Gli esponenti di questo governo e di queste istituzioni e dei partiti di questa maggioranza nazionale e locale sono esseri schifosi, fascisti, corrotti e dediti all'occupazione selvaggia del potere, vogliosi di far parte della classe dominante e dei settori più parassitari di essi.
Ed è chiaro che quando questo si realizza non possono essere cacciati se non con la forza. La forza della legge, le inchieste della magistratura o di parte non servile di essa non li ferma; anzi, questo porta questa 'classe politica e sociale' a impegnarsi nel mettere le mani sulla magistratura e nel fare riforme e leggi che li mettano al riparo. Per cui non è questa la strada che li può fermare-
La strada è un'altra
proletari comunisti
I pm archiviano l’affare immobiliare dei familiari di La Russa e Santanchè: un milione guadagnato in un’ora con la villa di Alberoni
Dimitri Kunz e Laura De Cicco non erano mai stati indagati nel fascicolo in cui ora viene archiviato l'unico indagato Rapisarda, che era stato l'acquirente finale. La Procura vaglia ma poi esclude le ipotesi possibili di finanziamento illecito al partito, corruzione, riciclaggio
Finanziamento illecito al partito Fratelli d’Italia no, perché il milione di euro di plusvalenza guadagnato in un’ora dalla moglie del presidente del Senato Ignazio La Russa e dal compagno della ministra del Turismo Daniela Santanchè - comprando e subito rivendendo una villa a Forte dei Marmi del sociologo Francesco Alberoni opzionata nei mesi precedenti in due preliminari di vendita al tandem politico contemporanei al preliminare di acquisto da parte dell’imprenditore Francesco Rapisarda - non è andato a finire al partito, ma è stato utilizzato per spese personali dai due politici.
Corruzione neanche, perché la Procura (anche nell’ipotesi che il prezzo di acquisto fosse stato appositamente sovrastimato per regalare in sostanza 1 milione ai politici) non ha trovato alcun sospetto
possibile contraccambio: neanche la nomina del genero dello scomparso Alberoni a direttore generale del Consorzio della Villa Reale e del Parco di Monza, nomina fatta da un sindaco peraltro del Pd a un professore con le carte in regola e senza anomalie rispetto alle altre candidature. E così ora la Procura della Repubblica di Milano ha chiesto l’archiviazione del fascicolo nato da una “sos-segnalazione di operazione sospetta” bancaria sul fortunatissimo affare immobiliare del tandem familiare La Russa/SantanchèLe date dell’affarone
Il 20 luglio 2022 il sociologo Alberoni firma un preliminare di vendita della villa a Dimitri Kunz (compagno di Santanchè) e a Laura De Cicco (moglie di La Russa) per 2 milioni e mezzo di euro. Due mesi e mezzo dopo, il 7 ottobre, Kuntz e De Cicco firmano a loro volta un preliminare di vendita alla società Springstar Srl di Rapisarda, ma per 3 milioni e mezzo di euro. Le parti perfezionano queste intese simultaneamente dopo tre mesi, quando il 12 gennaio 2023 nel giro di un’ora vengono firmati i rispettivi contratti definitivi, e le due famiglie di politici guadagnano un milione in un’ora.
Le ipotesi scandagliate
I pm Marina Gravina e Luigi Luzi, nella richiesta di archiviazione vistata dal procuratore aggiunto Roberto Pellicano, additano l’impossibilità di dare un valore alla villa come base per le successive ipotesi. La compravendita non ebbe intermediari, non fu fatta mai alcuna perizia da nessuna delle parti, la figlia di Alberoni ha detto di non sapere nulla, il sociologo è morto e non può quindi spiegare perché vendette a un valore che sembra basso; e Rapisarda per comprare l’immobile chiese un finanziamento integrale a una banca, ma neppure l’istituto di credito fece una perizia, perché si accontentò del fatto di ricevere in garanzia le quote della società di Rapisarda in pancia alla quale sarebbe andata la villa.
Ipotizzando che il prezzo giusto fosse quello al quale Alberoni vendette la villa, l’idea quindi di un mascheramento di un possibile finanziamento illecito al partito si è scontrata con la destinazione tutta di natura personale della plusvalenza guadagnata in un’ora dalle due famiglie di politici: infatti De Cicco ha utilizzato i soldi della sua metà di plusvalenza per restituire al marito il prestito che Ignazio La Russa le aveva anticipato per fare questo affare immobiliare, e per il resto ha usato i soldi per spese personali dei figli a Londra; Kunz ha versato i suoi guadagnati 500.000 euro alla società Thor a titolo di finanziamento soci, e a sua volta questa Thor li ha dati alla Immobiliare Dani (cioè a Santanchè) per acquistare quote del Twiga. Anche l’ipotesi di riciclaggio, e cioè l’idea che la compravendita potesse essere servita come schermo per fare rientrare somme di denaro di provenienza illecita, non ha trovato alcuna indicazione del possibile reato presupposto, ed è stata archiviata su Rapisarda, che in questo fascicolo è sempre stato l'unico indagato.
Gli inquirenti con la Gdf di Milano hanno svolto qualche accertamento anche sulla nomina di Bartolomeo Corsini, genero di Alberoni, a direttore generale del Consorzio della Reggia e Parco di Monza, nomina operata dal presidente del Consorzio (il sindaco pd di Monza Paolo Pilotto) a seguito di intese con Ministero della Cultura, Comune di Milano, Comune di Monza. Ma il curriculum del professor Corsini è apparso del tutto adeguato nelle competenze richieste, nessun favoritismo è emerso rispetto agli altri candidati, nessun collegamento è parso quindi fattibile con la compravendita immobiliare del tandem La Russa-Santanchè.

Nessun commento:
Posta un commento