sabato 26 settembre 2015

pc 26 settembre - ILVA QUESTIONE NAZIONALE 1 - CONFINDUSTRIA, SQUINZI DICE: "RESTITUIRE L'ILVA AL MERCATO... IL FUTURO DEL SUD DIPENDE DA TARANTO”

Squinzi: «Nel Mezzogiorno tessuto produttivo vitale»  
di Nicoletta Picchio 25 settembre 2015
Roma - Un pacchetto di proposte per il Sud, in vista della legge di stabilità, che vanno dal rilancio degli investimenti al credito di imposta al rifinanziamento dei contratti di sviluppo. Presentato in quella città, Taranto, che per le vicende dell’Ilva è diventata l’emblema delle difficoltà del fare impresa in Italia, soprattutto nel Mezzogiorno.
«Nel Sud esiste un tessuto produttivo vivo e vitale, che abbiamo il dovere di difendere e promuovere con orgoglio. La chiave della ripartenza è nella ripresa degli investimenti pubblici e privati». Giorgio Squinzi parla al termine del Consiglio generale di Confindustria, che ieri in via eccezionale si è riunito appunto a Taranto. Una decisione presa prima dell’estate, proprio per portare in primo piano la vicenda dello stabilimento siderurgico e l’urgenza di un rilancio del Sud. «Il dibattito che questa estate ha riportato l’attenzione sul Mezzogiorno ha messo in luce i divari territoriali. Il nostro compito è mostrare al paese che la risposta c’è: si chiama impresa». Piccole, medie e grandi, come l’Ilva. «L’Ilva è strategica e decisiva, quest’anno ricorre il cinquantesimo anniversario dello stabilimento di Taranto, il futuro di questo impianto è il simbolo del futuro del manifatturiero del Sud e del paese», ha detto il presidente di Confindustria. «L’Italia – ha aggiunto – non può rinunciare ad un’industria siderurgica senza arretrare, passando da un paese di primo piano ad uno di rango inferiore.
Confindustria ha riunito a Taranto il Consiglio generale proprio per dare un segnale sull’importanza dell’Ilva e del Sud». Piuttosto, ha sottolineato Squinzi, è necessario definire in tempi, che devono essere brevi, e le tappe entro cui l’Ilva sarà restituita al mercato. Per questo, Confindustria mette a disposizione del governo e dei commissari «conoscenze e competenze dell’intero sistema industriale italiano, nell’interesse del più grande stabilimento siderurgico d’Europa, della nostra industria e di tutto il paese».

L’appuntamento di ieri è stato anche l’occasione per presentare il piano di Confindustria per il rilancio del Mezzogiorno. «Abbiamo messo a punto un pacchetto di proposte che vuole essere il nostro contributo al Master Plan per il Sud annunciato dal governo Renzi», sono state le parole di Alessandro Laterza, vice presidente di Confindustria per il Sud e le politiche di coesione, presente con Squinzi alla conferenza stampa. Confindustria, si legge nel comunicato messo a punto dopo il Consiglio generale, ha già ribadito che la legge di stabilità dovrebbe puntare sugli investimenti e sul consolidamento del taglio del costo del lavoro. Ricette valide per tutto il territorio nazionale, «ma ancora più indispensabili per il Mezzogiorno». In particolare occorre puntare sul credito d’imposta per gli investimenti in ricerca, estendendolo a quello incrementale, e sulla decontribuzione per i nuovi assunti a tempo indeterminato. Ieri si è discusso in particolare dell’importanza dei fondi strutturali, «occasione che non si può perdere». Il governo deve spingere per avere la massima flessibilità possibile, inoltre Confindustria invita a non perdere tempo sulla programmazione e sulla spesa: «Ci sono 100 miliardi di euro, risorse vitali per il rilancio del Mezzogiorno e del paese». In particolare Confindustria ha proposto un credito d’imposta di almeno tre anni per l’acquisizione di beni strumentali nuovi, il rifinanzamento dei contratti di sviluppo, il potenziamento degli strumenti di accesso al credito, il vaucher per l’internazionalizzazione, un piano per le infrastrutture, un adeguato stanziamento per il 2016 delle risorse destinate al Fondo per lo sviluppo e la coesione, la definizione della governance della politica di coesione, rendendo pienamente operativa l’Agenzia.

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