In Guerrero e Oaxaca date alle fiamme decine di migliaia di schede elettorali
Nazionale dei settori dell'educazione messicana a seguito della
sparizione
senza risposta né giustizia dei 43 studenti normalistas di Ayotzinapa,
la normalità all'interno degli istituti scolastici, in particolare negli stati del
Guerrero e di Oaxaca, è indubbiamente saltata.
senza risposta né giustizia dei 43 studenti normalistas di Ayotzinapa,
la normalità all'interno degli istituti scolastici, in particolare negli stati del
Guerrero e di Oaxaca, è indubbiamente saltata.
.Così, nella giornata di
ieri migliaia di box elettorali, con relative schede,
sono state dati
alle fiamme in una mega-operazione collettiva
di sabotaggio della
tornata elettorale che si è svolta in diversi stati,
a partire dall'
Oaxaca; sabotaggio che si è poi esteso anche in altri distretti,
con
oltre 87 mila schede bruciate solo a Guerrero e numerosi uffici
elettorali
dati alle fiamme.
Sempre
nel Guerrero, a Tlapa, le azioni di sabotaggio sono state
particolarmente decise, con decine di furgoni contenenti schede
elettorali dati alle fiamme e un blocco pressoché totale delle sedi e
delle attività procedurali che dovevano aver luogo.
Ni vivos ni muertos: la sparizione forzata in Messico come strategia del terrore
Oltre 30.000 sono le persone scomparse in Messico dal 2006 a oggi.
Desaparecidos dei quali non si sa più niente, a volte ritrovati morti e
orribilmente mutilati, a volte mai denunciati come scomparsi e sistematicamente
mai cercati dalle autorità pubbliche. Che succede in Messico,
un paese democratico che attraversa una fase di incredibile ascesa della violenza?
Ni vivos ni muertos è un’inchiesta su questo fenomeno e giunge a
formulare una tesi chiara: la sparizione forzata è un crimine,
nel quale sono implicate le istituzioni messicane, che ha
l’obiettivo di generare terrore e annichilire i movimenti di dissidenza
e opposizione sociale.
Dopo i fatti avvenuti il 26 settembre 2014, quando 43 studenti appena
adolescenti sono stati vittima di sparizione e ritrovati trucidati con la
chiara complicità del governo federale, la tesi di Federico Mastrogiovanni
acquisisce più rilevanza. La sparizione forzata non è un fatto casuale,
ma costituisce una vera strategia del terrore diffusa su tutto il territorio,
della quale sono a vario titolo responsabili istituzioni corrotte, crimine
organizzato e aziende multinazionali.
Obiettivo di questa strategia è controllare zone del Messico
ricche di risorse naturali, energetiche e minerarie. Attraverso
interviste con membri di associazioni di familiari di desaparecidos,
avvocati, giornalisti e analisti, l’autore analizza questo fenomeno che
dal 2006 a oggi è divenuto una delle pagine più scure della storia messicana.
La struttura narrativa è una rete di storie articolate che formano un panorama
complesso, spaventoso, parte dello
scenario di estrema violenza che vive
il paese.
(da DeriveApprodi)
Desaparecidos dei quali non si sa più niente, a volte ritrovati morti e
orribilmente mutilati, a volte mai denunciati come scomparsi e sistematicamente
mai cercati dalle autorità pubbliche. Che succede in Messico,
un paese democratico che attraversa una fase di incredibile ascesa della violenza?
Ni vivos ni muertos è un’inchiesta su questo fenomeno e giunge a
formulare una tesi chiara: la sparizione forzata è un crimine,
nel quale sono implicate le istituzioni messicane, che ha
l’obiettivo di generare terrore e annichilire i movimenti di dissidenza
e opposizione sociale.
Dopo i fatti avvenuti il 26 settembre 2014, quando 43 studenti appena
adolescenti sono stati vittima di sparizione e ritrovati trucidati con la
chiara complicità del governo federale, la tesi di Federico Mastrogiovanni
acquisisce più rilevanza. La sparizione forzata non è un fatto casuale,
ma costituisce una vera strategia del terrore diffusa su tutto il territorio,
della quale sono a vario titolo responsabili istituzioni corrotte, crimine
organizzato e aziende multinazionali.
Obiettivo di questa strategia è controllare zone del Messico
ricche di risorse naturali, energetiche e minerarie. Attraverso
interviste con membri di associazioni di familiari di desaparecidos,
avvocati, giornalisti e analisti, l’autore analizza questo fenomeno che
dal 2006 a oggi è divenuto una delle pagine più scure della storia messicana.
La struttura narrativa è una rete di storie articolate che formano un panorama
complesso, spaventoso, parte dello
scenario di estrema violenza che vive
il paese.
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