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Presentata a Matera l’iniziativa “Grazie, non fumi” per sostenere il ricorso al Tar contro Italcementi
Nella sede AIEA di Matera,in Viale De Martino 65, le associazioni WWF
Matera, Comitato No Inceneritore, AIEA – Associazione Italiana Esposti
Amianto e Medicina Democratica hanno presentato l’iniziativa “Grazie,
non fumi” per consentire a tutti i cittadini di sostenere la difficile
azione amministrativa al TAR contro la delibera della giunta regionale
n. 1197 del 7/11/2017 che ha autorizzato Italcementi a bruciare nel suo
cementificio in località Trasanello, alle porte di Matera,
ulteriori
48.000 tonnellate all’anno di CDR (Combustibile derivato da rifiuti,
cioè rifiuti) e CSS (Combustibile solido secondario, cioè plastiche
varie).
All’incontro con i giornalisti hanno partecipato Mimmo Genchi,
Francesco Filippetti e Mariangela Giordano (anche socio ISDE) per il
Comitato No Inceneritore a Matera, Nicola Frangione per Medicina
Democratica e Mario Murgia per AIEA.
Come annunciato subito dopo la pubblicazione della “sciagurata”
delibera regionale – ha dichiarato Genchi – il Comitato No inceneritore a
Matera, il WWF, l’AIEA e Medicina Democratica si sono immediatamente
attivate per predisporre un ricorso al Tar di Basilicata per chiedere
l’annullamento di questo atto amministrativo. Noi chiediamo
l’annullamento di questa delibera e nel frattempo la sospensione, perché
riteniamo che questa ulteriore violenza al territorio e alla salute dei
materani assolutamente ingiusta. Abbiamo individuato una serie di punti
di attacco sull’atto amministrativo di concessione e quindi
depositeremo il ricorso al Tar. Questa è l’ultima occasione per fermare
una ulteriore fonte di violenza al nostro ambiente e alla nostra aria,
le cui conseguenze potrebbero manifestarsi anche in un lontano futuro
per la nostra salute e quella dei nostri figli. I termini per i ricorso
al Tar scadono il 14 gennaio 2018. L’operazione ha un costo di 5 mila
euro e chiediamo ai cittadini di sostenere questa battaglia versando un
contributo attraverso le modalità a disposizione: utilizzando il
bonifico con IBAN IT33R0760116100001040256636 oppure il servizio Pay Pal
all’indirizzo paypal.me/NoInceneritoreMatera. Il versamento si può
effettuare anche direttamente sul sito www.noinceneritore.it
utilizzando il forum presente sulla home page. Voglio precisare che noi
comunque presenteremo il ricorso in ogni caso, senza attendere di
raggiungere la cifra di 5 mila euro con i contributi dei cittadini, ai
quali chiediamo di darci una mano per sostenere questo ricorso. Voglio
preannunciare che quest’azione si allungherà anche al Consiglio di Stato
perché non sarà una cosa semplice”.
“Noi tocchiamo con mano le conseguenze di emissioni nell’ambiente che
creano nel tempo delle patologie a lunga latenza. Come AIEA abbiamo
aiutato in Basilicata, soprattutto nella provincia di Matera circa 700
famiglie. Abbiamo una banca dati degli effetti prodotti dalle emissioni
nell’ambito dell’industria per la presenza di sostanze cancerogene come
l’amianto ed altri prodotti. Ne paghiamo le conseguenze dopo oltre
trent’anni. Una situazione come questa comporta risvolti non
controllati, le cui conseguenze purtroppo si potranno valutare tra
decenni. Per esperienza cerchiamo di prevenire certe situazioni. Una
cosa è certa. A Matera abbiamo un cementificio che ha ottenuto
certificazioni per la qualità dell’aria, una ISO che certifica queste
situazioni ma grazie a modifiche che hanno migliorato queste emissioni.
Mi chiedo perché andare a saldare queste emissioni con dei prodotti che
possono creare conseguenze dannose. Stiamo cercando di bandire le
conseguenze degli inceneritore e invece ci troviamo a trasformare dei
rifiuti in combustibili che in pratica possono contenere materie
plastiche o qualsiasi altro prodotto”.
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