lunedì 29 giugno 2015

pc 29 giugno - La sinistra borghese con cambia mai - dalla Comune di Parigi a oggi

STRINGENTE ATTUALITA'
A pagina centocinquanta del suo libro “Gli ultimi giorni della Comune” (edizioni Red Star Press, Euro 15,00) lo scrittore Prosper-Olivier Lissagaray, a proposito del mancato appoggio della falsa sinistra di allora alla prima rivoluzione proletaria della storia moderna, scrive quanto segue.
“La sinistra, cosiddetta radicale, non trovò né un gesto per arrestare i massacri, né un grido per stigmatizzarli, né una parola di protezione per i prigionieri. Il 18 marzo, anziché correre a Parigi, come al suo vero posto, essa l’aveva disertata per fuggire a Versailles. Essa avrebbe potuto raggruppare la classe media, favorevole alla nuova Rivoluzione, illuminare la provincia conducendola nel movimento con l’autorità dei suoi nomi, e forzare la mano a Versailles, senza che ciò costasse una goccia di sangue. Il movimento avrebbe perso, senza dubbio, il suo vigore e la sua chiarezza, ma per lo meno la nazione si sarebbe messa in marcia e certi diritti fondamentali sarebbero stati conquistati. Essa rifiutò. I pontefici del giacobinismo non nascosero il loro odio verso questa rivoluzione fatta da proletari, tradendo in tal modo la loro vera ambizione, che è quella di governare il popolo, ma non è affatto quella di emanciparlo”.
E’ passato oltre un secolo dagli avvenimenti descritti dal letterato amico di Karl Marx, ma l’attualità di queste parole è del tutto evidente: ancora oggi la sinistra borghese – i giacobini quello erano – si oppone a qualunque tentativo di rivolgimento del sistema vigente, operando in qualità di pompiere delle diverse lotte messe in campo dalle masse proletarie.
Genova, 29 giugno 2015

Stefano Ghio - Proletari Comunisti Alessandria/Genova

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