Il governo ha comprato 4.482 pistole a impulsi elettrici Taser, che nei prossimi mesi saranno distribuiti a Polizia, Carabinieri e agenti della Guardia di Finanza.
Oggi, con il ruolo in esso di Salvini e del capo della polizia, Gabrielli, il governo ha comprato 4.482 pistole elettriche Taser contro le lotte dei lavoratori, dell'opposizione sociale e popolare, contro le proteste nelle carceri e nei lager antimmigrati in Italia. Lo ha comunicato Axon, una multinazionale che si occupa di sicurezza, che ha vinto il bando e ha firmato il contratto di fornitura.
Le leggi repressive, anticostituzionali e liberticide, le hanno messe in campo -i decreti sicurezza su tutti- la polizia e la magistratura attaccano e criminalizzano le lotte dei lavoratori, il compagno sindacalista Adil è stato ammazzato da un crumiro durante uno sciopero senza che la polizia intervenisse, i lavoratori vengono aggrediti ai picchetti dalla violenza fascista dei padroni e dalla polizia, fogli di via ai sindacalisti.... e il governo che fa? come risposta acquista nuove armi in funzione antisommossa!
I governi di questa borghesia sempre più reazionaria e fascista avevano già pensato di introdurle ai tempi della preparazione del G8 del 2001 ma forse erano risultati inutili rispetto ai piani repressivi del governo Berlusconi con torture e violenze, con la "macelleria messicana", con l'uccisione per mano di un carabiniere di Carlo Giuliani. D'allora il moderno fascismo è il programma in formazione dei governi dei padroni e il potenziamento della repressione delle lotte dei lavoratori, delle lotte sociali, è sempre più il cuore della volontà del padronato e delle politiche dei governi a cui bisogna rispondere.
Di recente i Taser sono già stati usati nella notte tra il 23 e il 24 luglio, quando i padroni della Fedex hanno utilizzato il loro piccolo esercito privato di guardioni armati di taser, coordinandosi con i carabinieri per aggredire violentemente i lavoratori.
Dicono di averle sperimentate negli anni scorsi ma l'esperimento dello scorso anno non era andato bene e le armi erano state ritirate ma il governo Draghi, con Salvini e Gabrielli, ha scelto comunque di avallare la richiesta della polizia.
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VENERDÌ 24 LUGLIO 2020
La sperimentazione dei taser non è andata bene
Il ministero dell'Interno con una circolare ha ordinato l'immediato ritiro delle armi che dopo le prove balistiche si sono dimostrate non sicure
Secondo quanto scrive La Stampa, il 21 luglio il ministero dell’Interno con una circolare avrebbe comunicato che si può considerare terminata la sperimentazione delle pistole elettriche conosciute come taser date in dotazione alle forze dell’ordine. La sperimentazione era stata avviata dal primo governo Conte nel 2018 per Carabinieri, Guardia di Finanza e Polizia di Stato in 6 città: Milano, Padova, Caserta, Reggio Emilia, Catania e Brindisi. Il decreto che ne aveva introdotto la sperimentazione prevedeva che al termine del periodo di prova l’arma fosse fornita a tutte le pattuglie delle forze dell’ordine, comprese quelle locali di alcune città.
Ora però il ministero avrebbe deciso la «non aggiudicazione» delle pistole elettriche dell’azienda Axon Public Safety Germany, ex Taser International, che lo scorso anno aveva vinto la gara per la fornitura delle stesse pistole, modello TX2. L’ordinanza inoltre ha disposto il ritiro delle armi, in totale 32, fornite gratuitamente dall’azienda, che erano state date in via sperimentale alle forze dell’ordine.
Le pistole elettriche, considerate in Italia armi proprie, ma non armi da fuoco, anche se possono essere vendute esclusivamente a chi possiede un porto d’armi e non possono essere portate in giro, secondo la circolare riportata dalla Stampa non avrebbero superato le prove balistiche, ultimo passaggio della sperimentazione prima dell’autorizzazione alla dotazione alle forze dell’ordine. Il ministero ha quindi imposto ai questori delle città in cui era in corso la sperimentazione di «dar corso all’immediato ritiro e alla custodia, presso le rispettive armerie, dei dispositivi».
Secondo La Stampa le prove balistiche effettuate al centro di tiro della Polizia di Nettuno, in provincia di Roma, dove solitamente si fanno i collaudi per le armi in dotazione alle forze dell’ordine, hanno rivelato alcuni malfunzionamenti delle stesse armi, che sarebbero potute diventare pericolose sia per i cittadini che per gli agenti a causa della mancanza di precisione dei “dardi”, che in alcune occasioni si sarebbero anche staccati dal cavo elettrico. Secondo una nota diffusa dall’Ufficio coordinamento e pianificazione delle forze di polizia, sarebbe stato certificato che «in merito alla prova di sparo fuori bersaglio, sono state riscontrate delle criticità relative alla fuoriuscita dei dardi, che hanno dato risultanze non conformi alle previsioni del Capitolato tecnico».
L’azienda fornitrice dei taser con una nota si è opposta alla decisione del ministero di fermare la sperimentazione, spiegando che le prove balistiche effettuate prima della fornitura «avevano dimostrato piena aderenza alle specifiche tecniche previste dal Bando di gara in oggetto». Axon quindi ha chiesto che i test balistici vengano ripetuti. La gara d’appalto potrebbe essere annullata, anche se a giorni le prove balistiche dovrebbero essere ripetute. Comunque il Capo della Polizia Franco Gabrielli, scrive La Stampa, avrebbe fatto sapere che «resta l’intendimento di dotare le forze di polizia di un’arma a impulsi elettrici».
Il taser – il cui nome deriva da quello del marchio più famoso di pistole che usano impulsi elettrici, e che è poi diventato il nome comune per indicare questo tipo di arma – è un’arma non letale che utilizza una scarica a intensità di corrente variabile per paralizzare i movimenti di chi viene colpito, facendogli contrarre i muscoli. È stato inventato alla fine degli anni Sessanta, ma i modelli che permettono l’immobilizzazione totale di una persona sono stati progettati a partire dalla fine degli anni Novanta. Dall’ONU, nel 2007, l’arma è stata giudicata uno strumento di tortura: secondo Amnesty International ha causato centinaia di morti negli Stati Uniti (più di 800 dal 2001) dove infatti l’azienda Taser International – che ha associato le morti anche ai problemi cardiaci dei soggetti colpiti – ha deciso di cambiare nome, per modificare la propria immagine associata sempre più spesso alle morti delle persone su cui era stato usato un taser.