La morte di Samuele urla vendetta contro i padroni, lo stato, il governo, il sistema del capitale e imperialista, quello che tromboni di destra e di falsa sinistra, in Italia e in Europa ci propinano come "naturale" e ineluttabile! La vita è naturale, la morte per suicidio no e in questo sistema sociale, l'unica via da seguire è quella naturale della lotta, della rivoluzione per il potere operaio, per distruggere questo sistema di morte, miseria e schiavitù!
Per Samuele è istigazione al suicidio: schiavo di un lavoro da 300 euro al mese
Secondo la stampa locale, ci sarebbe stata una svolta nei giorni scorsi nell’inchiesta sulla morte di un ragazzo di 19 anni, che lo scorso 22 febbraio si era suicidato lanciandosi sotto un treno vicino a Gallarate, in provincia di Varese.
La magistratura avrebbe recentemente optato per l’ipotesi di reato è quella di “istigazione al suicidio” che consente alle forze dell’ordine di indagare più a fondo su una vicenda i cui contorni non sono comunque ancora ben definiti. Secondo quanto riportato dalla stampa locale sulla base di indiscrezioni provenienti dagli ambienti investigativi, infatti, Samuele non avrebbe retto alla pressione esercitata su di lui da una donna e sua datrice di lavoro. Secondo le informazioni finora raccolte, il ragazzo era costretto a lavorare tra le sei e le otto ore ogni giorni per neanche 300 euro al mese in una condizione di ricatto e di pressione psicologica che lo avrebbe portato alla scelta del suicidio.
La magistratura avrebbe recentemente optato per l’ipotesi di reato è quella di “istigazione al suicidio” che consente alle forze dell’ordine di indagare più a fondo su una vicenda i cui contorni non sono comunque ancora ben definiti. Secondo quanto riportato dalla stampa locale sulla base di indiscrezioni provenienti dagli ambienti investigativi, infatti, Samuele non avrebbe retto alla pressione esercitata su di lui da una donna e sua datrice di lavoro. Secondo le informazioni finora raccolte, il ragazzo era costretto a lavorare tra le sei e le otto ore ogni giorni per neanche 300 euro al mese in una condizione di ricatto e di pressione psicologica che lo avrebbe portato alla scelta del suicidio.
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