sabato 2 dicembre 2023

pc 2 dicembre - Settimana internazionalista a sostegno della resistenza palestinese 2-8 dicembre

 Noi stiamo con la Palestina!

2-8 dicembre
settimana di azione di agitazione e propaganda
a sostegno della lotta di liberazione della Palestina!

Esigiamo la fine immediata della guerra contro Gaza dello stato fascista di Israele!

...dal 2 all’8 dicembre 2023, in protesta contro la ingiusta guerra contro Gaza condotta dal fantoccio dell’imperialismo statunitense, lo Stato fascista d’Israele , contro il massacro del popolo palestinese e a sostegno della lotta di liberazione della Palestina….

la Palestina è dei Palestinesi L'attacco sferrato da Hamas il 7 ottobre è resistenza al terrorismo israeliano, che aggredisce la Palestina da oltre settant’anni. Israele è responsabile dell’attacco.

Dal 7 ottobre col supporto degli imperialisti USA e Gran Bretagna, Israele sta facendo guerra a Gaza. Ha perpetrato numerosi massacri in cui sono morte ad oggi oltre 16.000 persone. Migliaia sono i feriti. La maggior parte degli abitanti di Gaza sono rimasti senza casa. La maggior parte delle vittime sono bambini e donne. Gli attacchi militari israeliani hanno ucciso anche personale medico, attivisti umanitari e alcuni giornalisti. 50 mila donne palestinesi incinte sono private delle strutture mediche. A causa della mancanza di acqua e condizioni minime di igiene, le palestinesi stanno assumendo noretisterone per ritardare le mestruazioni, con pesante impatto sul ciclo mestruale.

Si moltiplicano i bombardamenti e le incursioni di terra di Israele su Gaza. Israele bombarda pesantemente Gaza giorno e notte, colpendo indiscriminatamente zone residenziali, ospedali, centri di soccorso, scuole ecc. Il popolo palestinese sta perdendo tutto. Quelli che hanno subito i bombardamenti vagano come alieni sulla loro terra in lotta per sopravvivere. Gaza è ridotta a un cumulo di macerie.

La guerra di Israele sta violando gravemente tutte le norme internazionali e i diritti umani. Innumerevoli sono crimini di guerra commessi. Come al solito, l’ONU reagisce solo “formalmente”, nell’interesse degli imperialisti. I fatti impongono di considerare il primo ministro israeliano Benjamin Netanyahu, il suo governo e i principali leader del partito Likud, i generali militari e altri alti ufficiali tutti criminali di guerra da punire quanto più severamente. Anche Stati Uniti, Gran Bretagna, Francia Germania, Italia e altre potenze imperialiste che sostengono Israele, dovrebbero essere portati davanti un tribunale internazionale.

...facciamo appello ai popoli del mondo a dire a tutti che Hamas non è un'organizzazione terroristica ma un'organizzazione che lotta per la liberazione del popolo palestinese e a sostenere ogni tipo di azione di resistenza del popolo palestinese, compresa la giusta resistenza di Hamas.

Facciamo appello al popolo di Israele ad opporsi alle politiche antipopolari del proprio governo a unirsi al popolo palestinese, a sostenere la sua giusta lotta e ad opporsi allo sciovinismo del proprio governo.

Facciamo appello ai democratici, le forze progressiste, gli attivisti e le organizzazioni per i diritti umani, gli studenti, i giovani, i lavoratori, i contadini , le donne, gli artisti, gli scrittori e tutte le forze di sinistra antimperialiste insieme a tutto il popolo indiano schierarsi a sostegno del popolo palestinese contro la guerra, a infrangere il divieto del governo centrale e organizzare manifestazioni, raduni e incontri pro-Palestina e contro la guerra a Gaza.

pc 2 dicembre - Chiudere subito il CPR di via Corelli - Denunciare tutti i responsabili politici/istituzionali


Cpr di Milano, cibo avariato e mancanza di medicinali: perquisizione Gdf in via Corelli

Tante erano già state le denunce di associazioni solidali con i migranti, di compagni e compagne; tanti i presidi di protesta per la chiusura del Cpr. 

Ora questa indagine deve andare avanti. Dove erano le Istituzioni - Comune, Prefettura, Regione - che dovevano controllare, che hanno dato l'appalto alla ditta Martinina srl?

Anche queste, i loro esponenti devono essere indagati e condannati

Dalla stampa - L'indagine, per frodi delle pubbliche forniture e "turbata libertà degli incanti" è stata avviata dopo le denunce sulla situazione in cui vivono gli ospiti della struttura che accoglie i migranti in attesa di rimpatrio. La società che si è aggiudicata l'appalto, per aggiudicarsi la gara, avrebbe anche presentato documentazione falsa.

Migranti con tumore al cervello o epilettici oppure con gravi problemi psichiatrici considerati "idonei alla vita della comunità ristretta" ma in realtà non sottoposti a visita medica. Ospiti senza un supporto

pc 2 dicembre - Milano oggi corteo per la Palestina - Intervento su Controinformazione rossoperaia del 29/11 sulle mobilitazioni a Milano

Corteo indetto da tutte le comunità palestinesi, concentramento alle ore 15.00 Piazza Cimitero Monumentale

Tutte e tutti in piazza in solidarietà al popolo Palestinese

Per il diritto ad una pace giusta

Senza più apartheid e senza più l’occupazione militare sionista.

FERMIAMO I BOMBARDAMENTI – BASTA PULIZIA ETNICA

Per il diritto a Resistere contro un’occupazione militare che dura da 75 anni.

Per il diritto ad esistere come popolo sulla propria terra.

Intervento dalla Controinformazione rossoperaia ORE 12

Tutti devono sentire le parole Samah Jabr, giornalista a Gaza, che dice “resistere, resistere, resistere/contro il sionismo e la sua violenza, ora e sempre resistenza”. Noi dobbiamo partire dalla resistenza delle donne palestinesi, dalle loro lacrime che si devono trasformare in armi contro lo Stato d’Israele, come hanno detto giustamente le compagne del Movimento Femminista Proletario Rivoluzionario a Roma.

A Milano, alle prime mobilitazioni, il governo e anche le forze dell’ordine hanno tentato di impedire che ci fossero le bandiere palestinesi nelle scuole, ma grazie alla giusta e subito immediata mobilitazione che c'è stata a Milano e che ancora oggi c'è, questo è avvenuto. Ma ricordiamoci che in tutti i paesi, anche in Palestina, ci sono le forze dell’ordine e la polizia contro il popolo, come quelle dell’Autorità Nazionale Palestinese. Noi non abbiamo amici, gli unici amici sono i popoli, i nostri fratelli che alzano la testa e lottano.

La resistenza del popolo palestinese ha aperto la strada anche alla solidarietà internazionale.

Noi da parte nostra dobbiamo colpire il nostro governo, il nostro Parlamento che sono i responsabili, non bastano poche voci che dicono NO in Parlamento, bisogna trasformarle in azioni, in manifestazioni.

A Milano, il 25 novembre, nonostante ci sia stato un presidio e non una manifestazione, sono stati ancora messi al centro i caratteri centrali della resistenza palestinese, con interventi che hanno ribadito una cosa ben precisa: la tregua non basta, tutta la Palestina deve essere liberata. Tutti gli interventi dei palestinesi, dei giovani studenti, delle donne, della comunità e delle associazioni palestinesi sono

pc 2 dicembre - Parte la settimana d'azione di propaganda e agitazione a sostegno della resistenza palestinese - 2/8 dicembre

2-8 dicembre - settimana d'azione internazionale e internazionalista di agitazione e propaganda, di sostegno alla resistenza del popolo palestinese, indetta dal Partito Comunista dell'India (Maoista) con adesione di partiti organizzazioni comitati di Asia, America Latina, Nord Africa, Europa, Italia 

info e materiali csgpindia@gmail.com

pc 2 dicembre - Contro il regime fascista indutva di Modi - grande sostenitore dello stato siionista d'Israele e dell'azione genocida di Netanyahu contro il popolo palestinese


P ARTITO COMUNISTA dell’INDIA (MAOISTA)

Comitato Centrale

Comunicato

13 novembre 2023

Noi stiamo con la Palestina!

Celebriamo l’anniversario della fondazione del PLGA dal 2 all’8 dicembre
come settimana di azione di agitazione e propaganda
a sostegno della lotta di liberazione della Palestina!

Esigiamo la fine immediata della guerra contro Gaza dello stato fascista di Israele!

Il Comitato Centrale del PCI (Maoista) chiama il Partito, i combattenti del PLGA, le organizzazioni di massa rivoluzionarie, i Comitati Popolari Rivoluzionari e tutto il Fronte Unito, il popolo e i democratici a osservare la settimana di fondazione dell'Esercito Guerrigliero di Liberazione Popolare (PLGA) a partire da dal 2 all’8 dicembre 2023, in protesta contro la ingiusta guerra contro Gaza condotta dal fantoccio dell’imperialismo statunitense, lo Stato fascista d’Israele , contro il massacro del popolo palestinese e a sostegno della lotta di liberazione della Palestina portata avanti da Hamas.

Il CC del nostro partito ribadisce la sua posizione che la Palestina è dei Palestinesi e che l’idea di due stati è contro i diritti fondamentali del popolo palestinese. Il CC dichiara con forza che Hamas non è un'organizzazione terroristica. L'attacco sferrato da Hamas il 7 ottobre è resistenza al terrorismo israeliano, che aggredisce la Palestina da oltre settant’anni. Israele è responsabile dell’attacco.

Dal 7 ottobre col supporto degli imperialisti USA e Gran Bretagna, Israele sta facendo guerra a Gaza. Ha perpetrato numerosi massacri in cui sono morte ad oggi oltre diecimila persone. Migliaia sono i feriti. La maggior parte degli abitanti di Gaza sono rimasti senza casa. La maggior parte delle vittime sono bambini e donne. Gli attacchi militari israeliani hanno ucciso anche personale medico, attivisti umanitari e alcuni giornalisti. 50 mila donne palestinesi incinte sono private delle strutture mediche. A causa della mancanza di acqua e condizioni minime di igiene, le palestinesi stanno assumendo noretisterone per ritardare le mestruazioni, con pesante impatto sul ciclo mestruale.

Si moltiplicano i bombardamenti e le incursioni di terra di Israele su Gaza. Israele bombarda pesantemente Gaza giorno e notte, colpendo indiscriminatamente zone residenziali, ospedali, centri di soccorso, scuole ecc. Il popolo palestinese sta perdendo tutto. Quelli che hanno subito i bombardamenti vagano come alieni sulla loro terra in lotta per sopravvivere. Gaza è ridotta a un cumulo di macerie.

La guerra di Israele sta violando gravemente tutte le norme internazionali e i diritti umani. Innumerevoli sono crimini di guerra commessi. Come al solito, l’ONU reagisce solo “formalmente”, nell’interesse degli imperialisti. I fatti impongono di considerare il primo ministro israeliano Benjamin Netanyahu, il suo governo e i principali leader del partito Likud, i generali militari e altri alti ufficiali tutti criminali di guerra da punire quanto più severamente. Anche Stati Uniti, Gran Bretagna, Francia e Germania, che sostengono Israele, dovrebbero essere portati davanti un tribunale internazionale.

Il CC fa appello ai popoli del mondo a dire a tutti che Hamas non è un'organizzazione terroristica ma un'organizzazione che lotta per la liberazione del popolo palestinese. Fa appello a tenere alto e sostenere ogni tipo di azione di resistenza del popolo palestinese, compresa la giusta resistenza di Hamas.

Il CC invita il popolo di Israele che si oppone alle politiche antipopolari del proprio governo a unirsi al popolo palestinese, a sostenere la sua giusta lotta e ad opporsi allo sciovinismo del proprio governo.

Il popolo indiano soffre come non mai sotto il governo del primo ministro Narendra Modi e del suo BJP, che somiglia al Likud. Va ricordata in questo senso la censura della dichiarazione del nostro partito, che sostiene liberazione della Palestina. e l'attacco di Hamas. Il BJP e le sue organizzazioni Hindutva istigano lo sciovinismo nazionalista e applicano politiche divisive tra i giovani.

Il CC chiama i democratici, le forze progressiste, gli attivisti e le organizzazioni per i diritti umani, gli studenti, i giovani, i lavoratori, i contadini , le donne, gli artisti, gli scrittori e tutte le forze di sinistra insieme a tutto il popolo indiano a stare con i quanti del mondo si sono schierati a sostegno del popolo palestinese contro la guerra, a infrangere il divieto del governo centrale e organizzare manifestazioni, raduni e incontri pro-Palestina e contro la guerra a Gaza.



Abhay, portavoce
CC PCI(Maoista)

pc 2 dicembre - Tunisia - combattiva azione a sostegno della palestina

 in attesa di traduzione - vedi video su tunisieresistant

Important action from Tunisian supporters of Palestine cause:   disruption the inauguration session of the Days of European Movie in the cinema Madart in Cathage on wednesday the 22th of november

The Coordination for a Joint Action for Palestine (CJAP) disrupted the inauguration session of the Days of European Movie in the cinema Madart in Cathage on wednesday the 22th of november.

Here two videos of the action:

The CJAP declared:

“Deplacement this evening for members of the Coordination of Joint Action for Palestine, on the sidelines of the opening of a film demonstration organized by the #European Union and the European Cultural Institutes and in the presence of European diplomats, to the event from #Madrid to Carthage.

This is a protest against European positions that are complicit in the Zionist terrorist aggression against our people in #Palestinian_Gaza, and in support of the #Palestinian_resistance.

The protesters expressed their rejection of European hypocrisy and claim to support the culture in our country, at a time when they embrace the narrative of the #Zionist_Enemy and promote a culture of Western and Zionist superiority and without forgetting our Arab peoples.

Glory to the martyrs and victory to the resistance. No to Western imperial hypocrisy and cultural appropriation”.

pc 2 dicembre - Continuare a far circolare ed affiggere il manifesto nazionale di proletari comunisti - base di tutta la nostra mobilitazione

pc 2 dicembre - Ogni giovedì su questo blog Formazione Operaia sul 'Che fare?' di Lenin - seguite le esposizioni/commentatele

venerdì 1 dicembre 2023

pc 1 dicembre - Genocidio israelo-statunitense a Gaza: riprendono i bombardamenti. 32 palestinesi uccisi - info Pal

2-8 dicembre - settimana d'azione internazionale e internazionalista di agitazione e propaganda, di sostegno alla resistenza del popolo palestinese, indetta dal Partito Comunista dell'India (Maoista) con adesione di partiti organizzazioni comitati di Asia, America Latina, Nord Africa, Europa, Italia 

info e materiali csgpindia@gmail.com

InfoPal - La tregua è durata sette giorni e stamattina, venerdì 1 dicembre, Israele ha ripreso a bombardare la stremata e distrutta Striscia di Gaza, lanciando una serie di attacchi su varie aree, colpendo soprattutto il sud, dove sono stati spinte molte migliaia di persone evacuate dal nord. 32 palestinesi sono stati uccisi.

da InfoPal

L’ufficio stampa governativo (GMO) di Gaza ha dichiarato, venerdì mattina, che “gli aerei dell’occupazione hanno lanciato una serie di attacchi nel sud della Striscia”.

Un bombardamento aereo ha colpito il nord-ovest della Striscia di Gaza, mentre l’artiglieria ha preso di mira varie aree della città di Gaza.

Da parte sua, la radio dell’esercito di occupazione israeliano ha detto: “Gli aerei da guerra stanno bombardando tutte le parti della Striscia di Gaza”.

Fonti locali hanno riferito che diversi morti e feriti sono arrivati ​​all’ospedale Kamal Adwan, l’unico ospedale operativo nel nord della Striscia di Gaza.

Il Ministero della Sanità palestinese a Gaza ha annunciato che il numero dei martiri è salito a trentadue martiri a seguito dei rinnovati massacri dell’occupazione israeliana nella Striscia di Gaza.

In un comunicato stampa, il ministero della Salute ha indicato che il numero delle vittime dei massacri

pc 1 dicembre - Gli operai Leoni Sikh della Prosus/Cremona da 50 giorni occupano la fabbrica - infosolidale

Gli operai della Prosus da 50 giorni occupano la fabbrica

“Una lotta esemplare”. Per sabato 2 dicembre, a Cremona, è stata convocata dalla Usb una manifestazione di sostegno ai lavoratori della Prosus che occupano la fabbrica ormai da una cinquantina di giorni. Una manifestazione che serve a riaffermare che il posto di lavoro il sindacato di classe lo difende con la lotta, anche dura.

Dal 17 ottobre, da ormai cinquanta giorni, una ventina di operai del macello ProSus di Vescovato (CR) sono arrampicati sulle giostre (la giostra è la catena con ganci a cui si appendono le mezzene di carne da lavorare) per protestare contro i licenziamenti, mentre un’altra cinquantina presidia giorno e notte i cancelli.

Questo impianto, leader mondiale nella produzione di prosciutto crudo (quello di Parma proviene in realtà da qui), sta vivendo una situazione oggettiva di crisi aziendale dovuta ad investimenti “arditi” che non hanno potuto essere remunerativi a causa della peste suina, un evento che ha bloccato le esportazioni sul mercato orientale – e segnatamente in Cina – che è il principale consumatore al mondo di carni suine.

L’esposizione debitoria ha quindi consegnato il macello nelle mani delle banche e il management

pc 1 dicembre - Intervista a due operai di Melfi in trasferta a Pomigliano

La comandata obbligatoria, il ricatto: o il lavoro a Pomigliano o la cassa integrazione a Melfi. Per i pendolari 5 ore di viaggio per 8 ore di lavoro sulle linee. Chi non è contento può dare le dimissioni, che è il vero obiettivo di Stellantis, spingere gli operai a licenziarsi per ridurre il personale.

D. A Melfi lavoravi, o eri costretto spesso a rimanere a casa in cassa integrazione?
R. Operaio: 1 A Melfi ero quasi sempre in cassa integrazione, lavoravo circa due giorni a settimana.
R. Operaio 2: Si lavoravo due giorni a settimana.

D. Sei considerato rcl?
R. Operaio 1: Mi è stata riconosciuta solo una piccola parte delle mie patologie, quindi il medico dell’infermeria mi ha rilasciato piccole limitazioni.
R. Operaio 2: No.

D. Tra i trasfertisti ti risulta che ci siano rcl?
R. Operaio 1: Sì.
R. Operaio 2: Sì.

D. Come ti è stata proposta la trasferta?
R. Operaio 1: Sono stato convocato dal Capo Ute che mi ha comunicato la data di partenza per Pomigliano.
R. Operaio 2: Il capo mi ha comunicato la partenza.

D. Avevi la possibilità di rifiutarti?
R. Operaio 1: No, l’alternativa erano le dimissioni.
R. Operaio 2: No, mi è stato detto che è previsto dal nuovo contratto.

D. Quanti soldi in più ricevi per la trasferta? La cifra ventilata corrisponde a quella che finora hai realmente avuto?
R. Operaio 1: Poco più di 40 € per ogni giorno di presenza.
R. Operaio 2: 46 € per ogni giorno di presenza.

D. Hai idea di perchè hanno scelto te?
R. Operaio 1: No.
R. Operaio 2: Hanno detto che prima o poi tutti devono partire.

D. Per quelli che non volevano la trasferta ti risulta che siano stati sostenuti da qualche sindacato?
R. Operaio 1: Non ho notizie relative a questo.
R. Operaio 2: Solo per aiutare a prendere se possibile la legge 104 che è l’unica legge che ti permette di non partire.

D. Quelli che non volevano la trasferta hanno tentato di opporsi e in che modo?
R. Operaio 1: Si, chiedendo un colloquio con il REPO.
R. Operaio 2: Si, solo mettendosi in malattia e rinviando la partenza di qualche settimana.

D. Come sono le condizioni di lavoro nel nuovo stabilimento per quelli che vi arrivano in trasferta?
R. Operaio 1: Non vengono rispettate le limitazioni e vengono posizionati tutti sulla catena di montaggio.
R. Operaio 2: Non si tengono in considerazione le problematiche dei lavoratori.

D. I colleghi di Pomigliano come vi accolgono, tenendo presente che molti dei loro compagni di lavoro sono ancora attualmente in cassa integrazione?
R. Operaio 1: Dove lavoro la maggior parte siamo di Melfi, nessuno ha mai parlato dei colleghi in cassa integrazione.
R. Operaio 2: Non si fa il minimo accenno a questo.

D. Ti sei fatto un’idea del perché utilizzano operai in trasferta come te al posto di far lavorare gli operai in cassa integrazione?
R. Operaio 1: Sì, perché cercano di portare gli operai di Melfi a cedere e a licenziarsi.
R. Operaio 2: Sì, per creare divergenze (senza riuscirci) tra operai di Melfi e Pomigliano.

D. Come funziona la mensa per voi trasfertisti, in vista anche dell’ultimo accordo sul “mancato mensa” che coinvolge parecchie aree della fabbrica?
R. Operaio 1: Per noi trasfertisti a fine turno c’è la possibilità di andare a mensa o prendere la busta.
R. Operaio 2: Da noi al montaggio funziona tutto regolarmente.

D. Se sei un pendolare, come funziona concretamente il servizio navetta? E quante ore di viaggio devi fare per andare al lavoro e tornare a casa?
R. Operaio 1: Il servizio navetta prevede tre fermate. Per andare a lavorare e tornare a casa faccio in totale cinque ore di viaggio.

D. Se hai optato per il trattamento forfettario come funzionano i rimborsi e la mensa in fabbrica?
R. Operaio 2: I rimborsi avvengono ogni volta che fanno le chiusure dei mesi precedenti.

D. Recentemente sul giornale online Basilicata24 è stata riportata la notizia che ben 280 trasfertisti di Melfi sui 1.200 in forza a Pomigliano hanno chiesto la proroga della trasferta, come ti spieghi questo dato?
R. Operaio 2: Giornalisti di Basilicata24 al servizio dei sindacati lecchini, non vanno in fondo ad indagare. Semplice: prima hanno fatto partire forzatamente i lavoratori, poi hanno dichiarato che Melfi lavorerà 2 giorni a settimana fino a tutto il 2024 e quindi i lavoratori monoreddito con la trasferta si sono visti un po’ più di soldi in tasca e lavoro assicurato. Tutto studiato dalla Stellantis e servito su un piatto d’argento da sindacati e giornalisti. Una vergogna di popolo.

 da OperaiContro

pc 1 dicembre - Bergamo nell'Università e in piazza sabato 2 dicembre per la fine dei massacri, per la fine dell'occupazione israeliana, per il boicottaggio

Solo con iniziative come questa possiamo smuovere le cose, solo la lotta paga, solo la nostra ferma decisione nel portare avanti questa prima mobilitazione oggi pomeriggio dentro l’università ci ha permesso prima nel cortile, di denunciare i rapporti tra UniBg e le università israeliane, di contestare il professore che ha chiamato popolo di imbecilli quelli che solidarizzano e lottano per la causa palestinese, e la polizia che è intervenuta, chiamata dal rettore, per impedirci di entrare nell’aula 2, dove stava tenendo una lezione, di ottenere comunque un’aula per una assemblea aperta a tutti gli studenti, e un incontro con il rettore dell’università che, in un confronto diretto si è smascherato. Queste alcune valutazioni a fine mobilitazione all’università di Bergamo.

Il 29 novembre, giornata internazionale a sostegno della Palestina, è stato scelto dai Giovani Palestinesi, con i collettivi studenteschi per un’azione nelle università italiane, per rivendicare la fine dei rapporti con le università israeliane, il loro boicottaggio, perché queste relazioni formalmente accademiche rappresentano un sostegno diretto ai massacri degli oltre 16.000 palestinesi, tra questi più di 5000 bambini, e in in generale un sostegno all’occupazione che Israele porta avanti da 75 anni sulla terra di Palestina. I rapporti tra UniBg e le università israeliane, sono direttamente accordi con Israele e le aziende che finanziano l’apparato militare israeliano. Per questo oggi l’università non è un luogo di cultura, di formazione, perché sta finanziando il massacro del popolo palestinese. ‘Cosa stiamo

pc 1 dicembre - ORE 12 - Controinformazione rossoperaia - Boicottiamo Israele! - sulla mobilitazione internazionale

pc 1 dicembre - KISSINGER MANCHERA' SOLTANTO AD IMPERIALISTI E FASCISTI

Mercoledì ventinove novembre è finalmente crepato, alla pazzesca – per gentaglia come lui – età di cento anni, Heinz Alfred Kissinger, meglio noto come Henry, il nome assunto dopo essere approdato negli Stati Uniti d’America.

Questo politicante statunitense è famoso soprattutto per il suo ruolo in molti colpi di Stato in giro per il mondo attuati, con la complicità della Central Intelligence Agency, per fermare la travolgente avanzata del socialismo a livello mondiale.


Il più famoso di questi episodi, nonché l’unico che lo ha visto ufficialmente implicato, è quello accaduto il giorno 11 settembre 1973 in Cile, quando il generale Augusto Pinochet Ugarte rovesciò il legittimo governo di Unità Popolare guidato dal socialista Salvador Guillermo Allende Gossens.

Non solo, ma nella sua veste di Segretario di Stato ai tempi delle presidenze di Richard Nixon ed Henry Ford, ha appoggiato e foraggiato le guerriglie anticomuniste nel continente africano, con particolare riguardo per l’Angola ed il Mozambico.

Se ancora non bastasse crediamo sia assolutamente necessario ricordare che costui fu l’ideatore della strategia di vietnamizzazione della guerra che vedeva le due parti di quel Paese combattersi per eliminare l’altra dalla scena mondiale.

Attenzione: non lavorò per porre fine al conflitto fratricida tra Hanoi e Saigon, ma soltanto per abbandonare i suoi lacché al potere al Sud, ormai sull’orlo della sconfitta – avvenuta definitivamente il 30 aprile 1975 – per non coinvolgere gli Usa nella débâcle finale.

Con questo suo curriculum vitae gli unici che possono piangerlo sono, oltre evidentemente – sempre che ne abbia – i suoi parenti, gli imperialisti ed i fascisti di ogni risma in ogni angolo del mondo: certamente non i proletari ed i sinceri democratici che sono sempre stati il suo bersaglio preferito.

Bosio (Al), 1° dicembre 2023

Stefano Ghio - Proletari Comunisti Alessandria/Genova

giovedì 30 novembre 2023

pc 30 novembre - Un altro terribile incidente ha funestato le ferrovie italiane - Un comunicato dei ferrovieri di «Ancora in marcia»

ANCORA MORTE AI PASSAGGI A LIVELLO


Un altro terribile incidente ha funestato le ferrovie italiane.

Dalle prime notizie giunte alla redazione, il dramma ha avuto luogo in località Thurio di Corigliano Rossano, provincia di Cosenza: sembrerebbe che un treno in corsa, una automotrice diesel, si sia scontrato con un camion fermo a un passaggio a livello.

Nel rogo seguito allo scontro, hanno perso la vita la capotreno, Mariella Pansini, alla quale mancavano pochi mesi alla pensione, e l’autista del camion – Said Hannanaoi, 24 anni  mentre il macchinista e altri passeggeri sarebbero rimasti gravemente feriti.

In attesa di conoscere con precisione i dettagli e le cause di questo disastro non possiamo non costatare che il livello di sicurezza delle nostre ferrovie stia continuamente regredendo e che coloro che dovrebbero provvedere invece ad

innalzarlo si stanno dimostrando assolutamente inadeguati a tale compito.

Ci siamo ritrovati a osservare un ministro dei Trasporti che, dopo la tragedia di Brandizzo, rilasciava le sue dichiarazioni dal Festival del cinema di Venezia e dal Gran Premio di Monza, ma non da luogo del disastro, per poi essere

prontissimo” a precettare i ferrovieri scioperanti perché, loro sì, devono sempre lavorare senza protestare.

Abbiamo visto poi un altro Ministro far fermare un treno per scendere dove gli pareva, assecondato dai vertici di Trenitalia.

Abbiamo letto le pericolose dichiarazioni di un viceministro che invoca un macchinista da solo sui treni merci, quando pochi giorni fa un treno proveniente dalla Svizzera, con equipaggio ad un solo macchinista, invece che due come in Italia,

equipaggio ridotto e più economico tanto caro e desiderato al viceministro, è piombato su Domodossola senza nessuno alla guida per poi essere (fortunatamente) deviato su un binario morto.

E quotidianamente ormai questi signori continuano a blaterare di ponte sullo stretto, quando le nostre linee ferroviarie cosiddette “secondarie”, ma le più utilizzate dai pendolari, restano piene di passaggi a livello in condizioni da dopoguerra.

A questi politici, a dir poco inadeguati, dobbiamo poi aggiungere tutti i dirigenti delle ferrovie, sempre nominati dalla politica, che considerano i treni unicamente come uno strumento per andare a caccia di profitti (e dei loro lauti compensi) anche a costo di “giocare” con la vita dei passeggeri e di chi sui treni ci lavora.

Urge assolutamente una forte presa di posizione da parte di tutta la parte “sana” della nostra Società Civile, per impedire che ai disastri citati ne seguano altri e altri ancora, con altre vittime tra utenti e ferrovieri.

pc 30 novembre - Governo Meloni: repressione per tutti e su tutto... Dalla Controinformazione rossoperaia del 29/11


Non passa giorno che le questioni economiche e sociali, portate avanti con le lotte dai lavoratori, dai movimenti, non trovino questo governo impegnato nel tentativo di schiacciarle e rivendicarle pure attraverso stampa e tv facendo passare la sua di propaganda.

In una Controinformazione rossoperaia precedente, quella del 20 novembre, dicevamo che bisogna evitare un doppio errore: da un lato la sottovalutazione dei provvedimenti repressivi, dall’altro bisogna evitare l’effetto contrario, la loro sopravvalutazione, che può portare a una rassegnazione, a un senso di impotenza.

Però i fatti ci sono ed è comunque necessario che i lavoratori abbiano un quadro che li porti a comprendere la vera natura di questo governo che è sì dei padroni ma che ne rappresenta il volto più reazionario, fascista, del loro comitato d’affari che sta occupando lo Stato per renderlo più forte al servizio dei padroni, per farli uscire dalla loro crisi di sistema. E la Controinformazione rossoperaia numero 8 in forma di settimanale stampato che stiamo diffondendo in questi giorni dedica l’intero numero su queste questioni, dal pacchetto-sicurezza, al premierato, all’accordo antimmigrati con l’Albania, un disegno lineare della politica fascista di questo governo.

Ma vediamo i fatti.

Sul fronte delle lotte dei lavoratori, contro i lavoratori dei trasporti in sciopero proclamato dai sindacati di base il 27 novembre, questo governo con Salvini e Meloni ha attaccato il diritto di sciopero, ed è la terza volta in 2 mesi. Le condizioni salariali, la sicurezza sul lavoro, il carovita,

pc 30 novembre - 2° Formazione Operaia - Lenin 'Che fare?' - Spontaneità e coscienza

All'avvio di questo nuovo ciclo il 23 novembre avevamo scritto: "Chiediamo a tutti coloro che ci leggono di commentare il passo pubblicato - integrarlo con propri interventi - pubblicheremo il giovedì su questo blog tutto quello che perviene e se il caso risponderemo - pcro.red@gmail.com wattsapp 351-9575628. Per questo oggi cominciamo con uno dei commenti pervenuto dopo il primo testo pubblicato

____________________________________

Cari compagni,  come sempre ho letto con attenzione il documento da voi licenziato, e non posso che dichiararmi completamente concorde con quanto sostenuto dall'autore; certamente è importante mettersi bene in testa il principio secondo il quale il primo compito delle avanguardie operaie e delle loro organizzazioni è quello di sviluppare gli scioperi.

Non vi è dubbio che per far crescere la coscienza della classe operaia occorra cercare di aggregarla, su una serie di concetti chiari e precisi, in funzione di combattere quella guerra di classe che noi, purtroppo, non siamo ancora in grado di organizzare, ma i padroni combattono da sempre e in particolare ossessivamente da almeno trent'anni, dal crollo del "socialismo reale".

Non c'è dubbio che d'allora l'offensiva padronale sia andata via via intensificandosi ed "incattivendosi": ora, approfittando dell'estrema debolezza del movimento comunista in Occidente, dove i partiti revisionisti si sono trasformati nei peggiori liberisti, vogliono dare la spallata definitiva ai diritti della classe lavoratrice.

Per evitare che il padronato, con l'ausilio del proprio comitato d'affari dominato dai loro oggi servi fascisti, riesca nel proprio intento è fondamentale che si sviluppi la coscienza di classe e perché questa possa raggiungere il livello auspicato occorre spendersi in prima persona per realizzare un lavoro paziente e continuo, anche alle portinerie delle fabbriche. Saluti militanti.

Un compagno di Genova

--------------------------------------

2

In questa seconda puntata scegliamo come metodo di pubblicare il paragrafo del testo del "Che fare?" di Lenin che commenteremo giovedì prossimo per permettere ai compagni operai e militanti che ci leggono di meglio seguire le nostre argomentazioni - Appuntamento quindi a giovedì prossimo e buona lettura

 Lenin scrive:

Abbiamo detto che gli operai non potevano ancora possedere una coscienza socialdemocratica. Essa poteva essere loro apportata soltanto dall'esterno. La storia di tutti i paesi attesta che la classe operaia colle sue sole forze è in grado di elaborare soltanto una coscienza tradunionista, cioè la convinzione della necessità di unirsi in sindacati, di condurre la lotta contro i padroni, di reclamare dal governo questa o quella legge necessaria agli operai, ecc. [2*] La dottrina del socialismo è sorta da quelle teorie filosofiche, storiche, economiche che furono elaborate dai rappresentanti colti delle classi possidenti, gli intellettuali. Per la loro posizione sociale, gli stessi fondatori del socialismo scientifico contemporaneo, Marx ed Engels, erano degli intellettuali borghesi. Anche in Russia la dottrina teorica della socialdemocrazia sorse del tutto indipendentemente dallo sviluppo spontaneo del movimento operaio; sorse come risultato naturale e inevitabile dello sviluppo del pensiero fra gli intellettuali socialisti rivoluzionari. Nell'epoca della quale ci occupiamo, cioè intorno al 1895, non soltanto questa dottrina ispirava completamente di sé il programma del gruppo "Emancipazione del lavoro", ma aveva conquistato la maggioranza della gioventù rivoluzionaria della Russia.

Avevamo, dunque, contemporaneamente, un risveglio spontaneo delle masse operaie,

pc 30 novembre - Sabato 2 dicembre a Taranto - Ancora sulla marea di donne e ragazze alla manifestazione di Roma e ancora sul perchè 'siamo tutte palestinesi'


Torniamo in piazza a Taranto sabato per continuare il messaggio della manifestazione di Roma

sabato 2 dicembre ore 19-20,30 piazza Immacolata

promuovono e invitano tutte a partecipare

#iostoconlapalestina

movimento femminista proletario rivoluzionario Taranto

lavoratrici Slaicobas per il sindacato di classe Taranto

info/contatti adesioni  347/5301704 wattsapp 3519575628 

500 mila donne in piazza a Roma contro femminicidi e oppressione delle donne - grande in essa la solidarietà alle donne palestinesi oggetto dell'invasione, occupazione massacri e genocidio a Gaza 

Questa solidarietà è stata oggetto di attacchi da parte del governo e dei suoi mass media che hanno preso ad bersaglio la manifestazione delle donne e le donne del movimento femminista proletario rivoluzionario nelle cui file vi erano le rappresentanti di Taranto alla manifestazione di Roma

pc 30 novembre - 1°dicembre Giornata nazionale per il boicottaggio di chi fa affari con Israele

Venerdì 1° dicembre prima giornata di mobilitazione nazionale di boicottaggio contro la catena di supermercati Carrefour e lo Stato sionista d’Israele.Primi appuntamenti: Roma, ore 18.00 in via Casilina 288 (zona Torpignattara); Milano, ore 17.30 Corso Lodi (M3 Brenta)Brescia, ore 17.30 in via Crocefissa di Rosa 60…In aggiornamento.La Carrefour nel 2010 denunciò e portò in tribunale gli attivisti della campagna BDS in Francia. L’8 marzo 2022 ha annunciato un nuovo accordo di franchising con l’israeliana Electra Consumer Products e la controllata Yenot Bitan, entrambe attive nel progetto di colonizzazione del territorio palestinese. Nelle ultime settimane, in ultimo, ha addirittura raccolto e donato dei pacchi di sostegno all’esercito occupante israeliano.L’appuntamento è in tutte le piazze d’Italia che davanti ai Carrefour faranno sentire la propria voce al fianco del popolo palestinese, contro lo Stato sionista d’Israele e la complicità dell’Italia e dell’Occidente

pc 30 novembre - Nuovo gravissimo incidente ferroviario in Calabria - pieno appoggio allo sciopero

per protestare contro l’incidente ferroviario avvenuto ieri nei pressi di Thurio di Corigliano Rossano, in Calabria, in cui hanno perso la vita il capotreno e l’autista di un camion. I sindacati denunciano la pericolosità dei passaggi a livello e chiedono l’innalzamento degli standard di sicurezza sull’infrastruttura ferroviaria

“Sciopero di 8 ore, dalle 9 alle 17, per domani, giovedì 30 novembre, dei lavoratori di tutto il Gruppo Fs italiane e di tutte le imprese ferroviarie per denunciare, in attesa che la magistratura faccia piena luce sull’accaduto, la fragilità di un sistema infrastrutturale dimostratosi nuovamente inadeguato per utenza e lavoratori”..

Il nodo sicurezza

“Esprimiamo il nostro cordoglio ai familiari delle vittime e la nostra vicinanza a tutte le persone coinvolte nel grave ed ennesimo incidente ferroviario. Da anni - precisano le organizzazioni sindacali - denunciamo la pericolosità dei passaggi a livello in tutti i livelli di confronto, chiedendone la soppressione totale. Eppure, nonostante l’Agenzia Nazionale per la Sicurezza Ferroviaria abbia evidenziato il numero di incidenti e di vittime determinati da incidenti analoghi a quello odierno, i passaggi a livello in Italia sono ancora migliaia”. “Le Istituzioni ed RFI - concludono i sindacati - non si preoccupano di innalzare gli standard di sicurezza sull’infrastruttura ferroviaria, in un continuo rimpallo di responsabilità decisionali ed economiche e c’è addirittura chi progetta la privatizzazione del Gruppo Ferrovie dello Stato Italiane, ma intanto le lavoratrici ed i lavoratori muoiono”.

Stop senza preavviso gravi eventi
 Lo sciopero di domani nel trasporto ferroviario, in seguito all’incidente in Calabria, è stato proclamato dai sindacati in base all’articolo 2 comma 7 della Legge 146/90, secondo cui le disposizioni in tema di preavviso minimo e di indicazione della durata “non si applicano” nei casi di astensione dal lavoro in difesa dell’ordine costituzionale o “di protesta per gravi eventi lesivi dell’incolumità e della sicurezza dei lavoratori”. Due persone sono morte nell’incidente ferroviario avvenuto il 28 novembre sulla linea Catanzaro Lido-Sibari, all’altezza del passaggio a livello nei pressi di Thurio, in provincia di Cosenza. Un camion ha occupato la sede di un passaggio a livello che dai primi riscontri è risultato regolarmente funzionante e chiuso, scontrandosi con il treno Regionale 5677. Sono deceduti il capotreno e l’autista del camion. Illesi i 10 passeggeri presenti a bordo del treno.

pc 30 novembre - Torino - 'Io lavoro'... Voi 'lavorate' e vendete fumo sulla nostra pelle - noi NO dicono operai, giovani, precari disoccupati

Operai ex Embraco: "600 colloqui, tutti a vuoto"

p_305f675eff.jpeg

Inaugurazione della tappa torinese di Io Lavoro, l'evento che al Lingotto Fiere vuole fare incontrare ancora una volta domanda e offerta di occupazione. Un appuntamento dopo quelli dei giorni scorsi a Chivasso, Novara, Biella e Bra.

Tanti gli stand della due giorni, ognuno dedicato a settori e attività diverse. Dell'edilizia al servizio alla persona, passando per assicurazioni, ristorazione e tutto ciò che fa impiego."Siamo convinti che una manifestazione di questo tipo possa essere importante per chi cerca lavoro soprattutto i ragazzi - dice l'assessore regionale Elena Chiorino - per capire anche quali profili siano i più ricercati dalle aziende del nostro territorio, anche per il futuro. Informazioni che possono essere preziose anche nella scelta del percorso di studi".I due giorni di Io Lavoro vogliono raccontare chi siamo e quali opportunità ci sono".

Ma tra gli stand appaiono gli ex operai Embraco."Ho mandato 562 curriculum e fatto oltre 150