sabato 28 settembre 2024

pc 28 settembre - leonardo e israele -info/denuncia


Prima del 7 ottobre l’italiana Leonardo ha fornito al governo di Tel Aviv aerei d’addestramento, elicotteri, sistemi elettronici avanzati, firmato partnership per un controvalore che sfiora il miliardo di euro.

Da data, però, fanno sapere dalla Leonardo “non sono state concesse nuove autorizzazioni a esportare armi verso Israele, e la sospensione prosegue tuttora”. L’asserzione era stata confermata dal ministro degli Esteri, Antonio Tajani e così risulta dai dati dell’Uama, l’Unità per le autorizzazioni dei materiali di armamento della Farnesina.

Sembrerebbe dunque che l’Italia (Leonardo è un’azienda pubblica, con una solida “maggioranza di controllo” – 30,2% – in mano al Mef, anche se quotata in borsa) abbia preso in qualche misura le distanze rispetto alla pratica genocida di Tel Aviv. Ma è un’impressione sbagliata.

Relativamente all’anno in corso, per la Leonardo risultano in essere solo le attività di supporto logistico per la flotta di Aermacchi M-346, per circa 7 milioni di euro.

Ma, com’è noto, i piloti della Israel Air Force si addestrano dal 2016 sugli Aermacchi M-346 che gli sono stati venduti dall’Italia. Inoltre utilizzano anche gli elicotteri AW119Kx, ordinati in due lotti da sette velivoli ciascuno dal ministero della Difesa prodotti negli stabilimenti Leonardo di Philadelphia.

Ma in questi giorni di escalation del conflitto in Medio Oriente, è arrivato l’annuncio da parte della statunitense Defense Security Cooperation Agency di una possibile commessa di equipaggiamenti militari, rimorchi per carri armati pesanti e relative attrezzature, che vede come capofila proprio Leonardo attraverso la sua controllata Drs.

Il contratto ha un valore stimato in 164,6 milioni di dollari, e la Dsca l’ha già notificato al Congresso degli Stati Uniti. Le consegne sono attese a partire dal 2027

La controllata statunitense Leonardo Drs a è estremamente attiva sul fronte degli affari con Tel Aviv. Del resto è nata nel 2022 dalla fusione con l’israeliana Rada. Dalla fusione con la società specializzata in radar tattici militari, la Leonardo Drs ha ottenuto anche una partecipazione del 12% nella Radsee Tecnhology, una società con sede a Herzliya, vicino Tel Aviv, dove produce radar per veicoli.

A marzo 2020, il Pentagono aveva già assegnato a DRS Sustainment, una sussidiaria di Leonardo Drs, un contratto da 12,3 milioni di dollari nell’ambito del programma Foreign Military Sales (FMS) per fornire a Israele un numero imprecisato di rimorchi. La società si è aggiudicata un altro contratto del valore di 15,4 milioni di dollari per produrre un numero imprecisato di Hdtt per Israele a dicembre 2023.

Ma Drs è qualcosa di più di una semplice “controllata”. Come annunciato ufficialmente dalla stessa Leonardo, nel novembre 2022, è stata portata a termine in quella data “l’operazione di fusione tra la controllata statunitense Leonardo DRS, Inc. (‘Leonardo DRS’) e la società israeliana RADA Electronic Industries Ltd. (“RADA”), con automatica quotazione di Leonardo DRS“.

L’amministratore delegato era a quel tempo il “democratico” Alessandro Profumo, che spiegava come “La fusione è perfettamente allineata agli obiettivi strategici, commerciali e finanziari di Leonardo, consentendo al Gruppo di raggiungere un posizionamento unico nel segmento dei radar di superficie grazie alla sinergia derivante dal proprio portafoglio prodotti unitamente a quello di RADA, di Hensoldt e di GEM.

L’operazione garantirà inoltre a Leonardo una presenza domestica stabile nel contesto industriale israeliano, supportando lo sviluppo del mercato internazionale di Leonardo, e consentendo allo stesso tempo a RADA di accedere a opportunità nei mercati e programmi europei ed export, facendo leva sulla presenza globale di Leonardo

pc 28 settembre - Il diritto d’aborto non si tocca! da MILANO, PALERMO, TARANTO - dal blog femminismorivoluzionario


MILANO Lottiamo unite contro il governo Meloni e la sua ideologia fascista di Dio-Patria-Famiglia
Il 28 settembre è la giornata internazionale per un aborto sicuro, voluta in Sud America nel 1990 e stabilita nel 2011 dal Women's Global Network for Reproductive Rights come giornata mondiale per un aborto sicuro, libero e gratuito.

In Italia la depenalizzazione dell'aborto avvenne con la legge 194 nel 1978, dopo una lunga e dura battaglia del movimento delle donne che dovette scontrarsi con leggi risalenti al periodo fascista.

Molte critiche vennero fatte dal movimento delle donne alla legge 194, una legge chiaramente strappata al legislatore dalla pressione sociale che il movimento era riuscito a mettere in campo, una legge che pur depenalizzando l'aborto, riconosceva ai medici il diritto d'obiezione e non citava, quindi non riconosceva, il diritto all'autodeterminazione riproduttiva delle donne.

E oggi a che punto siamo?

..Bisogna dirlo, in questo paese le donne non sono libere di abortire, senza cedere sotto il peso della tagliola del giudizio, dello stigma sociale e familiare…. in cui le donne che scelgono di abortire continuano ad essere tacciate, oggi dal Papa, domani dalla ministra di turno, dopodomani ancora dai familiari, amici, partner e parenti, di essere delle assassine. E’ inutile continuare a parlare di leggi, diritti e dati se non continuiamo a interrogarci concretamente sul peso che lo stigma sociale assume sulla scelta delle donne. Gli antiabortisti giudicanti ce li abbiamo in casa, negli ospedali, nei consultori, in politica, ovunque, la riprovazione sociale e culturale sono i primi strumenti di controllo sui corpi e sulle scelte delle donne. Il diritto all’autodeterminazione delle donne è sotto attacco. Il governo, oltre a procedere nello smantellamento del servizio sanitario pubblico, nella carenza strutturale di consultori e personale medico rispetto ai percorsi sulla salute di genere, elargisce consistenti finanziamenti alle associazioni antiabortiste. L’ultima mossa è la creazione della“stanza dell’ascolto” inaugurata dall’ospedale pubblico Sant’Anna di Torino. Si tratta di uno sportello gestito da volontari/e di un’associazione antiabortista, il “movimento per la vita”, senza nessuna competenza scientifica, con lo scopo di fornire una presunta assistenza alle donne che vogliono interrompere la propria gravidanza e – nel caso in cui non lo facessero – un sostegno economico. La “stanza dell’ascolto” riceve soldi pubblici che vengono elargiti ad associazioni che entrano nei luoghi pubblici con l’unico scopo di iniziare un lavaggio del cervello della donna. Lotteremo perché lo spazio della sanità rispetti il diritto di scelta delle donne sulla propria vita e sul proprio corpo; combatteremo il tabù dell’aborto rompendo il silenzio che affligge questo tema, oggi più che mai.”

(dall’articolo “Le conseguenze dello stigma dell’aborto” https://femminismorivoluzionario.blogspot.com)

Il diritto all'autodeterminazione riproduttiva è un diritto fondamentale della donna ed è un diritto individuale e collettivo , come ben sapevano le rivoluzionarie e i rivoluzionari russi all'inizio del secolo scorso: l'abolizione del

pc 28 settembre - Per Hadi Zaiter, studente dell'Aquila ucciso con tutta la sua famiglia dalle bombe israeliane in Libano

Comunicato stampa dello Slai Cobas sc-AQ e azione in centro oggi alla notte dei ricercatori

L'Aquila, capitale della cultura al servizio della guerra dei padroni

Come Slai Cobas s.c. dell’Aquila, parte integrante della rete cittadina che ha animato l’intifada studentesca a L’Aquila, esprimiamo profondo dolore per l’assassinio di Hadi Zaiter e di tutt3 i nostri fratelli e sorelle libanesi e palestinesi massacrati dall’entità coloniale sionista.

Il dolore, quando è sincero, non può diventare un’ipocrita scappatoia diplomatica per eludere le nostre responsabilità di fronte a un genocidio che da quasi un anno si è intensificato in Palestina, e ora anche in Libano, dove si contano già più di 700 morti da lunedì (oltre 50mila dal 7 ottobre in Palestina).

Sentiamo quindi doveroso denunciare le condoglianze di facciata e l’ipocrisia che si cela dietro le affermazioni delle massime autorità accademiche e cittadine dell’Aquila, intorno alla morte di Hadi Zaiter.

Circa UnivAQ, dove Hadi studiava al 2° anno di ingegneria civile, ci limitiamo qui a dire che le sue sono lacrime di coccodrillo, perché continua a intrattenere rapporti di collaborazione sia con le aziende italiane che armano Tel Aviv, come Leonardo/Thales Alenia Space, sia con le istituzioni israeliane, responsabili del genocidio in Palestina, dei massacri in Libano, degli omicidi politici in Iran, Siria e tanti altri, anche prima del 7 ottobre. Per capire le reali motivazioni di tale collaborazione è utile riportare le parole dello stesso Rettore Alesse il 21 giugno, quando alla richiesta studentesca di interrompere i rapporti con Leonardo Spa, ha affermato seccamente che ciò è escluso, perché “ci sono implicazioni che volano mille volte sopra le nostre teste”, svelando quanto l’aziendalizzazione dei luoghi della formazione abbia asservito completamente il sapere agli interessi del capitalismo che ciclicamente, per uscire dalla sua crisi, ha bisogno di guerre.

Le stesse motivazioni si profilano, sul fronte ideologico, nella scelta della Giunta Comunale dell’Aquila di patrocinare, e a spese dei contribuenti, un’iniziativa di chiara matrice fascista per riabilitare il colonialismo italiano che ha causato almeno 500.000 morti tra le popolazioni locali. Non ci stupiamo quindi se il Sindaco Biondi nel suo “cordoglio” per la morte di Hadi, non faccia minimamente cenno né ad Israele, né alla sua natura coloniale, ma continui a parlare di conflitto in Medio Oriente, come se lì si combattesse ad armi pari, non si sa tra chi, e omettendo di dire che le armi che Israele usa per ammazzare Hadi e tante altre vittime innocenti, sono anche italiane. D’altra parte il governo italiano, espressione della sua compagine politica, si conferma alleato fedele dell’entità sionista di Israele, l’unico Stato al mondo che non ha confini ed i cui crimini, come quelli del fascismo in Italia d’altronde, restano impuniti grazie anche a un’opera costante di revisionismo storico, e nascosti dietro un vago “auspicio che il fuoco cessi”, dietro il rimpallo di responsabilità verso le “istituzioni mondiali tutte”.

Tornando ai danni prodotti dal colonialismo italiano in epoca fascista, non possiamo tacere quanto Mussolini vedesse nel sionismo una preziosa carta da giocare per aprirsi un varco di infiltrazione politico-economica nel Medio Oriente.

Di queste cose si dovrebbe parlare nella futura capitale della cultura, posto che chi produce quest’ultima sia dalla parte giusta della storia, cioè dell’umanità. In caso contrario la cultura diventa propaganda di guerra.

E tanto per dimostrare che la ricerca, come la cultura, non sono neutre, la notte degli Sharper a L’Aquila ospita, tra i vari partners, proprio la Leonardo Spa, che con le sue armi e le sue sedi in Israele fa enormi profitti sul sangue dei popoli.

Baalbek, la città di Hadi, gemellata con L’Aquila, era stata dichiarata dall’Unesco patrimonio dell’umanità. Ora questa umanità è morta, e tutte le istituzioni, anche quelle locali e nazionali, ne sono responsabili. Non le assolverà l’ipocrisia e tantomeno possono contare sul nostro silenzio.

Di seguito l'azione in centro di cui hanno dato notizia alcuni media locali

https://abruzzosera.it/attualita/laquila-allo-sharper-spuntano-manifesti-di-protesta-contro-la-leonardo-partner-della-manifestazione/

venerdì 27 settembre 2024

pc 27 settembre - Sabato a Bari manifestazione regionale per la Palestina, contro le guerre imperialiste e il governo Meloni

Manifestazione regionale a Bari

pc 27 settembre - ORE 12 Controinformazione Rossoperaia - Contro i decreti da Stato di polizia e di stampo fascista lottiamo tutti e in tutte le forme

 

pc 27 settembre - Il ministro Valditara contestato a Torino, lancio di uova contro il palco - Info solidale

 

Torino, il ministro Valditara contestato da un gruppo di studenti. Lui: «Non siete democratici». I manifestanti hanno acceso dei fumogeni rossi, lanciate anche alcune uova

Visita blindata del ministro Valditara a Torino, contestato a più riprese dagli studenti mercoledì pomeriggio. I cori, a distanza, hanno accompagnato il suo intervento al ventennale di «Piazza dei Mestieri», fino a quando un ragazzo è riuscito a introdursi malgrado lo schieramento di forze dell’ordine. «Valditara, lei si deve vergognare», lo ha interrotto nella tensostruttura allestita per gli incontri, prima di essere portato via a forza. 

«Tu adesso lascia parlare, altrimenti sei un intollerante e antidemocratico, lascia parlare e abbi rispetto – ha risposto il ministro -. Io conosco meglio di te gli studenti, tu non sei uno studente, sei solo un provocatore».

Il ragazzo e un altro che ha ripreso la scena sono stati identificati e poi lasciati andare.

Intanto le proteste si sono accese a distanza, con scontri tra studenti e forze dell’ordine. Lancio di fumogeni, slogan contro il ministro e bandiere della Palestina hanno accompagnato l’azione dei

pc 27 settembre - Verso la manifestazione nazionale del 5 ottobre - Milano: SABATO 28 SETTEMBRE 51° mobilitazione con tutte le associazioni palestinesi.

Partenza ore 15,30 da Piazza Loreto,
viale Padova con termine al Parco Trotter.

PER FERMARE IL GENOCIDIO A GAZA 
LA PULIZIA ETNICA IN CISGIORDANIA e
L'INIZIO DI UN NUOVO MASSACRO IN LIBANO

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Il Libano come Gaza!
Oltre 1600 raid aerei con bombardamenti a tappeto sul Libano fino alla capitale Beirut. (Aerei alimentati  con carburante Eni o di paesi arabi traditori). Ad oggi (26/09) sono oltre 600 i morti insieme ad un numero di feriti ancora incalcolabile, con la fragilissima struttura sanitaria libanese già quasi al collasso.
Tutto questo mentre continua il genocidio, per bombe, fame, sete e malattie del popolo palestinese a Gaza con continui bombardamenti sulla popolazione civile con la scusa di dare la caccia ai "terroristi", afferma mentendo il governo genocida.
Ma gli assassini genocidari e i terroristi sono loro!
La banda terrorista di Netanyahu e i suoi camerati nazi-sionisti, tragicamente oggi espressione della maggioranza dello stato ebraico, è responsabile di una feroce occupazione coloniale che dura da 76 anni e punta all'annientamento ad ogni forma di resistenza al progetto sionista di una grande Israele che occupi definitivamente l'intera Palestina e non solo.