Syriza ha ottenuto il
35.47% dei voti, solo un punto in meno rispetto alle elezioni di inizio
anno, e anche i nazionalisti di destra di Anel, che i sondaggi avevano
già cancellato dalla mappa parlamentare, riescono invece a superare
l’asticella del 3% e ad ottenere 10 seggi con il 3.69% dei voti.
Ha votato solo il 56.5% degli aventi diritto, mentre a gennaio alle urne si erano recati il 64% dei greci. Le elezioni di ieri hanno fatto registrare uno dei tassi di partecipazione tra i più bassi della storia della Grecia del secondo dopoguerra,
Rispetto a gennaio Syriza ha perso 4 seggi, e Anel deve rinunciare a tre eletti avendo perso un punto percentuale.
Unità Popolare, nonostante la notorietà dei suoi animatori, non sono riusciti neanche a superare lo sbarramento del tre per cento, e con il 2.86% sono rimasti fuori dal parlamento Sarebbe bastato lo 0.8% conquistato da Antarsya a far superare l’asticella ad Unità Popolare
I comunisti del KKE hanno “resistito” ottenendo esattamente quel 5.5% che avevano strappato a gennaio, ma in una situazione tale ci si poteva e doveva aspettare un risultato migliore che capitalizzasse il fallimento storico e strategico di Syriza.
Nuova Democrazia ferma sul 28% già conquistato a gennaio, i socialisti alleati di Dimar che dal 4.7 e 13 seggi sono risaliti al 6.28% e 17 eletti; e poi i liberali di To Potami che pur scendendo dal 6.05 (17 seggi) al 4.1% (11) vengono affiancati dall’Unione di centro (3.43 e 9 eletti).
I neonazisti di Alba Dorata, che comunque si confermano come terzo partito, ma portano la loro pattuglia in parlamento da 17 a 18 eletti, ottenendo un 7% tondo tondo nonostante pochi giorni fa il loro leader, Michaloliakos, si sia assunto la responsabilità politica dell’omicidio del rapper antifascista Pavlos Fyssas rivendicando di fatto la linea squadrista del movimento.
Ha votato solo il 56.5% degli aventi diritto, mentre a gennaio alle urne si erano recati il 64% dei greci. Le elezioni di ieri hanno fatto registrare uno dei tassi di partecipazione tra i più bassi della storia della Grecia del secondo dopoguerra,
Rispetto a gennaio Syriza ha perso 4 seggi, e Anel deve rinunciare a tre eletti avendo perso un punto percentuale.
Unità Popolare, nonostante la notorietà dei suoi animatori, non sono riusciti neanche a superare lo sbarramento del tre per cento, e con il 2.86% sono rimasti fuori dal parlamento Sarebbe bastato lo 0.8% conquistato da Antarsya a far superare l’asticella ad Unità Popolare
I comunisti del KKE hanno “resistito” ottenendo esattamente quel 5.5% che avevano strappato a gennaio, ma in una situazione tale ci si poteva e doveva aspettare un risultato migliore che capitalizzasse il fallimento storico e strategico di Syriza.
Nuova Democrazia ferma sul 28% già conquistato a gennaio, i socialisti alleati di Dimar che dal 4.7 e 13 seggi sono risaliti al 6.28% e 17 eletti; e poi i liberali di To Potami che pur scendendo dal 6.05 (17 seggi) al 4.1% (11) vengono affiancati dall’Unione di centro (3.43 e 9 eletti).
I neonazisti di Alba Dorata, che comunque si confermano come terzo partito, ma portano la loro pattuglia in parlamento da 17 a 18 eletti, ottenendo un 7% tondo tondo nonostante pochi giorni fa il loro leader, Michaloliakos, si sia assunto la responsabilità politica dell’omicidio del rapper antifascista Pavlos Fyssas rivendicando di fatto la linea squadrista del movimento.
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