giovedì 4 giugno 2015

pc 4 giugno - EXPO: SI "NUTRONO" LE AZIENDE E SI AFFAMA LA GENTE

Da più parti è stato già denunciato che l'Expo, vetrina del capitale, all'insegna del "Nutrire il pianeta" sul supersfruttamento, la miseria dei lavoratori, su cui quelle aziende in vetrina fanno i loro profitti sporchi anche di sangue, e sulla fame dei popoli dei paesi dove avviene la rapina delle risorse alimentari, è anche una "fiera" a cui possono accedere solo chi ha soldi, per pagare prezzi come:
da un toast al prosciutto cotto a 5 euro, a un panino a circa 8 euro al McDonald euro, a un caffè espresso a 1,50; da un piatto di pasta (quella decantata dal giullare renzo Arbore) a 12 euro a una piadina a 10 euro un risotto a 13 euro, ai food truck Usa (furgoncini americani) in cui per un hamburger e birra ci vogliono 13,50 euro - e siamo ai prezzi "bassi"...
ma poi c'è la churrascaria del padiglione brasiliano al costo di 45 euro e il ristorante giapponese che ha fatto scalpore in cui paghi 110 euro per un Kaiseki Hana - piatto della tradizione giapponese composto da numerosi assaggi - e 5 € per una bottiglia d’acqua, ecc. ecc.

E ora già alcune aziende, dopo un mese, grazie a questa rapina, contano soddisfatti le loro entrate:


"BUSINESS INATTESO Per alcuni operatori al ritorno di immagine si affianca la possibilità di chiudere i sei mesi con un guadagno economico"
"Il più entusiasta di tutti è Alfiero Fucelli, amministratore di Dispensa Emilia, la catena di ristoranti della cucina tipica emiliana che racconta - avevamo determinato degli obiettivi di budget: minimo, intermedio e massimo. Ebbene a maggio abbiamo già raggiunto la fascia più alta del nostro bilancio preventivo».
"...ma anche Lindt, che in questo mese ha registrato «buoni risultati di vendita» nella sua Chocolate Factory. Pollice alzato anche per il presidente del consorzio Franciacorta, Maurizio Zanella: «Se il flusso dei visitatori proseguirà come in questo primo mese e non interverranno altre problematiche, confidiamo di chiudere positivamente il bilancio».
Soprattutto, la redditività sembra appannaggio delle catene concessionarie della ristorazione. Come Cir Food, la Cooperativa italiana di ristorazione, che lungo il Decumano gestisce 20 locali e ai visitatori è in grado di preparare fino a 50mila pasti al giorno...
La scommessa esclusiva sul ritorno di immagine vale soprattutto per le multinazionali: McDonald’s, Coca Cola, Nestlé (sponsor di Expo con Baci Perugina). Esemplifica per tutte Angelo Trocchia, ad di Unilever Italia, presente con il marchio Algida: «Per noi non ha senso parlare di guadagno o di perdita, la partecipazione stessa è per definizione il guadagno» (Da Sole 24 Ore).

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