Scontri a corteo a Milano,
processo per quattro ragazzi
I quattro, tre ragazzi e una ragazza, sono accusati di
violenza e resistenza a pubblico ufficiale per alcuni disordini avvenuti
il 16 dicembre 2013 nel corso di una manifestazione organizzata
dall'Unione degli studenti contro le riforme per la scuola
Milano, 22 settembre 2015 - Questa mattina, in
Tribunale a Milano, si è aperto il processo a carico di quattro giovani, vicini al centro sociale Lambretta di Milano, accusati
dei disordini avvenuti il 16 dicembre 2013 davanti al Pirellone, in piazza
Duca D'Aosta, durante una manifestazione contro i provvedimenti di
riforma della scuola. Gli atti del procedimento sono stati subito
trasmessi dal giudice monocratico della decima sezione penale del
Tribunale Milano, Mariarosa Busacca, al collegio della stessa
sezione, presieduto dal giudice Gaetano La Rocca. I reati di cui
sono accusati i giovani, difesi dagli avvocati Mirko Mazzali e
Guido Guella, sono infatti di competenza del Tribunale in
composizione collegiale. L'udienza è stata quindi fissata per il
prossimo 8 ottobre, per le questioni preliminari e l'ammissione
delle prove. Tre ragazzi sono accusati di resistenza a
pubblico ufficiale aggravata perché in occasione del corteo
indetto dall'Unione degli Studenti avrebbe usato 'violenza nei
confronti degli appartenenti al Reparto Mobile della polizia'.
Una ragazza, invece, è imputata per aver nascosto il volto durante
i disordini con una sciarpa e un casco.
Scuola, tirocini obbligatori:
caccia allo stage per gli studenti milanesi
La riforma
della Buona scuola impone anche ai licei periodi lavorativi da 200 ore a
partire dal terzo anno. I dirigenti ora cercano aziende, musei, biblioteche e
archivi disposti ad accogliere gli studenti
di TIZIANA
DE GIORGIO
21 settembre
2015
Biblioteche
di zona e archivi universitari, studi legali e aziende farmaceutiche. Ma anche
musei, ospedali, case editrici, agenzie di pubblicità. Da quest'anno per i
liceali arriva il tirocinio obbligatorio. La riforma della Buona scuola
introduce una novità importante per le superiori: in tutti i licei - al
Berchet come al Beccaria, al Volta come al Leonardo - viene introdotta l'alternanza scuola-lavoro all'interno del normale percorso di studio. Una pratica già avviata da tempo nei professionali e nei tecnici che per la prima volta viene estesa a tutti gli studenti del classico, dello scientifico, del linguistico e degli altri indirizzi liceali. Gli stage sono previsti a partire dal terzo anno e diventano indispensabili per raggiungere il diploma. Duecento ore in totale per ogni alunno, da mettere in cantiere prima dell'esame di Stato. Per riuscire a organizzarli in tempo per quest'anno scolastico sono già al lavoro decine di istituti di città e provincia in cerca di contatti di chi è disposto ad accogliere i propri studenti. "Il provvedimento è entrato in vigore da poco - spiega Michele Monopoli, dirigente del classico Beccaria - ma il tempo già stringe e nel giro di qualche mese dovremo capire dove e come mandare in stage centinaia di alunni: solo nella mia scuola in terza sono in 180". Mettere in moto il tutto non è semplice: "La legge prevede che venga istituito un registro elaborato dalle camere di commercio con i nomi delle aziende disponibili", racconta Mara Bariatti, alla guida dello scientifico Vittorini dove lo scorso anno alcuni studenti hanno già sperimentato tirocini al Centro traumatologico ortopedico. "Il problema è che questo elenco da cui attingere ancora non c'è - prosegue - per ora dobbiamo fare da soli", e trovare aziende che mettano a disposizione dei tutor per seguire i ragazzi non è una passeggiata. In questa fase presidi e insegnanti pongono le basi su cui dovranno lavorare soprattutto nei mesi che verranno. Nelle prossime settimane ci sarà un incontro organizzato dalla direzione scolastica regionale in cui verranno date tutte le linee guida che le scuole devono seguire per organizzare i tirocini. Ma sono tanti gli istituti che hanno già degli obiettivi: allo scientifico Volta, per esempio, si cercherà di creare un ponte con le aziende in Germania per mandare studenti che studiano come seconda lingua il tedesco per uno stage di tre settimane. Stesso discorso per il Leonardo, ma con realtà francesi. "Vogliamo anche chiedere all'assessore Cappelli la disponibilità a mandare i nostri ragazzi nelle biblioteche comunali", spiega il capo d'istituto del Volta Domenico Guglielmo. Al Beccaria si cercano accordi con la Statale e la Cattolica, "proveremo anche a stringere legami con case editrici, con i giornali - sottolinea Monopoli - ma anche con studi di architetti e di commercialisti". Il Parini parte già da una buona base: lo scorso anno è nato "Fuori classe", un sistema di accordi e convenzioni che ha permesso ai suoi alunni di candidarsi per brevi tirocini sul campo. Un'iniziativa sperimentale, perché ora la sfida sta nell'estendere quest'esperienza a tutti gli iscritti del triennio.
Berchet come al Beccaria, al Volta come al Leonardo - viene introdotta l'alternanza scuola-lavoro all'interno del normale percorso di studio. Una pratica già avviata da tempo nei professionali e nei tecnici che per la prima volta viene estesa a tutti gli studenti del classico, dello scientifico, del linguistico e degli altri indirizzi liceali. Gli stage sono previsti a partire dal terzo anno e diventano indispensabili per raggiungere il diploma. Duecento ore in totale per ogni alunno, da mettere in cantiere prima dell'esame di Stato. Per riuscire a organizzarli in tempo per quest'anno scolastico sono già al lavoro decine di istituti di città e provincia in cerca di contatti di chi è disposto ad accogliere i propri studenti. "Il provvedimento è entrato in vigore da poco - spiega Michele Monopoli, dirigente del classico Beccaria - ma il tempo già stringe e nel giro di qualche mese dovremo capire dove e come mandare in stage centinaia di alunni: solo nella mia scuola in terza sono in 180". Mettere in moto il tutto non è semplice: "La legge prevede che venga istituito un registro elaborato dalle camere di commercio con i nomi delle aziende disponibili", racconta Mara Bariatti, alla guida dello scientifico Vittorini dove lo scorso anno alcuni studenti hanno già sperimentato tirocini al Centro traumatologico ortopedico. "Il problema è che questo elenco da cui attingere ancora non c'è - prosegue - per ora dobbiamo fare da soli", e trovare aziende che mettano a disposizione dei tutor per seguire i ragazzi non è una passeggiata. In questa fase presidi e insegnanti pongono le basi su cui dovranno lavorare soprattutto nei mesi che verranno. Nelle prossime settimane ci sarà un incontro organizzato dalla direzione scolastica regionale in cui verranno date tutte le linee guida che le scuole devono seguire per organizzare i tirocini. Ma sono tanti gli istituti che hanno già degli obiettivi: allo scientifico Volta, per esempio, si cercherà di creare un ponte con le aziende in Germania per mandare studenti che studiano come seconda lingua il tedesco per uno stage di tre settimane. Stesso discorso per il Leonardo, ma con realtà francesi. "Vogliamo anche chiedere all'assessore Cappelli la disponibilità a mandare i nostri ragazzi nelle biblioteche comunali", spiega il capo d'istituto del Volta Domenico Guglielmo. Al Beccaria si cercano accordi con la Statale e la Cattolica, "proveremo anche a stringere legami con case editrici, con i giornali - sottolinea Monopoli - ma anche con studi di architetti e di commercialisti". Il Parini parte già da una buona base: lo scorso anno è nato "Fuori classe", un sistema di accordi e convenzioni che ha permesso ai suoi alunni di candidarsi per brevi tirocini sul campo. Un'iniziativa sperimentale, perché ora la sfida sta nell'estendere quest'esperienza a tutti gli iscritti del triennio.
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