sabato 13 ottobre 2018

pc 13 ottobre - Dopo l'assemblea nazionale Nudm/Bologna, migliaia di donne oggi in piazza a Verona contro gli attacchi fascio-sessisti al diritto di aborto

Oggi a Verona migliaia di donne sono scese in piazza in difesa del diritto di aborto sotto attacco da parte del governo Salvini/Lega/M5s con i rigurgiti fascio-sessisti alla Fontana/Pillon. 

Si è trattato delle prima iniziative di lotta messa in campo dopo la partecipata assemblea delle donne nazionale promossa da NUDM a Bologna la scorsa settimana. "...Mobilitarsi a Verona  risponde all’urgenza di intervenire là dove gli attacchi reazionari all’aborto si stanno manifestando in modo eclatante, sapendo che si tratta di una battaglia del femminismo globale..."
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Non Una di Meno, in migliaia partecipano al corteo organizzato a Verona

Non Una di Meno, in migliaia partecipano al corteo organizzato a Verona
In migliaia partecipano al corteo organizzato a Verona

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Il ritrovo è stato in piazzale XXV Aprile, poi il fiume di manifestanti si è diretto verso piazza Bra ed ha raggiunto piazza Santa Toscana. Una risposta anche alla cosiddetta mozione anti-aborto approvata dal consiglio comunale di Verona.
Non Una di Meno, in migliaia partecipano al corteo organizzato a Verona
Questa prima manifestazione si è tenuta proprio a Verona in risposta all'approvazione della cosiddetta mozione anti-aborto da parte del consiglio comunale di Verona del 4 ottobre. Ma la protesta non è stata solo locale. Il corteo di oggi ha voluto anche lanciare una lunga stagione di lotta in difesa dei diritti delle donne, una lotta che si connetterà anche con quella in difesa dei diritti del mondo lgbt e dei migranti presenti in Italia.
https://corrieredelveneto.corriere.it/

pc 13 ottobre - Ravenna contro CPR e decreto sicurezza di Salvini

Anche a Ravenna azione contro il CPR e le politiche securitarie di Salvini! In piazza S. Francesco appeso striscione e volantinaggio per le vie della città! Mai più lager né in Emilia Romagna né altrove!



pc 13 ottobre - Mauro Gentile imputato 15 ottobre: "nessun compagno va lasciato, nessun processo va messo nel dimenticatoio"

ORGANIZZARSI E ORGANIZZARE LA SOLIDARIETÀ
15 OTTOBRE 2011...NON E’ FINITA!

Sono trascorsi sette anni dalla giornata ribelle del 15 ottobre 2011 a Roma e di quella giornata ricordiamo la resistenza di piazza, le azioni contro i luoghi simbolo della crisi, i tentativi di omicidio delle forze dell’ordine, la bellezza sana e genuina di quella parte del corteo che non ha chinato la testa e girato le spalle dall’altra parte.
C’è chi, come me, la maggior parte di questi anni li ha passati agli arresti o subendo altre restrizioni. C’è

pc 13 ottobre - Accuse contro i manichini bruciati, parlano gli studenti: "la vera violenza è la vostra"

Dopo che stamattina il ministro Salvini si è scagliato contro gli studenti torinresi "colpevoli" di aver bruciato una sua effige durante una manifestazione pubblichiamo la risposta del Kollettivo Studenti Autorganizzati.

"Caro Salvini, gli studenti oggi hanno dimostrato che non ci stanno a un governo che ci vuole sfruttati e controllati, che vuole mettere telecamere e polizia di fronte a ogni scuola ma che lascia che i soffitti degli istituiti ci cadano in testa. Non ci serve educazione civica per capire che è colpa VOSTRA, colpa della Lega che ha rubato milioni agli italiani, se ora non ci sono soldi per ristrutturare le nostre scuole. Quelli che chiama "centri a-sociali" sono ormai i pochi spazi di confronto e dialogo perchè grazie alle riforme di questi anni la scuola è stata completamente distrutta, svuotata del suo significato formativo, è diventata solo un luogo in funzione del lavoro e dello sfruttamento. Ma che ne sa lei, di come vivono gli studenti nelle scuole, nelle città: lei che sta seduto sulla sua comoda poltrona a rubare i soldi dei nostri genitori, i nostri soldi. Bruciare un manichino è per lei violenza? Non lo è forse istigare ogni giorno all'odio, fomentando le aggressioni razziste e fasciste che in questi mesi sono aumentate? I giovani oggi non sono stati fermi e non staranno fermi a guardare mentre incolpi della rovina del nostro paese chi scappa da guerre e dittature, chi non ha niente. Non è forse violenza lasciare che ragazzi e ragazze della nostra età rimangano, dopo settimane di viaggio nel mare in condizioni orribili e dopo aver subito violenze di ogni tipo, attraccati a un porto solo per un'assurda prova di forza? 

Le ricordiamo poi che giusto due anni fa, nel 2016, durante una festa lei e i leghisti avete portato una bambola gonfiabile che rappresentava la Boldrini, dando prova del vostro becero sessismo. Non che la Boldrini ci stia simpatica, ma proprio voi volete dare lezioni di civiltà? Con quale ipocrisia?
Come al solito, Salvini è bravo a commentare sui social, a sparare giudizi populisti senza conoscere nulla della realtà dei fatti; parla tanto di povertà, ma cosa ne sa di povertà lei che MAI è stato povero? La vera violenza non sono due manichini bruciati, la vera violenza è la vostra, quella di chi crea povertà, di chi incita all'odio che sfocia poi in aggressioni e attentati, quella di chi discrimina e crea emarginazione, quella di chi ha bruciato il nostro futuro. Lei continui a blaterare su facebook, a coprirsi dietro le denunce e la repressione della polizia, noi oggi eravamo nelle piazze! "

pc 13 ottobre - No Tav: condanne per 30 anni.


Sedici condanne e 3 assoluzioni hanno chiuso a Torino un processo ad attivisti e simpatizzanti No Tav per le manifestazioni contro i cantieri della Tav in Val di Susa del 28 giugno 2015, in cui ci furono anche cariche e scontri tra polizia e manifestanti. L’accusa era quella di resistenza aggravata, lesioni, lancio di artifizi pirotecnici e materiale esplodente.
L’ammontare complessivo delle pene inflitte dal tribunale si aggira intorno ai 30 anni di reclusione. Il pubblico ministero Antonio Rinaudo ne aveva chiesti più del doppio, circa 70.
La condanna più alta e'
 di 3 anni 10 mesi e 10 giorni. a Nicoletta Dosio, 73 anni, storica attivista No Tav, sono stati inflitti un anno, 8 mesi e 10 giorni.

Sono arrivate oggi le condanne per il corteo notav del 28 giugno 2015 quando migliaia di notav raggiunsero le reti del cantiere della vergogna. La sentenza è di 31 anni e 10 mesi di carcere per 16 manifestanti dai 26 ai 73 anni.
Partiti da Exilles in direzione Chiomonte, dopo qualche chilometro i notav si erano trovati davanti ai famosi jeresy con filo spinato israeliano a bloccare loro la strada. I manifestanti avevano quindi attaccato alcuni rampini tentando di tirare giu le reti e proseguire fino al cantiere della Torino-Lione. La polizia aveva risposto con lanci di lacrimogeni e idranti disperdendo il corteo che era però proseguito fino alla centrale elettrica di Giaglione dove i notav si erano lanciati di nuovo all'abbordaggio del cantiere, stavolta vittoriosamente. Le barriere erano fragorosamente cadute mentre la polizia usciva confusa caricando e sparando lacrimogeni a più non posso.
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Una determinata giornata di lotta notav con persone di ogni età accorse per ribadire l’ennesimo NO alla grande mangiatoia e a una militarizzazione delle valli sempre più soffocante ma che era stata caratterizzata fin da subito da un certo nervosismo da parte della forze dell’ordine e della lobby SITAV, evidentemente sorpresa dalla pur nota determinazione valsusina. Al termine del corteo la DIGOS aveva fermato il furgone con l’impianto di amplificazione denunciando ed arrestando tre notav tra cui la signora Marisa, anni 73, conosciuta in tutta la Val di Susa per le sue celebri frittelle.
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All’apertura del processo le richieste del PM Rinaudo, ormai prossimo alla pensione e in evidente difficoltà dopo che un’inchiesta per corruzione ha preso in pieno l’entourage del PM Padalino – l’altro procuratore del pool anti-notav – lasciavano già presagire la voglia di dare una lezione alla valle che resiste. Le richieste di pena arrivavano addirittura a 7 anni di carcere per la feroce violenza esercitata contro le innocenti barriere poste a difesa del cantiere. Ridimensionate le condanne, l’impianto accusatorio è stato comunque confermato oggi dal giudizio del tribunale che ha assolto tre manifestanti per condannarne sedici a 31 anni e 10 mesi di carcere. Tra loro giovani notav e storici valsusini da sempre in prima linea contro il folle progetto della Torino-Lione, con condanne che colpiscono persone dai 26 ai 72 anni.
Continua la vergognosa crociata dello Stato contro i valsusini, rei del peggior delitto: essersi informati sulle grandi opere, aver capito e aver agito di conseguenza. Ma siamo certi che questa ennesima operazione politica contro la resistenza notav non farà indietreggiare nessuno. Come recita uno dei più famosi slogan del movimento: “la Val Susa paura non ne ha”. Ed è per queso che fa paura!

venerdì 12 ottobre 2018

pc 12 ottobre - Sempre Bergamo 10.10.2018 contro decreto sicurezza Salvini

Mercoledì 10 ottobre 2018, delegazioni di lavoratori di si.cobas e slai cobas s.c. nella giornata di mobilitazione nazionale contro razzismo e sfruttamento hanno tenuto un presidio alla prefettura di Bergamo contro il decreto sicurezza Salvini 


pc 12 ottobre - Studenti in piazza Bergamo

Bergamo studenti in corteo
Diritto allo studio, Diritto al futuro, serve una scossa

Bella ribelle e anti-fascista manifestazione studentesca nella mattina, che ha segnato le vie di Bergamo a partire dallo striscione 'NO AL FASCISMO' significativamente appeso ai cancelli della prefettura

musica, tanti slogan interventi continui al microfono

Forte la denuncia per lo stato della scuola, contro la repressione che con il pretesto di qualche canna sta portando con la collaborazione di una buona parte dei docenti e dirigenti scolastici sempre più polizia a far retate nelle aule, contro i carabinieri per l'omicidio di Stefano Cucchi.

Unica nota stonata, il tentativo fallito di alcuni 'capetti' di impedire la diffusione di un volantino di proletari comunisti in solidarietà a Mimmo Lucano e contro il decreto sicurezza Salvini/governo Lega.M5S





pc 12 ottobre - Studenti in piazza - Bari/Palermo/Napoli/Firenze

                                      Bari
Hanno indossato le maschere col volto di Matteo Salvini, per dire no al piano Scuole sicure del Ministro dell'Interno che a Bari porterà 81mila euro per posizionare gli occhi elettronici fuori dalle scuole. In mille hanno sfilato per le vie del centro di Bari: sei i cortei che gli studenti hanno organizzato in tutte le province pugliesi.
Palermo
Basta scuole che ci crollano addosso"
 Edilizia scolastica, sovraffollamento delle classi e alternanza scuola-lavoro 
sono i temi imposti dal corteo. E il bersaglio non può che essere il governo.
“Il cambiamento? Non lo vediamo, oggi come ieri, le scuole ci crollano addosso, i prezzi dei libri e dei trasporti sono insostenibili, l’alternanza scuola-lavoro continua a sottrarci ore curriculari per regalare forza lavoro”, sostiene Ludovica, studentessa del liceo classico Umberto I. 
“La lotta non ci fa paura”.A manifestare c’è pure Giulia del liceo artistico Catalano: “per il governo l'idea di sicurezza si traduce in più polizia e repressione, 

                                   Napoli
Sfilano anche migranti. I ragazzi mostrano cartelli contro Salvini: "Il Decreto è un regalo a mafie e caporalato"Al grido di 'Basta Salvinì e 'Libertà' è partito da piazza Garibaldi il corteo che vede insieme migranti e studenti. Alla testa del corteo la comunità migrante che mostra uno striscione che dice: "Quando l'ingiustizia diventa legge, la resistenza diventa un dovere".
Diversi i cartelli contro i vicepremier Salvini e Di Maio, tra cui: 'Il decreto Salvini è regalo a mafie e caporalato', ma anche 'Napoli non si Legà e 'Salvini e Di Maio assassini'.Napoli

                                  Firenze 

Si alle scuole sicure no polizia e cani antidroga

pc 12 ottobre - Torino brucia ragazza brucia! - manifestazioni studentesche in tutta Italia



Giornata di manifestazioni studentesche quella di oggi, che hanno accomunato numerose città, a partire da Torino e Monza fino ad arrivare a Palermo e Catania, passando per Roma e Napoli. Anche se è proprio nella città della Mole che si sono registrate le immagini più forti.
“Oggi siamo in piazza perché subiamo l'ingiustizia quotidiana di costi economici insostenibili per studiare. La manovra finanziaria annunciata dal governo ignora i problemi degli studenti, non prevede maggiori risorse per il diritto allo studio né per la qualità della formazione o per la ricerca. Da Nord a Sud, saremo in stato di agitazione permanente nelle scuole e nelle università finché non avremo risposte risposte concrete dal governo nazionale mentre ad oggi Bussetti rifiuta di incontrare le rappresentanze studentesche”.
“Il corteo termina a Palazzo Nuovo in assemblea, oggi abbiamo dimostrato che nessuno ci può fermare, ci siamo ripresi i nostri spazi contro un governo repressivo e le sue politiche di discriminazione. Daje regà ci vediamo nelle piazze e nelle strade!”, è il commento k del Kollettivo Studenti Autorganizzati (Ksa) di Torino, protagonista nell’organizzazione della protesta.
A Roma, dinanzi al Miur, in corso Vittorio, i giovani hanno invece bruciato una telecamera realizzata in cartone e collocata su dei mattoni. “I mattoni sono quelli che rischiano di caderci in testa tutti i giorni. Le telecamere sono quelle che vogliono mettere in ogni scuola per controllarci.”, spiegano gli studenti su Facebook, come riportato da “Corriere.it”.








pc 12 ottobre - La vergognosa concezione sessista e omofoba di questo governo fascista, riassunta nei tweet del vicecapo dell'ufficio legislativo del Mise



Espresso Mobile
I tweet sessisti e omofobi dell'amico di Luigi Di Maio piazzato nel suo staff al ministero
Il vicecapo dell'ufficio legislativo del Mise scelto dal leader dei 5 Stelle, con cui ha condiviso gli anni di università, percepirà 65mila euro l'anno. Ma sui suoi account social compaiono una serie di dichiarazioni vergognose

DI MAURO MUNAFÒ
11 ottobre 2018

Vladimir Luxuria? "Dovrebbe stare in galera". Micaela Biancofiore? "Una mignotta in quota rosa". E poi una lunga sequenza di affermazioni sull'omosessualità di Dolce e Gabbana, sulla moralità della showgirl Melissa Satta e alcune tecniche per distinguere i veri uomini dai "ricchioni".
Sono i tweet della vergogna che ancora oggi si trovano sul profilo di Enrico Esposito, avvocato da

pc 12 ottobre - L'analisi storica e di classe della Fiat di Marchionne - fondamentale per la nuova fase della lotta di classe nella FCa del dopo Marchionne

pc 12 ottobre - Coordinamento nazionale dello Slai Cobas per il sindacato di classe - Taranto

Coordinamento nazionale dello Slai Cobas per il sindacato di classe
Taranto 13 ottobre ore 9/18

all'ordine del giorno

ore 9.30-12.30

- L'accordo ILVA e l'opposizione a livello di fabbrica, città e a livello nazionale: in particolare l'ignobile sostegno della USB all'accordo DIMAIO/MITTAL/SINDACATI CONFEDERALI - la linea confusa e inconsistente di Liberi e pensanti, Cub e dell'ambientalismo antioperaiol
- Maxi processo Ilva - immunità penale e nuove iniziative nazionali sul fronte rete salute e sicurezza sui posti di lavoro.

ore 14/16

Lotte per il lavoro
Contro il decreto 'dignità' e il 'reddito di cittadinanza'
per il lavoro stabile e sicuro e il salario garantito a precari e disoccupati
Le lotte della logistica, lo sciopero del 26 ottobre indetto dal Si.cobas
Contro il razzismo e il fascismo, per l'organizzazione di massa dei migranti per l'accoglienza e il diritto di asilo

Punto su documenti e materiali in preparazione
L'esperienza, forza e limiti della lotta degli operai della logistica – un caso esemplare Bergamo
materiali per la analisi e formazione e organizzazione operaia in fabbrica:
FCA dopo Marchionne – fabbriche in Sicilia – materiali Slai cobas cdc Trento

Note su
Lo sciopero delle donne lavoratrici – l'attuale fase e la prospettiva
L’attività internazionale dello Slai cobas per il sindacato di classe

info: slaicobasta@gmail.com

pc 12 ottobre - Immagini manifestazioni sotto le prefettura contro il decreto salvini




pc 12 ottobre - Sbirri vigliacchi e assassini di Cucchi - Salvini non si scusa con Ilaria



Un’azione combinata. Uno schiaffo in faccia e un calcio con la punta del piede. Un altro in faccia mentre la vittima era già sdraiata a terra. Nove anni dopo c’è un racconto in presa diretta del pestaggio di Stefano Cucchi. Una sequenza di schiaffi e calci ricostruita minuto per minuto da Francesco Tedesco, uno dei carabinieri imputati del processo bis sulla morte del geometra romano
“Relazioni su salute modificate su ordine dei superiori
Il testimone – il carabiniere che ha denunciato i colleghi: “Costretto a lavorare con loro. Ora devo testimoniare ma ho paura” (di g. pipitone)
L’audio dell’ex moglie di D’alessandro – “Hai raccontato che vi eravate divertiti a picchiare quel drogato di merda”
Salvini 
Dopo pochi minuti, il capo del Viminale è intervenuto sulle novità. Non si è scusato, ma ha invitato la famiglia nella sede del suo ministero: “Sorella e parenti sono i benvenuti al Viminale. Eventuali reati o errori di pochissimi uomini in divisa devono essere puniti con la massima severità, ma questo non può mettere in discussione la professionalità e l’eroismo quotidiano di centinaia di migliaia di ragazze e ragazzi delle forze dell’ordine”, ha scritto Salvini. 
 Ilaria Cucchi con il leader della Lega ebbe uno scontro molto duro quando postò su Facebook la foto proprio di Tedesco in costume da bagno. “Capisco il dolore di una sorella che ha perso il fratello, ma è un post che fa schifo“, disse Salvini a La Zanzara su Radio 24. “Mi sembra difficile pensare che in questo, come in altri casi, ci siano stati poliziotti e carabinieri che abbiano pestato Cucchi per il gusto di pestare – aggiunse – Se così fosse, chi l’ha fatto, dovrebbe pagare. Ma bisogna aspettare la sentenza, anche se della giustizia italiana onestamente non ho molta fiducia. Comunque, onore ai carabinieri e alla polizia”.

pc 12 ottobre - Presidio unitario a Bergamo contro il decreto Salvini


pc 12 ottobre -Tunisia: Solidarietà con Mimmo Lucano, sindaco di Riace antirazzista

 da tunisieresistant