Repubblica
Un incendio in una fabbrica di calzature
infradito, la Kaltex Manufacturing ( fabbrica di 200 operai), ha
causato oggi almeno 45 morti in un sobborgo di Manila. Il bilancio
potrebbe però aggravarsi dato che al momento si contano ancora 65
dispersi. Lo ha riferito Rex Gatchalian, il sindaco del distretto di
Valenzuela, a nord della capitale. Per domare il rogo ci sono volute
cinque ore e secondo le prime testimonianze ci sono “numerosi corpi”
carbonizzati all’interno dello stabilimento.
L’incendio ha avvolto lo stabilimento dopo che delle scintille
scaturite nella fase di saldatura hanno provocato un’esplosione tra le
scorte di sostanze chimiche utilizzate nella produzione della plastica. I
pochi lavoratori che sono riusciti a mettersi in salvo hanno raccontato
che solo gli operai al piano terra sono usciti in tempo, mentre quelli
al secondo piano sono rimasti intrappolati. Alcuni familiari hanno
raccontato di aver ricevuto sms da persone chiuse all’interno dello
stabilimento mentre l’edificio veniva avvolto dalle fiamme; le autorità
non escludono che alcuni tra i dispersi si siano messi in salvo pur
mancando ancora all’appello. Nella fabbrica sono impiegati 200 operai,
ma non tutti oggi erano al lavoro.I vigili del fuoco hanno combattuto contro le fiamme per cinque ore, dato “l’estremo calore” prodotto dall’inusuale concentrazione di materiali infiammabili, a partire dal caucciù usato per le calzature
Messagero
Alcuni
familiari delle vittime hanno riferito di aver ricevuto dagli operai
sms di allarme, senza però riuscire a ricontattarli poco dopo. Chi è
rimasto intrappolato all’interno, ha detto il sindaco Rexlon Gatchalian,
non ha avuto scampo. I vigili del fuoco hanno combattuto contro le
fiamme per cinque ore, dato «l’estremo calore» prodotto dall’inusuale
concentrazione di materiali infiammabili, a partire dal caucciù usato
per le calzature prodotte. Anche per questo, un sopralluogo completo
dell’edificio ormai pericolante non è ancora stato effettuato: un
bilancio completo della tragedia sarà disponibile solo domani. Le prime
testimonianze parlano di corpi talmente carbonizzati da risultare
irriconoscibili.
In
un Paese dove le più elementari regole di sicurezza vengono spesso
ignorate, l’incidente è già ora uno dei peggiori roghi nella storia
delle Filippine. Il più grave rimane l’incendio di un locale notturno di
Quezon City nel 1996 che provocò almeno 162 morti. Nella stessa città,
nel 2001, un hotel andò a fuoco causando 70 morti. Lo stabilimento della
Keltex Manufacturing, nel distretto di Valenzuela City (a nord della
capitale), è stato avvolto dalle fiamme probabilmente a causa di alcuni
lavori di saldatura al piano terra, nelle vicinanze delle scorte di
sostanze chimiche usate nella produzione: l’incendio si è propagato in
fretta, con una densa nube di fumo nero ben visibile da chilometri di
distanza.
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