domenica 10 marzo 2024

pc 10 marzo - La resistenza non è reato, Anan Yaeesh dev'esser liberato! Presidi sotto il carcere di Terni il 10 e a L'Aquila davanti al Tribunale il 12


A Terni


A L'Aquila

 “Grazie per tutto quello che state facendo per me e per la Palestina, voi siete la nostra voce e siete parte della nostra lotta. Nonostante noi siamo sotto attacco siamo liberi, come voi che lottate per la libertà” (AnanYaeesh dal Carcere di Terni, 23/02/2024)

Da oltre un mese Anan Yaeesh, cittadino palestinese residente a L'Aquila , è recluso nel carcere di Terni

senza accuse né processo. Su di lui pesa una richiesta di estradizione da parte di Israele, accolta dal ministro della giustizia Nordio e tradotta dalla Corte di Appello di L’Aquila nella misura cautelare più restrittiva: la detenzione carceraria.

L'avvocato di Anan nei giorni scorsi ha presentato ricorso di scarcerazione alla Corte d'Appello dell’Aquila, che si riunirà di nuovo il 12 marzo per discutere la revoca della misura cautelare. Per quella data abbiamo quindi deciso di organizzare un sit-in davanti al Tribunale in Via XX Settembre dalle ore 11.

Anan è nato e cresciuto a Tulkarem, nella Cisgiordania occupata, dove ha scontato oltre 4 anni nelle carceri dell’occupazione e subìto un agguato da parte delle forze speciali sioniste per la sua attività

politica nel contesto della Seconda Intifada. Israele lo accusa di terrorismo, ma la sua vera colpa è di essersi opposto ai soprusi dell'esercito occupante in difesa del campo profughi dove risiedeva.

Anan è un perseguitato politico e da 5 anni gode infatti della protezione speciale in Italia, perché in Israele i diritti umani per i palestinesi non esistono. I sionisti li definiscono bestie da sterminare, “animali umani”, come ha detto Yoav Gallant, Ministro della Difesa israeliano, e nei loro confronti si applica la giurisdizione militare, così come sono militari le carceri dove vengono reclusi anche gli ebrei e le ebree che, per obiezione di coscienza, si rifiutano di sparare sui palestinesi.

Numerose sono infatti le condanne internazionali riguardo le frequenti violazioni dello stato di diritto e dei diritti umani a danno dei cittadini palestinesi.

Come cittadini aquilani e abruzzesi invitiamo tutte e tutti a mobilitarsi, consci che una sua eventuale estradizione in Israele lo esporrebbe a serio rischio di tortura, sparizione, assenza totale di diritti, processi farsa. Soprattutto in questo preciso momento storico, in cui lo Stato di Israele si trova davanti alla Corte Internazionale di Giustizia perché accusato di genocidio, con oltre 30.000 morti, di cui la maggior parte civili e a seguito dei rapporti presentati dalle organizzazioni internazionali sulle inumane condizioni di detenzione e tortura nelle carceri israeliane.

La stessa Corte Internazionale di Giustizia e l’ONU hanno definito Israele "Stato occupante", che oltre a scacciare con la forza e la violenza i palestinesi dai loro territori, pratica un sistema di apartheid verso i cittadini arabi che ricorda il terribile Stato del Sudafrica dei decenni passati.

Saremo quindi presenti martedì 12 marzo, dalle ore 11, davanti al Tribunale di L'Aquila in Via XX Settembre, confidando in una totale revisione della sentenza di carcerazione preventiva, per la libertà di questo nostro fratello che vuole vivere e lavorare nella nostra città.

Rivendichiamo il diritto alla vita per il popolo palestinese e i suoi esuli.

Promuove il Coordinamento aquilano per la Palestina

Prime adesioni: Unione Democratica arabo-palestinese, Giovani Palestinesi d'Italia, Yousef Salman (Presidente comunità palestinese Roma e Lazio), Raniero La Valle (Pace-Terra-Dignità), Usb Abruzzo/Molise, Cobas Abruzzo, CGIL Abruzzo/Molise, Sinistra Italiana, Potere al Popolo Abruzzo, Partito della rifondazione comunista, L'Aquila Coraggiosa, Anpi, Anppia, Circolo Arci Querencia L'Aquila, Associazione donne TerreMutate, solidali abruzzesi con Anan Yaeesh.

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