Il professore dell'università di Delhi, GN Saibaba, incarcerato per presunti legami maoisti, è stato scarcerato per tre mesi dall'Alta corte di Bombay per motivi di salute. Saibaba è in carcere dal suo arresto avvenuto nel maggio 2014 nel campus dell'università di Dehli ad opera della polizia del Maharashtra. (stato federato indiano n.d.t.)
L'Alta Corte di Bombay ha concesso la libertà vigilata e la possibilità di sottoporsi a cure mediche per le sue condizioni di salute precarie.
Il professore di inglese, uscito dalla prigione centrale di Nagpur sarà assistito della sua famiglia.
E' stata chiesta una cauzione di 50.000 Rs.
"Se i principi sanciti dall'articolo 226 non verranno applicati, questa corte fallirà nel suo dovere di tutelare i diritti fondamentali del professor GN Saibaba, professore di inglese presso l'Università di Delhi. Pertanto, questa corte ordina di liberarlo per tre mesi per le cure mediche e il sostegno della sua famiglia " ha dichiarato il giudice Mohit Shah.
Il procuratore Sandeep Shinde, però, si era opposto alla scarcerazione dicendo che SaiBaba è legato al Partito Comunista dell'India (Maoista) e c'era una possibilità che inquinasse alcune prove.
L'attivista Purnima Upadhyay, la cui lettera indirizzata al tribunale ha evidenziato la salute precaria di Saibaba, aveva sottolineato le difficoltà incontrate dalla famiglia del professore nel vederlo. La sua famiglia rimane infatti a Delhi e la moglie e il fratello devono viaggiare spesso per incontrarlo.
L'alta corte ha preso nota della dichiarazione giurata dalla quale si evince la reale necessità del professore di ricevere cure mediche.
Egli ha una spalla slogata, oltre ad avere una mano destra paralizzata a causa di problemi alla colonna vertebrale.
"Si alza spesso per via dei crampi muscolari. E' svenuto più volte. I reni e la cistifellea presentano complicazioni che lo hanno portato a problemi urinari e ad assumere una mole imponente di farmaci".
Considerando anche lo stress mentale al quale il professore è sottoposto, la Corte ha considerato la necessità di riesaminare la sua richiesta libertà vigilata.
Per permettere al fratello e alla moglie di Saibaba di incontrarlo, il giudice Mohit Shah in precedenza aveva chiesto alle autorità carcerarie di trasferire il professore in un ospedale di sua scelta, ma questa ipotesi fu scartata in quanto, artificiosamente, si disse che le strutture ospedaliere non erano in grado di gestire il “caso Saibaba”.
L’Alta Corte aveva anche richiamato la polizia per “lavorare ciecamente” e trattare il professore incriminato “come un animale”.
L’avvocato senior Gayatri Singh, apparso per il richiedente, aveva detto che le strutture governative a Nagpur non erano in grado di gestire il caso di Saibaba. Escalation dei costi medici, fino a Rs 100.000 rupie, che la famiglia aveva sostenuto era preoccupante, aveva detto.
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