Milano, 14 luglio 2015 - Questa mattina, il
consiglio regionale ha cominciato a a discutere la riforma del sistema
socio-sanitario, la legge più importante del Maroni I. Mezza legge, 32
articoli su 121 del testo unico della sanità, cioè principi e governance col
resto da adeguare entro fine anno... una riforma, fortemente voluta dal
governatore Roberto Maroni
Maroni ha
ricordato i due "principi chiave" del provvedimento, ovvero
"il principio di libera scelta e il passare dal curare a
prendersi cura migliorando l'assistenza alle cronicità" e alcuni
punti di itervento come "il dimezzamento delle Asl, più
trasparenza e un'unica centrale acquisti che porterà a risparmi per più di
350 mln di euro". " "Vogliamo fare una riforma che renda
ancora piu' efficiente il Sistema socio-sanitario lombardo, adeguandolo all'evoluzione
della società lombarda, con l'invecchiamento della popolazione e
quindi con l'aumento della cronicita', integrando sul territorio
l'attivita' delle aziende ospedaliere con l'assistenza alle persone con
malattie croniche.
Blitz nell'aula
del Consiglio regionale della Lombardia: il Movimento 5 Stelle poco prima dell'inizio
della seduta ha accomodato una sagoma raffigurante Roberto
Formigoni, sullo scranno del presidente della Regione Roberto Maroni. Dario Violi,
capogruppo del Movimento 5 Stelle della Lombardia, spiega: "E'
necessario fare chiarezza: questa riforma non smantella il sistema
formigoniano. Non esiste alcuna discontinuita', la sanita' di Maroni
accelera la privatizzazione messa in atto da
Formigoni". " "In questi anni abbiamo assistito alla distruzione della
rete dei servizi pubblici", spiega Achille Zasso, un pensionato
ex lavoratore della sanità e partecipante al presidio: "La sanità è
stata devastata con il processo di privatizzazione di Formigoni, e la
riforma di Maroni "ricalca e peggiora il sistema formigoniano, col
peggioramento dei servizi dei consultori e della medicina del lavoro, e un
trasferimento verso il privato di posti letto a danno del pubblico".
Per Fulvio Aurora, direttore della rivista Medicina Democratica, con la
riforma "aumenterà la spesa per cittadini, perché la sanità privata
porta via risorse a quella pubblica. Per ridurre la spesa ciò che serve è
aumentare le condizioni di salute cittadini, e diminuire il peso economico
di ticket e delle rette". In un appello alle associazioni, ai
movimenti, ai sindacati, ai partiti della sinistra, agli esperti di sanità
pubblica' con cui è stato convocato il presidio, le richieste della Rete
lombarda per il diritto alla salute sono: assunzioni di personale, in
particolare infermieristico, riabilitativo e medico, una nuova
organizzazione dei consultori, riportare i dipartimenti di salute mentale
fuori dagli ospedali e il coinvolgimento dei sindaci in un ruolo di "
programmazione, controllo e verifica dei bilanci e nella scelta dei
servizi".
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