martedì 19 dicembre 2017

pc 19 dicembre - E' morto Francesco Leonetti, intellettuale e scrittore militante come non ce ne sono più - sia pure con splendori e limiti

 Francesco Leonetti

Poeta, critico e politico. Fa parte negli anni ’60 del “Gruppo 63” con Pasolini, Roversi, Sanguineti, Fortini, Vittorini e altri.
Nel 68 fondatore della straordinaria rivista letteraria militante “Che fare” con Eleonora Fiorani, Roberto Di Marco e Scalia. sposa le idee e la pratica della ribellione e rivoluzione
documentando la produzione rivoluzionaria del maggio francese, del 68/69 italiano, del movimento comunista internazionale, la grande rivoluzione culturale proletaria 
quindi guida la rivista verso l'entrata organica nel movimento comunista marxista-leninista-maoista italiano, diviene quindi militante, teorico e dirigente del PC(ml)I.
Conduce - insieme alla sua compagna Eleonora Fiorani, studiosa del materialismo dialettico e di Engels raffinata, al suo interno un grande lavoro di formazione culturale avanzata, combatte in tutti i suoi aspetti il revisionismo di stampo PCI e infine combatte la degenerazione maoista volgare, populista e messianica dell'ex gruppo dirigente di Brandilari. 
Trasforma 'servire il popolo' in La voce operaia, produce materiale teorico interessante ponendo elementi utili a una applicazione creativa della teoria, ideologia e politica marxista-leninista maoista alla realtà di un paese imperialista avanzato, conduce all'interno e all'esterno una battaglia politica di tipo leninista contro economicismo e
'operaismo' e guida il PCmlI nella battaglia teorico-pratica nel movimento del 77 e dell'autonomia operaia. ma in questa battaglia perde di rigore marxista-leninista-maoista, sviluppa ecclettismo teorico-pratico e  a fronte della durezza dello scontro, imposto dalla lotta armata e dalla repressione di Stato, pilota uno scioglimento dall'alto di tipo liquidazionista del PCmlI, che danneggia storicamente e praticamente il movimento operaio, antagonista, rivoluzionario e comunista.
Rientra di fatto nei ranghi dell'intellettuale e letterato intelligente ma solipsista, rendendo praticamente inutile e vana la sua opera negli anni migliori.

proletari comunisti/PCmlI
dicembre 2017

da un altro necrologio
ernesto rarcato
su contropiano
altri elementi per comprenderne splendori e limiti

il corvo maoista
Aderisce nel ‘74 con il gruppo editoriale della stessa rivista, il comandante partigiano Gianbattista Lazagna, il colonnello Umberto Nobile e altri al tentativo di fronte politico con il Fronte Antifascista e di Rinascita Popolare (FARP).

Con il designer comunista Enzo Mari e la Fiorani compone una originalissima “mappa” della lotta di classe con “L’Atlante secondo Lenin” edizioni Erba Voglio.

Dopo queste esperienze, nel ‘79 riprende il dibattito culturale e fonda il mensile “Alfabeta” assieme a Mario Spinella ed Edoardo Sanguineti.
Ha un interesse al Movimento della Rifondazione Comunista con cui si candida e a cui dona i suoi archivi politici. Sostiene il progetto editoriale del primo “Leoncavallo” con libri sul ’68.
E’ la voce del corvo nel film “Uccellacci e uccellini” di Pier Paolo Pasolini girato nel 1970 e dedicato al processo per la morte dell’anarchico Pinelli, “ suicidato” nei giorni successivi alla strage di Piazza fontana. Il video è allegato ai Quaderni di Contropiano che in coedizione con la libreria “Quarto Stato” stampa “Una strage lunga quarant’anni”
Leonetti è morto a 93 anni il 17 dicembre dopo lunga invalidità, ma resta di lui un notevole corpo di scritti e poesie da “Irati e sereni” con Feltrinelli, “Conoscenza per errore” di Einaudi, dialoghi con il suo coetaneo Paolo Volponi sul mancato aggancio del PCI con il movimento degli studenti,ma soprattutto resta di lui l’esempio dell’intellettuale organico che negli anni ’60 ’70 ha dato tanto alle aree interessate all’internazionalismo, alle lotte anticoloniali,alle esperienze di base sindacali, sul movimento dei neri degli States, l’esperienze cubana, ma soprattutto alla Lunga marcia e la Rivoluzione culturale cinese.
Queste poche righe di contraltare alla stampa chiamata da lui “borghese e codina” che nei necrologi dovuti al “poeta” ha omesso completamente la sua militanza di classe e il suo essere stato uno di quei “cattivi maestri” messi all’indice dal Potere.


altre notizie
Nel 1967 è cofondatore con Carlo Oliva (responsabile legale), Roberto di Marco, Gianni Scalia, del 1° numero della rivista, Che fare; fu stampata, con quella redazione, fino al numero 10 del maggio 1972; la nuova serie, di cui uscirono il 1° e il 2° numero, era diventata la rivista teorica del Partito Comunista (marxista-leninista) Italiano (con lui in redazione: Enzo Todeschini, Fausto Lupetti e Roberto di Marco); in seguito anche a causa di molteplici sviluppi in quella organizzazione, "Che fare", ebbe un'ulteriore rinascita a cura della casa editrice di Milano, Lavoro Liberato, sotto forma di fogli piegati in numero di 4, dal febbraio a giugno 1975.

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