giovedì 1 giugno 2017

pc 1 giugno - G7 Taormina - Un commento da una lavoratrice di Palermo

(stralci)

Al G7 di Taormina  lavoratrici dello SLAI Cobas  e del Movimento Femminista Proletario Rivoluzionario hanno portato, con grande determinazione e combattività, la voce, la ribellione e la lotta delle lavoratrici e delle donne contro i governi imperialisti e i potenti del mondo
Armate di strìscioni,bandìere e megafoni,  ìn rappresentanza delle lavoratrici e delle donne ìtaliane e dí quelle di tutto íl mondo,... contro íl sistema, i governi ímperialísti e ì potentí della terra, Trump in testa,che semínano sistematícamente guerre, migrazíoni,disoccupazione,mìseria e morte, e che fanno pagare soprattutto e doppíamente alle donne i costi delle guerre, delía crísi e deí loro profitti

ROVESCIAMO IL SISTEMA DEL CAPITALE, TUTTA LA NOSTRA VITA DEVE CAMBIARE!
Queste donne (precarie, disoccupate, commesse,lavoratrici della scuola, dei comuni, della sanità ecc.), provenienti dal sud e dal nord del Paese - Palermo, Taranto, L'Aquila, Milano ecc. - sono state una parte importante della manifestazione, gridando la doppia necessità per le donne dl portare avanti una lotta di classe e di genere, per rovesciare questa società barbara e maschilista, che considera le donne l'ultimo chiodo della carrozza, incubatrici, serve della famiglia e schiave dei padroni, buone solo per essere supersfruttate, precarizzate, sottopagate,discriminate,oppresse. Per non parlare della violenza sessuale e del femminicidío, principalmente all'interno del focolare domestico, che oramai sono all'ordine del giorno,
La loro rabbia, determinazione e combattività ha attratto morbosamente la curiosità della marea di giornalisti/giornaliste provenienti da diversi paesi (Italia, Germania, Francia, Giappone,Gran Bretagna, USA ecc.), che hanno voluto intervistarle ripetutamente...

..una lavoratrice del Policlinico di Palermo dello SLAI Cobas sc ha espresso la ferma opposizione anche di tutte le lavoratrici del settore, alle politiche antipopolari, della macelleria sociale, dei governi imperialisti, da quello USA, guidato dal maschilista, razzista e macellaio,TRUMP, a quello moderno fascista italiano di Gentiloni/Renzi. Governo che scarica soprattutto sulle lavoratrici i costi e gli effetti più gravi e devastanti della crisi, della militarizzazione del territorio, delle guerre e dei profitti di padroni e banche. Infine, la giornalista, dopo avere chiesto notizie in merito alle condizioní di lavoro delle dipendenti del Policlinico, condizioni ampiamente denunciate dall'intervistata,
ha inoltre domandato se le lavoratrici e donne, quando parlano di rivoluzione, parlano della necessità della violenza per trasformare radicalmente la società. A tale domanda, la lavoratrice del Polìclímco ha risposto in maniera secca e chiara: "Purtroppo questo sistema non è riformabile, come invece vorrebbero farci credere le ministre, le femministe in carriera e il femminismo borghese e piccolo borghese, il cui scopo è solo quello di ritagliarsi un posto comodo in questa misogina e barbara società, sulla pelle delle lavoratrici e delle masse popolari femminili. Lo stesso fatto che chiediamo diritti (lavoro, servizi sociali, scuola, sanità ecc.) e gli stati, così come lo stato italiano e i suoi governi, rispondono con lo stato di polizia, con la repressione e la criminalizzazione delle lotte sociali, accanendosi, peraltro, ancor più sulle donne, né è un esempio inconfutabile. Perciò parliamo della necessità del rovesciamento del sistema, e di certo la rivoluzione non potrà essere - come dice il grande Mao - un pranzo di gala".

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