“Le grandi vittorie della guerra di Liberazione del Popolo cinese e la rivoluzione popolare in Cina hanno posto fine all’era dell’imperialismo, del feudalesimo e del capitale burocratico. Da una società di oppressi il popolo cinese è passato ad una nuova società e ad un nuovo stato che ha sostituito il governo oppressore, fascista, dittatoriale e reazionario del Guomindang con la Repubblica della dittatura democratica popolare. La dittatura democratica del popolo cinese è dei contadini, del popolo organizzato, della borghesia nazionale e degli elementi apartitici democratici basata sull’alleanza degli operai e dei contadini e diretta della classe operaia”
sabato 3 ottobre 2020
pc 3 ottobre - INTERVISTA AGLI OPERAI DI BERGAMO IN LOTTA - Durante l'assemblea nazionale "Lavoratrici e lavoratori combattivi" del 27/9 di Bologna
Slai cobas sc coordinamento nazionale - E' importante far conoscere la vostra lotta di Chiari, con i suoi problemi, le contraddizioni, la vostra parola diretta, la vostra valutazione. Facciamo un resoconto, quello che c’è stato e che si prevede.
pc 3 ottobre - Se toccano uno toccano tutti! Oggi a Modena: solidarietà ai lavoratori processati - Da Palermo
Inizia un procedimento penale per 67 persone che si sono trovate a difendere un principio di giustizia davanti ai cancelli di Italpizza.
- A dicembre del 2018 viene comunicata la costituzione del sindacato SI-Cobas presso due delle cooperative che gestiscono le quasi mille persone impiegate nel cantiere Italpizza che lavorano con il contratto “Pulizie – Multiservizi”; sono le 10,00 del mattino e la pec parte dall’ufficio del legale, perché si contestano anche diversi illeciti;
- Alle ore 12,00 di quello stesso giorno tutte le donne iscritte al sindacato ricevono una comunicazione di spostamento della sede di lavoro: la maggior parte debbono andare a Bologna per “improrogabili esigenze di servizio”;
- Quello stesso pomeriggio il SI-Cobas apre lo stato di agitazione, lamentando che lo spostamento richiesto si configurava come un licenziamento mascherato, data l’impossibilità per diverse di loro di effettuare quel tipo di spostamento, aggravato dall’assenza di ogni tipo di preavviso perché l’ordine arriva oggi per domani.
venerdì 2 ottobre 2020
pc 2 ottobre - SPECIALE ASSEMBLEA NAZIONALE DI BOLOGNA - 3 - Comunicato dello Slai cobas per il sindacato di classe
COMUNICATO SULL’ASSEMBLEA NAZIONALE DELLE LAVORATRICI E LAVORATORI COMBATTIVI DEL 27 SETTEMBRE – BOLOGNA
Slai cobas per il sindacato di classe
Non era scontato né facile realizzare questa assemblea e la partecipazione chiaramente era difficile per tanti lavoratori, rappresentanze del sud, ma ugualmente da Napoli, Taranto, Palermo le lotte in corso c'erano e si sono fatte sentire; così importante è stata la voce dei braccianti migranti del foggiano, della Calabria che hanno portato denunce, raccontato le loro lotte per i documenti, i diritti, contro lo sfruttamento e lo schiavismo, con l’appello all’unità lavoratori italiani e immigrati. L’assemblea ha accolto con forte sostegno questi interventi e li ha uniti alla richiesta dell’abolizione dei decreti sicurezza.
L’assemblea ha prodotto il risultato di una giornata di lotta nazionale per il 24 ottobre, come tappa del percorso, evitando la scorciatoia rituale della dichiarazione di uno sciopero generale e assumendo la linea di costruirlo con una battaglia prolungata che a partire dai focolai esistenti si generalizzi in tutto il paese e assuma forme autentiche di rivolta proletaria e sociale, come è stato sostenuto da diversi interventi.
Un’assemblea che ha unito la socializzazione delle lotte in corso con la forte denuncia politica, con
pc 2 ottobre - SPECIALE ASSEMBLEA NAZIONALE DI BOLOGNA - 2 - Comunicato del Si.cobas
27 settembre: a Bologna il sindacalismo di classe volta pagina (Comunicato Si-Cobas)
Circa 500 partecipanti, più di 60 interventi in sala, decine di richieste d’intervento che per ragioni di tempo la presidenza non ha potuto soddisfare, una composizione della platea che ha attraversato la quasi interezza delle categorie del lavoro dipendente, dei movimenti di lotta, delle sigle del sindacalismo non asservito ai padroni.
Questa sintetica e sommaria fotografia dell’assemblea di domenica 27 al Dumbo di Bologna restituisce la completa riuscita dell’iniziativa, fuori da ogni logica autocelebrativa.
Al di là dei numeri, le cui dimensioni sono andate ben oltre ogni aspettativa (tanto più alla luce del perdurare dell’emergenza pandemica), l’elemento a nostro avviso più interessante dell’assemblea è lo spirito che ha caratterizzato la gran parte degli interventi e il clima che si percepiva in sala, caratterizzato da una diffusa e convinta domanda di unità da parte dei lavoratori e dei delegati. Un’unità di classe che, a differenza di tanti “esperimenti” e cartelli a cui più volte abbiamo assistito nella galassia del sindacalismo di base, non è il frutto di alchimie studiate a tavolino dagli apparati di questa o quella sigla, né tanto meno il riflesso di un'”ansia da prestazione” in vista di questo o quell’appuntamento di piazza o di sciopero.
Quel che è emerso dagli interventi dei facchini della logistica, dei metalmeccanici, dei precari della scuola, dei disoccupati, dei lavoratori della manutenzione stradale, delle campagne, delle cooperative
pc 2 ottobre - SPECIALE ASSEMBLEA NAZIONALE DI BOLOGNA - 1 - Mozione finale
MOZIONE CONCLUSIVA DELL'ASSEMBLEA DEI LAVORATORI E DELLE LAVORATRICI COMBATTIVI/E
L'assemblea nazionale delle lavoratrici e dei lavoratori combattivi del 27 settembre 2020 a Bologna assume il testo e i propositi contenuti nell'appello d'indizione.
Gli scenari delle ultime settimane confermano come la perdurante crisi sanitaria esasperi una crisi strutturale dell’economia capitalistica, con un impoverimento generalizzato e un peggioramento delle condizioni di vita per milioni di lavoratori e lavoratrici (esacerbando anche le pessime condizioni di salute e sicurezza, con il tragico ripetersi di continui infortuni e morti sul lavoro). Il prossimo termine della moratoria sui licenziamenti e la sempre più pressante offensiva padronale su questo terreno ne sono un segno evidente.
La Confindustria di Bonomi, il governo Conte (prono agli interessi del padronato) e l'UE (ambito di mediazione degli interessi della borghesia continentale) stanno usando l’emergenza per ottimizzare i profitti e socializzare le perdite, anche alimentando il razzismo sul piano culturale e su quello istituzionale. In questo quadro, le richieste di patto sociale (sostenute da Recovery Plan e un’espansione del debito che ricadrà su lavoratori e classi popolari) nascondono il sostegno alle ristrutturazioni produttive e l’aumento dello sfruttamento, oggi richiesti dal padronato.
All'attacco a salari e diritti dobbiamo allora contrapporre una piattaforma generale di lotta che su scala nazionale e internazionale sappia rilanciare le parole d'ordine storiche del movimento operaio:
1. riduzione generalizzata dell'orario di lavoro a parità di salario;
pc 2 ottobre - Napoli - Protesta di centinaia di disoccupati sotto Palazzo San Giacomo
+++ AGGIORNAMENTO +++
Ieri dopo l’intera giornata in presidio e mobilitazione in città siamo stati convocati per il 7 Ottobre da Comune e Città Metropolitana: vogliamo che si recuperino le risorse per progetti immediati ed utili, che si faccia chiarezza di quelli già banditi e che vengano coinvolti tutti gli enti (Ministero del Lavoro e Regione Campania che ancora deve dare disponibilità a discutere)
Soprattutto con l’emergenza sanitaria il lavoro necessario c’è: garantire servizi e progetti utili, garantire salario ai disoccupati!
Diamo appuntamento a tutti e tutte gli/le iscritti/e il Mercoledì giorno 7 Ottobre h 17.30 a Piazza Municipio.
Chiediamo a tutti la presenza in piazza e la partecipazione!
Martedì invece tutti gli iscritti sono invitati a dare una mano agli sportelli di riferimento (Rione Traiano, Rione Sanità, Montesanto, Bagnoli e Fuorigrotta, Piazza Garibaldi e Scampia).
Movimento di Lotta – Disoccupati “7 Novembre”
+++ VOGLIAMO I FATTI, NON PAROLE +++
Centinaia di disoccupati oggi sotto Palazzo San Giacomo a chiedere con urgenza convocazione del movimento con l'amministrazione comunale e la Città Metropolitana sia per il prosieguo della vertenza sia per la nuova occupazione al Rione Sanità.
Abbiamo avuto in piazza, con comunicazione ufficiale e scritta, la convocazione per il 7 Ottobre alle ore 18.00 al quale sarà necessario partecipare tutti in massa!
pc 2 ottobre - NON RIAPRIRE IL CENTRO DI VIA CORELLI A MILANO!
Posted on 28 Settembre 2020 by lasciatecientrare
IL Cie di via Corelli a Milano riaprirà come Cpr e sarà gestito da Ors, una “multinazionale” del business dell’accoglienza con sede in Svizzera, molto attiva in Austria e sbarcata in Italia un paio di anni fa.
Da Cie a Cpr, da centro di identificazione ed espulsione a centro per il rimpatrio. Cambiano le iniziali ma non la sostanza: la struttura rimane sempre un lager etnico con una disponibilità di 140 posti. Tutte persone che verranno trattenute per il solo motivo che non hanno documenti. 140 persone spogliate di ogni diritto per legge. 140 persone percosse, sedate, umiliate per disposizione di polizia. 140 stranieri cui il nostro sistema iniquo ha tolto ogni possibilità di vita e diritto, incapace di creare politiche di
pc 2 ottobre - Domani a Catania al corteo contro Salvini e tutto il fasciorazzismo del "centrodestra"
Migranti: La Sicilia come crocevia del razzismo istituzionale
Da alcuni anni in Sicilia si concentra l’attacco ai migranti da parte dei partiti e dei politici apertamente razzisti, fasciopopulisti, locali e nazionali, perché è qui che ci sono 3 degli “hotspot” più “caldi” per la “prima accoglienza”: Lampedusa, Pozzallo e Messina (il quarto è a Taranto in Puglia). L’isola di Lampedusa, in particolare, è diventata famosa nel mondo con gli sbarchi di uomini, donne e bambini provenienti da diversi paesi dell’Africa, ma anche da altri paesi del Mediterraneo e del Medio Oriente.
Uomini donne e bambini che fuggono da guerre e miserie, prodotte dai paesi capitalisti-imperialisti, e che spesso sono passati prima dai lager sparsi in diversi paesi come quelli in Libia, dove subiscono torture e sofferenze indicibili per poi avventurarsi in queste traversate durante le quali tanti muoiono. Nel centro di accoglienza di Lampedusa quindi si ritrovano, come negli ultimi mesi, di tanto in tanto centinaia, a volte qualche migliaio, di migranti, e questo ha fatto gridare, in maniera interessata, all’emergenza sanitaria, i cercatori di voti razzisti da Salvini a Musumeci. ...
Estratti dal numero di ottobre del giornale proletari comunisti
pc 2 ottobre - Marsala: attacco ai migranti da parte di un altro branco di bestie razziste che sfoga la propria frustrazione e inutilità contro i più deboli
Questa orda di schifezza e insignificanza umana mette in pratica l’odio razzista sparso a piene mani dai rappresentanti della borghesia capitanati dalla Lega fasciorazzista di Salvini, da fascisti e razzisti della Meloni, dal centrodestra nel suo complesso, dalle loro azioni e dalle leggi attuali, come i cosiddetti decreti Salvini emanati insieme al Movimento 5 Stelle.
Nonostante le chiacchiere sulla “revisione” di questi
decreti, l’attuale governo Pd-M5S, e in Sicilia in particolare il governo Musumeci,
è di fatto il continuatore di questa politica.
Questi decreti antimmigrati e contro le lotte operaie e
sociali devono essere aboliti integralmente e immediatamente!
***
Marsala, le immagini della brutale aggressione razzista |
Le notti di terrore a Marsala, arrestati gli ultras razzisti
che aggredivano i migranti
Tre in carcere responsabili di aggressioni e minacce a chi
difendeva le vittime. I fine settimana trasformati in appuntamenti con la paura
per i cittadini extracomunitari picchiati solo perchè neri
Il loro divertimento del sabato notte era andare a caccia “di nivuri” ovvero di ragazzi di colore che vivono nel centro storico di Marsala e picchiarli a sangue senza un motivo, solo per il colore della loro pelle, solo perché arrivati con uno dei tanti barconi che approdano a Marsala. Un gruppo di una quindicina di ultrà del Marsala, alcuni sottoposti a Daspo per le violenze durante le partite casalinghe e quelle in trasferta, quest’estate secondo la procura di Marsala per la procura di Marsala è responsabile di quattro sanguinose aggressioni avvenute in piena notte nei fine settimana ai danni di giovani
pc 2 ottobre - Libia: navi della Marina militare italiana hanno fatto contrabbando di sigarette. Altro che "onore", i vertici militari e chi li copre a livello politico devono dimettersi!
Abrogare il Memorandum, fuori l'Italia dalla Libia!
Dall'inchiesta del nytimes
La nave che ha fermato 7.000 migranti e contrabbandato 700.000 sigarette
La Caprera, una nave da guerra italiana, è stata schierata a Tripoli per aiutare a combattere i trafficanti di persone in Libia. Alcuni dei suoi marinai hanno raccolto un carico di contrabbando.
Le fatture viste dal New York Times mostrano che i marinai di Caprera hanno acquistato le sigarette in Libia utilizzando un metodo apparentemente sviluppato dai membri dell'equipaggio di una seconda nave italiana, la Capri, ormeggiata a Tripoli nel gennaio 2018. Una terza nave da guerra coinvolta nella missione è stata perquisita a Napoli a maggio con l'accusa di contrabbando, secondo altri atti giudiziari ottenuti dal Times.
"Questa cosa potrebbe essere molto più grande e potrebbe coinvolgere più navi", ha detto il signor Gargano, che sta indagando sui membri dell'equipaggio a bordo di almeno un'altra nave. "Ci aspettiamo di vedere alcuni sviluppi".
la missione navale italiana ha violato un embargo sulle armi delle Nazioni Unite fornendo riparazioni a una nave da guerra libica. Ma i documenti rivelano che la Caprera potrebbe aver violato l'embargo in almeno altre tre occasioni.
Mostrano anche che la missione ha ritardato l'allarme della Guardia Costiera italiana sulla presenza di migranti nel Mediterraneo meridionale in modo che i funzionari libici potessero intercettarli e riportarli nella Libia dilaniata dalla guerra.
Durante un'intercettazione pasticciata coordinata da marinai italiani nel novembre 2017, in cui sono annegati diversi migranti, i giornali di bordo mostrano che l'ambasciatore italiano a Tripoli e il suo addetto navale ha persino chiesto alla Guardia Costiera italiana di ritirare le sue barche dall'area, per dare più spazio alla Guardia Costiera libica operare.
“Abbiamo riparato le armi dei libici nonostante l'embargo”, ha detto un ingegnere del Caprera, in una telefonata intercettata dalla polizia. "Se questo viene fuori, è un casino."
La Marina Militare Italiana ha rifiutato di commentare - su questo o su qualsiasi altro aspetto della situazione.
28 settembre 2020
BRINDISI, Italia - Quando la Caprera, una piccola nave da guerra italiana grigia, è tornata alla sua base
pc 2 ottobre - LA LOTTA DELLE OPERAIE DELLA MONTELLO, UN ESEMPIO PER TUTTE LE OPERAIE CONTRO PADRONI E SINDACATI CONCERTATIVI
LE OPERAIE DELLA MONTELLO STANNO PORTANDO AVANTI UNA BATTAGLIA CONTRO L'AUMENTO DEI RITMI, CONTRO GLI ESUBERI.
A fine settembre hanno realizzato insieme allo sciopero un assedio spontaneo alla Direzione che ha smascherato la trattativa con la Cgil in corso sulla ristrutturazione, sugli incentivi ad andarsene per le operaie che non reggono più i ritmi (vedi resoconto e foto sotto).
QUESTA CONDIZIONE E' PRESENTE IN TANTE ALTRE FABBRICHE, DOVE SPESSO LA MAGGIORANZA SONO DONNE, IMMIGRATE, PIU' SFRUTTATE E MANDATE A CASA PRIMA DI TUTTI DOPO CHE I PADRONI LE HANNO SPREMUTE, LOGORANDO I LORO CORPI, LA LORO VITA.
Questa lotta è un esempio come lotta operaia e lotta delle donne. Essa, infatti, sta sia attaccando la politica verso le donne dei padroni e gli accordi della Cgil che vogliono calpestare la dignità delle donne, sia facendo i conti con l’opportunismo patriarcale degli operai che arretrano di fronte alla mobilitazione delle operaie, dichiarandole sacrificabili per 'la tenuta della cooperativa nella crisi', per un ritorno a casa.
Le operaie della Montello hanno partecipato e sono intervenute nell'assemblea telematica del 17 settembre organizzata dal Mfpr e lavoratrici Slai cobas sc portando la loro forte denuncia ma soprattutto la loro carica di combattimento (nel mese uscirà una pubblicazione sull'assemblea con tutti gli interventi).
pc 2 ottobre - GLI OPERAI ALL'AVANGUARDIA NELLA LOTTA CONTRO IL FASCISMO ISTITUZIONALE - L'ESEMPIO DI BERGAMO
OPERAI E LAVORATORI DELLO SLAI COBAS PER IL SINDACATO DI CLASSE ADERISCONO E PARTECIPANO AL PRESIDIO, PER CANCELLARE LA MOZIONE, CONTRO IL FASCISMO DA SEMPRE ARMA DELLA BORGHESIA CONTRO LE LOTTE DEI LAVORATORI.
giovedì 1 ottobre 2020
pc 1 ottobre - Walter Rossi, un ricordo senza pace
Il 30 settembre 1977 veniva ucciso dai fascisti dei NAR,con la complicità delle forze dell’ordine (gli assassini usarono un blindato della polizia come scudo) il compagno Walter Rossi, di 20 anni, durante un assalto a colpi di pistola di un presidio antifascista che denunciava il ferimento del giorno prima di ElenaPaccinelli. WalterRossi, impegnato nel volantinaggio, morì assassinato da un colpo di pistola alla nuca.
pc 1 ottobre - Vaccini antinfluenzali, l’assessore Gallera: «Noi non possiamo farci carico del cittadino ordinario»
I burocrati politicanti ai vertici della Regione Lombardia del partito di Salvini dopo che hanno favorito amici e parenti, finanziato con i soldi pubblici la sanità privata, trasformato in strage la pandemia nelle RSA e aiutato i padroni di Assolombarda, sono ancora lì al loro posto e continuano la loro attività criminale.
Giustizia proletaria contro questa banda di assassini e di corrotti, al servizio dei padroni e dei baroni della sanità, espressione di un sistema che dev'essere rovesciato!
Nonostante in passato Gallera abbia più volte rassicurato i cittadini dicendo che Regione Lombardia ha provveduto all’acquisto dell’80 per cento di dosi aggiuntive, oggi l’assessore ha sostenuto che è il Governo che deve occuparsi della fornitura dei vaccini antinfluenzali per i cittadini non rientranti tra le “fasce protette” (over 60, bambini dagli 0 ai 6 anni e personale sanitario). «Il tema del libero mercato è un tema di cui si deve occupare il Governo in una strategia nazionale. Noi non possiamo farci carico del cittadino ordinario».
pc 1 ottobre - Nuovo attacco clerical-fascista al diritto d'aborto: a Roma cimitero degli embrioni abortiti con i nomi delle donne sulle croci!
Una violenza e un'umiliazione alle donne di stampo clericale e fascista che, letteralmente, "mette in croce" il diritto alla libera scelta delle donne. Dai fascisti di Fdi a Renzi l'attacco alla 194
Non è la prima volta che degli embrioni vengono sepolti nei cimiteri che i clerico-fascisti chiamano dei "mai nati". Era già successo nel 2013 quando la Regione Lombardia di Formigoni aveva introdotto l'obbligo di sepoltura dei feti abortiti.
Il silenzio grava sulla lenta, ma pervicace, avanzata di approvazioni per la realizzazione, da parte di gruppi consiliari della destra un po’ dovunque in Italia, di spazi nei cimiteri destinati alla sepoltura dei feti abortiti, iniziative sostenute in primo luogo dal partito di Giorgia Meloni, ma ampiamente supportate da movimenti cattolici più attivi sull’argomento.
A Civitavecchia, nei primi giorni del 2020, con il supporto dell’associazione cattolica Difendere la vita
pc 1 ottobre - No Tav: "la nostra è una lotta per il futuro di tutti!" Lettera di Dana dal carcere
notav.info
Car* tutt*,
sono al sesto giorno di detenzione ed ho iniziato a comprendere i complessi meccanismi che regolano la vita delle detenute. Anzi, mi correggo, inizialmente sono complessi, poi capisci un paio di principi base e tutto diventa più chiaro. Mi spiegherò meglio dopo.
Al mattino mi sveglio ancora convinta di essere a casa, poi non appena lo sguardo mette a fuoco qualche dettaglio, realizzo di trovarmi qui ed è e devo dire che la sensazione mi fa svegliare repentinamente. Le giornate sono scandite da una serie di eventi che si ripetono sempre uguali a se stessi: vitto (colazione), aria/doccia, vitto (pranzo), aria/doccia, vitto (cena). Mi sveglio però molto prima fuori è ancora buio, ma in sezione iniziano a pulire le lavoranti, si sente odore di caffè, le agenti parlano ad alta voce. Sono ancora nella sezione nuovi giunti, a metà dell’isolamento domiciliare (prevenzione covid) e qui le celle sono chiuse 24 ore su 24. Si esce solo per andare all’aria, farsi la doccia, incontrare avvocati ed eventualmente per chi lo richiede educatrici, psicologa, prete ecc.
Essendo praticamente in isolamento, ho avuto modo di conoscere solo le detenute che come me sono in isolamento domiciliare (passiamo l’aria insieme) e sono davvero grata queste donne che mi hanno accettata come una sorella. La solidarietà è concreta, materiale ed umana, c’è qualcosa che fa la differenza perché nei momenti di sconforto c’è sempre qualcuno, che nel nostro caso da dietro le sbarre della cella, interrompe le attività che sta svolgendo per una chiacchierata, una battuta, ecc. Stamattina una detenuta ha cantato, benissimo oltretutto, per una mezz’oretta e ci ha tutte rilassate.
Devo ammettere che l’impatto col carcere, soprattutto se sai che dovrai rimanerci per un po’, è forte, violento.
Il sistema carcerario, nonostante se ne dica, non ha nulla di educativo. È una punizione, severa e bisogna fare appello agli strumenti più profondi di sé per poterlo affrontare. È una scissione netta perché improvvisamente non fai più nulla di quello che facevi il giorno prima, non hai vicino fisicamente le persone che ami, non puoi più fare quello che ti piace e nel mio caso, non ridete so che è cosa nota, non puoi stare con i tuoi amici animali.
Mi consolo con due piccioni (ormai sono sicura che siano sempre gli stessi) che vivono sulle mura che stanno di fronte alla finestra della mia cella. Se Nicoletta aveva dolci uccellini, io ho due piccioni, ma sono svegli e seguono con attenzione quello che faccio. Questa sciocca considerazione è per spezzare un po’ il clima cupo che ho creato nelle righe precedenti perché, nonostante il carcere sia un luogo brutto, io sto bene. Ma ne parlerò ancora però perché credo che luoghi così non dovrebbero esistere.
Ho visto al TG le immagini del mio arresto e della mia fiaccolata, da oggi ho iniziato a ricevere la posta. È stato molto emozionante, devo ammetterlo, e poco alla volta proverò a rispondere a tutti.
Leggo molto, anzi moltissimo, disegno e già solo queste due attività mi danno molta quiete e soddisfazione. Da oggi riceverò anche i giornali. Insomma, bene così.
Parlo di noi raccontandomi, della lotta al TAV e delle altre e sento un orgoglio infinito che mi dà molta forza e serenità.
In questo luogo di deprivazione e sofferenza, ciò che facciamo ha un gran bel valore e serve a mantenere viva la speranza per un futuro che speriamo possa essere più giusto per tutti, anche per gli ultimi che il sistema nasconde qui dentro. So che mi mancherà poter contribuire attivamente ai prossimi mesi di mobilitazione in Valle, ma so anche che il movimento saprà mettere in campo tutte le risorse per resistere ancora una volta alle aggressioni che verranno mosse da chi vuole a tutti i costi il TAV. La nostra lotta è per il futuro di tutti, abbiamo una grande responsabilità.
Per ora vi saluto, ringrazio la Cassa Antirepressione Alpi Occidentali, Riccardo per “La Valle degli Eretici” e tutti gli amici e compagni, lontani e vicini, che mi hanno già scritto. Un pensiero particolare va a Stefanino (anche lui agli arresti) a tutta l’Askatasuna e alla mia amata Valle. Vi voglio bene, state saldi.
Avanti No Tav!
pc 1 ottobre - Catalogna: la repressione neofranchista dello stato spagnolo scatena la rivolta di massa dopo la condanna del presidente Torra nel terzo anniversario del referendum per l'indipendenza
La condanna del presidente della Catalogna, Quim Torra, sospeso dalla Corte suprema per un anno e mezzo in quanto ritenuto colpevole del reato di disobbedienza ha scatenato immediatamente accese proteste in tutta la regione. Migliaia di persone si sono riunite davanti ai comuni catalani in segno di solidarietà con bandiere e striscioni con i quali invocavano al presidente e la libertà per i "prigionieri politici" in carcere per il referendum illegale del primo ottobre 2017. La concentrazione principale è stata quella di Piazza Sant Jaume a Barcellona, dove si sono radunate circa 500 persone. Durante le proteste ci sono stati alcuni momenti di tensione quando i manifestanti hanno lanciato alcune teste di maiale, petardi e sacchi di spazzatura contro il cordone di polizia dei "Mossos d'Esquadra" davanti al Parlamento catalano. Fonti della polizia hanno riferito di aver arrestato cinque persone per i disordini pubblici. La tensione è iniziata quando i manifestanti sono arrivati al Parc de la Ciutadella e hanno sfondato i cancelli di uno dei punti di accesso per raggiungere le porte del Parlamento.
Le organizzazioni a favore dell’indipendenza hanno chiesto manifestazioni in tutta la regione in risposta alla decisione del tribunale, gridando “Non un passo indietro! Indipendenza!”.“Le strade saranno sempre nostre!”.
Ci sono stati ripetuti appelli durante le marce per il rilascio dei prigionieri politici e per l’autodeterminazione catalana.
pc 1 ottobre - Il Mediterraneo allargato è interesse strategico per l'imperialismo italiano: la Marina Militare potenziata con F-35 e sottomarini
Ammiraglio Cavo Dragone, Capo di Stato Maggiore della Marina Militare a Rep.:
"Siamo impegnati in un'area che chiamiamo il Mediterraneo allargato, dal Corno d'Africa al Golfo di Guinea. Spesso i cittadini non si rendono conto di quello che facciamo, ma dalle rotte navali che contribuiamo a rendere sicure passa l'80 per cento del traffico merci mondiale.... ....bisogna andare avanti con il programma per imbarcare dalla nostra portaerei gli F-35 e mantenere le scadenze del piano di addestramento. Si tratta di uno strumento al servizio del Paese, nel massimo spirito di collaborazione tra ministeri e forze armate"
Rep: Tra le nostre eccellenze ci sono i sottomarini. Nel prossimo futuro ne avremo otto, tutti di ultima generazione: sono tanti..
"E' quello che ci serve. Perchè nel Mediterraneo è cambiato tutto: l'assertività di molte nazioni si manifesta sott'acqua e i sottomarini sono raddoppiati. Ma soprattutto nei fondali ci sono le arterie fondamentali per la nostra vita: gasdotti, oleodotti e cavi dove corre il 95% del traffico internet. Vanno monitorati e protetti. E si può fare solo con i sottomarini".
pc 1 ottobre - FORMAZIONE OPERAIA - GUIDA ALLA LETTURA - 3 - DE "LA SITUAZIONE DELLA CLASSE OPERAIA IN INGHILTERRA" ENGELS
3° e ultima parte
La condizione della classe operaia diventa, quindi, la condizione del movimento di lotta, di emancipazione della classe operaia. Come scrive Lenin: “Engels per primo affermò che il proletariato non è soltanto una classe che soffre; sostenne che appunto la vergognosa situazione economica nella quale si trova lo spinge irresistibilmente in avanti e lo incita a lottare per la sua emancipazione definitiva“.
Il grado di formazione dei diversi operai è in rapporto diretto al loro legame con l'industria; questo determina anche i diversi gradi di coscienza degli operai a seconda di una maggiore o minore industrializzazione del settore lavorativo. Si comprende – dice Engels – l'importanza storica dell'industria “...dal progredire del movimento operaio e dal movimento industriale”.
Gli operai – dice Engels – devono protestare “...perché il loro silenzio sarebbe un riconoscimento di tale condizione, un riconoscimento del diritto della borghesia, mentre gli operai sono sfruttati nei buoni periodi commerciali ed affamati in quelli cattivi. Gli operai devono all'incontro protestare fino a che non hanno perduto ogni sentimento umano, e che essi protestino così e non in altro modo, avviene perchè essi, inglesi, son gente pratica, che pone la propria protesta nell'azione e non se ne va, come i teorici tedeschi, tranquillamente a letto, tosto che la sua protesta è con ogni regola protocollata e messa ad acta per lasciarla a dormire con tutta pace...”.
Ed Engels descrive i primi importanti passi del movimento operaio, della loro organizzazione, lo sviluppo del cartismo. la fusione tra cartismo e socialismo.
Qui l'unità, la forza, che può essere momentaneamente spezzata solo quando la borghesia, i padroni mettono in campo, dopo essere stati di fatto sconfitti dalla grande resistenza degli operai, tutto il loro armamentario repressivo e la concorrenza interna agli operai.
Qui l'importanza degli scioperi come “scuola di guerra degli operai”. “Questi scioperi – dice Engels - sono sulle prime avvisaglie d'avamposti, talvolta combattimenti più notevoli; essi non decidono nulla, ma essi sono la prova più sicura che si avvicina la battaglia, decisiva tra la borghesia ed il proletariato. Essi sono le scuole di guerra degli operai in cui si preparano alla grande lotta che non si può più evitare; essi sono i pronunciamenti dei singoli rami di lavoro sulla loro influenza nel grande movimento operaio... E quali scuole di guerra, gli scioperi hanno una incalcolabile azione...”.
Qui l'umanità degli operai contro la disumanità anche del borghese più sensibile. Scrive Engels: “...L'operaio è molto più umano del borghese nella vita comune. Io ebbi sopra di già a dire, che i questuanti sogliono rivolgersi quasi soltanto agli operai e che generalmente per il mantenimento dei poveri si fa più da parte degli operai che da parte dei ricchi..”. Mentre inchioda sarcasticamente la disumanità della borghesia, anche quando si mostra “benefattrice”: “...La borghesia inglese è benefattrice per interesse, non getta via nulla, tratta i suoi doni come un affare di commercio, fa un affare con i poveri e dice: Se io spendo tanto a fini di carità, in tal modo io mi compero il diritto di non essere molestata ulteriormente, così vi costringo a rimanere nelle vostre tane oscure e a non urtare i miei nervi delicati con la mostra della vostra miseria! Voi potete tuttavia disperarvi, ma dovete disperarvi in silenzio; questo io mi riservo, questo io mi compero con la mia sottoscrizione di venti lire in favore dell'ospedale. Oh questa è l'infame beneficenza di un borghese cristiano!”.
Qui la nascita del vero socialismo proletario “passato attraverso il cartismo e depurato dei suoi elementi borghesi”; “I cartisti sono rimasti indietro nè sono gran che sviluppati, ma effettivi e veri proletari, i rappresentanti del Proletariato. I socialisti guardano più oltre, propongono mezzi pratici contro la miseria, ma originariamente provengono dalla borghesia e perciò non sono in condizione di amalgamarsi con la classe operaia. La fusione del socialismo con il cartismo, la riproduzione del comunismo francese alla guisa inglese, è prossima ed in parte è già incominciata...”
Qui la dignità del proletariato, il suo essere classe che può mettere fine a tutte le classi e costruire una nuova società, il comunismo.
Come viene scritto nel documento sulla celebrazione del bicentenario della nascita di Engels, La situazione della classe operaia in Inghilterra descrive brillantemente non solo le sofferenze del proletariato, ma la sua importanza sociale e la sua missione storica.
Con questo libro Engels – come dice nella sua dedica agli operai – ha avuto la possibilità di “rendere giustizia ad una classe oppressa e calunniata di uomini che con tutti i loro difetti e in mezzo a tutti i disagi della loro situazione, si impongono tuttavia al rispetto di chiunque non sia un affarista inglese...”. “... ho trovato che siete Uomini, membri della grande famiglia universale dell'umanità, i quali sanno che i propri interessi coincidono con quelli di tutto il genere umano...”.
Questo importante libro di Engels serve molto in questa fase storica per riaffermare in maniera scientifica la centralità della classe operaia in opposizione alle tesi che invece affermano la sua negazione e/o centralità di altri soggetti lavorativi.
Come scrive Engels nella prefazione del 15 marzo 1845: “La conoscenza delle condizioni del proletariato è... una necessità imprescindibile, da un lato per dare solide fondamenta alle teorie socialiste, dall'altro per giudicare la loro legittimità (e attualità – ndr), per porre fine a tutte le frenesie romantiche e a tutte le fantasticherie pro e contro...”.
mercoledì 30 settembre 2020
pc 30 settembre - Con il Covid i morti sul lavoro sono aumentati per il profitto dei padroni assassini!
30 settembre 2020
AGI - Aumentano i morti sul lavoro per il Covid-19 ma diminuiscono gli infortuni, a seguito del lockdown, ad eccezione del settore sanità dove le denunce registrano un balzo. Questo il quadro tracciato dall'Inail per i primi otto mesi del 2020.
Le denunce di infortunio sul lavoro con esito mortale presentate all’istituto da gennaio ad agosto sono state 823. "Pur nella provvisorietà dei numeri - sottolinea l'Inail - questo dato evidenzia già un aumento
martedì 29 settembre 2020
pc 29 settembre - Intellettuali di diversi paesi per la liberazione dei prigionieri politici in India
International Statement of Solidarity with Umar Khalid and Other Incarcerated Voices
As an international community of scholars, teachers, students, artists and film-makers, we have watched with alarm the events unfolding in India. We stand in solidarity and outrage, with the brave young scholar and activist Umar Khalid, arrested in New Delhi on Sept 14, 2020, under fabricated charges of engineering the Delhi riots in February 2020. He is charged with sedition, conspiracy to murder, and under sections of India’s stringent anti-terror law, the Unlawful Activities Prevention Act (UAPA). This
lunedì 28 settembre 2020
pc 28 settembre - La contesa di Turchia e Russia per il controllo delle linee del gas e del petrolio riaccende un focolaio di guerra per procura nel Caucaso
Il Nagorno Karabakh è il crocevia degli oleodotti che riforniscono di petrolio e gas i paesi imperialisti UE/USA/Cina
Nelle prime ore di domenica sono scoppiati scontri tra il l'Armenia e l' Azerbaigian dopo gli scontri di luglio ma la situazione adesso è di gran lunga la peggior escalation dal 2016 e sia l’Armenia che l’Azerbaijan hanno proclamato la legge marziale e mobilitato i riservisti. Inoltre l’Armenia fa parte della Csto, la ‘Nato sovietica’ che ruota attorno all’orbita russa
Ci sono attacchi contro le città civili di Martakert e la capitale del Nagorno Karabakh-Stepanakert.
Nelle ultime settimane la Turchia ha espresso sostegno all'Azerbaigian e sono emerse voci su voli
pc 28 settembre - Il 3/10 manifestazione nazionale contro la repressione a Modena - Massima partecipazione e iniziative gemellate ovunque è possibile - Slai cobas per il sindacato di classe
Siamo tutte/i colpevoli di sciopero!
Il 3/10 manifestazione nazionale contro la repressione a Modena
A Modena il sindacato è sotto processo: sono almeno 477 gli imputati – operai, sindacalisti e solidali – per gli scioperi nel modenese, senza contare fogli di via, avvisi orali, irruzioni nella sede sindacale, arresti illegali e violenze poliziesche.