A Narcisa Brassesco Pace otto mesi in primo grado per
abuso d'ufficio. L'inchiesta nata da un'intercettazione in cui Rino Mario
Gambari, nel cda della società che gestisce l'autostrada Milano-Venezia, chiede
all'amica lumi su come annullare una contravvenzione per eccesso di velocità.
La funzionaria ora ha due incarichi in Confindustria e nel gruppo Veneto Banca
Condannata a otto mesi per abuso d’ufficio.
L’ex prefetto di Brescia Narcisa Brassesco Pace (nella foto), ora presidente del consiglio
di amministrazione della finanziaria Capital Shuttle e membro del cda di Sogea – società di formazione per
dirigenti di Confindustria – è stata riconosciuta colpevole
del reato di abuso d’ufficio in concorso con l’ex viceprefetto Carmelo Bellissima e l’imprenditore Rino Mario Gambari, a capo del gruppo Gambari International di Lumezzane (anch’essi condannati a otto mesi). Secondo la richiesta di rinvio a giudizio firmata dal pm Claudio Pinto – in seguito il fascicolo è passato alla pm Eliana Dolce – l’allora prefetto di Brescia nel 2012 aveva favorito l’adozione di un ricorso “manifestamente infondato” per l’annullamento di una multa e la restituzione della patente del figlio, Marco Gambari. Per questo l’industriale di Lumezzane si sarebbe rivolto a un medico, Franco Venturoli (condannato a 20 giorni) che ha fornito un falso certificato medico a una parente per permettere di invocare lo “stato di necessità” del guidatore, multato per eccesso di velocità. Sono stati assolti invece il figlio dell’imprenditore, Marco Gambari, e la figlia del prefetto, l’avvocato Margherita Pace. Il giudice ha disposto per tutti gli imputati la sospensione della pena e la non menzione della condanna. L’indagine era partita da un’intercettazione, raccolta dalla Procura di Verona, tra l’imprenditore bresciano Rino Mario Gambari – allora consigliere delegato di A4 Holding, la società di gestione dell’autostrada Milano-Venezia – e l’allora prefetto di Brescia Brassesco Pace, nel corso della quale l’alto funzionario avrebbe dispensato consigli su come far annullare la multa del figlio. Il ricorso contro la contravvenzione, poi, è stato presentato da Gambari presso gli uffici della Prefettura di Brescia. Sull’utilizzabilità dell’intercettazione trasmessa da Verona il giudice si era riservato di decidere: l’inchiesta condotta dalla Guardia di finanza, per un presunto traffico illecito di rifiuti, è stata nel frattempo archiviata. Dopo la pubblicazione su ilfattoquotidiano.it della notizia della richiesta di rinvio a giudizio a carico di Brassesco Pace, il 1 aprile scorso l’alto funzionario aveva deciso di lasciare anzitempo il suo incarico, una settimana prima dell’udienza preliminare. L’ex prefetto di Brescia, che non ha mai nascosto le sue simpatie per gli industriali, e nella festa d’addio in Prefettura è stata omaggiata dal presidente dell’Associazione industriale bresciana Marco Bonometti, il giorno dopo le sue dimissioni è entrato in carica nel ruolo di presidente del cda di Capital Shuttle, società di consulenza finanziaria per i grandi patrimoni della banca Ipibi Financial Advisory (gruppo Veneto Banca) ed è stato inoltre nominato membro del cda di Sogea, società di formazione per manager del sistema di formazione di Confindustria. Contattate da ilfattoquotidiano.it, le società in questione per il momento hanno preferito non commentare.
del reato di abuso d’ufficio in concorso con l’ex viceprefetto Carmelo Bellissima e l’imprenditore Rino Mario Gambari, a capo del gruppo Gambari International di Lumezzane (anch’essi condannati a otto mesi). Secondo la richiesta di rinvio a giudizio firmata dal pm Claudio Pinto – in seguito il fascicolo è passato alla pm Eliana Dolce – l’allora prefetto di Brescia nel 2012 aveva favorito l’adozione di un ricorso “manifestamente infondato” per l’annullamento di una multa e la restituzione della patente del figlio, Marco Gambari. Per questo l’industriale di Lumezzane si sarebbe rivolto a un medico, Franco Venturoli (condannato a 20 giorni) che ha fornito un falso certificato medico a una parente per permettere di invocare lo “stato di necessità” del guidatore, multato per eccesso di velocità. Sono stati assolti invece il figlio dell’imprenditore, Marco Gambari, e la figlia del prefetto, l’avvocato Margherita Pace. Il giudice ha disposto per tutti gli imputati la sospensione della pena e la non menzione della condanna. L’indagine era partita da un’intercettazione, raccolta dalla Procura di Verona, tra l’imprenditore bresciano Rino Mario Gambari – allora consigliere delegato di A4 Holding, la società di gestione dell’autostrada Milano-Venezia – e l’allora prefetto di Brescia Brassesco Pace, nel corso della quale l’alto funzionario avrebbe dispensato consigli su come far annullare la multa del figlio. Il ricorso contro la contravvenzione, poi, è stato presentato da Gambari presso gli uffici della Prefettura di Brescia. Sull’utilizzabilità dell’intercettazione trasmessa da Verona il giudice si era riservato di decidere: l’inchiesta condotta dalla Guardia di finanza, per un presunto traffico illecito di rifiuti, è stata nel frattempo archiviata. Dopo la pubblicazione su ilfattoquotidiano.it della notizia della richiesta di rinvio a giudizio a carico di Brassesco Pace, il 1 aprile scorso l’alto funzionario aveva deciso di lasciare anzitempo il suo incarico, una settimana prima dell’udienza preliminare. L’ex prefetto di Brescia, che non ha mai nascosto le sue simpatie per gli industriali, e nella festa d’addio in Prefettura è stata omaggiata dal presidente dell’Associazione industriale bresciana Marco Bonometti, il giorno dopo le sue dimissioni è entrato in carica nel ruolo di presidente del cda di Capital Shuttle, società di consulenza finanziaria per i grandi patrimoni della banca Ipibi Financial Advisory (gruppo Veneto Banca) ed è stato inoltre nominato membro del cda di Sogea, società di formazione per manager del sistema di formazione di Confindustria. Contattate da ilfattoquotidiano.it, le società in questione per il momento hanno preferito non commentare.
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