mercoledì 1 luglio 2015

pc 1 luglio - PROCESSO ILVA: RESPINTA LA RICHIESTA DI PATTEGGIAMENTO DELL'ILVA - FABIO RIVA RINUNCIA AD ESSERE IN AULA

Rigettata anche l'assurda e stupida istanza dell'avv. di Riva di trasferimento del processo da Taranto - con quelle motivazioni, ha detto il Gup, tanti processi dovrebbero essere trasferiti dalla loro sede naturale...; anche eccezioni di avvocati di imputati sono state tutte rigettate.

Ma importante per il segnale politico del processo, sia verso l'Ilva sia verso il governo, è il NON consenso dato dai PM alla richiesta di patteggiamento dei 3 commissari dell'Ilva, nonostante l'autorizzazione data il giorno prima dal Mise che chiaramente ha, in linea con la politica del governo Renzi, lo scopo di salvaguardare solo e soltanto gli interessi produttivi dell'Ilva.

Lo Slai cobas per il sindacato di classe, nel mese di maggio aveva già presentato istanza alla Procura affinchè rigettasse questa vergognosa richiesta dei 3 commissari che puntava, a fronte di una ridicola sanzione pecuniaria, a tirare fuori l'azienda da condanne penali e dai risarcimenti alle parti civili. 

I PM e il Gup hanno messo in rilievo che in questa richiesta di patteggiamento non vi era traccia del punto centrale: che quanto è successo in Ilva è stato agevolato da un'associazione a delinquere che aveva come obiettivo il profitto; che i reati di cui è accusata l'Ilva continuano tuttora; e che, inoltre, nella richiesta vi era un'indebita parcellizzazione dei costi del risanamento non fatto per arrivare ad una minima cifra a fronte dell'importo di 8 miliardi di mancati costi, quantificati dalla Procura.

L'avvocato difensore dei commissari Ilva ha tentato miseramente di aggrapparsi sugli specchi, cercando di dimostrare che i reati contestati all'Ilva non avrebbero prodotto profitto (sic!) e che questi riguardarebbero un periodo molto più breve, dall'Aia del 2011 e che comunque i commissari, in linea con il governo (e questo è vero...), starebbero già facendo tanto e impegnando somme per il risanamento della fabbrica, cercando di contemperare esigenze contrastanti...

Dichiarazioni quanto mai insultanti e vergognose, a poche settimane dall'infortunio mortale/assassinio di Alessandro Morricella, in cui è venuto fuori chiaro che o Ilva dei Riva, o Ilva dello Stato, per la sicurezza, la vita degli operai nulla cambia, perchè comunque al primo posto vi è la produzione per il profitto! E come Riva, l'Ilva di oggi e i commissari a fronte di esigenze "contrastanti" tra produzione e la sicurezza degli operai, mettono sempre la produzione sopra la vita degli operai.  

Altri interventi di avvocati di Riva Fire, Riva Forni Elettrici hanno tentato miseramente di ridimensionare, separare le responsabilità di queste società da quelle dell'Ilva, come se l'incastro di società non era stato fatto volutamente dai Riva per occultare i profitti dell'Ilva.

Nella replica dei PM ai precedenti interventi di alcuni legali di imputati, importante è stata quella fatta dal Proc. Sebastio che ha inchiodato soprattutto il clima di asservimento ai Riva e a personaggi come Archinà, di Vendola e Stefano, indicativo di una situazione di soggezione verso il padrone di personaggi istituzionali. "Questi potevano impedire e non hanno fatto nulla per farlo...".

Si va quindi all'ultima udienza, in cui il Gup deve fare i rinvii a giudizio. L'udienza si terrà il 20 luglio.

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