I padroni si compattano a sostegno della produzione a qualsiasi costo e si preparano per fare pressione politica e attaccare il processo contro l'ILVA.
Come si permette il presidente Squinzi di parlare in merito all'inchiesta della magistratura di "anomalia, di caso incredibile", quando è il rappresentante del sistema che attraverso lo sfruttamento genera le morti e gli infortuni, stragi sul lavoro e la devastazione ambientale in nome del profitto???
Questo dimostra la centralità della battaglia in corso a Taranto in cui la posta in gioco è la contraddizione epocale tra interessi dei padroni e gli interessi degli operai e delle masse popolari, parte della lotta contro padroni e governi, per rovesciare lo stato di cose esistenti.
Sud, Squinzi al Consiglio di Confindustria di Taranto
Oggi a Taranto, nelle sale del circolo ufficiali della Marina Militare, si tiene il consiglio generale di Confindustria in cui si discuterà dei problemi del Sud, della necessità di rilanciare la politica industriale, dello sviluppo dell'economia, e della crisi che segna un'area emblematica del Mezzogiorno come Taranto. A fine mattinata ci sarà una conferenza stampa del presidente Giorgio Squinzi e del vice presidente, con delega al Mezzogiorno, Alessandro Laterza.
La decisione di tenere a Taranto il consiglio generale di Confindustria è stata assunta da viale dell'Astronomia quasi a fine luglio. Si era, allora, nel pieno di un nuovo scontro tra Ilva, Magistratura e Governo a proposito del sequestro senza facoltà d'uso dell'altoforno 2 a causa di un incidente mortale sul lavoro che c'era stato a giugno. In quell'occasione gli industriali espressero il timore che lo stop all'impianto potesse compromettere l'attività del siderurgico, specie in una fase delicata di risanamento ambientale e rilancio industriale.
In seguito è intervenuto un decreto, ad agosto convertito in legge, che ha permesso all'Ilva di operare. Inoltre, nei giorni scorsi, la Procura di Taranto ha dissequestrato l'impianto sia pur ponendo all'azienda una serie di condizioni (lavori e modifiche impiantistiche) da attuare tra fine ottobre e fine novembre. "Ma se l'altoforno 2 non costituisce più una crisi - osserva Alessandro Laterza, vice presidente nazionale di Confindustria - certo la situazione Ilva nel suo complesso non può dirsi risolta. Dalle vicende dell'indotto alle prospettive dell'azienda e a come prosegue il suo risanamento e rilancio, ci sono ancora tanti aspetti da chiarire e approfondire. Per non trascurare, poi, le perdite economiche dell'Ilva che restano rilevanti. E l'acciaio e l'Ilva sono un asset industriale importante per il Paese". In una lettera inviata prima della pausa feriale a Squinzi, i presidenti di Confindustria Puglia e delle singole associazioni provinciali rilevarono la necessità di "una voce forte ed autorevole" che "si levi a sostegno di una nuova politica industriale fatta di regole e di certezze ma anche in grado di potersi muovere in un clima totalmente diverso da quello in cui ha operato finora". Condividendo l'iniziativa di tenere a Taranto il 24 settembre il consiglio generale di Confindustria, gli industriali pugliesi hanno anche manifestato l'importanza "che questa forte proposizione, questa nuova politica industriale, parta proprio da Taranto; da un territorio che si conferma paradigma purtroppo perfetto di un'Italia produttiva che però non è messa nelle condizioni di costituire un sistema manifatturiero stabile e di avere l'industria come punto di riferimento per il futuro".
La decisione di tenere a Taranto il consiglio generale di Confindustria è stata assunta da viale dell'Astronomia quasi a fine luglio. Si era, allora, nel pieno di un nuovo scontro tra Ilva, Magistratura e Governo a proposito del sequestro senza facoltà d'uso dell'altoforno 2 a causa di un incidente mortale sul lavoro che c'era stato a giugno. In quell'occasione gli industriali espressero il timore che lo stop all'impianto potesse compromettere l'attività del siderurgico, specie in una fase delicata di risanamento ambientale e rilancio industriale.
In seguito è intervenuto un decreto, ad agosto convertito in legge, che ha permesso all'Ilva di operare. Inoltre, nei giorni scorsi, la Procura di Taranto ha dissequestrato l'impianto sia pur ponendo all'azienda una serie di condizioni (lavori e modifiche impiantistiche) da attuare tra fine ottobre e fine novembre. "Ma se l'altoforno 2 non costituisce più una crisi - osserva Alessandro Laterza, vice presidente nazionale di Confindustria - certo la situazione Ilva nel suo complesso non può dirsi risolta. Dalle vicende dell'indotto alle prospettive dell'azienda e a come prosegue il suo risanamento e rilancio, ci sono ancora tanti aspetti da chiarire e approfondire. Per non trascurare, poi, le perdite economiche dell'Ilva che restano rilevanti. E l'acciaio e l'Ilva sono un asset industriale importante per il Paese". In una lettera inviata prima della pausa feriale a Squinzi, i presidenti di Confindustria Puglia e delle singole associazioni provinciali rilevarono la necessità di "una voce forte ed autorevole" che "si levi a sostegno di una nuova politica industriale fatta di regole e di certezze ma anche in grado di potersi muovere in un clima totalmente diverso da quello in cui ha operato finora". Condividendo l'iniziativa di tenere a Taranto il 24 settembre il consiglio generale di Confindustria, gli industriali pugliesi hanno anche manifestato l'importanza "che questa forte proposizione, questa nuova politica industriale, parta proprio da Taranto; da un territorio che si conferma paradigma purtroppo perfetto di un'Italia produttiva che però non è messa nelle condizioni di costituire un sistema manifatturiero stabile e di avere l'industria come punto di riferimento per il futuro".
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