sabato 24 luglio 2021

pc 24 luglio - Forte e combattiva manifestazione alla GKN - la lotta si estende ed è nelle mani degli operai d'avanguardia... questa è una novità positiva per le fabbriche in lotta

Buoni video su Corriere fiorentino

Scritta di bianco sul grande striscione rosso, è la parola "Insorgiamo" a campeggiare in testa al corteo, davanti ai cancelli della Gkn. È da lì che è partita il 9 luglio scorso, è da lì che parte oggi. Il Collettivo di fabbrica apre il corteo, ma non è solo: ci sono studenti, lavoratrici, lavoratori, pensionati. Da tutta la Toscana, e da molte città italiane, da Parma, da Bologna, da Trieste Presenti gli operai e molte delle loro famiglie con bambini al seguito. E poi delegazioni sindacali da Melfi, Pomigliano, Frosinone, Emilia Romagna, Lombardia. Il concentramento davanti ai cancelli è iniziato dalle 9, e ha continuato ad allargarsi, con il traffico in zona che piano piano ha iniziato a bloccarsi. Alle 10.30, tra il suono dei tamburi e i colori dei fumogeni, il corteo inizia a muoversi. Dai cancelli della Gkn, verso la zona industriale circostante. In testa ci sono lavoratori e lavoratrici Gkn. Loro, quei cancelli non li hanno mai lasciati, e oggi la protesta parte proprio qui. Oggi, sabato 24 luglio, è il giorno della manifestazione nazionale. Oggi, il grido 'Insorgiamo' si allarga, così come vogliono i lavoratori e le lavoratrici Gkn, che vogliono scendere in piazza per tutti i lavoratori a rischio licenziamento. "Il nostro slogan non è soltanto “la Gkn, non si tocca”, ma il motto che viene dalla Resistenza fiorentina: “Insorgiamo”. Perché i periodi bui capitano nella storia, ma prima o poi vengono spazzati via da un moto di indignazione e dalla sensazione che improvvisamente pervade la società che “così non si può andare avanti”, l'appello giorni fa del Collettivo di fabbrica che ha lanciato la manifestazione nazionale, Dallo sgomento alla lotta, una lotta che è stata accompagnata da un bagno di solidarietà con cui il territorio ha abbracciato il presidio permanente degli operai, un bagno che però ha bisogno di non prosciugarsi. "Abbiamo bisogno che la solidarietà nazionale che abbiamo ricevuto si concretizzi in persone in carne ed ossa, in una manifestazione nazionale da tenersi di fronte alla fabbrica". Il corteo ha attraversato tutta la zona industriale di Capalle, fino alla sopraelevata dell'autostrada. "Si perde sempre, tranne quella volta che si vince", "Nessuno ferma la lotta operaia", "Non c'è resa non c'è rassegnazione ma solo tanta rabbia che cresce dentro me", i cori accompagnano tutto il corteo, fino al ritorno davanti ai cancelli dello stabilimento, intorno alle 12.30. a chiudere la mattinata è l'intervento di Dario Salvetti, lavoratore Gkn delegato Fiom e Collettivo di fabbrica. . Non accettiamo la sospensione unilaterale dei diritti sostanziali in nome della pandemia. Se le aziende possono licenziare, allora i lavoratori e le lavoratrici possono mettersi in assemblea permanente e fare corte". Avevamo bisogno di guardarvi negli occhi, e sappiamo che siamo solo la punta. Siete chiamati a testimoniare il fatto che questa azienda è di fatto adesso in mano ai lavoratori. La proprietà ha lavorato per un anno per chiuderla, mentendo anche ai propri dirigenti, non è interessata a questa azienda, noi invece la abbiamo costruita, e potremmo fare ripartire la produzione in qualsiasi momento. Quando venite qui ci chiedete come stiamo, come volete che stiamo? Siamo qui, in piedi, come qualcuno che ha preso una tranvata in faccia e ha ancora i lividi, ma è in piedi. Ci guardiamo per capire se ce la facciamo, se qualcuno cederà, abbiamo tanta adrenalina, che a volte cala. Ma vi chiediamo, voi come state? Noi fino al 22 settembre abbiamo lo stipendio, poi ci saranno tfr, accordi, ma chi ci domanda come stiamo, magari sta messo peggio di noi, magari chi è qui con noi adesso ha il contratto in scadenza, magari il giornalista che ci intervista lavora a cottimo a 5 euro al pezzo. Non ci sembra che nessuno stia bene. Ma allo stesso tempo stiamo benissimo, perché abbiamo la dignità e la testa alta. Ci chiedete dove vogliamo andare. Per noi è chiaro che questa è una vertenza nazionale e politica. Quando il governo continuerà a scappare, e noi vi riconvocheremo, ci sarà la benzina per partire? Questo è il senso della parola Insorgiamo". "Vogliamo che siate testimoni di una operazione vile. Chiude la fabbrica, tutti dicono Gkn non si chiude, ma questo non si tramuta in nulla di concreto, quelle 500 persone vengono lasciate lì, e piano piano quelle persone prese dalla stanchezza, se la voteranno da sole la chiusura della fabbrica, accettando quei quattro soldi. Così tutti diranno che ce la siamo chiusi da sola, sarà il delitto perfetto". "A livello comunale abbiamo avuto parole e fatti, a livello regionale abbiamo avuto le parole e aspettiamo i fatti, dal Governo non abbiamo avuto né parole né fatti. Il Governo ha la stessa posizione di Melrose, sta pensando a come riscrivere la mail di Melrose. Una mail con cui hanno disvelato la loro natura. Noi quella mail vogliamo rimandarla al mittente. Guardiamoci negli occhi. Noi vinciamo se tutti cessiamo di essere minoritari, abbiamo un presente e un futuro da giocare, che si gioca oggi, trasformando questa lotta in una leva per cambiare i rapporti di forza del paese. Si perde sempre tranne quella volta che si vince. Le vittorie sono rare, costano fatica perché cambiano la storia. a Italia contro i licenziamenti

pc 24 luglio - L’Italia supporta l’esercito e la polizia della Somalia, accusati dall’Onu di aver commesso gravissime violazioni dei diritti umani

Il ministro italiano della difesa Lorenzo Guerini in visita in Somalia

Nell’ex colonia sono presenti oltre settecento militari italiani, nell’ambito di alcune missioni. Tre di queste sono missioni dell’Unione Europea: Eutm Somalia, con lo scopo di formare i soldati di Mogadiscio, comandata da un generale italiano con circa 150 soldati italiani e con un costo annuo di circa 14 milioni di euro; EuAtalanta che combatte la pirateria nelle acque antistanti il paese africano con oltre quattrocento marinai, due navi e due aerei, e con un costo nel 2020 di 27 milioni di euro; Eucap Somalia, per il rafforzamento della sicurezza marittima, che schiera 15 connazionali con un costo di mezzo milione di euro.

Ci sono poi le altre missioni: la missione bilaterale di addestramento delle forze di polizia somale e

pc 24 luglio - L' imperialismo USA non si ritira dalla Somalia: Biden approva i bombardamenti in nome dell' "autodifesa collettiva" e prepara l'invio di truppe

La guerra del presidente dell'imperialismo USA Biden in Somalia è iniziata e non l'ha nemmeno dichiarata. 

Secondo attacco aereo in una settimana contro Al-Shabaab in Somalia

Il portavoce del Dipartimento della Difesa John Kirby ha dichiarato la scorsa settimana che il comandante dell'AFRICOM, il generale Stephen Townsend, ha "l'autorità di agire in difesa delle nostre forze e dei nostri partner somali". 
Il capo del Comando usa per l’Africa aveva affermato che il dipartimento della Difesa sta

pc 24 luglio - Oggi manifestazione a Voghera per Youns El Boussetaoui contro i fasci-razzisti leghisti, contro il razzismo istituzionale

 Dal blog femminismorivoluzionario

La morte di Youns El Boussetaoui parla chiaro. Sabato in piazza a Voghera con Bahija El Boussetaoui, sorella di Youns, contro il razzismo istituzionale


La sorella di Youns El Boussetaoui, il 39enne di origini marocchine ucciso dopo essere stato raggiunto da un colpo di pistola esploso dall’assessore leghista Massimo Adriatici continua a domandarsi come sia stato possibile un evento così drammatico. “E’ stato ammazzato da innocente, non ha fatto niente!”, “Chiedo giustizia”, ha aggiunto Bahija in lacrime, spiegando di non avere intenzione di arrendersi fino a quando non otterrà giustizia per suo fratello. “E’ stato sparato da un avvocato, ex poliziotto, assessore, che gira con la pistola carica e ha puntato al petto con l’intenzione di ucciderlo”, ha urlato Bahija, rivolgendosi ai giornalisti.
Bahija ha ricordato come in Marocco il fratello Youns avesse una moglie e due bambini: “L’ha ammazzato! E’ stato omicidio volontario! Ditemi voi se per voi è stato giusto”.
La sorella della vittima di Voghera ha aggiunto che i carabinieri avrebbero dato alla sua famiglia dei clandestini, “ma siamo tutti italiani! Abbiamo cittadinanza italiana, mia mamma, mio padre, i miei fratelli, mia sorella… siamo tutti di cittadinanza italiana”, ha aggiunto mostrando il documento alle telecamere. “Abbiamo la residenza, lavoriamo, lavoriamo, lavoriamo”, ha proseguito disperata spiegando di aver studiato in Italia e di aver conseguito il diploma in ragioneria.
E a chi le ha domandato cosa si sentisse di dire alla persona che ha ucciso il fratello, ha commentato a gran voce: “Assassino! Assassino! E tutti quelli che parlano male di

pc 24 luglio - Genova 2021 - il detto e il non detto

Le migliaia di persone affluite a Genova in occasione del ventennale del G8, tra cui, positivamente, tanti giovanissimi, rappresentano un sentire comune di centinaia di migliaia che considerano Genova 2001 una ferita aperta che non può essere chiusa.

Ciò è positivo ed è vero.

Come proletari comunisti, però, questa cosa l’affermavamo già in occasione del 2011, in un foglio speciale che veniva diffuso a Genova da una delegazione nazionale di operai, lavoratori, precari, donne, disoccupate, che da Taranto a Bergamo, da Torino a Palermo, da Milano a Ravenna, partecipava a quella manifestazione, e si trattava di militanti che organizzano e dirigono lotte proletarie e lavorano per la costruzione dell’organizzazione e l’azione politica dei proletari, donne, giovani d’avanguardia.

In quel foglio partivamo da un dato: 300mila persone scesero in piazza nel 2001 con dentro una nuova generazione che, sia pure con parole non sempre precise, denunciava un mondo fatto do guerre, sfruttamento, oppressione, miseria e fame e chiedevano e rivendicavano un altro mondo possibile. E a Genova trovarono uno Stato che aveva organizzato una feroce repressione, con torture, pestaggi, assassinii.

Questa repressione dimostrava, e lo rilevavamo 10 anni dopo e l’abbiamo affermato anche oggi, che questo mondo non si può riformare e che l’altro mondo possibile si poteva ottenere solo con la rivoluzione.

I governi e lo Stato borghese, anche se negli anni successivi non hanno attuato una cosa come Genova, hanno affermato la stessa logica in 10/100/mille episodi ed al di là dei governi che si sono succeduti di centro destra, centrosinistra, tecnici, ecc. abbiamo avuto quello che già scrivevamo in quel foglio: “Sempre più Stato di polizia, sempre più repressione, leggi anti democratiche e di aperta violazione dei diritti, persecuzione anti immigrati”, e proseguivamo: “i governanti, i capi della polizia, i poliziotti autori dei crimini odiosi di quelle giornata sono impuniti, sebbene in parte processati e alcuni sono stati promossi invece che rimossi”.

Lo si diceva nel 2011 e non si può ripeterlo senza trarne le conseguenze nel 2021.

Dicevamo: “Per questo non c’è nulla da archiviare, da dimenticare, nulla da conciliare, da pacificare… A Genova si viene per chiedere giustizia, senza giustizia nessuna pace!”.

Allora, non è giusto, dopo ulteriori 10 anni  dire le stesse cose  senza trarre la conseguenza che quella che c’è da organizzare in Italia, come nel mondo, visto che siamo ben dentro il sistema mondiale imperialista, è la guerra, la guerra di classe, la guerra rivoluzionaria, la guerra popolare.

Ma di tutto questo, anche nei compagni più radicali, non si è parlato a Genova oggi, né si è aperta anche simbolicamente una strada in questa direzione.

Una parte del problema è Carlo Giuliani. Si è gridato il 20 luglio “carlo e vivo e lotta insieme a noi” in piazza e nel corteo improvvisato contro il parere di Giuliani padre,e della corte che lo circonda.

Noi scrivevamo nel foglio 2011: “Carlo Giuliani non è solo un ragazzo ma uno dei tanti ribelli che in quelle giornate hanno resistito e si sono difesi dalla violenza di Stato omicida”, ed è una parte di quelli che non solo si sono difesi ma hanno attaccato la polizia, il carcere di Marassi, in via Tolemaide, che ieri come oggi vengono dagli organizzatori di Genova 2021 stigmatizzati,insieme agli spudorati riformisti

E’ evidente che anche su questo non si è tracciata una netta linea di demarcazione. 

 All’imperialismo assassino, allo Stato della violenza, della tortura, dei massacri, c’era, c’è e ci sarà una sola risposta, la violenza rivoluzionaria delle masse. Genova ha dimostrato che senza di essa i giovani, i proletari, il popolo non hanno niente.

Quindi, è evidente che il ventennale non ha segnato alcuna tappa per trarre un effettivo bilancio e lezioni di quei giorni. E tocca ai comunisti, agli autentici rivoluzionari affermare forte e chiaro il senso di questa ferita aperta e come realmente chiuderla. 

proletari comunisti/PCm Italia

luglio 2021

 

pc 24 luglio - SI ALLA VACCINAZIONE OBBLIGATORIA - CONTRASTARE IL MOVIMENTO NO VAX

Noi siamo da sempre per la vaccinazione obbligatoria, perchè non è un fatto individuale ma sociale, anche se naturalmente chiediamo, pretendiamo rigore e accertamenti nei controlli medici dei casi particolari.

Consideriamo il movimento No vax un movimento reazionario e fascista, che sfrutta anche ignoranza, qualunquismo e individualismo presente tra le masse; esso inevitabilmente fa capo a Salvini, alla Meloni e su scala internazionale ai regimi ed esponenti più fascisti nel mondo, Trump, Bolsonaro, Modi, Orban, ecc.
Siamo per il massimo contrasto su tutti i campi di questo movimento, compreso il divieto di manifestare, oscuramento telematico e repressione diretta dei caporioni - consideriamo chi a sinistra in qualche maniera civetta, dialoga, condivide, gente di fatto al servizio della reazione.

Per sanità, scuola non abbiamo alcun dubbio che la vaccinazione debba essere obbligatoria per la riapertura della scuola e la gestione del servizio sanitario pubblico e privato.

Siamo perchè in fabbrica e nei posti di lavoro la gestione non venga appaltata a Confindustria, padroni, ma passi sempre per protocolli condivisi con i sindacati, e in particolare con organizzazioni sindacali di base e di classe. Ma non abbiamo nessun dubbio nel considerare operai e lavoratori che non si vogliono vaccinare e/o che si dichiarano No vax la parte peggiore di operai e lavoratori, che deve essere criticata, contrastata, isolata.

proletari comunisti

Slai cobas per il sindacato di classe

Movimento femminista proletario rivoluzionario

24 luglio 2024

pc 23 luglio - ANCHE ITALCEMENTI/CEMITALY ATTIVA I LICENZIAMENTI COLLETTIVI A TARANTO - LO SBLOCCO DEI LICENZIAMENTI FATTO DAL GOVERNO DA' IL VIA LIBERA

Sono le grandi aziende, le multinazionali, dalla Whirpool, alla Gkn, all'Italcementi, ecc. che stanno licenziando. Non lo fanno perchè stanno in crisi, ma perchè, per difendere e aumentare i loro profitti, preferiscono delocalizzare, chiudere un sito e concentrare la produzione in un altro o aprire all'estero, tagliare i costi dei lavoratori e intensificare lo sfruttamento, accompagnato sempre da bassi salari, degli operai occupati - e la minaccia/ricatto dei licenziamenti gioca a favore per imporre questi peggioramenti. 

Quindi non si tratta affatto di salvare delle aziende, ma spudoratamente con lo sbocco dei licenziamenti Draghi si è mosso a sostegno delle leggi del grande capitale - rivendicandolo; grandi aziende che escono dalla pandemia facendo elevati utili, mentre i lavoratori sono ridotti a "settori poveri", a cercare aiuti perchè non ce la fanno.

E via via, questi licenziamenti, chiusura di fabbriche quasi in una corsa alla copia/concorrenza sta avvenendo dal nord al sud.

In questo si colloca l'apertura della procedura di licenziamenti di tutti gli operai fatta dalla Cemitaly/Italcementi dell'ex Cementir di Taranto.

Operai Cementir Slai cobas in presidio

DAL COMUNICATO DELLO SLAI COBAS SC DELLA CEMITALY DI TARANTO:
“Anche a Taranto si sta verificando quello che sta succedendo in altre realtà e fabbriche, la Cemitaly del gruppo Italcementi vuole chiudere la fabbrica e andarsene. La motivazione sono i profitti che non arrivano; ma anche qui i padroni non fanno nulla per investire, e non ci pensano due volte a mettere in mezzo ad una strada 51 operai che per anni hanno lavorato, sono stati sfruttati, hanno rischiato la loro salute. Lo Slai cobas – presente tra gli operai ex Cementir – ha chiesto urgenti incontri con la Regione e con l’Arpal per bloccare i licenziamenti. Ma nello stesso tempo fa appello ai lavoratori a mobilitarsi, perchè solo la lotta può salvaguardare lavoro e salario. 

Anni oramai di cassintegrazione stanno mostrando le conseguenze negative: operai a casa, divisi, in attesa/delega di un cambiamento positivo che non poteva arrivare senza che in campo ci fosse la lotta dei lavoratori. Ora, però, si arriva ai licenziamenti; è tempo di cambiare strada!” 

pc 24 luglio - Il Regno Unito paga la Francia per non far sbarcare i migranti… lo stesso fa l’Italia con la Libia, la Germania con la Turchia…

ecco la “politica sull’immigrazione” dell’imperialismo europeo che costa migliaia di vite umane

L’imperialismo italiano paga il governo libico per “trattenere” i migranti o “riprenderseli”, l’imperialismo inglese paga quello francese esattamente per fare la stessa cosa, l’imperialismo europeo nel suo complesso (Germania in testa) paga la Turchia per trattenere i migranti… e si tratta di miliardi di euro con il risultato di sofferenze indicibili e migliaia di morti all’anno.

Ma  nessun “muro”, fatto pure con tutti i soldi del mondo, può fermare le migrazioni che sono una necessità vitale per milioni di persone che fuggono da guerre e miserie causate da sempre dai paesi imperialisti!

È il “muro” dell’imperialismo che bisogna abbattere quanto prima per mettere fine a questi orrori!

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tratto da l’inkiesta

Dipendenti dall’Europa

Il Regno Unito paga la Francia per non far sbarcare i migranti

Londra ha dato 63 milioni di euro a Parigi affinché raddoppi gli agenti a pattugliare le coste settentrionali francesi. È la seconda tranche dopo i 28 milioni del 2020. Per fermare gli arrivi dei rifugiati non bastano più le otto navi che prima coprivano lo stretto della Manica. Il governo inglese ha chiesto anche a Bruxelles di rivedere il protocollo sull’Irlanda del Nord

Altro che neoisolazionismo. La «Global Britain» del dopo Brexit è ancora dipendente dall’Europa. Ne

pc 24 luglio - Sfruttamento nelle campagne e caporalato oltre ogni limite… tutto “certificato” dalle commissioni parlamentari!

dal Manifesto di ieri

Tutti i numeri della grande piaga del caporalato

Agricoltura. L’European House Ambrosetti stima circa 80 distretti agricoli gestiti da «caporali» con oltre 400 mila operai coinvolti (l’80% stranieri), a 25 - 30 euro per12 ore di lavoro

Presente nell’edilizia e nei trasporti, nella logistica e nei servizi di cura, l’intermediazione illegale di manodopera si è radicata con particolare virulenza e pervasività nelle attività agroalimentari caratterizzate da rapporti di lavoro di breve durata in luoghi isolati dai centri abitati, in grado di sfuggire ai controlli.

Il documento conclusivo dell’Indagine conoscitiva sul fenomeno del «caporalato» in agricoltura condotta dalle Commissioni Riunite Lavoro e Agricoltura della Camera dei Deputati (Doc. XVII, n.9) sottolinea la gravità di un fenomeno parte integrante della rete criminale delle agromafie e l’urgenza di una più decisa azione di contrasto e di prevenzione. pdf qui

Pressati dalla concorrenza internazionale e dall’incertezza delle «aste a doppio ribasso», per rendersi più competitive e accrescere i profitti, anziché puntare sull’innovazione tecnologica,

venerdì 23 luglio 2021

pc 23 luglio - ACCIAIERIE D'ITALIA - OK A BILANCIO 2020: A LORO GLI UTILI, AGLI OPERAI ATTACCHI AL LAVORO, AI SALARI , ALLA SALUTE


E LO STATO ORA STA IN PRIMA PERSONA A GESTIRE LA SITUAZIONE, QUINDI ORA E' DIRETTAMENTE PARTE IN CAUSA/RESPONSABILE DI CIO' CHE ACCADE IN FABBRICA E FUORI.

SIAMO ALLA PIU' ESPLICITA/OSCENA MANIFESTAZIONE DELLA REGOLA DEI CAPITALISTI E DI QUESTO SISTEMA BORGHESE: SOCIALIZZAZIONE DELLE PERDITE E DEI COSTI (E' IL GOVERNO CHE METTERA' SOLDI PER LA RISTRUTTURAZIONE DEI FORNI E LE BONIFICHE), PRIVATIZZAZIONE DEI PROFITTI

IL TUTTO SCARICATO SUI LAVORATORI E LE MASSE POPOLARI DELLA CITTA'. 

Quindi, chi va dicendo agli operai - soprattutto Fiom, Fim, Uilm, che il governo non fa niente, non pensa a Taranto, ecc..., o è stupido o vuole ingannare. Il governo ci pensa eccome, ma per salvaguardare prima di tutto i profitti di Mittal e dei padroni/acquirenti dell'acciaio.

E' ORA CHE GLI OPERAI COMPRENDANO CHE IN QUESTA SOCIETA' CI SONO DUE CLASSI: I BORGHESI, I CAPITALISTI DA UN LATO E GLI OPERAI E LE MASSE POPOLARI POVERE DALL'ALTRO.

I capitalisti e i loro rappresentanti istituzionali, politici son una minoranza ma dominano perchè hanno Governi/Stato, mass media, forze dell'ordine, ecc. dalla loro parte; gli operai che producono tutta la ricchezza sociale, insieme allemasse popolari sono la maggioranza, ma devono subire e non decidono nulla.

Fino a quando? Finchè in primis gli operai non si organizzano, fanno un vero sindacato di classe per difendersi ogni giorno, fare loro una guerra di classe per opporsi realmente alla guerra dei padroni; e soprattutto costruiscono un loro partito - un partito comunista ma di tipo nuovo - per farla finita con questo sistema fondato su una INGIUSTIZIA apertamente rivendicata e difesa e per imporre con la rivoluzione proletaria IL POTERE DEGLI OPERAI! 

Confermata l'elezione a presidente di Franco Bernabè, e dell’Amministratore Delegato, Lucia Morselli
Corriere di Taranto

22 LUGLIO 2021
L’Assemblea degli Azionisti di Acciaierie d’Italia Holding Spa, riunitasi ieri, ha approvato il bilancio 2020 della società con un utile netto pari a circa euro 4 milioni. Il patrimonio netto si attesta a

pc 23 luglio - Contro il razzismo sabato in piazza a Voghera

Voghera è una città in provincia di Pavia di 40mila abitanti, di cui circa 5mila migranti, con una nutrita comunità maghrebina, principalmente impiegata in lavori precari o stagionali e nella logistica. Nel corso degli ultimi anni, l'Assemblea per il diritto alla casa di Pavia e provincia ha condotto diverse vertenze in città a causa dei numerosi sfratti che vi si verificano. La giunta precedente, di centrodestra, e quella attuale, a guida Lega, durante queste vertenze hanno sistematicamente alimentato il razzismo istituzionale.

Dell'attuale giunta fa parte, in qualità di assessore alla sicurezza, Massimo Adriatici, ex sovrintendente di polizia, avvocato e docente a contratto ad Alessandria. Adriatici è noto in città come sceriffo, titolo di cui si vanta, andando in giro armato per la città. Ha fatto un uso disinvolto dei Daspo urbani previsti

pc 23 luglio - Stato-mafia: condannati ad anni di galera due “ex” politici del calibro di Nicola Cosentino e Antonio D’Alì

La perenne fogna a cielo aperto della corruzione, della delinquenza politico-mafiosa rigurgita condannati ad anni di galera (quando raramente incappano essi stessi nella rete della “giustizia borghese” come Cuffaro per esempio); in questo caso si tratta di due “ex” politici del calibro di Cosentino e D’Alì, appartenenti a partiti fascio-mafiosi, l’ex Partito delle Libertà e Forza Italia, pieno zeppo di questo tipo di degni rappresentanti della propria classe.

Questo che riportiamo sotto è il modo in cui la borghesia della Confindustria tratta un argomento così pesante, che implica reati gravissimi, e che mette a nudo, costantemente, la “faccia da mostro” del loro sistema sociale, un trafiletto di poche righe, mentre l’Ansa si dilunga un po’ di più su D’Alì.

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Mafia, condannati Cosentino e D’Alì

La Corte di Appello di Napoli ha condannato a dieci anni di carcere l‘ex sottosegretario all’Economia (dell’allora Pdl), Nicola Cosentino, nel cosiddetto processo Eco4 in cui era imputato per concorso esterno in associazione camorristica in relazione alla gestione, ritenuta politico-mafiosa dall’accusa, di un Consorzio, l’Eco4, appunto, che nel Casertano si occupava nei primi anni duemila di raccolta dei rifiuti. Sempre ieri la corte d’Appello di Palermo ha condannato a sei anni di carcere l’ex senatore di forza Italia Antonio D’Alì, accusato di concorso esterno in associazione mafiosa.

Il Sole24Ore 22 luglio ’21

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Mafia: condannato 6 anni l'ex senatore D'Alì

pc 23 luglio - USCITO IL 3° QUADERNO DELLA RIVISTA MLM "LA NUOVA BANDIERA" SUL CENTENARIO DEL PCD'I - per richiederlo: pcro.red@gmail.com


pc 23 giugno - G8 GENOVA - ALLORA, ORA E SEMPRE: "RIBELLARSI CONTRO I REAZIONARI E' GIUSTO!" COMPITO DEI COMUNISTI COSTRUIRE I PARTITI MLM

In occasione del G8 di Genova 2001, il giornale Rossoperaio marxista-leninista-maoista, che peraltro proprio in quelle settimane era sotto l’"attenzione" di un’inchiesta dei carabinieri che definiva questa formazione un mix di guerriglia sociale e internazionalismo, facendo riferimento ai suoi legami stretti con i partiti mlm e le formazioni presenti in diversi paesi di Asia, Africa, America Latina impegnate in guerre popolari, progetti di guerre popolari e lotte armate antimperialiste;

in quelle giornate che vedevano la costante mobilitazione di tutte le forze sociali e politiche che denunciavano e combattevano la così definita “globalizzazione antimperialista” ed era evidente che questa formazione non rigettava affatto la “semplificazione” dei carabinieri, lavorava per dare ad essa basi strategiche e programmatiche e organizzazione nazionale e internazionale in grado di supportare questo progetto; 

scriveva: “Mao Tse Tung ha detto “il marxismo è composto da numerose verità che possono essere riassunte in un’unica frase: “ribellarsi contro i reazionari è giusto". 

"Questa semplice frase vuol dire per i proletari di tutto il mondo, per i popoli oppressi ribellarsi contro l’imperialismo, contro l’ordine del G8 è giusto e necessario. Questa verità si applica tanto più ai proletari che vivono nel ventre stesso della bestia, i proletari dei paesi imperialisti”.

Aggiungevamo che, nella condivisione delle forze mlm operanti nei paesi oppressi dall’imperialismo

pc 23 luglio - La manifestazione della Whirlpool a Roma - corrispondenza e volantino

Solidarietà agli operai e alle operaie della Whirlpool 

e di tutti i posti di lavoro sotto attacco!

No ai licenziamenti per il profitto dei padroni con la complicità del governo!


Il via libera ai licenziamenti decisi dal governo sono l'anticamera di licenziamenti di massa che stanno colpendo soprattutto le fabbriche e che aumenteranno di giorno in giorno, per la legge del capitale: meno operai, meno costi, più sfruttamento, meno salari, più profitti.

I padroni, a partire da quelli delle multinazionali, fanno i loro conti e delocalizzano, utilizzano lo sblocco dei licenziamenti, come altre leggi a loro favore già esistenti.

La Whirlpool ha iniziato da Napoli a portare avanti una lenta dismissione dei suoi stabilimenti in Italia (attualmente 7, di cui quello più grande è a Varese), non ha a quanto pare peraltro interesse a fare un altro prodotto.

L'osceno Ministro del Lavoro, Orlando, si lamenta solo e soprattutto delle modalità dei licenziamenti (benchè lui stesso ammette che non sono tanto anomali ma previste dal jobs act), e coglie l'occasione, sulla pelle di centinaia (per ora) di lavoratori e lavoratrici che da un giorno all'altro perdono tutto, per confermare la giustezza dello sblocco dei licenziamenti.

Esuberi zero entro il 2021! Così annunciò trionfalmente il Ministro Di Maio e qualcuno ci credette pure!

Intanto il governo Draghi continua a dare soldi, tanti soldi, in varie forme, ai padroni.

Cgil, Cisl, Uil, in testa Landini, fanno da controcanto del governo, rivendicando, alla faccia della dura realtà, l'accordo che ha dato l'ok ai licenziamenti, con la copertura ipocrita di una cassaintegrazione per altre 13 settimane gratis per le aziende, che se la utilizzano non potrebbero licenziare, e l'"avviso comune" con la Confindustria per "governare" caso per caso (che si traduce in "giustificare" caso per caso le "scelte inevitabili" dell'azienda).

Adesso i nodi sono venuti al pettine! Si sono rivelate deboli e inconsistenti le proposte di più di un anno e mezzo fa dei sindacati confederali di dare sgravi fiscali alla Whirlpool.

Anche l'idea di nazionalizzazione si scontra con la dichiarata crisi di mercato, in particolare nella UE, e si presenta inconsistente anche l'ipotesi di riconversione.

I Padroni, Bonomi loro principale rappresentante, vanno a tappe forzate per la loro strada, facendo carta straccia dei richiami del governo come di inutili "accordi", e sapendo di poterlo benissimo fare. 

E' in questa situazione che va rivista e cambiata la linea e la prassi di lotta degli operai soprattutto delle fabbriche, per rispondere alla guerra di padroni e governo con la guerra di "classe" dei lavoratori.

Lo sciopero di oggi non può che essere inserito in un più ampio percorso di lotta radicale contro governo (qualsiasi governo senza nessuna illusione verso tutti i partiti che attualmente siedono in parlamento) e padroni per la costruzione di un sindacato classista e combattivo realmente a difesa dei diritti dei lavoratori e per il potere operaio: unica vera soluzione!


Slai Cobas per il Sindacato di Classe 
347/5301704 - slaicobasta@gmail.com           
cobasperilsindacatodiclasse.blogspot.com

giovedì 22 luglio 2021

pc 22 luglio - G20 NAPOLI SULL'AMBIENTE: in corso le manifestazioni protesta

 CONTRO LE MENZOGNE DEI PAESI IMPERIALISTI IN TUTTI I LORO G20!

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G20 Napoli, via al vertice di Palazzo Reale. Ed è subito protesta: blitz dei centri sociali nel porto commerciale

il blocco del porto questa mattina

Prende il via il G20 a Napoli. E scatta subito il blitz di attivisti dei movimenti ambientalisti e dei centri sociali nel porto commerciale. La protesta avviene durante l'apertura dei lavori del vertice su ambiente, clima ed energia che si svolge a Palazzo Reale.

Il ministro della Transizione ecologica Roberto Cingolani chiamato a fare gli onori di casa: riceve sullo Scalone i colleghi che partecipano alla ministeriale di due giorni. In mattinata anche il meeting con l'inviato speciale del presidente Usa per il clima John Kerry e, a seguire, con la collega francese Barbara Pompili«Primo incontro con Climate Envoy in questo G20 Ambiente, Clima ed Energia: Italia e Usa insieme per un'alta ambizione e per azioni stringenti in questa decade per tenere la temperatura del pianeta a 1,5 gradi», twitta il Mite. Dalle 10 i tavoli di lavoro incentrati sulla tutela di ecosistemi e biodiversità. Domani i temi più spinosi e divisivi: clima, energia e decarbonizzazione.

dal Mattino di Napoli

pc 22 luglio - L' assessore assassino razzista di Voghera, punta estrema di tutti i sindaci e giunte fascio/razziste guidate dai leghisti, che dovrebbero essere sciolte - ma Salvini è nel governo Draghi

Assessore leghista alla “sicurezza” uccide un immigrato marocchino per strada

L’assessore omicida è Massimo Adriatici, ex agente di polizia, ora avvocato e docente di diritto penale alla Scuola allievi di Polizia. Uno dei soliti assessori alla “sicurezza” della Lega, abituati a voler riempire le strade di telecamere, agenti di polizia, a firmare provvedimenti contro chi lotta o è semplicemente il più debole nella società.

Una “sicurezza” sempre volta alla repressione politica o della microcriminalità, mai contro i grandi affari mafiosi, l’evasione fiscale in cui sguazza la Lega e le prepotenze dei potenti e delle cosiddette forze dell’ordine.

Osserviamo poi che l’intervento di Salvini contraddice persino la versione dell’assessore-assassino, perché la legittima difesa è un atto volontario (per quanto commesso in “stato di necessità”), mentre Adriatici insiste sulla tesi della “caduta accidentale”. Insomma: che si mettano almeno d’accordo su una versione sola, anche se inplausibile.

pc 22 luglio - L'anniversario del G8 di Genova sui muri di Taranto

pc 22 luglio - I droni AGS a Sigonella e la Sicilia ancora più piattaforma di guerra NATO - un contributo

Antonio Mazzeo | antoniomazzeoblog.blogspot.com

18/07/2021

Dalla Sicilia il via alle attività di sorveglianza e intelligence di un'ampia area geografica del pianeta: dall'Oceano Atlantico sino al Mar Nero e la Crimea e dal Mare del Nord e il Baltico sino al Sud Africa. Dal quartier generale dell'Alleanza Atlantica di Mons (Belgio), è stata data la notizia che quest'estate i cinque droni AGS (Alliance Ground Surveillance) schierati nella grande stazione aeronavale siciliana di Sigonella potranno effettuare missioni di volo sino a 60 ore alla settimana, per poi raggiungere le 100 ore complessive entro il 2024. La loro operatività è stata ufficializzata il 16 febbraio 2021 dal Comandante supremo delle forze alleate della NATO, il generale statunitense Tod Wolters.

Il recente vertice di Bruxelles dei Capi di governo dei paesi membri della NATO ha chiarito chi sono i "nuovi" nemici contro cui schierare sistemi di guerra avanzati, missili, satelliti, portaerei e carri armati: la Russia e la Cina e guai a loro se proveranno a mettere radici nel Mediterraneo "allargato". I droni

pc 22 luglio - La violenza sistemica del carcere assassino, con gli aguzzini delle guardie penitenziarie

Violenze nel carcere le Vallette di Torino, 25 richieste di rinvio a giudizio

La procura di Torino ha chiesto 25 rinvii a giudizio in un procedimento che riguarda episodi di violenza commessi da agenti di polizia penitenziaria ai danni di detenuti nel carcere Torinese delle Vallette. Per alcuni casi è contestato il reato di tortura.

Fra gli indagati ci sono Domenico Minervini e Giovanni Battista Alberotanza, all’epoca dei fatti direttore del carcere e comandante degli agenti, ai quali sono stati contestati comportamenti riconducibili, secondo gli inquirenti, a nascondere o a minimizzare la portata degli episodi. I detenuti elencati come persone offese dalla procura sono undici.

pc 22 luglio - A Novara dopo la morte di Adil - info dalla stampa

Sindacati e Lidl trovano un accordo a un mese dalla morte di Adil

Nuovo incontro in Prefettura per sottoscrivere l'accordo. Intanto prosegue l'inchiesta della Procura di Novara
Il 18 giugno scorso Adil Belakhdim, rappresentante sindacale, è stato travolto e ucciso da un camion frigo durante una protesta di fronte al magazzino Lidl di Biandrate. Il 22 il prefetto Pasquale Gioffrè ha convocato un tavolo un urgente al quale hanno partecipato i sindacati Filcams Cgil, Fisascat Cisl e Uiltucs Uil, Si Cobas, i dirigenti Lidl Italia, il questore Rosanna Lavezzaro e l’assessore regionale Matteo Marnati e da cui ne è scaturito un documento condiviso tra le parti.

Così come era stato stabilito, a un mese dalla tragedia Cgil, Cisl d Uil si sono riuniti in Prefettura per sottoscrivere l’accordo con Lidl Italia. I punti principali riguardano il consolidamento di 80 lavoratori con l’incremento da 25 a 30 ore settimanali, lo scatto di livelli dal quinto al quarto livello e la possibilità, per i dipendenti stranieri, di accumulare le ferie in quattro settimane consecutive per il ricongiungimento nel proprio Paese di origine.

«Questo è un punto di partenza con obiettivi concreti – commenta Stella Cepile, segretaria Filcams Cgil -. Un passo importante di confronto con un’azienda che ha portato al clima di esasperazione che tutti conosciamo. Queste vertenza nasce dalla mancanza di ascolto nella fase precedente: il fatto che i dirigenti si siano seduti a un tavolo e abbiano condiviso condizioni rappresenta un elemento fondamentale. Più in generale, dovremo affrontare la questione del part time, largamente utilizzato non solo da azienda ma dalla maggior parte nella grande distribuzione: un contratto che non rappresenta più uno strumento di flessibilità, ma genera grande insoddisfazione nei lavoratori e spesso diventa un’arma di ricatto se usato in modo scorretto».

Intanto prosegue l’inchiesta della Procura di Novara. Alessio Spaziano, il camionista che aveva travolto Adil, è ancora agli arresti domiciliari con l’accusa di omicidio. I Si Cobas, invece, hanno avviato una sottoscrizione a favore del collega morto.

pc 22 luglio - Bilancio Inail 2020: Anche per il 2020, l’Inail regala 1.554 milioni alle casse dello Stato e riduce le prestazioni a favore delle vittime del lavoro

Occorre precisare che questi soldi sottratti alle vittime, operai e lavoratori, sono regalati ai padroni per i quali la sicurezza sui posti di lavoro è un costo e per i quali la vita operaia deve essere sacrificata sull'altare dei loro profitti

Bilancio Inail 2020: Anche per il 2020, l’Inail regala 1.554 milioni alle casse dello Stato e riduce le prestazioni a favore delle vittime del lavoro.  

Anche per l’anno della pandemia, 2020, l’Inail ha destinato alla tutela della salute dei lavoratori la metà delle risorse che ha invece lasciato nelle casse dello Stato.  

Sono oltre il miliardo e mezzo i denari freschi e immediatamente disponibili che l’Inail lascia nelle casse dello Stato, mentre complessivamente sono meno di 700 milioni le risorse impiegate per dispositivi individuali di protezione (DIP) per il covid e per i bandi di incentivi alle imprese per investimenti in prevenzione ( bandi ISI).

Vale a dire che la priorità dell’Istituto, assolti i compiti inderogabili degli indennizzi delle vittime per oltre 8 miliardi, e comunque sempre in riduzione, è la copertura del bilancio dello Stato e dopo, ma molto dopo, la prevenzione e la tutela della salute dei lavoratori.  

Ma anche sui compiti istituzionali degli indennizzi, si conferma la riduzione degli indennizzi sia per gli infortuni che per le malattie professionali. Rispetto agli infortuni, solo il 65% dei casi denunciati sono

pc 22 luglio - Lombardia, l’eccellenza sanitaria è un mito: ecco le prove (se la pandemia non bastasse)

 M. Elisa Sartor smonta e denuncia e mette a nudo il sistema "criminale", ndr, della distruzione della sanità in Lombardia.

 ...un libro utile e circonstanziato che inchioda gli autori della trasformazione della pandemia in strage. Ma che allo stesso tempo rende giustizia ai tanti e tante lavoratori/lavoratrici; delegati coerenti; comitati e associazioni, che hanno da più di 20 anni denunciato e combattuto questo modello a guida leghista, e che per queste ragioni sono stati colpiti da provvedimenti disciplinari - licenziamenti - minacce, di cui sono stati complici i sindacati confederali e un inutile e illusoria "opposizione" di PD e M5S. Tanto è vero che stanno tutti quanti mano nella mano nel governo Draghi. Quindi se l'ottimo lavoro della Sartor non da indicazioni di lotta il suo lavoro ci indica che quì ed ora tocca al sindacalismo classista e di base, alle associazioni di unirsi e lavorare, principalmente verso lavoratrici/lavoratori della sanità, per rompere la cappa del silenzio e della repressione che ingabbia le ragioni - la rabbia - il protagonismo di tutti gli operatori sanitari. Verso un cambiamento radicale di questo modello sociale, l'unico che possa affermare una Sanità Pubblica e gratuita.

C’era una volta la favola dell’“eccellenza sanitaria della Lombardia”, capace di oscurare quella di tutte le altre regioni. C’era una volta perché, finalmente, è a disposizione un libro, scritto con rigore scientifico: in quasi 600 pagine fornisce tutti i documenti e i dati utili per sfatare quel mito. Lo firma Maria Elisa Sartor, professoressa a contratto nel Dipartimento di Scienze cliniche e di comunità dell’Università degli Studi di Milano e docente di Programmazione, organizzazione e controllo nelle aziende sanitarie. Si intitola La privatizzazione della sanità lombarda dal 1995 al Covid-19. Un’analisi critica, disponibile su Amazon. Uno strumento indispensabile per politici, amministratori pubblici, ricercatori, medici, economisti, studenti di Medicina e molto utile per i cittadini che vogliono capire. Facciamo un passo indietro. Quell’espressione autocelebrativa – l’“eccellenza sanitaria della Lombardia” – è stata molto usata dai tre presidenti della Giunta regionale, tutti di centrodestra, che si sono succeduti nell’ultimo quarto di secolo: il berlusconiano e ciellino Roberto Formigoni in carica per 13 anni (condannato in via definitiva per mazzette sanitarie), poi i leghisti Roberto Maroni e Attilio Fontana. Fontana dal 2018 intona il mantra dell’“eccellenza” con regolarità. Non appare scoraggiato dalla cattiva prestazione fornita dalla Regione – per quel che riguarda scelte politiche, gestionali e organizzative – nell’emergenza pandemica. Infatti, in un anno e mezzo, solo la seconda fase della

pc 22 luglio - Palestina: i nazisionisti israeliani feriscono 1000 palestinesi, di cui 133 bambini, e ne arrestano 134, di cui 6 bambini

I nazisionisti israeliani, sostenuti e coperti nei loro crimini bestiali dagli Stati Uniti e tanti altri paesi imperialisti, tra cui l’Italia, continuano nella loro opera di sterminio del popolo palestinese.

Ma continua anche l’instancabile e indomabile ribellione e opposizione nelle strade del popolo palestinese…

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Dal Forum Palestina

Durante le prime due settimane di luglio, le forze di occupazione israeliane hanno ferito almeno 981 palestinesi, tra cui 133 bambini, negli scontri in Cisgiordania e hanno condotto 163 operazioni di ricerca e arresto e ha arrestato 134 palestinesi, tra cui sei bambini, secondo il rapporto sulla protezione dei civili dell'Ufficio delle Nazioni Unite per il coordinamento degli affari umanitari (OCHA) che copre il periodo dal 29 giugno al 12 luglio.

Dei feriti, 892 si trovavano nel governatorato di Nablus, principalmente nelle proteste quotidiane contro l'espansione degli insediamenti israeliani nei villaggi di Beita e Osarin.

pc 22 luglio - Gli Stati Uniti guidano le manovre di guerra in Ucraina insieme a Lituania e Polonia

Si susseguono senza sosta praticamente in tutto il mondo, dalle acque del Mare Cinese e attorno alle Filippine, al Mediterraneo, al Baltico…, le “esercitazioni militari” guidate dagli Stati Uniti.

L’intento è sempre quello di “tenersi pronti” per la guerra, “accerchiare il nemico”, metterlo sotto pressione tenendo alta la tensione sul fronte militare con conseguente grande spesa di miliardi di dollari.

Si tratta di uno dei modi in cui l’imperialismo, innanzi tutto, tiene “viva” la sua economia di morte con questa forma di “aiuto di stato”: solo gli Stati Uniti ogni anno spendono circa 800MILIARDI di dollari, e non li ha fermati nemmeno la pandemia!

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Nuove manovre militari in Ucraina di Stati Uniti, Lituania e Polonia

Europa/Usa. Al via Three Swords 2021, manovre militari in quattro fasi in territorio ucraino, a soli 70 chilometri dal confine con la Polonia. Un'area al centro di storiche rivendicazioni

Il segretario di Stato Usa Blinken durante un incontro con i vertici ucraini

Nuove esercitazioni militari sul suolo europeo: dopo l’avvio di Defender Europe ad aprile, Steadfast Defender a maggio e la più recente Sea Breeze, hanno da poco preso il via le esercitazioni militari congiunte Three Swords 2021, a cui parteciperanno le Forze armate di Stati Uniti, Ucraina, Lituania e

pc 22 luglio - India: Il PCI (Maoista) organizza in diversi territori la settimana nazionale dei martiri 28 luglio/3 agosto

                            

[la stampa borghese indiana online segue l'evolversi delle iniziative del Partito Comunista dell'India (Maoista) nei vari Stati della confederazione, in questo caso ne elenca 6]

Distretto di Mulugu, 20 luglio 2021: Una serie di manifesti presumibilmente lasciati dal PCI (Maoista) sono stati trovati dagli abitanti del villaggio a Bodhapuram, villaggio di Venkatapuram (Nuguru) nel distretto di Mulugu martedì. I maoisti hanno rivolto un appello al popolo affinché osservi in grande stile la Settimana dei Martiri del partito dal 28 luglio al 3 agosto.

I manifesti emessi a nome del Comitato Statale Telangana del PCI (maoista), esortano i membri del partito a sconfiggere l'assalto lanciato dal governo che va sotto il nome di Operazione Prahar. Il partito maoista organizza ogni anno la settimana commemorativa dei martiri nel Chhattisgarh, Telangana, Andhra Pradesh, Maharashtra, Odisha e Jharkhand.

Nei manifesti, i maoisti hanno anche attaccato sia lo Stato centrale che i governi dei singoli stati e hanno affermato che i governi non sono riusciti a controllare la diffusione del Covid-19 che ha causato la morte di centinaia di migliaia di persone nel paese. Vi si dice anche che la polizia abbia ucciso i leader del PCI (maoista) Gangal e Gaddam Madhukar alias Shobroy non fornendo loro adeguate cure anche se invece avevano assicurato di fornire cure per covid-19 ai maoisti prigionieri.

Il PCI (Maoista) ha anche incolpato il governo statale per il suo tentativo di reclutare 20.000 poliziotti. "Il governo del TRS ha fatto ricorso a falsi scontri", ha affermato il Comitato statale Telangana del partito maoista. Ha inoltre condannato l'arresto di intellettuali, attivisti per i diritti e altri con la scusa che erano naxaliti.

mercoledì 21 luglio 2021

pc 21 luglio - Leghisti con licenza di uccidere!

 Open.online

«Altro che far west, a Voghera si fa strada l’ipotesi della legittima difesa». A dirlo in un video diffuso sui social è il leader della Lega Matteo Salvini, commentando l’omicidio avvenuto a Voghera, nel pavese, dove l’assessore alla sicurezza della Lega, Massimo Adriatici, ha ucciso un uomo in piazza dopo una lite fuori da un bar. «Aspettiamo la ricostruzione dei fatti – prosegue il leader del Carroccio – non ci sono cittadini che con il legittimo possesso delle armi vanno in giro a sparare, a fronte di una aggressione come extrema ratio ovviamente la difesa è sempre legittima». Toni garantisti che tuttavia cozzano con le dichiarazioni del leader leghista a seguito di un episodio violento accaduto solo pochi giorni fa sempre in provincia di Pavia. I toni, in quel caso, furono molto più roboanti e giustizialisti: «Respinto da un locale perché troppo ubriaco, questo criminale ha travolto apposta due ragazze di 19 e 17 anni e un ragazzino di 14 schiacciandoli contro altri veicoli in sosta. Arrestato per tentato omicidio. Spero che questo criminale paghi fino in fondo, la Lega lotta per i referendum giustizia e la certezza della pena».

ORA BASTA 

Matteo Salvini è un fascista razzista nel senso più profondo, duraturo e violento di questa parola.

In un suo video il leghista giustifica e difende  l’assassino di Voghera definendolo una brava persona che ha ammazzato un uomo disarmato per legittima difesa, perché l’ucciso aveva precedenti penali. Orrore. 

In questo paese si è tollerato colpevolmente il ritorno di ideologie e comportamenti  reazionari banditi dalla nostra Costituzione. Il fatto che abbiano consenso di massa leader politici che starebbero bene nel Ku Klux Klan è solo il segno del degrado della nostra democrazia. Il fatto che Salvini e Meloni abbiamo con sé il quaranta per cento dell’elettorato non deve indurre alla moderazione sempre più vile nei loro confronti, ma invece deve farci indurire lo scontro. Bisogna finirla con le giustificazioni, la connivenza, l’assuefazione, l’ossequio verso i fascisti. Vergogna a M5S PD LeU e Draghi che governano con i pistoleri fascisti della Lega.

Compagne e compagni abbiamo sopportato troppo, ORA BASTA !

Giorgio Cremaschi

pc 21 luglio - Proletari comunisti alla manifestazione per l'anniversario del G8 di Genova. Primo report da Piazza Alimonda e corteo


La grande partecipazione di giovani e giovanissimi a piazza Alimonda completamente occupata è la dimostrazione che la violenza poliziesca dello Stato a Genova è una ferita che non si rimargina, che Carlo vive e che il suo coraggio è di esempio per le lotte di oggi (su uno striscione la scritta: " il tuo coraggio è la nostra forza").

Alle 14 la piazza era piena, un palco è stato allestito per musica e interventi, dai genitori di Carlo a Nicoletta Dosio.

In piazza anche Mark Covell, torturato alla Diaz ma che non è intervenuto dal palco, come non sono intervenuti Ilaria Cucchi e il figlio di Pinelli, in rappresentanza dei familiari delle vittime di Stato.

Migliaia di compagni tra anarchici, collettivi studenti, Potere al Popolo, portuali di Genova, Genova Antifascista, delegazioni No Tav, RC, Sinistra Anticapitalista, Pmli. La nostra delegazione ha posizionato lo striscione di fronte al palco che abbiamo difeso da un provocatore, un ragazzo col fazzoletto tricolore al collo, che, secondo lui, la manifestazione è un funerale di Stato! Ovviamente lo abbiamo allontanato. Abbiamo portato le parole d'ordini "Genova lo ha insegnato, lo Stato va rovesciato-l'imperialismo va cancellato" con locandine e volantini e con la nostra partecipazione al corteo, un corteo a cui ha partecipato più della metà della piazza. 




La Rete ex social forum Genova e i famigliari di Carlo continuano a fare appelli ad una riforma della polizia e alla pulizia di di elementi "deviati" o non in grado di fare bene il proprio mestiere, come ha detto Giuliano Giuliani dal palco, ma è un'assurdità perché, dal punto di vista della repressione, anche loro sono stati parte e ne sono ancora e a questo servono. L'uccisione di Carlo da parte del carabiniere è stata un'imboscata, come ha ricordato Giuliano, ed è stata parte del piano repressivo generale che mirava a stroncare l'opposizione popolare e di massa alle politiche dell'imperialismo, quindi niente, nella gestione dell'ordine pubblico, è sfuggito di mano alla polizia al G8 di Genova, niente è stato casuale. Sostenere il contrario è come seppellire Carlo un'altra volta, dato che i responsabili delle violenze poliziesche hanno fatto carriera e lo Stato di polizia messo in atto a Genova durante il G8 del 2001 continua la sua marcia fino ad oggi. La nostra parola d'ordine sullo Stato che non si cambia ma che si deve abbattere dimostra che è giusta. E siamo stati tra coloro che hanno voluto un corteo come migliore risposta per rendere onore a Carlo Giuliani, che è partito svuotando la piazza intorno alle 18, arrivando fino a piazza De Ferrari e a palazzo Ducale, quello che è stato il cuore della zona rossa. «Carlo è vivo e lotta insieme a noi, le nostre idee non moriranno mai» e «Tous le monde déteste la police» sono stati molte volte ripresi e rilanciati da noi, che abbiamo aggiunto "il G8 ce l'ha insegnato, lo stato borghese va  rovesciato". In corteo uno striscione contro il capitale che continua ad uccidere da Carlo ad Adil, uno striscione che chiede libertà per Luca (uno degli arrestati per i fatti del G8 tornato in carcere di recente).

Ora più che mai per questa ferita che non si rimargina tornano valide le parole di Gramsci: «Chi dalla tribuna parlamentare o in un comizio, si vale della sua autorità, del suo prestigio, per far credere alle masse che oggi la soluzione della crisi possa essere all'infuori dell'abbattimento dello Stato borghese, non si merita titolo diverso da quello di traditore».

(da Illusioni, L'Ordine Nuovo, 8 agosto 1921)

pc 21 luglio - Stellantis: 800 operai in “uscita” tra Mirafiori e Grugliasco. Continuano i licenziamenti mascherati, e i sindacati che li firmano si dicono “preoccupati” perché… si perdono posti di lavoro!!!


Stellantis, attraverso il suo attuale massimo dirigente, Tavares, sta facendo il suo sporco eterno mestiere, quello del capitalista che di volta in volta, quando non gli servono più, licenzia una certa quantità di operai!

E se prima l’accordo con i Cgil-Cisl-Uil era di 300 “uscite” (v. proletaricomunisti del 15-luglio) adesso sono 800! Come riporta l’articolo del Sole24Ore di oggi.

Ma anche Cgil-Cisl-Uil continuano a fare il loro sporco mestiere perché come dicono i padroni “Per 260 addetti, un centinaio a Grugliasco e 160 alle Carrozzerie di Mirafiori, l’accordo sindacale è già chiuso. Per altri 550 la discussione è ancora in corso ma la strada è tracciata.”

Comincia la Fiom di Torino che in un comunicato parla di “ridimensionamento dei lavoratori torinesi nel Gruppo”. E poi ci vogliono altri due intelligentoni per questa altra frase: «È come se Stellantis avesse chiuso improvvisamente una fabbrica di medie dimensioni in un territorio che in questi anni ha solo visto cessazioni di attività e perdita occupazionale».

Come si vede la Fiom di Torino è davvero capace di grandi osservazioni!

E le parole di “Palombella, segretario generale della Uilm” chiariscono ancora meglio: «Se i francesi credono che in Italia possano essere sacrificati stabilimenti o posti di lavoro, noi non ci stiamo». Innanzi tutto, che c’entrano i “francesi”! Stellantis in Italia è la famiglia Agnelli/Elkann e lo sanno anche le pietre! E poi se avete già firmato di tutto e di più, compreso il via libera ai licenziamenti, chi vuol prendere ancora in giro quando dice “noi non ci stiamo”? Ma prendere in giro è appunto il loro mestiere… fino a quando gli operai staranno al gioco!

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Stellantis: 800 uscite incentivate a Torino nei poli di Mirafiori e Grugliasco

La Fiom lancia l’allarme e parla di un ridimensionamento per la città, preoccupazione esprime anche Rocco Palombella segretario generale della Uilm

pc 21 luglio - Operai e covid nelle fabbriche di tutto il mondo… in Vietnam la multinazionale Nike sospende la produzione per 10 giorni e rischiano pure Puma, Apple e Samsung

Mentre i padroni in Italia provano a fare perfino gli spiritosi pretendendo che gli operai entrino in fabbrica solo se vaccinati (dopo che hanno contribuito alla grande agli spostamenti di massa con tutto quel che ne consegue, perché hanno chiesto e ottenuto di non chiudere mai) nel mondo cominciano a farsi più pesanti gli effetti della diffusione del covid, non solo nei paesi imperialisti, quindi, responsabili di questo sistema assassino, ma anche in tutti quei paesi definiti emergenti come in questo caso il Vietnam.

“L'impianto è il maggiore datore di lavoro ad Ho Chi Minh City, con un totale di 56 mila impiegati. In tutto il Vietnam, la Nike dà lavoro [prende lavoro vivo!, ndr] a 450 mila persone, di cui l'80% donne.”


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Covid nelle fabbriche, in Vietnam la Nike sospende la produzione

Rischiano lo stop anche impianti di altre multinazionali come Puma, Apple e Samsung

AGI - L'attività di una delle maggiori fabbriche che produce scarpe da ginnastica Nike in Vietnam è