Campi rom, ora si pagano le spese «Tariffe fino a 120 euro mensili»
Si comincerà con la registrazione dei residenti e la
verifica dei patrimoni Granelli: applichiamo il regolamento, ma l’obiettivo è
superare le baracche
di Alessandra Coppola
Per vivere in un campo rom bisognerà pagare un quota
mensile. L’aveva stabilito nel 1998 l’amministrazione di centrodestra, con un
regolamento mai attuato. È la giunta di centrosinistra, adesso, a sorpresa, a
riprendere la vecchia delibera e a metterla in pratica. «La linea resta sempre
quella del superamento degli insediamenti - sottolinea l’assessore alla
Sicurezza, Marco Granelli -. Con l’applicazione di regole e tariffe, incomincia
però a entrare l’istituzione nei campi. Sono luoghi dove si rischia l’imposizione
del più forte, noi vogliamo indicare l’inizio di un percorso». Che dovrebbe
alla fine condurre alla chiusura e all’autonomia abitativa.
I campi autorizzati: Il «campo nomadi autorizzato» è
un’anomalia italiana, denunciata da più associazioni per i diritti umani e
frutto di una visione superata (perché i rom per la gran parte non sono più
nomadi e perché crea delle situazioni di marginalità che non possono avere
l’avallo di un’amministrazione). Milano assieme a Torino è capofila nell’Anci
per un progetto di superamento dei campi. Ma è un processo per gradi, che non
ha tempi brevi. In città nel 2011 si contavano 7 insediamenti regolari (aperti
tra il 1987 e il 2003), per un totale di 700-800 persone: via Novara, via
Negrotto, via Idro, via Bonfadini, via Chiesa Rossa, via Martirano, via
Impastato. Il Comune ha chiuso via Novara il 31 luglio del 2014 e via Martirano
il 31 ottobre 2014. Venti famiglie di quest’ultimo campo hanno aderito al
progetto «Villaggio Martirano», in corso.
Il caso via Idro: «Per ragioni di sicurezza urbana,
igienico-sanitarie e per rischio idrogeologico» l’amministrazione ha deciso
anche la chiusura del campo di via Idro. La tabella di marcia prevede entro
fine luglio l’invio di una comunicazione formale che avvisa i residenti e
invita a traslocare entro 60-90 giorni. L’alternativa è l’allontanamento
forzato. L’ipotesi dell’amministrazione è di completare sgombero e
ricollocazione delle famiglie (utilizzando anche i Centri di emergenza sociale)
entro l’anno.
Il regolamento del ’98: La delibera consiliare approvata nel
1998 fissava i criteri per individuare gli ospiti dei campi, le regole da
rispettare, le tariffe da pagare e le conseguenze del mancato rispetto delle
norme o dell’eventuale «morosità». Per avviare l’attuazione, sarebbe stata
necessaria una ricognizione, che non fu fatta. Un «censimento» è stato tentato
- tra le polemiche per le impronte digitali da prendere anche ai minori - con
l’«emergenza rom» voluta dall’allora ministro dell’Interno Roberto Maroni nel
2008. Tutto l’impianto dell’emergenza (compreso il regolamento adottato nel
2009) è definitivamente caduto con la sentenza della Cassazione depositata il
22 aprile del 2013. L’ultimo regolamento resta allora quello del ‘98. La giunta
Pisapia, dopo sei mesi di «tavolo» con terzo settore e rappresentanti delle
comunità, il 23 novembre 2012 ha approvato le «Linee guida Rom, Sinti e
Caminanti» (che al punto 6 prevedono il «superamento dei campi come soluzione
abitativa a tempo indeterminato»).
Il censimento: Il primo passaggio per attuare il
regolamento (e le tariffe) è, dunque, la conta: quanti e dove? Le stime
indicano una media di cento residenti per campo (più 80 del Villaggio Martirano).
Agenti della polizia locale assieme a operatori dell’ufficio nomadi del Comune
dovranno adesso stilare una sorta di registro. Alla «verifica dei nuclei
esistenti» si dovrà affiancare, poi, spiegano «l’analisi patrimoniale» per
controllare che nessuna famiglia possegga in Italia una proprietà immobiliare o
un terreno edificabile. Per abitare nel campo serve anche un «via libera» della
Prefettura: chi si è reso responsabile di attività illegali dovrà essere
allontanato.
Le tariffe: Chi ha i requisiti per restare nel
campo dovrà pagare una tariffa. Saranno emessi bollettini mensili per il
pagamento. Le quote sono fissate in base alle dichiarazioni Isee: per redditi
annui inferiori ai 3 mila euro, la tariffa è di 75 euro al mese; tra i 3001 e i
6 mila, si pagheranno 90 euro al mese; oltre i 6 mila la quota è di 120 euro al
mese. I primi a sperimentare i bollettini sono, già da luglio, gli abitanti del
Villaggio Martirano (con quote leggermente più alte perché il Comune oltre ai
servizi primari mette a disposizione gli alloggi). Il primo campo a pagare le
tariffe sarà quello di via Negrotto: domani saranno siglati tutti i contratti,
per giovedì è fissata un’assemblea con gli abitanti per partire col nuovo
regolamento.
Gli abusivi : Granelli spiega che il ritardo
nell’applicazione del regolamento è dovuto anche a una lunga fase iniziale in
cui ci si è concentrati sugli insediamenti abusivi. È la ragione per cui
l’assessore è contestato da associazioni come il Naga, che ha monitorato
l’applicazione delle «Linee guida» dal 2012, registrando soprattutto un aumento
di sgomberi (spesso delle stesse famiglie che si accampano in punti diversi).
La giunta rivendica questa strategia «muscolare»: «Era la priorità», dice
Granelli. E afferma anche di voler continuare sulla linea, potenziando entro
agosto i Centri di emergenza abitativa per le famiglie sgomberate.
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