Milano, 14
luglio 2015 - Sono state condannate a pene da sei mesi
fino a nove mesi di reclusione sette persone accusate a vario titolo
di resistenza a pubblico ufficiale, danneggiamento, violazione della legge
sulle armi per la detenzione di sampietrini, sassi e un ombrello, e altri
reati in relazione ai disordini che si sono verificati all'Università
Statale, il 6 maggio 2013, durante l'occupazione della libreria ex
Cuem e lo sgombero da parte delle forze dell'ordine. La decisione è
stata presa dal collegio della quarta sezione penale del Tribunale di
Milano, presieduto dal giudice Oscar Magi,
Tra gli
imputati Graziano Mazzarelli, arrestato nel luglio scorso con l'accusa di
terrorismo per aver partecipato all'assalto notturno del cantiere della
Tav di Chiomonte il 13 maggio 2013, oggi condannato a 8 mesi per i
disordini all'ex Cuem. Mazzarelli, che era detenuto in carcere per porto
di armi da guerra (le molotov) e violenza a pubblico ufficiale,
fatti legati alle proteste No Tav, nelle scorse settimane ha
ottenuto gli arresti domiciliari. Per ragioni di sicurezza il processo
si è svolto a porte chiuse, nell'aula bunker in via Ucelli di
Nemi, nel quartiere di Lambrate. Per cinque imputati il giudice
ha disposto anche la sospensione della pena per la condizionale. "Impugneremo
la sentenza e faremo ricorso in appello", hanno spiegato i difensori,
gli avvocati Eugenio Losco e Mauro Straini. "Dimostreremo che non si
è trattato di resistenza - hanno proseguito - ma di una reazione a un atto
arbitrale delle forze dell'ordine".
Contro la repressione occorre una risposta unitaria. Le lotte non si processano. Tutti e tutte Liberi!
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