Holding traditional weapons, the villagers marched towards the picket. The attack has been alleged to be instigated by the Maoists.
The 7th Battalion of CRPF has opened a picket close to the house Ajay Mahato, a member of the
Friedrich Engels: La condizione della classe operaia in Inghilterra - 1845
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La bambina di 9 anni "uccisa dallo smog" viveva in uno dei
quartieri più poveri di Londra!
Una prima sentenza aveva dichiarato che la morte della bambina era dovuta a cause naturali!
“Si chiamava Ella Kissi-Debrah e lo smog ha contribuito a ucciderla all'età di 9 anni: lo ha stabilito la corte londinese di Southwork, con una sentenza storica. Mai, prima d'ora, veniva giuridicamente riconosciuto l'inquinamento come uno dei fattori chiave di decesso. La piccola Ella morì nel 2013
e non solo la lotta sindacale...
Abbiamo detto subito, a proposito dell'accordo governo/ArcelorMittal del 11 dicembre che esso non risponde affatto ai due problemi centrali: difesa del lavoro e salute/sicurezza e ambiente.
Questo problema senza gli operai, è inutile che ci illudiamo, ci prendiamo in giro, non è possibile.
Qui
a Taranto, come a livello nazionale, le lotte le hanno fatte eccome gli
operai. Non è vero che non abbiano lottato in tutti questi anni per la
sicurezza e la salute, il problema che sono stati soli, sono stati
sconfitti, in primo luogo dai sindacati che non li hanno sostenuti,
difesi.
Ma Taranto, l'Ilva ha una storia, gloriosa, anche su questo.
Ci sono stati operai che hanno rischiato di
Ma l'interesse della classe operaia è rovesciare questo sistema sociale non migliorarlo!
Da Il Manifesto del Partito comunista di Marx ed Engels
"...Una seconda forma di socialismo meno sistematica e più pratica cercava di far passare alla classe operaia la voglia di qualsiasi movimento rivoluzionario, argomentando che le potrebbe essere utile non l’uno o l’altro cambiamento politico, ma soltanto un cambiamento delle condizioni materiali della esistenza, cioè dei rapporti economici. Ma questo socialismo non intende affatto, con il termine di cambiamento delle condizioni materiali dell’esistenza, l’abolizione dei rapporti borghesi di produzione, possibile solo in via rivoluzionaria, ma miglioramenti amministrativi svolgentisi sul terreno di quei rapporti di produzione, che dunque non cambiano nulla al rapporto fra capitale e lavoro salariato, ma che, nel migliore dei casi, diminuiscono le spese che la borghesia deve sostenere per il suo dominio e semplificano il suo bilancio statale.
Il socialismo borghese giunge alla sua espressione adeguata solo quando diventa semplice figura retorica. Libero commercio! nell’interesse della classe operaia; dazi protettivi! nell’interesse della classe operaia; carcere cellulare! nell’interesse della classe operaia. Questa è l’ultima parola, l’unica detta seriamente, del socialismo borghese.
Il loro socialismo consiste appunto nell’affermazione che i borghesi sono borghesi nell’interesse della classe operaia”.
Un femminicidio di massa dell'imperialismo europeo e italiano con la complicità del regime reazionario e asservito tunisino
L'imbarcazione stava tentando la traversata del Mediterraneo verso l'Italia, ma era sovraccarica e in cattive condizioni. Al momento si sono salvati solo in 4 Tutte donne tranne uno. Quattro di loro erano incinte. Sono 20 le vittime del naufragio di un’imbarcazione che stava tentato la traversata del Mediterraneo, dalla Tunisia all’Italia. E 19 di loro erano appunto donne. Il naufragio è avvenuto giovedì, nel giorno della vigilia di Natale. Le informazioni arrivano dai primi dati in possesso delle autorità di Sfax. Le ricerche proseguono nel tentativo di trovare altre 13 persone che risultano disperse. Sempre secondo i dati forniti dal portavoce, quattro migranti sono stati salvati: uno resta sotto supervisione medica e un altro è fuggito dall’ospedale.
L’imbarcazione, sovraccarica e in cattive condizioni, trasportava 37 persone di cui tre originarie della Tunisia e le altre dell’Africa sub-sahariana. Al momento le imbarcazioni della guardia costiera e i sub della Marina, impegnati nelle ricerche, non hanno ritrovato oggi altri corpi né sopravvissuti, anche in considerazione di forti venti e onde alte che ci sono nella zona. I 20 corpi sono stati recuperati da agenti della guardia costiera e pescatori locali, che li hanno portati a riva.
Le autorità tunisine fanno sapere che recentemente hanno intercettato diverse imbarcazioni cariche di migranti, ma rilevano che il numero di tentativi è in crescita in particolare tra la regione di Sfax e l’isola di Lampedusa. Le barche di migranti spesso partono dalle coste della Tunisia e dalla vicina Libia, con a bordo persone provenienti dal resto dell’Africa ma recentemente anche un crescente numero di tunisini in fuga.
Cile: Nonostante che i carabinieri abbiano creato uno scenario di guerra brutale, migliaia di giovani hanno ricordato i primi 14 mesi della Rivolta
La lotta continua.
“Bisogna continuare a lottare”
Nei prossimi giorni sarà fissata la data e verificata la possibile forma e dimensione internazionale
intanto - info csgpndia@gmail.com
Notare il ruolo straordinario delle donne - segnalazione Mfpr - che sara parte dalla giornata nazionale di mobilitazione delle lavoratrici - 15 gennaio 2021 - decisa dall'asssemblea nazionale telematica delle donne lavoratrici
Holding traditional weapons, the villagers marched towards the picket. The attack has been alleged to be instigated by the Maoists.
The 7th Battalion of CRPF has opened a picket close to the house Ajay Mahato, a member of the
in via di traduzione
Les
jours de manifestation, lorsqu’on allume la télé pour regarder les
infos, on peut entendre une petite musique : si la police et la justice
répriment les manifestations, elles ne le font que dans le but de mettre
fin à des actions violentes, et cette répression ne vise que les
manifestants violents. Ce discours est à l’opposé de la réalité, et la
répression policière et judiciaire frappe bel et bien toute personne qui
ose relever la tête contre ce système capitaliste, qu’elle soit
violente ou non.
Le samedi 12 décembre, à Paris, lors de la manifestation contre la loi de sécurité globale, 142 personnes
Nel 29° giorno di protesta degli agricoltori che assediano la capitale New Delhi, al governo saltano i nervi e dice che la protesta è guidata dai maoisti.
E per togliere forza e legittimità alla protesta il capo del governo, il fascista indù Modi, ha promesso di mantenere il programma che dà 6000 rupie (circa 70 euro) all’anno a tutti gli agricoltori.
Mentre, dall’altro lato, la polizia gioca la carta della criminalizzazione in maniera pesante (dopo le cariche dei giorni passati) e sporge denuncia contro 13 agricoltori con varie accuse, tra cui addirittura il tentativo di omicidio e disordini avvenuti dopo che il convoglio del primo ministro Manohar Lal Khattar sarebbe stato bloccato e attaccato martedì scorso ad Ambala.
E invece i
contadini, da parte loro, non solo resistono, ma rilanciano: chiedono il ritiro
delle tre leggi sull’agricoltura, rinviano al governo le richieste di incontro,
se queste non hanno una base concreta e chiedono prezzi più alti per i loro
prodotti agricoli!
29° giorno di protesta degli agricoltori:
"Faremo due passi se il Governo centrale ne farà uno", dicono i
manifestanti, chiederanno un MSP più elevato - 10 punti
Gli agricoltori si sono fortemente opposti al fatto che il governo li
tratti come "rivali politici" collegando la protesta ai maoisti.
INDIA Aggiornato: 24 dicembre 2020, 08:09 TSI
hindustantimes.com | A cura di Poulomi Ghosh
Hindustan Times, Nuova Delhi
Il Governo
centrale aveva invitato gli agricoltori in protesta per il sesto giro di
colloqui e aveva chiesto loro di fissare una data in base alle loro necessità.
Gli agricoltori, nel loro incontro tenuto mercoledì, hanno deciso di non fissare
una data in quanto non erano d'accordo con le proposte inviate dal ministro
dell'Agricoltura. Con questo, la protesta in corso giovedì entra nella sua 29a
giornata, senza una soluzione immediata in vista. Tuttavia, per la prima volta,
gli agricoltori hanno fatto la richiesta di un prezzo minimo di sostegno
più elevato di quello esistente, in quanto il Governo ha ribadito il proprio
impegno nei confronti appunto del sistema MSP (Minimum Support Price – Il
governo fissa un prezzo d’acquisto dei prodotti agricoli per garantire un
minimo di profitto rispetto ai prezzi sul mercato aperto).
Ecco gli ultimi aggiornamenti della protesta
1. Non è stata decisa alcuna data per ulteriori colloqui, ma gli agricoltori hanno dichiarato di non essere
La preoccupazione principale di Fontana assassino e tutta la sua giunta è di tranquillizzare i padroni con una caterva di soldi per la “ripartenza economica”.
“Con la manovra di bilancio
viene approvato lo stanziamento
di ulteriori 500 milioni di euro per il Piano
Lombardia, che passa così a un totale di 4 miliardi di euro destinati a interventi che favoriscano una spinta
propulsiva a tutto il sistema economico-produttivo della Regione.”
E paginoni, pagati con soldi
pubblici, sui giornali... nel caso i padroni non se ne accorgessero...
Alla FCA di Melfi la prima vittima del coronavirus
Alla Fca di Melfi fra contagiati e negativizzati sono già circa 200 i lavoratori colpiti dal Covid. Una percentuale molto alta rispetto a una comunità di solo 6000 uomini e donne.
Nella giornata di ieri c’è stata la prima vittima, un dipendente della Fca di Melfi è morto per cause legate al contagio del Covid. Il lavoratore era anche Rsa della Fismic, sindacato più vicino al padrone. La prima vittima da Covid in fabbrica militava proprio fra le fila di quel sindacato che tramite il suo segretario, Capocasale, diceva che la situazione circa i contagi da Covid presso la Fca era sotto controllo. Sindacato che ha sempre ritenuto che gli operai, nonostante i contagi aumentassero, dovevano piegare la testa, produrre e stare zitti.
Un amaro destino ha colpito proprio un lavoratore fedele a quella parrocchia. Adesso quasi tutti ne piangono la sua morte che, come altre, si sarebbe potuta evitare, se non si fosse data la possibilità di tenere aperte le attività non essenziali e se noi operai avessimo avuto la forza di opporci a chi ci manda al macello per fare la bella vita.
Crocco, operaio di Melfi
di Vito Totire (*)La lugubre lista degli omicidi bianchi si allunga ancora. Dobbiamo reagire, anche avviando una inchiesta popolare.
Alcune fonti ieri pomeriggio hanno diffuso la notizia della strage a Casalbordino, nella fabbrica Esplodenti Sabino, come si trattasse di fuochi artificiali. Sono giunte poi informazioni più dettagliate secondo cui si tratta di una azienda che si occupa del “recupero” di esplosivi di provenienza dal comparto militare. Nulla è ancora chiaro. Sono morti tre operai: questo purtroppo è certo. Poi si ritorna nella confusione: «l’infortunio» si sarebbe verificato nella casamatta secondo alcuni; secondo altri sarebbe partito dal forno fusore. A rendere ancora più confuso il quadro l’ipotesi –poco credibile – che fossero in corso attività di routine. Ipotesi superficiale in quanto deve essere successo qualcosa che è andato oltre l’ordinaria quotidianità. Da lungo tempo sosteniamo che a monte di questi tragici luttuosi eventi c’è inevitabilmente una valutazione del rischio inadeguata. Probabilmente non supportata dalla necessaria valutazione scrupolosa anche dei “quasi incidenti” che dorebbe ormai essere considerata socialmente e moralmente obbligatoria. Risulta che nella fabbrica teatro della strage si siano verificati altri eventi gravi nel recente passato ma occorre comprendere meglio in quale passaggio la «speranza di prevenzione» sia “saltata”.
Insistiamo sulla necessità di varare un REGISTRO NAZIONALE DEGLI INFORTUNI MORTALI SUL MODELLO DEL REGISTRO MESOTELIOMI: se redatto e gestito in maniera esaustiva può dare un contributo alla prevenzione anche se la speranza sarebbe, per un registro di questo genere, di poterlo lasciare in bianco.
Per la fabbrica «Esplodenti Sabino» si parla del recupero di materiale militare, dunque è forse da escludere la corresponsabilità di quelle nanoparticelle che sono invece il veicolo della crescita del rischio di esplosività nel comparto fuochi pirotecnici. Ma se la ESPLODENTI SABINO manipola esplosivi “tradizionali” si tratta di un campo in cui è necessaria una controinchiesta popolare (intendo: come movimento antimilitarista) per comprendere la realtà e le dinamiche di questo comparto. Si riempiono gli arsenali gonfiandoli a dismisura? Poi si rottamano merci che non aveva senso produrre? Si deve gestire una crescita nel reperimento di vecchi ordigni della seconda guerra mondiale (negli ultimi tempi sembra maggiore di prima per effetto di nuovi cantieri) sul territorio? Oppure si devono smaltire vecchi armamenti per fare posto alle nuove tecnologie belliche?
E’ un comparto, quello di armi ed esplosivi, caratterizzato da una quasi totale segretezza e certamente da forme di “anarchia della produzione” che conduce a prassi aberranti. Poco più di un anno fa intercettammo un avviso pubblico: il ministero degli Interni faceva un bando per l’acquisto (per esercitazioni!) di 22.000 pallottole per la polizia penitenziaria. Sembrò un “affare sproporzionato” però non avemmo l’energia per contestare ed esigere “chiarimenti”. D’altra parte gli sprechi e le spese assurde sono sotto gli occhi di tutti … se è vero che in tempi di epidemia il governo stanzia miliardi di euro per armamenti!
Solidarietà e condoglianze a familiari, compagni e amici degli operai morti sul lavoro.
Diamo il nostro sostengo tecnico – pro bono – a eventuale costituzione di parte civile!
Basta con le produzioni di morte!
Basta con i documenti di valutazione del rischio superficiali!
Basta con l’emarginazione degli rappresentanti dei lavoratori per la sicurezza nei luoghi di lavoro.
Potenziare fortemente la vigilanza ispettiva, in particolare ovunque i rapporti di forza tra lavoratori e imprenditori siano particolarmente squilibrati.
(*) Vito Totire, medico del lavoro, è portavoce della «RETE PER L’ECOLOGIA SOCIALE»
I comunisti lottano su più piani: sul terreno economico, politico e teorico. Quest’ultimo è anche il terreno dove la Rivoluzione si scontra con la conciliazione, con il riformismo, con l’eterno movimento che critica l’esistente ma non intende rovesciarlo. Se la lotta teorica viene impugnata, influenza in maniera decisiva la lotta di classe. Lo scontro è tra borghesia/piccola borghesia e proletariato.
Per questa lotta l’arma della critica è il marxismo, quindi è Marx ed Engels che dobbiamo studiare per una lotta militante coerentemente comunista.
I comunisti si trovano oggi a combattere manifestazioni di vecchie idee del “movimento come fine” che tolgono energie e ostacolano la battaglia, invece necessaria, per costruire il Partito e lavorare per la Rivoluzione proletaria. Militanza comunista o attività sul terreno della critica all’esistente? Materialismo storico o idealismo? La sostanza che vogliamo affermare è che “non la critica ma la Rivoluzione è la forza motrice della storia”.
La lotta condotta da Engels all’idealismo porta alla formazione del primo partito rivoluzionario della classe operaia, la Lega dei comunisti, e ci indica che se vogliamo costruire la forza politica comunista, espressione dell’autonomia politica proletaria, dobbiamo impugnare il materialismo dialettico. Il problema non è contrapporre idee ad altre idee, ma che queste idee aderiscano alla realtà concreta, e non esaltarle come prodotto di un’elaborazione soggettiva, di una interpretazione.
Lenin, parlando di Marx ed Engels nel decennio rivoluzionario del 1840/50, dice che “tali concezioni
Engels dalla condizione della classe operaia in Inghilterra:
"più grande era uno stabilimento industriale e più numerosi i suoi operai, tanto maggiore è il danno agli affari che arreca ogni conflitto coi lavoratori..."
"emerge sempre più il fatto cruciale che la causa della miseria della classe operaia è nell'essenza del sistema capitalistico, non nei suoi accidenti..."
".... i quattro mesi che iniziano a settembre di ogni anno sono le stagioni di massima produzione per i fornitori Apple. "Hanno bisogno di reclutare milioni di lavoratori in un breve periodo di tempo", ha detto Li a RFA. "Se non possono ottenerli, devono utilizzare molti intermediari, società di reclutamento per farlo per loro". "Poi promettono salari più alti [per competere per i lavoratori]".
https://www.rfa.org/english/news/china/workers-12212020111240.html
21-12-2020
I lavoratori dello stabilimento Pegatron di Apple, investito da Taiwan, scioperano il 19 dicembre 2020.
I lavoratori della fabbrica di Shanghai del fornitore Apple Pegatron si sono presentati per protestare contro una disputa salariale con la direzione durante il fine settimana.
Migliaia di lavoratori temporanei si sono radunati fuori dalla struttura Pegatron di Shanghai, investitaSenti audio da RP metroregione:
https://drive.google.com/file/d/1k_ycPWiFiVlWDzie-rl-yphq_usb_-jP/view?usp=drivesdk
ma anche questa strada per ottenere risultati necessità della mobilitazione operaia e popolare contro i responsabili regione, governo, stato del capitale.
L’accordo raggiunto negli USA tra Democratici e Repubblicani, che prevede un “pacchetto” da 900 miliardi di aiuti di stato (l’ennesimo pacchetto regalo per i padroni e pacchetto avvelenato per lavoratori e masse popolari), lo hanno firmato sia Trump che Biden, senza battere ciglio, in un attimo sono finiti tutti i litigi e gli scontri... 900 miliardi che insieme ai 1.400 miliardi stanziati per il bilancio statale fanno 2.300 miliardi che insieme a quelli già investiti per far riprendere l’economia, altri 2.300 miliardi, fanno in totale 4.600 miliardi. Per adesso! Perché Biden considera tutto questo solo “un ‘anticipo’ su una strategia di più ampio respiro per superare la crisi e ricostruire l’economia”.
Un anticipo, perché serviranno altri miliardi per dare una risposta, per esempio, non solo alle prossime “ondate di fallimenti … disoccupazione di lungo periodo … e tassi di povertà tuttora in aumento” e
L'impatto della seconda ondata più forte della prima. Il 50% dei contagi è concentrata al Nord, la Lombardia la prima regione, Milano la prima provincia. Le donne sono le più contagiate
Sono oltre 100.000 le denunce di contagio sul lavoro da Covid 19 dall'inizio della pandemia al 30 novembre . Lo rileva l'Inail sottolineando che le denunce di casi mortali totali sono state 366, 34 dei quali
NON SIAMO CARNE DA MACELLO DA MASSACRARE NEI REPARTI CON RITMI INFERNALI CHE AUTOMATICAMENTE RIDUCONO LA SICUREZZA TRA LE CORSIE E CONSUMANO VELOCEMENTE I LAVORATORI.
I lavoratori di due tra le molte cooperative presenti nella grande piattaforma logistica Italtrans di Calcio del SiCobas e dello Slai Cobas per il sindacato di classe, si sono fermati il 18 nello sciopero nazionale della logistica.
Difesa della salute, sicurezza nei reparti, contro la repressione che è molto diffusa nei magazzini, Italtrans compreso, dove viene esercitata in maniera particolarmente scientifica e capillare, tenendo sotto costante ricatto i soci lavoratori.
Ad oggi un delegato SiCobas è stato allontanato dal magazzino a seguito di
fermate per la conferma di un gruppo di lavoratori a Tempo Determinato; un lavoratore dello Slai Cobas sc, è stato licenziato per presunte responsabilità nella caduta di bancali, quando è invece oggetto di una montatura disciplinare solo perché aderente al sindacatoIn lotta per salario e salute: vogliamo lavorare, ci mandano in tribunale!
Carabinieri ed ufficiali giudiziari stamattina ci ricordano con le notifiche a casa delle udienze che abbiamo a fine gennaio ed inizio febbraio per alcune iniziative di lotta già spiegate in altri post.
Attendiamo, non standocene fermi, quando verranno a bussarci non per i processi ma per dirci quando le istituzioni sbloccano corsi di formazione e progetti per il lavoro utile alle nostre città, territori, quartieri garantendo un servizio ed un salario ai disoccupati/e. Nel frattempo dobbiamo continuare a bussare noi: ci vediamo domani in piazza!
DISOCCUPATI E PURE LAVORATORI DELLO SPETTACOLO.
INSIEME NELLA LOTTA!
LAVORO O NON LAVORO… DOBBIAMO CAMPARE!
SCINN!
Buongiorno,
Oggi i lavoratori della tendopoli di San Ferdinando e di tutta la piana di Gioia Tauro sono scesi in strada, scioperando, a seguito dell'omicidio, due giorni fa, del loro fratello senegalese Gora Gassama. In una manifestazione completamente spontanea e autorganizzata, oltre cinquecento persone hanno bloccato prima la statale su cui Gora è stato ucciso e, poi, l'autostrada, mostrando una determinazione che dà grande forza alle loro rivendicazioni.
Se, infatti, l'assassinio di Gora è stato la scintilla che ha accesa questa fiamma, il razzismo, che oggi si esprime anche nelle parole di chi minimizza e di chi fa diventare Gora maliano, anziché senegalese, perchè tanto uno stato africano vale l'altro, lo sfruttamento e la
Ai 23 miliardi del bilancio per la Difesa di quest’anno si aggiungono altre spese, come queste per gli aerei spia… mentre pure l’esercito chiede altri 10.000 militari. E i soldi da dove li prendono Pd/M5S? Li prenderanno dal Mes? dal Recovery Plan?... NO, come sempre li scaricheranno sulle masse popolari.
Sembra la vecchia “corsa agli armamenti” ma è una corsa "nuovissima", cui partecipano praticamente tutti i paesi del mondo. Di vecchio c’è solo il modo in cui la borghesia imperialista prova ad uscire dalla crisi infinita…
***
Ma quale emergenza? L’Italia compra uno stormo di aerei spia hi-tech. Costo: mezzo miliardo di euro ciascuno.
Il governo ha deciso l’acquisto di altri
otto super-jet per l’intelligence elettronica: ciascuno costa circa mezzo
miliardo. Sarà la squadra di 007 volanti più potente d’Europa, con l’obiettivo
di controllare i cieli del Mediterraneo
L’Italia avrà la più grande flotta di
aerei da spionaggio elettronico d’Europa.
Dieci jet con i sistemi più avanzati e
costosi del pianeta, in grado di individuare, analizzare e disturbare qualunque
impulso, dai telefonini ai radar. Un programma ambizioso, presentato dal
governo Conte due settimane fa, che decreta l’acquisto di altri otto 007 alati
da Stati Uniti e da Israele, in aggiunta ai due già in servizio. Difficile stimare il costo finale
dell’operazione, che dovrebbe essere vicino ai cinque miliardi di euro: solo
per la nuova tranche sono stati stanziati 1.223 milioni.
Questi aerei sono letteralmente delle “spugne” di dati, capaci di intercettare qualunque emissione su un’area vastissima, analizzarla in tempo reale con l’intelligenza artificiale e distribuire i risultati ai comandi di Esercito,
Un corteo dalla tendopoli di San Ferdinando, le persone che lì vivono stamattina sono in strada per vendicare la morte di Gora, investito e lasciato morire il 18 dicembre nei pressi del porto di Gioia Tauro mentre tornava dal lavoro, perché nero. Si stanno unendo anche lavoratori e amici di altri insediamenti della piana di Goia Tauro. Oggi nessuno va al lavoro, perché un amico e fratello, dopo una vita di razzismo e sfruttamento, da quel razzismo è stato ucciso. La rabbia è troppa, non restare zitti, scendere in strada per ricordare Gora e lottare contro tutto questo è l’unica arma che ci resta
Contro le tre leggi che “riformano” la produzione agricola a favore delle multinazionali che potranno imporre i loro prezzi d’acquisto, abbassandoli di sicuro, e portando così centinaia di milioni di contadini ad un livello di povertà ancora peggiore, i contadini in lotta l’avevano detto e lo stanno facendo: New Delhi, la capitale dell’India, 20 milioni di abitanti, è stata circondata da centinaia di migliaia di contadini che hanno cominciato anche uno sciopero della fame “a staffetta”, a piccoli gruppi, mentre bloccano le vie d’accesso alla città.
Come si può leggere nell’articolo della stampa indiana che riportiamo, è la stessa polizia con le sue disposizioni ad ammettere l’assedio, mentre il governo fascista indù di Modi continua a dire di non voler ritirare le leggi, confermando ad ogni momento di voler svendere il paese, mettendosi sempre al servizio delle multinazionali.
***
Leggi agricole | Gli agricoltori iniziano lo sciopero
della fame a "staffetta" di un giorno
PTINEW DELHI:, 21 DICEMBRE 2020 11:34 TSI
Agricoltori che protestano contro le leggi anti-fattoria a GT Karnal Road al confine delhi-haryana
tratto da strettoweb.com 21 Dicembre 2020 10:21 | Danilo Loria
Protesta dei migranti nella Piana di Gioia Tauro dopo la morte di Gassama Gora, investito a Gioia Tauro mentre era a bordo di una bici. L’investitore non si era fermato ed è stato arrestato subito dopo. Dalla tendopoli è partito un corteo per chiedere “casa, diritti e dignità”. “Oggi nessuno va al lavoro – hanno spiegato gli organizzatori della manifestazione – perché un amico e fratello, dopo una vita di razzismo e sfruttamento, da quel razzismo è stato ucciso. La rabbia è troppa, non restare zitti, scendere in strada per ricordare Gora e lottare contro tutto questo è l’unica arma che ci resta”. “Un altro fratello ucciso, un’altra morte – è scritto in una lettera aperta dei migranti – che si poteva evitare. Per questo, per tutta la giornata di oggi noi lavoratori della terra saremo in sciopero. Non troverete nessuno di noi nei campi, nei magazzini e nelle serre. Siamo stanchi di essere sfruttati e ammazzati dagli stessi che di giorno ci obbligano a lavorare senza contratti né garanzie nei campi, a vivere come animali e la sera ci tirano giù come birilli, perché la vita di un africano non conta. Non siamo braccia, siamo uomini”. “Da decenni ormai – riporta ancora il testo della lettera – veniamo qui per lavorare e senza le nostre braccia non ci sarebbero frutta e verdura né sugli scaffali, né sulle tavole ma questo non importa. Nonostante le promesse che arrivano ad ogni stagione, per noi non ci sono mai stati e continuano a non esserci alloggi decenti, contratti regolari, certezza e celerità nel rinnovo dei documenti, con lungaggini che ci costringono a rimanere qui per mesi. Vogliamo casa, diritti, documenti e lavoro regolare, vogliamo vivere una vita dignitosa come ogni essere umano meriterebbe. Schiavi mai”.
in via di traduzione
VISAKHAPATNAM, December 19: The CPI (Maoist) in Andhra Odisha Border (AOB) region gave a call for a bandh on December 21 in protest against the recent fake encounters, illegal arrests, surrenders and also false campaign against them by the police.
The party gave exemption to medical and fire services. They urged businessmen and other establishments including government and private offices, as well as banks to close on Monday.
A press note was released in the name of the Andhra Odisha Border Special Zonal Committee’s official spokesperson Kailasam, urging the public to observe the bandh on Monday. The Maoist leader alleged
Un articolo dal giornale dei compagni marxisti-leninisti-maoisti francesi
Depuis plusieurs semaines maintenant, nous entendons beaucoup parler de l’article 24 de la loi de sécurité globale. En effet, cet article (suspendu pour le moment) vise à empêcher la population de diffuser des images de violences policières. Si cet article cristallise légitimement la colère des masses populaires, l’article 23 est tout aussi infâme, et illustre bien la façon dont l’État prépara son système carcéral en vue d’années de lutte intense.
L’article 23 de la loi de sécurité globale prévoit que « Les personnes condamnées à une peine privative de liberté pour une ou plusieurs infractions (…) ne bénéficient pas des crédits de réduction de peine (…) lorsque ces infractions ont été commises au préjudice d’une personne investie d’un mandat électif public, d’un militaire de la gendarmerie nationale, d’un fonctionnaire de la police nationale …) ». En clair, l’article prévoit de supprimer les remises de peine pour les personnes condamnées pour des infractions commises à l’encontre de membres des forces de l’ordre ou d’élus.
Bien-sûr, l’objectif de cet article est clair : maintenir en prison le plus longtemps possible toute personne qui s’attaque à des flics ou à des politiciens bourgeois. En cela, l’article vise évidemment les manifestations, les révoltes, les grèves, et tous les évènements de contestation au cours desquels des personnes peuvent légitimement s’en prendre aux flics dans le but de lutter contre l’infâme système capitaliste-impérialiste dont les policiers sont les chiens de garde.
Alors que la justice bourgeoise est déjà expéditive et extrêmement répressive à l’encontre de toutes celles et ceux qui luttent contre le capitalisme, cette loi va donc encore renforcer cela, et nous pouvons être certains que les juges et les flics sauront utiliser cet article de loi à leur avantage. En effet, il est très fréquent que les flics accusent de façon mensongère des innocents de violences ou d’outrages dans le but de récupérer des dommages et intérêts ou dans le but d’envoyer ces personnes derrière les barreaux. Avec ce nouvel article de loi, nous pouvons être certains que ces pratiques seront de plus en plus fréquentes, et que lorsqu’ils arrêteront des militants pour des faits ne rentrant pas dans le champ d’application de cet article 23, les flics n’hésiteront pas à ajouter un outrage inexistant à l’affaire dans le but de faire sauter les réductions de peine à la personne condamnée.
Par ces réformes qui se multiplient, mais aussi par la construction de nouvelles places de prison, l’État se prépare donc aux années qui viennent. Nous le savons déjà, la lutte des classes ne va faire que s’intensifier au sein de l’État français dans les années à venir. Le pourrissement de l’impérialisme français, les crises économiques amplifiées par la crise sanitaire, les reformes antisociales qui se multiplient et le renforcement des organisations révolutionnaires comme les Jeunes Révolutionnaires, sont autant d’éléments qui promettent des années intenses de lutte. Alors, l’État se prépare tout naturellement à essayer d’écraser ces révoltes. C’est pourquoi, comme il l’a fait au cours du mouvement des gilets jaunes, il s’apprête à mettre en prison le plus de militants possible. L’État espère ainsi, par cette répression de plus en plus féroce, contrecarrer les révoltes populaires et maintenir le plus longtemps possible le système capitaliste. Seulement, l’État ne comprend pas que même avec toute la répression du monde, il ne pourra que retarder sa chute, mais il ne pourra jamais l’empêcher.
L’État ne comprend pas non plus qu’un militant révolutionnaire derrière les barreaux n’arrête pas de militer, mais il adapte juste ses modes de militantisme à l’environnement carcéral, comme l’ont fait les prisonniers politiques du Parti Communiste du Pérou dans les années 1980 et 1990 en profitant de leurs temps derrière les barreaux pour lire des ouvrages de théorie révolutionnaire, pour organiser la vie de la prison selon des principes communistes et pour convaincre d’autres détenus de rejoindre les forces révolutionnaires.
Ainsi, alors que l’État renforce son arsenal répressif pour essayer en vain d’écraser les révoltes, nous, révolutionnaires, ne pouvons voir en cela qu’un signe positif : l’État a peur de la révolution. À nous maintenant de faire de cette peur une réalité.
In una recentissima audizione alla Commissione Difesa del Senato sul tema “Sicurezza cibernetica: riflessione in ambito europeo”, il generale Claudio Graziano, presidente del Comitato militare dell’Ue, ha dichiarato che: “Le minacce di conflitti tradizionali sono potenziali, mentre il confronto digitale è fattuale, avviene ogni giorno, bisogna rispondere ora, non domani”.
Ma se questa appare una fotografia inquietante ma realista, il passaggio più significativo è stato il seguente: “Sempre più spesso gli attori statuali raggiungono i loro obiettivi geopolitici non solo attraverso strumenti tradizionali come la forza militare, ma anche attraverso strumenti cibernetici più discreti, volti anche ad interferire nei processi democratici interni. Non ho dubbi che in inglese li chiameremmo con il loro nome: hybrid warfare”, ha detto il generale Graziano.
Nel descrivere scenari in qualche incombenti, non ha avuto remore a indicare che: “È ormai ampiamente noto l’utilizzo del ciberspazio come quinto dominio di conflitto (terra, acqua, aria e spazio); un vero terreno di guerra, da solo o nell’ambito di un approccio ibrido. Le campagne di disinformazione, le notizie false e le operazioni cibernetiche mirate ad infrastrutture critiche sono
Dicembre 19, 20200
“Etiopia: land grabbing”.
La triplice crisi alimentare, energetica e finanziaria del 2007-2008 (con incrementi dei prezzi nominali per i generi alimentari oltre il 50%) ha favorito un quadro in cui l’agricoltura e le materie prime agricole hanno attratto gli investimenti. In un paio d’anni decine di milioni di ettari sono stati affittati nel Sud del mondo.
L’ammontare complessivo degli accordi, siglati, programmati o falliti, riguarda una superficie quella complessiva di Spagna, Portogallo, Paesi Bassi, Belgio, Svizzera e Irlanda.
La Banca Mondiale riporta che prima del 2008, a livello globale, i contratti medi annuali per acquisire terreni agricoli riguardavano un’area di circa 4 milioni di ettari. Nel 2009, a seguito della crisi finanziaria, alimentare ed energetica globale, questi accordi hanno riguardato oltre 56 milioni di ettari, di cui il 70% in Africa, una corsa neocolonialista all’Africa. Da uno studio Oxfam del 2012,
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SALARIO MEDIO GARANTITO A TUTTE E A TUTTI E CHE LA CRISI SE LA PAGHINO I PADRONI!
18 dicembre
S.I. Cobas Brescia
Dicembre 19, 20200
...Anche a Bologna, città da sempre “patrimonio” del moderatismo di Cgil, che ha fatto del moderatismo del conflitto e della congestione coi poteri forti, un modello da seguire e da esportare, le lotte nella e della logistica, stanno incrinando il consenso tra i lavoratori e la Cgil stessa. Lo sciopero generale del 23 ottobre, le numerose lotte quasi quotidiane nei luoghi di lavoro, che hanno messo in discussione i divieti di scioperi e libertà sindacali, causa Covid, la riuscita giornata del 18 dicembre, sono sintomi di questo processo. La lotta delle lavoratori della Yoox, che anche ieri, insieme a lavoratori e solidali ha occupato e attraversato la strade della nostra città è riuscita a sfondare il muro del silenzio a cui volevano e vogliono costringerla, tuttavia sarebbe sbagliato considerare questa lotta, solo come una questione di genere... Ora avanti tutta verso lo sciopero generale del 29 gennaio, sapendo che la costruzione di un altro mondo, non sarà un pranzo di gala, ma è possibile.
Si Cobas Bologna
di Stefano Porcari
A vedere certi numeri e mettendoli a confronto con la situazione sociale del paese sale il sangue agli occhi. La patinata rivista statunitense dei ricchi e dei businessmen, Forbes, ha stilato la lista dei Real Time Billionaires nel 2020, cioè dei principali miliardari nel mondo.
Per quanto riguarda il nostro paese, in modo apparentemente paradossale per un economia in grave recessione, rispetto al mese di marzo – quando la recessione si è acutizzata a causa della pandemia di Covid 19 – in Italia nel 2020 ci altri sono 4 miliardari in più, con un patrimonio netto superiore al miliardo di dollari. Nella classifica di Forbes a fine 2020, in Italia vengono indicati 40 ultramiliardari.
In testa alla classifica delle dieci persone più ricche d’Italia c’è ancora Giovanni Ferrero, presidente esecutivo dell’azienda che produce dolci, cioccolata e derivati. La sua fortuna è pari a 27,5 miliardi di
Da un breve report dei compagni e compagne dello Slai cobas per il sindacato di classe.
Riportiamo anche gli interventi del lavoratore dell'Istituto Tumori dello Slai cobas e della lavoratrice delle Poste del Mfpr .
E' stata una buona partecipazione, alcune presenze sono venute su nostra sollecitazione/volantinaggi nei giorni precedenti, scuola, lavoratori della sanità sulla parola d'ordine di assediare la Regione. Proposta che abbiamo già portato al presidio al Pio Albergo Trivulzio, al San Paolo e Regione del 14.
Ieri nell'incontro col delegato del prefetto (che appena ha sentito che vi era un rappresentante della sanità mi ha dato subito la parola) ho posto la questione delle non tutele del personale sanitario, le non assunzioni, le colpe di Fontana e Direttori Generali nella diffusione della pandemia che colpisce sia i lavoratori della sanità che altri lavoratori e la collettività; al sollecito di mandare le segnalazioni ho risposto che gliele manderemo ma che già conoscono quanto successo in questa regione e che la prefettura, in quanto rappresentante diretto del governo ha il dovere di intervenire visto che la regione ha disatteso tutte le normative elaborate. Abbiamo ribadito che la sanità lombarda è al collasso e che come lavoratori non siamo disposti a starcene zitti e farci massacrare senza tutele.
Poi, come abbiamo detto negli interventi al presidio, ora è importante arrivare allo sciopero generale del 29 gennaio per tappe che vedano sia interventi verso altri ospedali e nei quartieri, sia verso la regione.