sabato 2 aprile 2016

pc 2 aprile - Le scuole cadono a pezzi, ma per i presidi della 'buona scuola' di Renzi il problema sono le caviglie nude

Il gruppo rimasto, stamattina, fuori dalla scuola (FLASH)

Chiavari, la protesta dei ragazzi del Liceo dove dal soffitto cade l’intonaco

Dodici classi la cui sicurezza è giudicata da verificare, e quindi lasciate a casa, cinque convocate, regolarmente, a scuola ma con i ragazzi di una di esse, la IV C dell’indirizzo economico sociale, rimasti, di fatto, fuori, per protesta. E’ la situazione di questa mattina al Liceo Marconi – Delpino di Chiavari, nella succursale ospitata nel complesso della scuola Maria Luigia, in via Santa Chiara. Tutto nasce dal crollo di una porzione di intonaco dall’atrio, avvenuta ieri, attorno alle 13.
«E’ stata una fortuna, per questione di minuti, che non fossimo di passaggio nell’atrio», lamentano i ragazzi che non sono entrati in classe, commentando: «Se dodici aule non sono a norma, o comunque vengono verificate, come possiamo sentirci sicuri nella nostra?». Ancora: «Il Classico è stato spostato di sede, perché la precedente era in pessime condizioni ma anche questa, evidentemente, non va bene».

Guerra alle caviglie nude. Il preside: “Pronto a bocciare chi non si copre".

Il preside osserva gli studenti sciamare verso le aule e scuote la testa. Lo sguardo, quasi disgustato, è fisso sugli scalini dell’ingresso. È appena suonata la campanella delle 8 ed è già di pessimo umore. «Guardi lì, guardi», sbraita. E indica una selva di caviglie scoperte. Eccolo il “nemico”, l’oggetto della sua crociata. «Sono stufo di vedere quei pantaloni sollevati e brandelli di gambe all’aria. Ma ora interverrò».
“NIENTE ESAME PER I MATURANDI”
Per Antonio Lima, 65 anni, è una questione di «decoro». È la parola che dice più volte nell’atrio dell’istituto tecnico in provincia di Torino di cui è preside. E ha pronto un piano da tolleranza zero: «Se i ragazzi continuano a presentarsi a scuola così, scatterà il 7 in condotta. E quelli dell’ultimo anno non potranno sostenere l’esame di maturità». Una presa di posizione estrema che, però, non ha ancora comunicato al corpo docente. «Ma il testo della circolare è già pronto», dice sventolando un foglio scritto a mano («I computer? Diavolerie che complicano la vita»).

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