporsi a questa
guerra. Ma ancora di più. La crisi economica, se da un lato rafforza le
contraddizioni inter-imperialiste e dunque incoraggia i differenti imperialisti
a intervenire militarmente, dall'altro essa rafforza anche la contraddizione tra
le grandi masse e la borghesia. Così, nei paesi imperialisti, deve essere
sviluppata la lotta antimperialista: che la lotta antimperialista in Francia sia
poco sviluppata, ciò riflette la debolezza del campo del proletariato, che ha
interesse alla solidarietà internazionale e alla lotta contro il proprio
imperialismo. Noi dobbiamo sia denunciare il social-sciovinismo della reazione
di destra, dei gruppi fascisti e nazisti e delle forze riformiste e opportuniste
corrotte dall'imperialismo. Ma noi dobbiamo prima di tutto rafforzare il campo
del proletariato e creare le condizioni per la sua autonomia politica, cioè
sviluppare e rafforzare il partito. L'imperialismo e la borghesia difenderanno
fino in fondo i loro profitti con qualsiasi mezzo, anche per mezzo del fascismo,
e non esiteranno a scatenare una grande guerra, come è già successo due volte
nella storia.
Si tratta oggi in primo luogo di costruire in ogni paese il partito
rivoluzionario la cui strategia è quella di rovesciare la propria borghesia,
l'instaurazione della nuova democrazia nei paesi dominati o la dittatura del
proletariato nei paesi dominanti. Questo partito deve condurre la lotta
ideologica in teoria e pratica, in connessione con le preoccupazioni e le
rivendicazioni materiali delle masse. Solo un partito rivoluzionario
appoggiandosi al popolo oppresso e sfruttato raccolto in un fronte unito può
portare fino in fondo il processo rivoluzionario, in caso contrario la rivolta
non può trasformarsi in rivoluzione. Gli esempi delle rivolte in Tunisia ed
Egitto sono palesi, laddove la borghesia nazionale fa nuovi accordi con
l'imperialista, diventa un nuovo cane da guardia e così ogni volta che scoppia
la rivolta.
Questo è il modo migliore per impedire che si formino due blocchi
imperialisti, per contrastare i piani per una nuova spartizione imperialista del
mondo. Questo è il modo migliore per impedire una nuova guerra mondiale.
ABBASSO LA GUERRA IMPERIALISTA!
ABBASSO I GUERRAFONDAI!
COMBATTIAMO LO STATO E IL GOVERNO FRANCESE IMPERIALISTA!
RAFFORZIAMO IL PARTITO COMUNISTA MAOISTA!
PREPARIAMO LA GUERRA POPOLARE CONTRO LA GUERRA IMPERIALISTA!
PC Maoista Francia, OC - Future Rouge