Due giornate intense, articolate, difficili, data la situazione generale e quella di Taranto in particolare segnata dalla questione Ilva, ma le forze che fanno parte del Patto, lo Slai cobas per il sindacato di classe, sostenuto dal circolo proletari comunisti, e il Fronte della gioventù comunista hanno fatto un passo in avanti nel rapporto con le masse e nella loro unità, rendendo il Patto un passo irreversibile e pronto ad allargarsi ai lavoratori, ai giovani, alle masse popolari e alle forze sociali e politiche in città che vogliano realmente unirsi e lottare su basi anticapitaliste.
I lavoratori sono stati protagonisti indiscussi della due giorni, unendo questioni della sanità alle questioni del lavoro, della lotta alla precarietà, del salario.


L'iniziativa centrale si è svolta sabato 19 con un
presidio molto partecipato sotto il Comune, che ha visto uniti
lavoratrici e lavoratori già impegnati nelle lotte e nelle vertenze: le
lavoratrici degli asili, i lavoratori ex Pasquinelli (dell'impianto di
selezione per la raccolte differenziata), a cui si sono unite altre
lavoratrici degli appalti comunali, dell'appalto Ilva. Gli asili lottano
per la internalizzazione, per il protocollo sanitario anti covid sui
posti di lavoro - su questi due problemi hanno avviato da stamattina una
raccolta di firme che proseguirà in ogni asilo, ma chiaramente, come è
già successo, sulla salute: se non c'è sicurezza ci si ferma. I
lavoratori ex Pasquinelli vogliono rientrare a lavorare nell'impianto di
selezione della differenziata e vogliono essere assunti direttamente
nella società Amiu, rompendo una precarietà, di passaggio da ditta a
ditta che dura da anni. Qui esiste anche una forte denuncia per la
discriminazione contro i lavoratori iscritti allo Slai cobas che
privilegia il sindacato di comodo, l'Ugl, per fare lavoratori di serie A
e lavoratori di serie B.
Ma la novità principale della
manifestazione sotto il Comune è stato il Patto d'azione anticapitalista
per il fronte unico di classe, offerto anche dalla presenza di una
forte delegazione del Fronte della gioventù comunista; studenti rossi
schierati dietro lo striscione comune: "Lavoro casa salute facciamo pagare la crisi ai padroni"
con falce e martello, con interventi che hanno inquadrato l'attuale
lotta nella situazione attuale, denunciando i padroni che pensano solo
ai profitti e colpiscono studenti e lavoratori e che, quindi, l'appello e
l'unità che la manifestazione esprimeva deve essere mantenuta e
sviluppata, perchè è e deve essere l'arma vincente per dare forza ai
lavoratori nelle singole vertenze e dare forza alle lotte comuni per
cambiare non solo le condizioni attuali ma l'intero sistema sociale
capitalista.
Il presidio si è concluso con i prossimi appuntamenti: un'assemblea cittadina subito dopo la Befana, la marcia verso lo sciopero generale del 29 gennaio.
Interno a questo percorso la particolarità della giornata d'azione delle donne del 15 gennaio, le lavoratrici anche stamattina erano la maggioranza e le più combattive dei lavoratori presenti.
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