"La Camera ha, oggi, approvato l’articolo 1 del
DDL “Buona
scuola” in cui viene “ribadita” l’autonomia scolastica attraverso
la
possibilità di rimodulare il monte ore annuale di ciascuna
disciplina; il
potenziamento del tempo scuola anche oltre i modelli e i quadri
orari; la
programmazione plurisettimanale e flessibile dell’orario
complessivo. Le scuole
potranno, dunque, garantire l’apertura pomeridiana e la riduzione
del numero di
alunni e studenti per classe". (da Repubblica)
Il DDL “Buona scuola” nasce da una
questione annosa
che, con la sentenza della Corte di Giustizia europea, chiedeva di
trovare
finalmente giustizia: la illegittima reiterazione dei contratti a
tempo
determinato a cui si poteva rispondere con un semplice decreto.
Renzi cerca, invece, di far piazza pulita di
diritti,
contratti, del sistema d’istruzione. Basta ascoltare la sua
“lezione” sulla “Buona
scuola”: alternanza scuola-lavoro: cioè manodopera gratis per le
aziende; valutazione;
autonomia scolastica. Scuola classista, lavoratori asserviti!
Questo all’indomani di scioperi (il 24/4; il
5/5; il 6/5; il
12/5) e manifestazioni che hanno coinvolto la quasi totalità dei
lavoratori
della scuola. “La scuola pubblica non si tocca, il DDL deve essere
ritirato!
Assunzioni subito!” I lavoratori della scuola hanno capito e
risposto in
maniera chiara.
Di quale
confronto si
parla, di quali spiegazioni. Lo sciopero è lo strumento che i
lavoratori hanno
nelle loro mani per dire la loro! E l’hanno detto con le parole
d’ordine e, soprattutto,
con i numeri! Altro che le 7.417 lettere sulla “Buona scuola” che
avrebbe
ricevuto Renzi che, però, non ha gradito proteste e boicottaggio
degli Invalsi!
Lasciate lavorare il manovratore! Con dichiarazioni-spot cerca di
minare la giusta
ribellione a un DDL che di buono non ha niente e ha mostrato
pienamente la sua
natura profondamente antidemocratica.
Il potenziamento del tempo scuola deve avvenire con
il ripristino
delle ore tagliate dalla Legge 133 (Riforma Gelmini)
Il numero degli alunni per classe deve essere
contenuto per
la normativa sulla sicurezza.
I finanziamenti alle scuole private devono
essere ritirati e
utilizzati per la scuola pubblica, a cui sono stati sottratti: 8
miliardi di
euro con la riforma Gelmini e circa
130.000
tagli di personale; tagli al FIS; blocco dei contratti. Non
vogliamo “nuovi
investimenti”, ma il ripristino dei soldi sottratti!
Ora che il DDL è alla Camera occorre
intensificare la lotta,
che a partire dalle prime mobilitazioni all’indomani della
presentazione de la “Buona
scuola”non si è mai fermata e, anzi, con lo sciopero del 24 aprile
su proposta
di organismi di base di lavoratori in lotta ha avuto una
accelerazione e un
salto quantitativo e qualitativo strabiliante, contro Renzi e il
suo governo. L’unità
dei lavoratori che si è espressa negli scioperi e nelle piazze si
deve
rafforzare e deve mantenere gli obiettivi da raggiungere.
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