Presidente del Senato della Repubblica basata sulla Costituzione che ripudia il fascismo, viene eletto il fascista Ignazio La Russa.
Un fascista dichiarato, di vecchia storia, una feccia della società.
18/19 voti sono venuti dal centrosinistra - che già aveva spianato la strada al governo Meloni.
Un anello importante della concretizzazione del moderno fascismo si è realizzato.
Il parlamento a maggioranza "nero" non può fare alcuna opposizione "democratica" a questa marcia fascista.
E' dai proletari, dalle masse popolari, dai giovani ribelli, dalle donne che deve venire l'opposizione reale.
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La Russa mentre alla Camera fa il saluto fascista |
La storia di La Russa (da Wikipedia)
Movimento Sociale Italiano
Nel 1971 è responsabile del Fronte della Gioventù, l'organizzazione giovanile del Movimento Sociale Italiano. Il 12 aprile 1973, quando era uno dei capi del Fronte della Gioventù di Milano, nella manifestazione organizzata dal Movimento Sociale Italiano contro quella che veniva definita violenza rossa furono lanciate due bombe a mano SRCM Mod. 35, una delle quali uccise il poliziotto di 22 anni Antonio Marino. La Russa fu indicato come uno dei responsabili morali dei lanci di bombe.
Viene candidato alle elezioni regionali in Lombardia del 1985 dall'MSI, venendo eletto nel collegio di Milano con 24 096 preferenze in consiglio regionale della Lombardia. Viene poi riconfermato alle regionali lombarde del 1990 con 13 807 preferenze. Nel 1987 fu il legale della famiglia Ramelli al processo per l'omicidio del giovane militante missino.
Dal Movimento Sociale Italiano-Destra Nazionale ad Alleanza Nazionale
Durante la Svolta di Fiuggi nel 1995, fu in prima linea nella fondazione di Alleanza Nazionale, guidata da Gianfranco Fini. È stato capogruppo di AN dal 4 giugno 2001 all'8 ottobre 2003.
Ministro della difesa PdL
Il 7 maggio 2008 viene nominato ministro della difesa all'interno del nuovo governo Berlusconi IV e l'11 maggio 2008 diviene reggente di AN; ha detenuto quest'ultima carica fino all'ingresso di Alleanza Nazionale nel Popolo della Libertà, fatto avvenuto il 29 marzo 2009.
Nel novembre 2009 contestò la sentenza di 1º grado del caso Lautsi v. Italia della Corte Europea dei diritti dell'uomo che contestava l'esposizione del crocifisso nelle aule scolastiche italiane, dichiarando: «Il crocifisso resterà in tutte le aule della scuola, in tutte le aule pubbliche. Possono morire, possono morire, loro e quei finti organismi internazionali che non contano nulla».
A fine 2009, con la legge finanziaria 2010 La Russa avvia la Difesa Servizi S.p.A., società che nascerà con il compito di valorizzare i marchi della Difesa, dismettere beni non più utili alla difesa nazionale e per effettuare acquisti con il modello Consip.
Fu lui a convincere Berlusconi a partecipare all'intervento militare in Libia del 2011, che pose fine al regime di Gheddafi[10].
Emanò la legge 100/2009, in materia di contrasto alla pirateria, e istituì la giornata del ricordo dei caduti nelle missioni internazionali per la pace, oltre a ottenere il riconoscimento ufficiale del 17 marzo come festa nazionale in quanto festa della proclamazione del Regno d'Italia.
All'interno del PdL, il 2 maggio 2009 La Russa ha fondato «La nostra destra», per rivendicare la sua cultura politica di provenienza, e per sostenere come la corrente minoritaria dei cosiddetti finiani non rispecchi più quelle che sono a suo parere le posizioni della destra.[11]
Suscitò clamore la sua decisione di acquistare, per il ministero, diciannove auto blu blindate.
Dal PdL a Fratelli d'Italia
Il 17 dicembre 2012 annuncia la sua uscita dal Popolo della Libertà e tre giorni dopo fonda, assieme a Giorgia Meloni e Guido Crosetto, il nuovo partito Fratelli d'Italia.
La Russa è indagato dalla Corte dei conti per peculato in relazione all'utilizzo di voli di Stato per recarsi alla partita Inter - Schalke 04 del 5 aprile 2011.
Nel maggio 2011 affermò "Dicono che Berlusconi fa eleggere solo le donne belle. Non è vero, ci sono alcune elette non belle anche da noi, ma certo non raggiungono l’apice della sinistra, di donne di cui non faccio il nome" scatenando polemiche[26][27].
Il 24 gennaio 2013, La Russa ha affermato: «Noi diciamo no all'adozione per coppie gay. Crescere con due papà è un'induzione ingiustificata a crescere gay.».
All'inizio della pandemia di COVID-19 aveva suggerito sui social network di rinunciare alla poco igienica stretta di mano per sostituirla con il saluto fascista.
Il 18 aprile 2020, durante un suo intervento in Senato, propone di far diventare il 25 aprile il "giorno del ricordo delle vittime di tutte le guerre, comprese quelle del Coronavirus".
Il 15 settembre 2022, a una settimana dalle elezioni, durante un dibattito televisivo afferma: "Siamo tutti eredi del Duce.
Quattro giorni dopo il fratello Romano, neo-eletto assessore regionale alla Sicurezza di Fratelli d'Italia in Regione Lombardia, viene ripreso in un video mentre insieme ad altri presenti esegue il saluto romano al funerale del cognato Alberto Stabilini al grido di "camerata Stabilini: presente!"[39]. A seguito della controversia scatenatasi, Ignazio e altri portavoce di Fratelli d'Italia difendono La Russa.