sabato 28 dicembre 2019

pc 28 dicembre - Memoria di classe: 28 dicembre 1943-2019. Per i 7 fratelli Cervi

pc 28 dicembre - Il boia Erdogan in Tunisia al servizio della politica turca espansionista e neo-ottomana nell’area



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Il presidente turco Erdogan accompagnato dai ministri turchi della difesa e degli esteri nonchè dal capo dei servizi segreti, si è recato in visita “a sorpresa” in Tunisia incontrando durante la giornata del 25 Dicembre il neo-presidente tunisino Kais Saied.
Un incontro probabilmente “imposto” dal “sultano” turco che negli ultimi anni ha assunto una linea interventista ed espansionista per la politica estera turca (vedi invasione siriana, crisi temporanee con gli USA e la Russia, tensioni con Israele ma non solo) in particolare poche settimane fa la Turchia ha firmato un importante accordo militare di fornitura d’armi con il governo libico di Serraji nonchè un accordo di redifinizione delle frontiere marittime tra i due paesi mediterranei tracciando una frontiera in pieno mediterraneo tra i due paesi e provocando le lamentele di Grecia e UE.
Questi importanti sviluppi della politica estera turca in Libia hanno in realtà gravi ripercussioni su tutta l’area MENA (Medio Oriente e Nord Africa n.d.a.) infatti la Libia, forse ancor più della Siria, sta divenendo l’arena delle contraddizioni inter-imperialiste e regionali in cui si sta combattendo una guerra per interposta persona dai numerosi intrecci di alleanze militari ed interessi economici. Lo

pc 28 dicembre - All'ArcelorMittal Taranto la linea del sindacalismo di classe


pc 28 dicembre - Dedicato a tutti i detenuti proletari e ai prigionieri politici comunisti e rivoluzionari nelle carceri italiane


pc 28 dicembre - VIVA LA TERZA INTERNAZIONALE COMUNISTA - uniamoci nel lungo lavoro per ridare ai proletari e ai popoli oppressi una nuova organizzazione internazionale marxista-leninista-maoista


pc 28 dicembre - In gennaio in uscita gli atti con gli interventi al convegno di Milano sull'autunno caldo '69


pc 28 dicembre - Utilizzare il giornale comunista per fare chiarezza sulle questioni essenziali della situazione politica internazionale e mazionale

pc 28 dicembre - ArcelorMittal preparare un gennaio di lotta vera

pc 28 dicembre - IERI IN TUTTE LE CITTA' PRESIDI ALLE PREFETTURA PER L'ABOLIZIONE DEI DECRETI SICUREZZA

A Taranto - dal blog tarantocontro
Ieri mattina, presidio sotto la prefettura anche a Taranto. Una rappresentanza dello Slai cobas per il sindacato di classe vi ha partecipato.  La presenza più significativa è stata quella di decine di migranti che rischiano loro o i loro fratelli di essere cacciati a causa del decreto Salvini, mai cancellato e che continua a produrre i suoi nefasti effetti, prima amplificati dalla propaganda razzista del Ministro degli Interni e ora nel silenzio, ma sempre gravissimi per i migranti e la loro vita. 
Questo è dimostrato anche dall'aumento dei numeri di rimpatri che stanno avvenendo, prima accompagnati dalle grida di vittoria di Salvini, ora dal silenzio della Lamorgese, che ha sì riaperto (con "cautela") i porti agli arrivi dei migranti - mentre comunque i morti/stragi in mare continuano, e i mancati o ritardi nei salvataggi avvengono come prima - ma ha spalancato contemporaneamente porti e aeroporti per cacciare realmente i migranti, facendoli tornare negli orrendi lager libici, delle torture, degli stupri, delle morti. Di fatto, è cambiata la "propaganda" ma la politica e azione antimmigrati, razzista imperialista resta. Come restano e sono aumentati i viaggi in Libia, ora di Di Maio, che non fanno altro che rafforzare e dare sostegno e soldi ai carcerieri/torturatori di migliaia di uomini, donne, bambini.   
Per questo è giusto che la lotta per l'abolizione dei decreti sicurezza continui, si estenda, a

pc 28 dicembre - Sicilia piattaforma di morte, di armi USA/NATO con la complicità dei governi italiani e del parlamento

antoniomazzeoblog
dicembre 26, 2019
DRONI AGS A SIGONELLA. IL REGALO DI NATALE DELLA NATO AI SICILIANI

Naval Air Station di Sigonella, ore 16.46 di giovedì 21 novembre 2019. Dopo 22 ore ininterrotte di volo, un drone di ultima generazione della famiglia dei “Global Hawk” atterra nella grande base militare siciliana. Il velivolo era decollato dall’aeroporto di Palmdale, California. Sulla fiancata, l’inconfondibile insegna della NATO. Il drone è il primo dei cinque grandi aerei senza pilota destinati ad operare da Sigonella nell’ambito del NATO AGS (Alliance Ground Surveillance), il programma più ambizioso e costoso della storia dell’Alleanza Atlantica, ma anche quello che ha segnato i maggiori ritardi nella sua implementazione. “Il trasferimento del drone AGS dagli Stati Uniti all’Italia rappresenta un momento chiave nella realizzazione di questo importantissimo progetto multinazionale”, ha riportato l’ufficio stampa del Comando generale della NATO. “L’Alliance Ground Surveillance sarà di proprietà collettiva e operativa di tutti gli alleati dell’Alleanza Atlantica e sarà un elemento vitale per tutte le missioni NATO. Tutti gli Alleati avranno accesso ai dati acquisiti dall’AGS e beneficeranno del sistema d’intelligence, sorveglianza e riconoscimento”.
Il programma NATO AGS prevede l’utilizzo della grande stazione aeronavale di Sigonella

venerdì 27 dicembre 2019

pc 27 dicembre - COMUNICAZIONE

Nei prossimi giorni e fino al 6 gennaio questo blog rallenterà le pubblicazioni. I compagni e compagne che curano il blog sono impegnati in questo periodo nella realizzazione di nuovi materiali.
Continueremo, comunque, a postare comunicati sugli avvenimenti più importanti. Quindi, non smettete anche in questi giorni di seguire il blog di proletari comunisti. 

Buon anno!

pc 27 dicembre - In Cile le donne in prima linea, mentre la lotta generale continua in diverse forme

Chile. Las mujeres de la primera línea de combate no dan tregua a la violencia de los carabineros

sotto video sulla Lotta Generale che continua
Por: Natalia Figueroa / Resumen Latinoamericano 26 diciembre 2019


Dicen que es la manera para “hacerse escuchar” y de “proteger a los que luchan”. Son estudiantes, jóvenes, profesionales que llevan semanas manifestándose y que comentaron a El Desconcierto sus razones para estar en la “primera línea”: que el gobierno haga cambios estructurales que terminen con la desigualdad.

La marcha convocada este lunes por organizaciones feministas Contra la Violencia Hacia las Mujeres fue dispersada por Carabineros en varios puntos del recorrido que estaba trazado. El punto inicial se fijó en Plaza Italia, hoy denominada Plaza de La Dignidad. Sin embargo, se instalaron vallas papales antes de llegar a La Moneda, impidiendo el paso de las manifestantes hasta el punto de cierre, en Los Héroes. También, frente al Centro Cultural GAM había gran contingente policial que lanzó lacrimógenas y gas pimienta. Pero nada de eso evitó que la protesta siguiera adelante. “Nos matan y nos violan. No más impunidad”; “Piñera, tu agenda policial viola, tortura y mata”; “A tu violencia, respondemos con resistencia”, se leía en las pancartas que coparon las calles.
En medio de esto, entrevistamos a varias mujeres que se encontraban en la llamada “primera línea”. Mientras picaban parte del cemento de la vereda para luego tirar piedras, entregaron sus distintas impresiones sobre lo que significa para ellas estar en esta posición que ven de combate, de autodefensa. Algunas se protegían con escudos y latones para evitar que les llegaran balines o perdigones. Esto, porque, pese a que suspendieron su uso, se sigue permitiendo en casos “excepcionales” y autoridades sanitarias han reconocido casos de personas baleadas posterior a esta orden de Carabineros.

Las jóvenes pidieron total reserva de identidad al entregar sus testimonios. Una de ellas, de hecho, comentó que era asistente social, que trabajaba en Gendarmería y que todos los días veía las precarias condiciones de las personas privadas de libertad. La razón para estar ahí, dijo, era terminar con esa desigualdad cotidiana que observaba.
Todas llevan semanas manifestándose y aseguraron que este lunes, en una protesta contra todas las violencias, con mayor razón tomarían esta posición. Así lo comentó una estudiante de odontología de la Universidad de Los Andes, de 23 años. “Estar acá es ser parte del pueblo y de apoyar a la gente, de cubrirla. No somos delincuentes. Yo soy mamá, tengo un hijo de 4 años. Pero vengo igual, sabiendo que puedo volver sin un ojo. Sigo dándole duro porque aquí no se trata de que los hombres saquen la cara por nosotras”, expresó. Hace unos días le llegó un perdigón en la pierna y dijo que carabineros la ha golpeado, que la han arrastrado por el piso. Aun así, picó piedras y se fue a posicionar con su escudo que decía: “Las balas que nos tiraron van a volver”.
La esquina de la Alameda, a la altura de la calle Ramón Corvalán, también ha sido un punto donde se instalan las y los manifestantes en “primera línea”. Una joven encapuchada de San Bernardo, de 24 años, está con su hermano que devuelve las lacrimógenas que lanzan, desde unos metros más allá, los carabineros.
Al preguntarle la razón de estar ahí, responde: “Tuve a mi hijo a los 16 años. Nunca le ha faltado nada. Pero en este país es difícil todo. La gente alega y dice que esto es delincuencia. Pero estamos aquí para que se termine esto desde sus orígenes, para que no haya más niños que tengan que entrar al Sename, por un sueldo más digno, para que la gente tenga mejores condiciones para criar a sus hijos. Al final, la delincuencia la generan los propios gobiernos”, relata.

“Aquí el trabajo es cooperativo”, dicen dos mujeres donde están sacando piedras. Más allá, aunque no están con escudos, pero sí con máscaras y lentes, tres estudiantes de El Bosque dicen que “es importante que estén las mujeres aquí, dando cara, para que no se siga reprimiendo. Menos al género femenino”. Una de ellas muestra su pierna porque le había llegado directamente una lacrimógena. Dos de ellas estudian psicología en la Universidad Autónoma.
Hay mujeres que prefieren no entregar su testimonio. Pero hacen una descripción rápida, sobre todo, enfatizando en lo “adrenalínico” y en que “hay que estar preparada para todo”. Una joven de 19 años, de la zona norte de Santiago, cree que es una manera de “proteger a los que luchan”. “El Estado es sinvergüenza (…) Ha sido brígido igual; hay que tener precauciones y saber sus posiciones. Si vai a tirar piedras la primera vez, bueno, ahí vai aprendiendo todo no más”, comenta.
Y a esto agrega: “Dicen que la violencia no se responde con más violencia, pero, lamentablemente, en esta situación es lo que hay que hacer porque es la única manera con la que nos pueden escuchar”, enfatiza.
Durante los pocos minutos en los que se pudo hablar con ellas, todas plantearon que esta es una manera de resistir en colectivo, para buscar cambios de fondo que terminen con la profunda desigualdad del país.

pc 27 dicembre - Crescono le tensioni tra Israele e Turchia nella polveriera mediorientale dopo l'accordo con Hamas


25 dicembre 2019
Dott. Adnan Abu Amer
middleeastmonitor
Le relazioni turco-israeliane stanno assistendo a crescenti tensioni negli ultimi giorni, culminando con Tel Aviv che ha accusato Ankara di lasciare il posto ad Hamas per condurre le sue attività sul suo territorio. Sebbene il ministero degli Esteri turco abbia respinto le accuse israeliane, i giornali israeliani hanno pubblicato articoli e rapporti che hanno criticato le relazioni turco-Hamas.
Negli ultimi giorni ci sono stati diversi sviluppi che hanno lasciato il segno sull'accelerazione del declino delle relazioni turco-israeliane. Una volta che le relazioni iniziano a calmarsi, ritornano nuovamente alla tensione e all'escalation.
L'ultimo episodio di questa tensione è arrivato con la fuga dell'intelligence israeliana sul quotidiano britannico Telegraph in merito alla natura della presenza e delle attività di Hamas in Turchia. Ankara è stata accusata di aver chiuso un occhio sulla presenza di un certo numero di alti funzionari militari di Hamas che stavano progettando di eseguire operazioni armate contro Israele dalla Turchia.
Israele afferma che le indagini condotte dai suoi servizi di sicurezza con un certo numero di palestinesi che tornano dalla Turchia in Cisgiordania indicano che gli attivisti di Hamas hanno

pc 27 dicembre - La lotta in Francia prosegue - All'Italia toccherà il prossimo anno?

KAOSENLARED – 26/12/2019
Colecta millonaria para ayudar a los trabajadores en huelga que mantienen la lucha también en navidad
El sindicato francés CGT lanzó una campaña solidaria para recaudar dinero a través de internet y ayudar así a los trabajadores que han hecho huelga contra la reforma de las pensiones impulsada por el presidente, Emmanuel Macron.
La colecta ha superado el millón de euros. En total, según su página web, lepotsolidaire.com, más de 18.104 personas han contribuido a recaudar 1,16 millones.
Desde el sindicato han explicado que ese dinero está destinado a ayudar a los huelguistas, independientemente de si pertenecen a su agrupación o no, y a financiar los gastos jurídicos de militantes que se hayan visto perseguidos judicialmente por una «acción colectiva».
Los huelguistas no dan tregua por Navidad
Los huelguistas pretenden «mantener la llama» de su lucha durante las fiestas y este miércoles, por 21 día consecutivo, han paralizado buena parte de la red del transporte público.
Después de un fin de semana complicado para los viajeros, solo un 40% de los trenes de alta velocidad y trenes regionales han circulado. En la periferia parisina solo lo ha hecho el 20%.
El sindicato CGT ha prometido una serie de acciones entre Navidad y Fin de Año para mantener la presión sobre el Gobierno, entre ellas un concierto en la estación de Austerlitz o comidas populares en las estaciones.
Ante la envergadura de la protesta, el presidente francés, Emmanuel Macron, rompió el sábado su silencio para invocar el «espíritu de responsabiliad de los huelguistas» y recordarles «que es bueno saber hacer treguas» e hizo un gesto simbólico difundiendo que renunciaba a la pensión vitalicia que le correspondería como presidente.
El proyecto de reforma de las pensiones contempla la creación de un sistema universal de jubilación por puntos y la supresión de los más de 40 regímenes especiales existentes en la actualidad, que permiten a ciertos trabajadores públicos, entre ellos los conductores de trenes, jubilarse antes. La reforma supondrá una rebaja generalizada de las pensiones y también pretende retrasar la edad de jubilación de los 62 a los 64 años.

El Gobierno debe presentar un nuevo calendario de reuniones de concertación con los sindicatos para las próximas semanas, pues su intención es llevar el proyecto al Consejo de ministros el próximo día 22. Los sindicatos CGT y FO, los más opuestos a la reforma, han llamado de nuevo a una huelga general el 9 de enero.




giovedì 26 dicembre 2019

pc 26 dicembre - La lotta e manifestazione a Fermo per i lavoratori della Ambruosi&Viscardi



In più di 500 sabato abbiamo invaso le vie del piccolo centro marchigiano.

Oggi eravamo a fianco dei nostri fratelli di classe di Ambruosi&Viscardi di Porto Sant’Elpidio con delegazioni da tutta Italia: da Milano a Napoli, da Bologna a Torino, da Genova a Piacenza, da Bologna a Roma.
Ció all’indomani di un accordo che ha garantito ai lavoratori non solo la difesa del posto di lavoro, ma persino un enorme avanzamento in termini di condizioni salariali e tutele legali, e su cui entreremo nel merito a breve con un comunicato ad hoc.
Abbiamo invece scelto di essere in piazza lo stesso per tanti motivi: non solo perché siamo

pc 26 dicembre - Poligono di Telulada - Inquinamento e militarizzazione

La Procura della Repubblica presso il Tribunale di Cagliari ha chiesto l’archiviazione del procedimento penale aperto nel 2012 in relazione alle ipotesi di reato riguardo l’inquinamento ambientale riscontrato nel poligono militare di Capo Teulada.
Pur accertando il pesante inquinamento (nella “zona bersaglio” della  penisoletta Delta vi sono 4 chilometri quadrati pressoché irrecuperabili), non sarebbe riscontrabile alcun nesso di causalità fra inquinamento e malattie come neoplasie e linfoma di Hodgkin, né sarebbe possibile individuare i

pc 26 dicembre - Torino - Laddove si chiudono le fabbriche le città diventano città dei cassintegrati e si degradano salvaguardando solo gli interessi di ricchi e commercianti

A loro volta foraggiatori di giunte e ceto politico, imbarbarendo le città e ridimensionando i movimenti a movimenti endemici e secondari, inoffensivi per mettere realmente in discussione il capitale, il suoi governi e il suo Stato
Riprendere con forza a Torino la centralità operaia, la lotta per riaprire le fabbriche, la lotta per il salario reale e non virtuale e assistenziale, la lotta contro la devastazione e la gentrificazione dei quartieri popolari; solo all'nterno di questa ripresa programmatica classista e combattiva, c'è il giusto valore alle lotte nella logistica, alla tenuta del movimento NoTav, movimento studentesco

proletari comunisti/PCm Italia
dicembre 2019

A novembre in Piemonte la cassa integrazione aumenta del 99,1% rispetto ad ottobre

Nei primi undici mesi del 2019 Torino accentua il triste primato di città più cassaintegrata d'Italia
In Italia, a novembre, come evidenziano i dati del Servizio politiche territoriali della UIL Nazionale, sono state richieste 30.890.704 ore di cassa integrazione, con un aumento del 19,5% rispetto al mese

pc 26 dicembre - NoTav, azione davanti al carcere di Torino per solidarietà con i compagni arrestati

Presidio davanti alle Vallette "per Giorgio e Mattia" la sera di Natale

"Liberare tutti. Vuol dir lottare ancora! Nessuno rimane solo, in nessun luogo, neanche in prigione. Buon Natale NoTav" 

Un centinaio di attivisti No Tav si è radunato ieri sera davanti al carcere Lorusso e Cotugno delle Vallette di Torino. Slogan e cori, ma anche fuochi d'artificio lanciati in direzione della casa circondariale per far sentire la vicinanza agli attivisti contro l'alta velocità arrestati qualche giorno fa. Il gruppo ha manifestato per alcune ore, prima con un corteo attorno al carcere, monitorato dalle forze dell'ordine e dai funzionari della Digos, poi con musiche ad alto volume sempre in direzione delle celle dove sono detenuti "Giorgio e Mattia".
Si tratta di due dei compagni di Askatasuna, il centro sociale torinese, che la scorsa estate avrebbero coordinato le azioni di protesta contro il cantiere di Chiomonte Giorgio Rossetto e Mattia Marzuoli. In particolare guidando i manifestanti nelle azioni che hanno permesso di violare la zona rossa e accedere alle aree vietate dalla prefettura.     

pc 26 dicembre - Rendiamo Omaggio a Gennaro esempio "dell'Oro di Napoli" i ragazzi delle 4 giornate della guerra partigiana a Napoli

da Je So Pazzo
Se n'è andato Gennaro di Paola, un grande napoletano, un partigiano, un comunista.
Negli anni tanti e tanti ragazzi grazie alle sue testimonianze e alle sue storie sono stati catapultati nel racconto di cos'è stato un regime fascista, di che tragedia è stata la guerra, di che riscossa furono le Quattro Giornate di Napoli.
Abbiamo incontrato Gennaro in decine di iniziative, venne all'Ex OPG appena fu occupato o quando ci dovemmo confrontare fisicamente con i fascisti, sempre con la stessa determinazione, con la stessa

pc 26 dicembre - Una barbaria, nella barbarie, da cancellare. Morire di legge Fornero


di Giorgio Cremaschi (Potere al Popolo)
Giuseppina Marcinnò il 24 dicembre avrebbe compiuto i sessantasei anni. Con il marito e le due figlie, parenti e amici, avrebbe unito la sua festa, quella del Natale e una ricorrenza particolare: questo sarebbe stato il suo ultimo compleanno al lavoro. Nel 2020, con i sessantasette anni, anche le catene della legge Fornero per lei si sarebbero infrante. Ma al compleanno Giuseppina non è arrivata. Sabato 22 dicembre nel pomeriggio era al suo posto di lavoro, lo stabilimento in provincia di Piacenza della Copap, cooperativa industriale per l’aglio bianco e le cipolle Giuseppina è salita sul nastro trasportatore delle cipolle per qualche intervento, ma ha perso l’equilibrio ed è stata trascinata sotto una pressa che l’ha schiacciata. Giuseppina è morta così, prima di tutte le sue feste, per un concorso di colpe che tutte assieme l’hanno assassinata. Prima di tutto le norme di sicurezza non rispettate.
Sotto una pressa che abbia tutti i requisiti non si può morire nemmeno per suicidio. Foto cellule e

mercoledì 25 dicembre 2019

pc 25 dicembre - Padroncini cinesi schiavisti a Torino

Torino, trenta lavoratori trattati come schiavi: pagati 5 euro al giorno per 15 ore di lavoro

Blitz della Finanza: arrestati due fratelli imprenditori cinesi che gestivano una sartoria industriale
Trenta lavoratori sfruttati in condizioni terribili, in una sartoria industriale. Quindici ore di lavoro al giorno: cucivano con macchinari borse e vestiti al gelo d’inverno, in un caldo torrido d’estate, per cinque euro giornalieri, trenta centesimi l’ora. È la situazione nella quale si trovavano decine di operai tenuti in condizioni di semi schiavitù da una coppia di ragazzi cinesi, fratello e sorella di 28 e 26 anni, che sono stati arrestati dalla guardia di finanza di Torino.
I baschi verdi hanno eseguito diverse perquisizioni in provincia, tra Agliè, Cuceglio e Montalenghe, dove hanno accertato che nella sede centrale dell’azienda dei due cinesi, nelle sedi operative e in alcune case private adibite a laboratori clandestini, gli operai venivano sistematicamente sottoposti a condizioni di lavoro estreme. Tra loro anche diversi irregolari, con visto turistico scaduto. Si tratta

pc 25 dicembre - "Salvini come Mussolini", preti a Vercelli dalla parte della ragione.

"Salvini come Mussolini", è polemica a Vercelli per l'attacco sul bollettino parrocchiale

I preti di Santa Maria Maddalena nel mirino del deputato leghista Tiramani: assurda politica
Salvini come Mussolini. Lo si legge tra le righe e scoppia la bufera a Vercelli. Nel mirino finisce il bollettino parocchiale della chiesa di Santa Maria Maddalena, con l'ultimo numero, quello appena uscito per la fine dell'anno. "Salvini ha tentato il colpo sfiduciando il premier Conte, e ora, dall'opposizione, ripromette di rifarsi con le prossime votazioni. Io mi auguro che si possa contare sull'intelligenza e il buon senso degli italiani". E l'articolo, firmato da don Massimo e dal diacono Rocco continua, fino ad arrivare al passaggio incriminato: "Rompendo l'alleanza con Di Maio e i Cinquestelle. Salvini si è dato la zappa sui piedi. Aveva detto 'datemi pieni poteri', ricordandoci un'altra figura del nostro passato italiano che i pieni poteri se li era presi con gli stessi atteggiamenti populistici e di salvatore della patria. Ma quanti lutti, quanta sofferenza e quanta vergogna l'Italia avrebbe dovuto vivere".
Il primo a mettere nel mirino i due sacerdoti è Paolo Tiramani, deputato leghista e sindaco di Borgosesia, fedelissimo del capo leghista. "Da cattolico - commenta - nutro molta fede e molto rispetto. Tuttavia non capisco alcuni preti che utilizzano ogni mezzo per fare dell'assurda politica".

pc 25 dicembre - Quella Supercoppa macchiata di sangue - una denuncia importante che non deve cadere nel dimenticatoio

     * Portavoce di Amnesty International Italia - Il manifesto 24 dicembre

Arabia Saudita . È sportwashing: grazie a Lega Calcio e squadre, nel 2019 i Saud hanno ospitato due Supercoppe italiane, a gennaio a Gedda, vicino a dove hanno frustato in pubblico il blogger Badawi

Riad, il capitano laziale Senad Lulic riceve la Supercoppa italiana dalle mani del principe saudita Abdelaziz bin Turki al-Faisal
Riad, il capitano laziale Senad Lulic riceve la Supercoppa italiana dalle mani del principe saudita Abdelaziz bin Turki al-Faisal
La Supercoppa che domenica pomeriggio la Lazio ha sollevato nel cielo di Riad (sportivamente meritatissima) è macchiata di sangue. Del sangue di migliaia di uomini, donne, bambini dello Yemen, che la coalizione a guida Arabia Saudita e Emirati Arabi Uniti ha ucciso a partire dal marzo 2015.
Grazie alle bombe statunitensi, francesi, inglesi, tedesche, spagnole e anche italiane che hanno colpito senza pietà scuole, ospedali, abitazioni private, mercati, luoghi di culto e persino banchetti nuziali.
Del sangue degli oltre 100 condannati a morte che sono stati decapitati nella pubblica piazza anche quest’anno.
Del sangue di Jamal Khashoggi, la cui fidanzata Hatice Cengiz aveva invano chiesto che la Supercoppa non venisse giocata in Arabia Saudita.
LO SPORTWASHING è stato più forte. Con l’accondiscendenza della Lega Calcio e delle squadre coinvolte, nel giro di un anno in Arabia Saudita si sono giocate due Supercoppe italiane. L’edizione precedente, a gennaio, si era disputata a Gedda, a poca distanza dalla piazza in cui il blogger Raif Badawi, il 9 gennaio 2015, aveva ricevuto 50 frustate per aver creato un forum online.
Due prestigiosi eventi sportivi hanno così aperto e chiuso 12 mesi in cui nelle monarchie del Golfo si sono anche disputate corse ciclistiche, automobilistiche, motociclistiche, campionati e tornei di discipline varie, esibizioni e finali internazionali di calcio (il giorno prima di Lazio – Juventus, il Liverpool aveva vinto in Qatar la Supercoppa mondiale!).
SI DICE: LO SPORT deve restare fuori dalla politica. Non ci si rende però conto (o forse sì) che,

pc 25 dicembre - La visita di Conte a Taranto nel commento sul blog tarantocontro

Conte in fabbrica usa la Morselli come contraltare... ma il suo piano è solo una variante moderata del Piano Mittal che, se passa, porterà agli operai esuberi e sfruttamento

Il discorso di Conte in fabbrica - in grassetto le nostre considerazioni a caldo


Stiamo lavorando al piano industriale, abbiamo ormai confermato che ci sarà il coinvolgimento dello Stato, lo Stato ci metterà la faccia. Vogliamo migliorare questo piano, renderlo sempre meno carbonizzato, lo Stato è una garanzia per tutti” - ha detto ai cronisti il premier. “Sono qui per portare la testimonianza dell’attenzione e della premura per questa comunità ferita. Quando sono venuto qui ho promesso che il sistema Italia avrebbe lavorato per alleviare le sofferenze”- ha detto ancora Conte, che ha poi confermato che “alcune misure le abbiamo approvate, altre le approveremo. Nel complesso sta venendo una bella risposta che offriamo per il rilancio di questa città. Sono molto fiducioso, l’Italia è membro del G7, è impossibile che l’Italia non riesca a risollevare una città” - in merito al decreto ‘Cantiere Taranto’ che il governo è intenzionato a varare nei prossimi giorni.
Recatosi presso l’ex Ilva di Taranto ora ArcelorMittal Italia, il premier ha incontrato operai e sindacati presso il Consiglio di fabbrica. Presenti anche l’Ad di ArcelorMittal Lucia Morselli, il presidente della Regione Puglia Michele Emiliano, il sindaco Rinaldo Melucci, il prefetto Antonella Bellomo, il presidente del Consiglio comunale Lucio Lonoce.
La dottoressa Morselli (AD di Arcerlor Mittal) al momento è la mia antagonista, proprio così. Lei sa che abbiamo 30 giorni di tempo per elaborare un nuovo piano industriale. Lo sa bene lei, lo sa bene Mittal. Diventeremo partner solo con un piano industriale condiviso, per ora siamo su fronti

pc 25 dicembre - AMIANTO BREDA: PROCESSO D'APPELLO PER 12 OPERAI UCCISI

- Info Rete nazionale per la sicurezza e salute sui posti di lavoro e sul territorio - Milano

4 febbraio 2020 partecipare al processo.

"Ci auguriamo che possa esserci giustizia, finalmente, per i 12 lavoratori uccisi dall'amianto alla Breda Termomeccanica - Ansaldo, di Viale Sarca a Milano e che, con il Processo aperto oggi in Corte d'Appello di Milano, venga riconosciuta la responsabilità penale, con giusta condanna, di chi per gravi inadempienze e per mancata attuazione delle norme previste dalla legge, ne ha causato la morte": è quanto hanno dichiarato, oggi, al termine della prima udienza del processo in Corte d'Appello a Milano, Sezione Quinta, Michele Michelino, ex operaio Breda, presidente del Comitato per la Difesa della Salute nei Luoghi di Lavoro nel Territorio e Fulvio Aurora, responsabile delle vertenze giudiziarie di Medicina Democratica e di AIEA, Associazione Italiana Esposti Amianto.
Negli ultimi mesi la lista dei morti e ammalati continua tragicamente ad allungarsi, altri lavoratori

pc 25 dicembre - NO CPR MILANO: mobilitazione in vista della Assemblea 18 gennaio.


// Apre il lager di Milano!

Iniziamo con la notizia più importante: a seguito dell'avvenuta aggiudicazione del bando di gestione del CPR di via Corelli (https://www.facebook.com/360195841218595/posts/603312350240275/) e  delle insistenti voci circa l'imminente sua apertura, abbiamo deciso di convocare per sabato 18 gennaio 2010, ore 15, presso la Sala Consiliare del Municipio 3 di via Sansovino 9, una Assemblea Pubblica Regionale ("Apre il lager di Milano!"), alla quale chiediamo a tutte e tutti - singoli e singole e realtà di ogni tipo operanti sul territorio milanese e della Lombardia  e non - di partecipare per confrontarci  ed elaborare iniziative di sensibilizzazione e mobilitazione contro l'apertura della vergognosa struttura in questione. 
Ovviamente, la partecipazione di realtà provenienti da altri territori, specie se già interessate dalla presenza di un CPR, non può che arricchirci. A breve ulteriori dettagli sulla giornata. Di seguito l'evento Facebook, sul quale vi chiediamo di mettere il vostro "parteciperò", come pure vi chiediamo di invitare vostri contatti potenzialmente interessati e condividere sulle vostre bacheche. 

///  Flash mob "L'Avvento del CPR! Auguri da Babbo Natale e gli Elfi del Viminale"

pc 25 dicembre - Natale Solidale, Natale No Tav: Giorgio Mattia Luca Liberi

pc 25 dicembre - MIlano corteo studenti contro il precariato colpito dalla repressione dei decreti sicurezza

Corteo in piazza Duomo della "Camera del non lavoro" e di Rete studenti contro il precariato: due denunciati. La repressione dei decreti sicurezza colpisce ancora lavoratori, precari. Per un 2020 di lotta per cancellarli

"Domenica sera una trentina di persone hanno sfilato senza autorizzazione lungo via Torino: volantini affissi sulle vetrine, imbrattata la scritta dell'albero di Natale "contro il precariato e lo sfruttamento"
Due persone denunciate e indagini in corso per individuare le altre: ieri sera un corteo non autorizzato dei movimenti "Camera del Non Lavoro" e del collettivo "Rete studenti Milano" ha percorso via Torino, imbrattando l'asfalto con vernice rosa e nera davanti ai negozi delle più note catene commerciali, arrivando fino all'albero di Natale di piazza Duomo, dove sono state imbrattate alcune lettere della parola Esselunga (sponsor dell'albero) mentre sulle vetrine dei negozi venivano attaccati i volantini con la scritta "Qui sfruttano i lavoratori - #azioneprecaria". La Digos ha ricostruito che il corteo era formato da circa trenta persone, a capo c'erano i due indagati, un 56enne e un 21enne, per manifestare solidarietà ai lavoratori precari e contro l'applicazione dell'alternanza scuola-lavoro".

pc 25 dicembre - India - la stampa borghese internazionale coglie l'influenza della guerra di popolo diretta dai maoisti nella crisi anche elettorale nello Stato dello Jharkhand

Il Partito del popolo indiano di Modi perde le elezioni nel Jharkhand
È uno degli Stati del cosiddetto “Corridoio rosso”, interessati dall’estremismo dei cosiddetti naxaliti, i ribelli maoisti. 
Nuova Delhi, 24 dic 05:54 - (Agenzia Nova) - La coalizione tra i partiti di opposizione Jharkhand Mukti Morcha (Jmm), Congresso nazionale indiano (Inc) e Rashtriya Janata Dal (Rjd) ha vinto le elezioni nello Stato indiano del Jharkhand. Il Partito del popolo indiano, formazione del primo ministro indiano Narendra Modi, ha riconosciuto la sconfitta nella serata di ieri. Il presidente del Jmm, Hemant Soren, si prepara alla nomina a ministro capo dello Stato. Soren si è presentato

pc 25 dicembre - La lotta dei migranti a Napoli è giusta ed è cosa più seria delle 'sardine'



Le Sardine Nere non possono più stare in silenzio. La Questura Immigrazione di Napoli continua a tenere bloccate migliaia di vite negli abissi della burocrazia. Violazioni che non possiamo più accettare.
Appuntamenti che superano gli 8 mesi per un rinnovo o una conversione, la legge stabilisce che devono essere concessi entro 2 mesi, nel frattempo rimaniamo sprovvisti di documenti.
Da questa mattina alle 9.30 stanno manifestando prima con un corteo partito da piazza Garibaldi che ha raggiunto il palazzo della Questura Immigrazione  in Via Galileo Ferraris.
Le richieste delle Sardine nere vengono così riassunte:
Come facciamo ad accedere ad un lavoro regolare?
Come facciamo a continuare i nostri percorsi di formazione?
Come facciamo ad accedere in maniera ordinaria al Sistema Sanitario Nazionale?
Come facciamo a poterci muovere tranquillamente sul territorio nazionale?
Non possiamo più vivere nel buio di questa società.
Non possiamo più vivere nella continua paura di essere fermati e deportati in un CPR.
Per combattere la paura e l’odio, iniziamo dai diritti, combattiamo le discriminazioni dovunque si manifestino!

pc 25 dicembre - Nel Mediterraneo è scontro sui giacimenti di gas.

 Israele, Ue e Turchia ai ferri corti


Il più grande giacimento di gas offshore israeliano nel Mediterraneo, il Leviathan, sta per diventare operativo insieme ad un altro giacimento, il Tamar. La produzione andrà a coprire la crescente domanda di energia dell’Egitto con 85,3 miliardi di metri cubi di gas in 15 anni sulla base degli accordi sottoscritti dai due paesi nel febbraio 2018.
Ma sia in Egitto che in Giordania crescono le resistenze a questo accordo economico e strategico con Israele. Infatti non solo l’Egitto ma anche la Jordanian Electricity Company ha concluso un accordo

pc 25 dicembre - In Francia nessuna tregua natalizia!

 ...Macron, è andato a festeggiare il natale in Costa d’Avorio, e si è premurato di convincere i vertici dei suddetti sindacati a interrompere lo sciopero per assecondare i francesi nei loro spostamenti natalizi («le famiglie, prima di tutto»).
...il sondaggio twitter lanciato da BMF-TV che chiedeva alle persone se sostenessero la “rovinafeste” CGT (sindacato dei trasporti che fin da subito si è mostrato ostile a qualsiasi compromesso sullo sciopero) e che si è vista rispondere di sì all’80% (fonte: https://www.acrimed.org/Bientot-Noel-les-superstars-de-BFM-TV-jouent-aux).
...In questo senso, i consistenti blocchi di magazzini, stazioni e linee di trasporto hanno interrotto o messo in difficoltà il flusso di merci e persone che ogni giorno contribuiscono ad alimentare la catena di produzione del valore.
...a Bretigny-sur-Orge gli scioperanti sono intervenuti su un centro di Amazon e la notte tra il

pc 25 dicembre - LE MORTI PER CANCRO: OMICIDI PER IL PROFITTO


Il 90% dei tumori deriva da sostanze tossiche. Le operaie e gli operai sono quelli più colpiti. La produzione pulita è per i padroni un aumento dei costi e una riduzione dei profitti. Per i loro portafogli una scelta insostenibile.


Il 90% dei tumori deriva da sostanze tossiche. Le operaie e gli operai sono quelli più colpiti. La produzione pulita è per i padroni un aumento dei costi e una riduzione dei profitti. Per i loro portafogli una scelta insostenibile.

PREMESSA.
Il cancro è una malattia sconvolgente sia per chi è colpito direttamente, ma anche per parenti e amici dei malati. Negli ultimi tempi si sta sempre più affermando un sentimento di rassegnazione di fronte a queste problematiche, atteggiamento promosso anche da personaggi famosi coinvolti direttamente o indirettamente da malattie oncologiche. Sotto certi aspetti si ha, nei confronti di queste malattie, lo stesso atteggiamento che in tempi remoti si aveva nei confronti dell’epidemia di peste: il cancro è vissuto come una maledizione, una sfortuna che ti cade addosso, di cui non si conoscono realmente le cause, un evento che dipende anche dalla predisposizione genetica. Difficilmente per le malattie oncologiche è riconosciuto un nesso causa –effetto tra un certo tipo di cancro e un agente scatenante: neanche a Taranto nessuno è stato mai condannato per i bambini morti, anche a tenera età, per cancro o per leucemie. Solo negli USA la Monsanto è stata condannata a risarcimenti milionari a causa dei tumori provocati dal Glifosato. Poca roba rispetto ai profitti ottenuti solo da questo pesticida.

LE MISTIFICAZIONI DELLA LEGGE DEI RESIDUI MINIMI.
La (voluta) confusione che si ha nelle cause delle neoplasie è favorita dalla legge dei residui minimi. Per ogni sostanza ritenuta tossica è stabilita una soglia massima da non superare. Queste soglie sono

martedì 24 dicembre 2019

pc 24 dicembre - Taranto - Striscioni alle portinerie della fabbrica accolgono la visita di Conte

port D ArcelorMittal
Port Appalto
Port D ArcelorMittal
Port A ArcelorMittal

pc 24 dicembre - Solidali con i NO TAV colpiti dalla repressione - info a cura di SRP - srpitalia@gmail.com

 Natale No Tav con Giorgio, Mattia e Luca!

Il 18 Dicembre 14 persone sono state colpite da diverse misure cautelari fra carcere, obblighi di firma, divieti di dimora e perquisizioni.
Nel mirino della Procura di Torino c’è addirittura una ragazza di 19 anni e un pensionato di 64 anni.Sempre in carcere, sottoposto al regime di semilibertà, resta Luca oramai da diversi mesi oggetto di un’ostinata vendetta da parte del Tribunale.
Invitiamo tutti e tutte a far sentire la nostra solidarietà ai notav incarcerati scrivendogli telegrammi e lettere all'indirizzo del carcere:

Giorgio Rossetto presso Casa Circondariale Lorusso e Cutugno Via Maria Adelaide Aglietta 35,10149 Torino (TO)
Mattia Marzuoli presso Casa Circondariale Lorusso e Cutugno Via Maria Adelaide Aglietta 35,10149 Torino (TO)
Luca Abbà presso Casa Circondariale Lorusso e Cutugno Via Maria Adelaide Aglietta 35,10149 Torino (TO)
Inoltre abbiamo deciso di non lasciarli soli il giorno di Natale pertanto invitiamo tutti e tutte a partecipare al presidio musicale che si terrà sotto il carcere delle Vallette la sera del 25 dicembre, alle ore 19.
Da Liberiamoli e Liberiamole

pc 24 dicembre - Libia: tutte le potenze imperialiste trascinate nel pantano della guerra tra bande per il petrolio, il gas, il controllo geostrategico del Mediterraneo

Un contributo

C’è una guerra alle porte di casa. Ma pochi se ne accorgono 

di Alessandro Avvisato - contropiano - stralci

In Libia si stanno addensando nubi di guerra che vanno ben oltre una semplice e tradizionale guerra civile tra due fazioni. Intanto si stanno moltiplicando gli attori in campo con una geometria variabile di alleanze che smentisce in Libia relazioni magari migliori su altri teatri di crisi.
In Libia, il dualismo di potere tra il governo di Tripoli e quello del generale Haftar, vede una ricerca spasmodica di alleati e di armamenti per potersi giocare la partita sul campo. L’Italia ne è coinvolta fino al collo ma con un atteggiamento ambiguo che, dopo essersi fatto nemico Haftar sta guastando i rapporti con il governo di Tripoli.
“Noi avevamo chiesto le armi a tanti Paesi, inclusa l’Italia, che pure ha diritto di scegliere la politica

pc 24 dicembre - Ancora morti sul lavoro in Emilia

di Vito Totire (*)


Due morti in due giorni. 
(venerdì 20 dicembre, Valsamoggia) gli organi di informazione hanno aperto e chiuso l’inchiesta. Frettolosi? Un giovane operaio indiano morto suicida?
Ma gli interrogativi sono tanti:Se era a rischio di suicidio come mai lavorava – isolato – nei pressi di un trinciapaglia? Il trinciapaglia è dotato di protezione anticaduta?
 (sabato 21, Monticelli d’Ongina) Al lavoro a 65 anni? Di sabato? Quante ore di straordinario?La donna è scivolata? E le scarpe antiscivolo? E le misure di prevenzione? Scivolare nelle immediate vicinanze di una pressa?E le protezioni specifiche della pressa, coma mai non hanno funzionato ?LA FOTOGRAFIA – scelta dalla “bottega” – è stata ripresa dalla rete e si riferisce all’azienda di Monticelli d’Ongina dove è morta la donna.

(*) Vito Totire è medico del lavoro, portavoce del coordinamento AEA-circolo Chico Mendes-centro Francesco Lorusso

pc 24 dicembre - Conte viene a Taranto a dare gli auguri di buon esubero e sfruttamento agli operai AM/exILVA CIG-Cigs/appalto di Taranto

dopo le feste settimana di lotta 10/17 gennaio indetta dallo SLAI COBAS PER IL SINDACATO DI CLASSE


Ex Ilva, il premier Conte in visita nel pomeriggio. 

L’ad di ArcelorMittal Italia, Lucia Morselli, ha anche avvertito telefonicamente alcuni  sindacalisti. Il premier dovrebbe venire solo per un saluto ed un augurio agli operai alla vigilia di Natale...in un momento particolare della vita dell’azienda, mentre è in corso la trattativa tra ArcelorMittal e i commissari di Ilva in amministrazione straordinaria.

 intanto in fabbrica


Indotto ex Ilva,Operai trovano nelle buste paghe le giornate di assenza involontaria trasformate in cig, permessi o ferie mai chieste. E senza tredicesime




le organizzazioni sindacali dei metalmeccanici di Taranto, Fiom, Fim e Uilm, esprimono la propria contrarietà a procedere con proroga della procedura di Cassa Integrazione, per ulteriori 13 settimane, per 1273 lavoratori, che, di fatto, sta penalizzando in particolar modo i lavoratori della laminazione, del Treno lamiere e del Tubificio
.. Riteniamo, pertanto, fondamentale la sospensione della CIGO in quanto, senza accordo sindacale, i lavoratori subiranno un ulteriore taglio al proprio salario,