traduzione ufficiosa
VIVA IL 31° ANNIVERSARIO DELLA GP IN PERU'
Che il maoismo passi a comandare la nuova grande ondata della rivoluzione mondiale.
“Per fare c'è bisogno di un partito rivoluzionario. Senza un p. rivoluzionario creato sulla base della teoria rivoluzionaria ml e senza lo stile è impossibile guidare la classe operaia e le ampie masse popolari alla vittoria nella lotta contro l'imperialismo e i suoi lacchè.
In più di 100 anni trascorsi dalla nascita del marxismo, solo grazie all'esempio che diedero i bolscevichi russi nel dirigere la rivoluzione d'ottobre nella vittoria contro l'aggressione del fascismo, si sono formati e sviluppati nel mondo partiti rivoluzionari di nuovo tipo.
Con la nascita di partiti rivoluzionari di questo tipo è cambiata la fisionomia della rivoluzione mondiale. Il cambiamento è stato tanto grande che ha prodotto nel mezzo del fuoco e delle tempeste, trasformazioni del tutto inconcepibili per la gente della vecchia generazione...
Con la nascita del partito comunista la fisionomia della rivoluzione cinese ha preso una caratteristica interamente nuova. Per caso non è sufficientemente chiaro questo fatto?!
(Presidente Mao Tse Tung).
Il PCP riafferma in questo 31° anniversario della nostra gloriosa guerra popolare la sua soggezione incondizionata alla Direzione, al Presidente Gonzalo, al CC e a tutto il suo sistema di direzione, alla nostra Base di unità partitaria.
Il CC applicando il pensiero gonzalo con fermezza dei principi mantiene la rotta della rivoluzione.
Salutiamo il popolo peruviano e in particolare i contadini poveri che stanno definendo il nuovo potere, con eroismo, con l'impronta e il temperamento con cui ci ha forgiato il Presidente Gonzalo.
Denunciamo e riteniamo responsabile il governo Aprista per la salute del presidente Gonzalo. Pagherà con gli interessi l'isolamento e la tortura alle quali è sottomesso. Il miserabile sa che ogni comunista ha l'obbligo di eseguire ciò che ha sanzionato. Genocida, tempo più o tempo meno ti faremo sentire il nostro profondo odio di classe!
SITUAZIONE INTERNAZIONALE
Il Direttore della Cia, Leon Panetta, ha avvertito che la crisi economica può destabilizzare alcuni paesi dell'America Latina e dell'Europa (25.2.2009). E a tal proposito dice: “Dobbiamo assicurarci di non essere sorpresi dalle conseguenze della crisi economica globale e di come essa influenza i paesi del mondo “.
Chiedono di porsi a riparo, così come ai popoli del mondo spetta iniziare e sviluppare più guerre popolari, il nemico è preoccupato per il suo futuro nero e di quello dei suoi compari revisionisti.
Che i partiti comunisti passino a dirigere la gp, il popolo è pronto, con la nostra inarrestabile ideologia, il Marxismo Leninismo Maoismo, principalmente il Maoismo, a sviluppare la nuova Grande Ondata della Rivoluzione Proletaria Mondiale.
L'attuale crisi economica internazionale ha generato la terza più importante recessione dei secolo XX e XXI, dopo quelle avvenute negli anni '30 e alla fine della seconda Guerra Mondiale.
L'economia Usa è un'economia truccata. L'imperialismo continua a tentare da un po' di tempo di risollevare la propria economia in crisi, senza riuscirci; la sola cosa che fa è ampliare la sua capacità di indebitamento; è, come è logico, s'indebita e s'indebita sempre più. E tenendo conto della globalizzazione, trasferendo i suoi “costi finanziari” sul resto del mondo, principalmente sulle nazioni oppresse, coinvolgendo in questo modello economico la Comunità europea, vediamo: Grecia, Portogallo... Spagna, e chi seguirà nella lista...? Si fa da fallimento a fallimento.
Vediamo ciò che dice il genocida Obama: “Se gli investitori mondiali pensano che il credito e la buona fede degli Usa non sono rispettati, se pensano che possiamo retrocedere dai nostri accordi di credito, tutto il sistema finanziario può collassare”, e ha poi aggiunto “possiamo cadere in una recessione ancora peggiore di quella che abbiamo fronteggiato e in una crisi finanziaria ancora peggiore di quella che abbiamo passato”.
Concludiamo con Michel Camdessus che dice: “La deregulation finanziaria che ha dominato nel mondo dagli anni '80 è stata la causa della “peggior crisi che ha vissuto l'arena mondiale negli ultimi 80 anni”.
L'ondata di proteste in Medio Oriente, la guerra in Libia, Siria hanno causato che il prezzo degli alimenti sia andato ai livelli più alti dall'agosto del 2008, prima che si sviluppasse la crisi finanziaria. Per questo c'è un piano di riposizionamento egemonico.
La struttura internazionale si va dispiegando in maniera complessa e contraddittoria. L'imperialismo Usa si è deciso ad impiantare un riordinamento integrale del sistema mondiale. Riordinamento che ha avuto ed ha nell'Asia centrale e Medio Oriente i suoi primi e principali spazi di manifestazioni.
Le guerra in Afghanistan e Irak, in Medio Oriente gli hanno permesso una proiezione geopolitica unica in una parte del mondo dove è influente ma che non può essere territorialmente stabile.
La installazione di basi militari dal cuore dell'Asia centrale al Corno d'Africa e la ricerca del controllo delle principali fondi energetiche, ne affidano il ruolo di potenza asiatica.
Agli inizi del secolo XX divennero una potenza emisferica; dopo la seconda Guerra Mondiale si trasformarono in “potenza atlantica”, con la guerra fredda si è forgiata come “potenza del pacifico”, con ilo dopo guerra fredda è cresciuta la sua influenza in Africa, e ora si espande in Asia.
Gli Usa cercano di controllare col sangue e col fuoco il Medio Oriente per il suo petrolio. Questo è stato a base della Dottrina Truman, della Dottrina Eisenhower, e della Dottrina Carter. E' per questo che gli Statui Uniti hanno sostenuto il regime dell'apartheid in sud Africa per il loro interesse di controllo della conca del Pacifico. Finita la guerra mondiale nel '45, con Franklin D. Roosevelt cercano di controllare dai confini dell'Eurasia. La formazione della Nato, del piano Marshall e le alleanze militari con Giappone e Taiwan, avevano questo obiettivo di diventare gendarme unico. Dalla seconda Guerra Mondiale il centro fu nell'Est e Ovest dell'Eurasia, Giappone e il lontano Oriente.
Il progetto di Nuovo Secolo Americano,o Dottrina Wolfowitz, plasmò la strategia della guerra preventiva. L'imperialismo pianificava l'intervento militare degli Usa in qualsiasi luogo, di fronte a un nemico chiamato “terrorismo” o “narcotraffico”. Il Pakistan, Bin Laden sono stati l'ultima applicazione di questo.
L'imperialismo cerca una posizione dominante nella regione del Golfo persico che serva come punta di lancia per future conquiste e affermazione di potere nella regione. Puntano contro la Cina e la Russia, così come contro Siria e Iran. Hanno cominciato in Iraq e si sono impantanati, gli costa 10miliardi di dollari al mese e molte perdite, cui è seguito il fallimento. Nel suo affanno per mantenere la sua egemonia, si sono impegnati in differenti parti del mondo. Ci sta bene per colpirli lì, che venga con tutte le sue migliori forze che saranno colpite. Benvenuti.
In America Latina l'imperialismo sostiene “... la dottrina di Difesa e Sicurezza si deve rafforzare e riposizionarsi in quegli spazi strategici dove esiste una situazione “di insicurezza”. Negli “Stati falliti” che sono brodo di coltura di “terrorismo”, come l'Amazzonia, la Tripla Frontiera, la Patagonia, la zona andina e il Venezuela...”, dove vi sono ricchezze in biodiversità e ricchezze naturali. Questa regione in America Latina ha un potenziale strategico in termini di ricchezza gas, acqua, petrolio, alimentari, quasi senza eguali nel mondo.
LO SVILUPPO DELLE CONTRADDIZIONI DELL'IMPERIALISMO E DELLE POTENZE IMPERIALISTE
Il petrolio costituisce circa il 45% del consumo di energia a livello mondiale, questo è un ricorso limitato e concentrato in pochi produttori: Asia Centrale, Medio Oriente e in America Latina Messico, Venezuela, Ecuador. La crescita della domanda del petrolio è esponenziale in Cina e si stima che “nei prossimi 25 anni aumenterà la domanda del 60% e in India il suo modello energetico avrà una “crescita del 50% nei prossimi 8 anni....”.
La crescita della Cina che punta ad una cosiddetta “uguaglianza strategica” obbliga l'imperialismo Yankee ed alcuni paesi della UE a prendere posizioni ed iniziative neo strategiche che orientino all'ottenimento di posizionamento delle fonti di produzione di petrolio a livello mondiale; o a stabilire “relazioni” con paesi chiave che assicurino le loro richieste. Per questo ci sono i multimilionari investimenti della Chevron-Texaco in Kazakistan, Shell in Nigeria, la disputa tra Pechino e Tokyo per la costruzione dell'oleodotto dalla Siberia fino al mar del Giappone. E Taiwan, Corea del Sud, Corea del nord, Brasile, Venezuela, tra le altre, costituiscono posizioni strategiche che servano da “piattaforma di crescita” per le potenze imperialiste Usa, Cina, Giappone. Questi iniettano capitali e costruiscono un fittizio “livello di sviluppo economico” in maniera tale che non possano essere intercettate facilmente da posizionamenti strategici delle altre potenze imperialiste. Vediamo la Cina che investe 10 mila milioni di dollari in Corea del Nord e che questa approva la concessione di uso per 50 anni di due isole alle grandi imprese cinesi perchè trasferiscano una parte della propria produzione manifatturiera. Lo scenario tra Cina e Stati Uniti vanno in una franca battaglia per il posizionamento strategico delle forniture di gas e petrolio attraverso guerre di rapina.
Spetta ai partiti comunisti smascherare e combattere tutto questo sviluppando più guerra popolare. E' necessario rafforzare l'internazionalismo proletario e per questo l'MPP sta portando avanti la campagna internazionale: applicare il maoismo e schiacciare il revisionismo, concepito come parte del compito di servire e imporre il maoismo come unico comando e guida della rivoluzione proletaria mondiale, sviluppando il dibattito internazionale per incarnare il maoismo e schiacciare il nuovo revisionismo e servire così all'avanzamento del MRI. Con vittoriose giornate di lotta e conferenze realizzate nel 2010 che sui sono concluse in Germania.
Quest'anno l'MPP deve proseguire nello schiacciare i gruppetti neri di capitolatori e degenerati che pullulano all'estero e che vogliono trafficare con la gp, rieditando “nuova intervista”, come il mercenario Borja.
Occorre precisare che il Pcp ha servito lo sviluppo del MRI, sviluppando go, schiacciando le posizioni egemoniste del PcrUsa, con il maneggio magistrale della Lotta tra le 2 Linee del Presidente Gonzalo, ha portato che l'MRI avanzi fino ad assumere il maoismo come terza e superiore tappa della nostra ideologia.
Di fronte all'arresto della nostra Direzione le tendenze egemoniste nel Corim alzarono la testa. Il Corim, il PcrUsa e alcuni altri partiti dentro il RIM, invece di prendere ferma posizione e combattere la montatura delle “lettere”, “accordo di pace”, non diffusero la posizione del CC del PCP, dissero che “occorreva investigar”. Dopo nel '95 dissero “che Gonzalo poteva stare dietro le lettere” e abbandonarono successivamente la campagna per salvare la vita del Presidente Gonzalo.
La posizione del PCN, membro del RIM,per l'accordo di pace in Nepal e di integrazione nel vecchio stato sotto la direzione del c. Prachanda, con una capitolazione che serve solo il piano della reazione di frenare la gp, disarmarla, smobilitare l'esercito rivoluzionario e integrarlo nel vecchio stato. Il PCP fece appello alla sinistra in Nepal a respingere questo cammino e a continuare con la gp, mentre quelli che dirigevano il Corim una volta ancora conciliarono e capitolarono dalle proprie responsabilità sostenendo questo con delle ambiguità.
Successivamente in seno al RIM si impiantarono “la sintesi del c. avakian” e “il cammino del c. Prachanda”, contrastando l'imposizione nel mondo del maoismo, così come in concreto quando dovevano prendere chiare e ferme posizioni, se ne sono venuti con “condizioni nuove da analizzare”.
Il PCP ha sostenuto impulsare sempre più la gp per servire lo sviluppo del RIM e della rivoluzione mondiale e portare a fondo il dibattito internazionale, sull'applicazione di ciò che è fondamentale del maoismo, il Potere, sviluppare la lotta delle due linee contro la capitolazione in seno al RIM,così come combattere la miserabile LOD revisionista e capitolazionista perchè le sue azioni convergono con i piani della CIA. Come i fatti mostrano al mondo, Merino Barted, in complicità con Montesinos, hanno redatto le lettere dell'accordo di pace e che le cosiddette “autocritiche e presentazioni” (dei miserabili quali Nancy, La Pantoja, Morote e tutta la serie di capitolatori) sono state con le istruzioni e l'ausilio di Montesinos nei canali della televisione che controllava, come da prove. Chiamiamo il proletariato ad unirsi fermamente nel “applicare il maoismo, combattere implacabilmente il revisionismo, che l'MRI assuma le proprie responsabilità con fermezza, considerando che ha l'esperienza e l'appoggio di tutti i suoi membri nella convocazione di una riunione allargata per rafforzare l'internazionalismo proletaria. Il punto centrale è appoggiare le gp che si stanno sviluppando e iniziando.
LA SOCIETA' PERUVIANA. IL CAPITALISMO BUROCRATICO.
Durante i primi anni del governo del genocida e vendipatria Fujimori – per sviluppare il capitalismo burocratico, con la fazione della borghesia compradora e annientare la gp nell'equilibrio strategico, di fronte all'inefficiente e corrotta amministrazione dello Stato, così come per le pressioni “gremiales” della borghesia burocratica che mentre sosteneva i cambiamenti che promulgava il governo esigeva più misure economiche “protezioniste” - il fascista decide di fare un auto golpe chiamato di “ricostruzione nazionale” con il sostegno dell'imperialismo Yankee e il sostegno della Cia e delle forze armate.
L'arresto del Presidente Gonzalo porta al fatto che la borghesia compradora lo capitalizza e cerca di legittimarsi convocando il Congresso Costituente Democratico e in seguito rieleggendolo nel 1995. In mezzo a questo l'imperialismo Yankee con il suo sistema finanziario e la borghesia mostrano il loro totale compiacimento perchè considerano che questo assicurava continuità e approfondimento del capitalismo burocratico con maggiore reazionarizzazione dello Stato, optando per il regime fascista. Puntando all'”inserimento nel sistema internazionale” che non è altro che porsi al servizio del miglior offerente sul cammino per il TLC (Trattato di Libero Scambio), ponendosi in condizioni di esportatori di materie prime: minerali, gas, oro e tutto quello che si può vendere dalla costa alla sierra e alla selva. Oggi l'agente di Garcia dice che c'è bisogno di un sostegno politico con il “pappagallo dell'ortolano”, cosa che non è altro che l'ostentazione del proprio egocentrismo, nel grottesco ed estenuante sforzo di presentarsi come lacchè dell'imperialismo. Questa politica ha portato al fatto che la borghesia burocratica e compradora cerca di accomodarsi nella aggiustamento dei prezzi e nell'apertura dei mercati, nella vendita delle imprese pubbliche, nel pagamento delle obbligazioni dei tributi potenziando la SUNAT come Ente di ricatto poliziesco. La riduzione dell'inflazione costringe la borghesia compradora a concentrarsi nella ripartizione del mercato e ad impiantare misure per consolidarsi cercando capitali per sopravvivere, consolidandosi nell'apertura e deregulation dei mercati così come delle privatizzazioni. Essa sta cercando infruttuosamente finanziamenti internazionali per realizzare fusioni come “joint venture” con le imprese delle potenze imperialiste e mettersi in condizione di essere “mercato” della cosiddetta “globalizzazione mondiale”.
Questo porta a ridefinire il ruolo del vecchio Stato come promotore di regole economiche, di politiche sociali che portano la popolazione in estrema povertà nella sierra e nella selva (vedi proposta di Hernando De Soto per ottenere il tuo titolo “COFOPRI” e sollecita il credito e dopo di che mi rifaccio con il gas, l'oro, il rame, ecc...). Si impulsa l'aumento delle tasse alle imprese di servizi pubblici privatizzati di capitale straniero che godono di monopolio. La borghesia burocratica cerca di mantenere il vecchio regime di proprietà statale, combinandolo con l'economia di “organismi di credito multilaterali”. Attualmente in queste elezioni la borghesia compradora di presente con la figlia del genocida come sua maschera in una contesa con la borghesia burocratica (Humala). Entrambi sono per servire sempre di più il grande capitale e sono disposti a firmare qualsiasi compromesso che si presenta per continuare a sfruttare e opprimere il popolo.
Per questo il popolo ha un solo cammino, il cammino democratico, la guerra popolare, demolire il vecchio Stato. Non bisogna porsi alla coda di nessuna fazione come lo fanno apertamente i revisionisti, la LOD revisionista e capitolazionista con la sua proposta di capitolazione dell'accordo di pace. Nessuno ha ottenuto niente se non maggiore fame, più disoccupazione, più denutrizione, più repressione, da parte del vecchio Stato con la sua politica di criminalizzazione delle lotte e di schiacciamento con il sangue e con il fuoco di ogni protesta. Il capitalismo burocratico matura le condizioni per la rivoluzione e la sua vittoria.
LA GUERRA POPOLARE E LA LOTTA DEL POPOLO PERUVIANO
Noi riaffermiamo che “il partito deve organizzarsi sulla base del centralismo democratico, con Statuto unico e una disciplina uguale per tutti e... con un solo organo di direzione alla testa, vale a dire il Congresso del partito e, negli intervalli tra un congresso e l'altro, il Comitato Centrale, con la sottomissione della minoranza alla maggioranza, delle distinte organizzazioni agli organi centrali e delle organizzazioni inferiori alle superiori”.
Diffondere comprensione chiara della guerra popolare nel 31° anniversario, il nostro percorso, la situazione attuale e la prospettiva, perchè lo comprenda la classe, i contadini e le masse in generale. E' applicando le nostre leggi che arriveremo alla meta del comunismo. La rivoluzione si sostiene qui nel paese, l'appoggio internazionale è necessario, noi continueremo a combattere e ci prepariamo per ogni contingenza. Le vittoriose azioni dell'EPL che si sviluppano in lungo e in largo del paese, in legame con le lotte rivendicative delle masse sotto la direzione del partito. La classe, il popolo e le masse partecipano alla guerra popolare, caratterizzandola come guerra di massa e che si viene esprimendo in un salto nel legare la lotta rivendicativa alla lotta politica, smascherare il ruolo dello Stato reazionario, Stato che bisogna combattere con maggiore organicità, con piani e congiunture, per questo il partito è stato sempre con i minatori, gli insegnanti, con le comunità della selva, gli universitari, che sono sempre più disposti a dare la vita per difendere l'acqua dei propri villaggi, delle proprie terre, la giornata di lavoro, la stabilità lavorativa, a lottare contro la SERVIS. Come dice la parlamentare Gloria Ramos: “La principale causa dei conflitti nel nostro paese è il governo. Con la promulgazione del pacchetto di decreti legge nell'ambito dell'implantazione cdel TLC, si pretende di violare i territori dei villaggi contadini e indios e facilitare l'ingresso dei grandi capitali senza il consenso né il permesso delle comunità, i 99i decreti legislativi sono da rivedere, violano i territori dei villaggi indigeni, bisogna creare i meccanismi e le strategie necessarie per i,l compimento dell'accordo 169 della OIT e cercare di promuovere lo sviljuppo sostenibile delle comunità amazzoniche e andine”.
Nel Perù ci sono 233 conflitti sociali, di essi 159 sono “attivi” e dentro questo gruppo 92 si incontrano nel “processo di dialogo”, secondo l'ultimo rapporto dei Difensori del Popolo. Altri 74 sono nello stato “latente”. Dicono, quindi, attivi, dialogo e latenti e non vanno più in là nella comprensione. In realtà sono lotte rivendicative che avanzano nella comprensione e assumono un carattere politico, ci sono salti di qualità in rapporto agli anni '90 e vanno avanzando nella loro coscienza di classe. In accordo con il rapporto dei difensori del popolo “il maggior numero di conflitti sociali si colloca nel dipartimento di Ancahs (26 casi), Puno e Lima (21 casi).
I conflitti socio ambientali occupano il 50,2% (117 casi) del totale, seguono i conflitti per provvedimenti dei governi locali con l'11,2% (26 casi) e i conflitti per provvedimenti del governo nazionale con il 10,3% (24 casi).
In tutte queste lotte popolari le masse si rivoltano risolutamente affrontando leggi che danno carta bianca alla repressione di sparare per uccidere; la legge 29166 che stabilisce regole di impiego della forza da parte del personale delle forze armate nel territorio nazionale, la legge 28222 che nel 2007 il governo ha approvato con 11 decreti legislativi in materia di crimine organizzato e che sono in contrasto con la stessa Costituzione e che stabiliscono per esempio sanzioni per chi blocca una strada, licenziamento per funzionari pubblici che appoggino richieste lavorative, e che dichiarno non imputabuili membri delle Forze Armate e della polizia nazionale che causini lesioni o morte nel “compimento del loro dovere”, insieme ad altri, quali lo spionaggio dichiarato di giornalisti reazionari che filmano durante le lotte per dare i filmati alla polizia, persone che abbiamo già colpito come spetta a questi miserabili mangiapane. In concreto c'è un aumento e qualità delle lotte del popolo peruviano che si riaffermano nella violenza rivoluzionaria giusta e corretta per difendersi e conquistare le loro rivendicazioni, disposte a pagare un prezzo nelal chiarezza che lottano contro il vecchio Stato e che le trattative di dialogo sono anticamera di più repressione. Come dice il responsabile dell'area dei conflitti sociali dei Difensori del Popolo, Rolando Luque: “negli ultimi tre anni sono morte più di 80 persone e ci sono stai 1200 feriti”. Sono cifre al ribasso ma che si avvicinano alla realtà.
In concreto il popolo va elevando le proprie lotte rivendicative e il partito sempre si è trovato al suo fianco, per questo respingono e condannano i miserabili della LOD capitolatori che vogliono solo accomodarsi in poltrone e Comuni per avere l'autorità di continuare il loro rapporto con la polizia e porsi a disposizione delle fazioni del capitalismo burocratico.
Dall'altro lato, l'imperialismo e la reazione nel suo affanno di liquidare la gp usa le masse come carne da cannone. Si sviluppa quindi una contesa in cui le masse popolari prendono il loro posto nell'arena di questa contesa e si sviluppa in termini cruenta e completamente la contraddizione tra la reazione e l'imperialismo che vuole mobilitare le masse per la sua guerra antisovversiva e noi che le mobilitiamo per la guerra popolare.
Popolo peruviano, facciamo appello a boicottare queste elezioni che sono solo per cambiare chi deve sfruttare di più il popolo, chi deve opprimere e che sono una necessità del capitalismo burocratico che ci dice che ci sarà cambiamento, onestà, ecc. per nascondere i loro veri interessi di classe, di come impiantano il loro monopolio di generi alimentari, mantenere i suoi SERVIS ces per mantenere i bassi salari e una contesa tra borghesia compradora e burocratica e una lotta per chi deve opprimere il popolo, mascherandosi da difensori de popolo. Diciamo basta.
ELEZIONI NO! GUERRA POPOLARE SI!
VIVA IL 31° ANNIVERSARIO DELLA GUERRA POPOLARE!
VIVA IL GLORIOSO PARTITO COMUNISTA DEL PERU'!
VIVA IL PRESIDNETE GONZALO!
VIVA IL MARXISMO-LENINISMO-MAOISMO, PENSIERO GONZALO, PRINCIPALMENTE PENSIERO GONZALO!
ELEZIONI NO, GUERRA POPOLARE SI!
PCP – Comitato Centrale – Maggio 2011
Pubblichiamo l'ultimo importante documento del Comitato Centrale del Partito Comunista del Perù, ripreso dalla riproduzione ad opera del Movimento Popular Perù (MPP).
Si tratta del documento più sviluppato pervenuto negli ultimi anni, in cui viene elaborata un'analisi aggiornata della situazione internazionale, della lotta contro l'imperialismo e del movimento comunista internazionale; così come un'analisi puntuale della situazione nazionale nella contesa tra le due colline: quella del regime e dell'imperialismo, da un lato, quella delle masse popolari, dall'altro.
Si tratta di un documento da studiare e approfondire e con cui confrontarsi con precisione e puntualità, particolarmente importante nella fase che attraversa il movimento comunista internazionale, il Movimento Rivoluzionario Internazionalista, i partiti e le organizzazioni marxiste-leniniste-maoiste.
Noi sottolineiamo in particolare nella situazione internazionale l'analisi aggiornata dell'imperialismo americano nella fase della presidenza Obama, in cui viene messo in rilievo che “l'imperialismo USA ha deciso di costruire un riordinamento integrale del sistema mondiale”. Concetto che condividiamo e che permette di leggere correttamente gli attuali sviluppi della situazione internazionale, con riguardo – ad esempio – le rivolte in atto nel mondo arabo e Golfo Persico.
Nel documento viene sottolineata l'importanza che assume lo scenario della contesa tra Cina e Stati Uniti. Anche questo è da noi condiviso e permette la comprensione di numerose dinamiche in atto in Asia come nel mondo.
Nel tracciare i compiti dei comunisti e il ruolo del PCP, il partito rilancia la proposta di una Riunione Allargata del Movimento Rivoluzionario Internazionalista (MRI) per affermare il maoismo e combattere il revisionismo nelle forme attuali in cui esso si presenta in seno al MRI e che pone all'ordine del giorno lo sviluppo delle guerre popolari come punto chiave per lo sviluppo del MRI e della rivoluzione mondiale. Il nostro partito è da sempre impegnato su questa strada in questi anni, sia al fianco del Pcp, sia con la propria azione autonoma su scala mondiale per contribuire alla realizzazione effettiva di questi obiettivi. E' in questa chiave che bisogna comprendere l'importanza della Dichiarazione del 1° Maggio 2011, della campagna di sostegno alla guerra popolare in India, del raccordo in corso con partiti membri del MRI per realizzare questa riunione, della realizzazione di una nuova rivista internazionale, Maoist Road, con partiti e organizzazioni del MRI e con partiti e organizzazioni fuori dal MRI, per sviluppare un dibattito internazionale, documentato, aperto, necessario nella costruzione di una nuova conferenza internazionale che costituisce un secondo passo in avanti in direzione dell'Internazionale comunista.
In questo ribadiamo al PCP e al MPP che le proprie responsabilità bisogna assumerle realmente, non basta fare appelli e promuovere proprie conferenze, bisogna prendere posizione nel percorso che permette di realizzare gli obiettivi dell'appello. Lanciare appelli e non fare passi pratici è un modo nel nostro movimento già criticato da Marx, Lenin, Mao. Per cui non è giustificato la mancata firma del PCP, finora, della Dichiarazione del 1° Maggio, né l'assunzione assai parziale, da parte del MPP, della campagna di appoggio alla guerra popolare in India.
Ora è necessario aderire, pur secondo le proprie posizioni, alla proposta di partiti e organizzazioni del MRI di convocazione della Riunione Allargata; condurre la lotta contro il revisionismo, rappresentato essenzialmente dal PcrUsa e dalla direzione di Prachanda del PCNUm, una lotta che va combinata contro il liquidazionismo e il rivoluzionarismo piccolo borghese, presente in internet e nell'area america latina che dietro le bandiere del mlm combina fraseologia mlm e pratica opportunista nei confronti dei processi effettivi delle rivoluzioni e delle guerre popolari.
Questa battaglia non si conduce solo attraverso la pubblicazione dei propri documenti sui propri organi di stampa e blog, ma creando qui ed ora delle sedi e degli strumenti comuni di questo dibattito. Questo è per esempio il ruolo che vuole svolgere Maoist Road, di cui è in uscita, dopo il numero '0', il 1° numero.
Il documento del PCP sulla situazione nazionale rende chiara la posizione del partito nell'attuale fase rispetto alle elezioni, rispetto allo sviluppo attuale della guerra popolare, rispetto al ruolo e alla fase delle lotte rivendicative e sociali dei proletari e delle masse popolari peruviane, mostrando con chiarezza cosa significa guerra popolare come guerra delle masse, anche in una fase complessa e difficile come quella che attraversa il PCP e il suo CC negli anni dell'uscita del recodo, della lotta contro la Lod, ma anche nella fase in cui la ricostruzione e sviluppo del partito e della guerra popolare viene messa in discussione e ostacolata dalla presenza di gruppi in Perù di stampo caudilleros che non contribuiscono cero allo sviluppo del partito e della gp ma che convergono con le teorie dell'imperialismo e del regime, volte a seminare confusione, divisione e liquidazione del partito Comunista del Perù e del suo Comitato Centrale.
Di qui l'importanza che ha il sostegno internazionalista al PCP e al suo CC e all'essenziale di questo documento in questa fase. Di qui l'entusiasmo con cui assolviamo al compito internazionale di pubblicarlo, diffonderlo e sostenerlo in tutte le forme che sarà necessario, e in stratta e costante, indistruttibile relazione con il Partito, la sua Direzione, il suo organismo generato per l'attività all'estero, l'MPP.
VIVA IL 31° ANNIVERSARIO DELLA GUERRA POPOLARE!
VIVA IL GLORIOSO PARTITI COMUNISTA DEL PERU'!”
VIVA IL MARXISMO-LENINISMO-MAOISMO!
VIVA L'INTERNAZIONALISMO PROLETARIO!
GUERRA POPOLARE FINO AL COMUNISMO!
Pcm – Italia
3.6.2011