Per fermare i migranti, per il controllo delle rotte del Mediterraneo e nei mari del Nord nella contesa interimperialista (motivo molto più contundente), la UE ha deciso di varare un programma "futuribile di sorveglianza marina": Ocean2020: una flotta militare del futuro, con una "nave da guerra con una plancia di comando iper-teconologica, sistemi satellitari di comunicazione, cyber-security e droni. mezzi aerei, navali e subacquei senza pilota. In grado di spiare (e colpire) tutto quello che si muove in mare".
"Tutto quello che si muove in mare"..., migranti, bambini, donne... Si muovono? E allora, vanno "colpiti" - E purtroppo, non è un film dell'orrore.
Ma i morti, le missioni di guerra, valgono bene i profitti!
E l'imperialismo italiano in questa corsa agli armamenti più sofisticati ed efficaci, si prende il boccone più grosso.
La Finmeccanica-Leonardo sarà la capofila di un consorzio di 42 imprese, spagnole, francesi, svedesi, inglesi e tedeschi. Per ora si tratta di 500milioni di euro all'anno. Ma è una produzione in grande ascesa e il patron Profumo, AD di Leonardo, si sfrega le mani.
Anche qui, più di qualcuno "ride" sui morti...
.......120 soldati in Niger (diventeranno presto 470), altri 100 in Libia (ce ne sono già 700), 60 in Tunisia. Poi ce ne sono già circa 1000 in Libano. L’Italia sta riconvertendo la presenza delle missioni militari all’estero soprattutto nell’area mediterranea. Per fare fronte a questa revisione strategica, verranno ridimensionati i soldati impegnati in Afghanistan e Iraq.
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In questo continuo riemergere dell’ambizione dell’Italia a ritagliarsi un ruolo di potenza, sia nei rapporti con il direttorio europeo franco-tedesco sia verso la nuova frontiera coloniale, a farne le spese sono stati lavoratori, disoccupati, pensionati sul “fronte interno” e saranno le popolazioni della sponda sud del Mediterraneo e dell’Africa, a pagarne i prezzi.
La prossima settimana in Parlamento si vota sulla missione militare italiana in Niger.
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In questo continuo riemergere dell’ambizione dell’Italia a ritagliarsi un ruolo di potenza, sia nei rapporti con il direttorio europeo franco-tedesco sia verso la nuova frontiera coloniale, a farne le spese sono stati lavoratori, disoccupati, pensionati sul “fronte interno” e saranno le popolazioni della sponda sud del Mediterraneo e dell’Africa, a pagarne i prezzi.
La prossima settimana in Parlamento si vota sulla missione militare italiana in Niger.