NON SI PERMETTESSE DI VENIRE A TARANTO! Ecco chi è il sottosegr. alla Pres. del Consiglio De Vincenti che dovrebbe partecipare lunedì 20 luglio a Taranto al Tavolo Istituzionale, L'UOMO DELLE "PORCATE"
LO ACCOGLIEREMMO A DOVERE!
PRESIDIO LUNEDI' 20 ORE 9,30 ALLA PREFETTURA
indetto dallo Slai cobas per il sindacato di classe
Dalle intercettazioni apparse sulla stampa sulla Tirreno Power
«Bypassiamo le regole, come con l’Ilva»
Tirreno Power, i funzionari del ministero dell’Ambiente intercettati.
Martedì il gip di Taranto ha sollevato una questione di legittimità
costituzionale del decreto legge del 4 luglio, l’ottavo promulgato per
permettere all’Ilva di produrre pur con l’altoforno sotto sequestro. È
l’ultimo scontro fra magistratura e politica. Il 13 maggio del 2014, la
magistratura di Taranto veniva definita «tignosa» nell’intercettazione
ambientale ordinata dalla Procura di Savona nell’ufficio del dirigente
del ministero dell’Ambiente Giuseppe Lo Presti. Ma perché si parla di
Ilva? Nell’ufficio è in corso una riunione per mettere a punto una
«norma interpretativa» e permettere a un’altra azienda termoelettrica,
la Tirreno Power di Vado Ligure (Savona), di produrre anche se è stata
sequestrata dai pm che formuleranno l’accusa di disastro ambientale e
omicidio colposo plurimo.
In 113 pagine di intercettazioni i carabinieri del Noe conducono
«l’anatomia» di una «norma transitoria» — che poi non ha mai visto la
luce — e dei tentativi della Regione Liguria e dei ministeri
dell’Ambiente e dello Sviluppo Economico — in stretto accordo con i
dirigenti della Tirreno Power — per bypassare la magistratura e le
regole ambientali. «
il
Noe scrive che proprio «per il tramite del viceministro» si cerca «di
far arrivare all’azienda il suggerimento di come eludere le
prescrizioni». E Sette anni e 8 mesi sono stati inflitti a Luciano
Isola; 6 anni e 8 mesi a Guido Veronesi (fratello dell’oncologo
dell’Istituto oncologico europeo ed ex ministro della Sanità, Umberto) e
a Piero Giorgio Sierra (ex presidente dell’Associazione italiana per la
ricerca sul cancro), 5 anni e 6 mesi a Gavino Manca, 4 anni e 8 mesi a
Ludovico Grandi, 3 anni e 6 mesi a Omar Liberati e Gianfranco
Bellingeri, 3 anni ad Armando Moroni. Con quasi tutte le parti civili
già risarcite nel corso del processo, i condannati (in solido con il
responsabile civile Pirelli Tyre spa) dovranno versare una provvisionale
di 200.000 euro a moglie e figlia di un operaio morto, 300.000
all’Inail e te...». Si discute per quanto deve valere la proroga: 180
giorni? Si prevedono ispezioni. Lo Presti: «Diciamo che devono paga’ gli
oneri di controllo, se pagano la Severino (il legale della società ndr)
possono pagare pure a Pini». C’è un sequestro ma chi se ne importa.
Fardelli: «Cavoli loro come si giocano i sequestri. Scusa ma può
esistere una legge che fa stuprare i sequestri? Tranne quella
dell’Ilva?». Ridono: vogliono dire che con l’Ilva s’è potuto fare. Lo
Presti: «Certo ce pagano poco ma abbiamo tante soddisfazioni. Questa
(una funzionaria ndr) che riscrive il piano dell’Ilva, io che faccio una
legge più dirompente dell’altra... per cui stiamo a scardinare tutti i
principi base dell’ordinamento...». Fardelli: «...Questo supera
un’ordinanza di sequestro». Lo Presti: «Pare che stiamo a gioca’».
Fardelli: «Ma, scusa... con l’Ilva cosa abbiamo fatto?». Lo Presti: «No,
con l’Ilva il sequestro resta, c’è la facoltà d’uso». Si ritorna sugli
oneri a carico del gestore. Fardelli: «...ivi compresa na’ pizzetta e
na’ trattoria a Savona». Lo Presti: «Sempre una porcata ma una porcata
digeribile... questi non sono quelli di Taranto. Questa non è tignosa » .
E se l’azienda non rispetta i termini? Fardelli: «Famo come l’Ilva.
Ricominciamo con un’altra». Poi suggerisce di scrivere che il sequestro
non impedisce la produzione. Lo Presti si oppone: «No. Se lo scrivono
loro (il ministero dello Sviluppo Economico ndr). C’ho un conato...».
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