L TERZO VALICO METTIAMOCI
LA FACCIA
“Che i finanziamenti del Terzo Valico non vadano
agli alluvionati”. Ad ascoltare le intercettazioni delle recenti inchieste sulle
Grandi Opere, questo era l’imperativo, questa la prima preoccupazione condivisa
dai vertici del Ministero delle Infrastrutture all’indomani delle ultime
alluvioni su Genova. “Gonfiare i costi, vendere nulla”, questo il classico
metodo di speculazione delle imprese impegnate nei lavori per il TAV Terzo
Valico.
Nulla che il Movimento No Terzo Valico non avesse
previsto e denunciato da anni, sia chiaro, ma trovarlo ufficializzato dalle
stesse voci dei truffatori in doppiopetto fa effetto. Inchieste che mettono
definitivamente fine alla favoletta dell’interesse pubblico per questa ed altre
grandi opere.
Eppure, nonostante le dimissioni di un ministro e
gli arresti di alti dirigenti governativi e di direttori generali dei lavori,
l’opera di devastazione del nostro territorio e di appropriazione indebita di
risorse pubbliche procede come prima.
Inchieste che non inducono neanche ad un passo
indietro nelle candidature alla guida della Regione alcuni dei principali
sponsor locali di questa Grande Opera, privi del minimo senso di vergogna
persino quando la magistratura li accusa di gravi responsabilità nella gestione
delle allerte per l’evento alluvione.
In questi casi la Liguria non va veloce.
Vanno veloci certe carriere imprenditoriali e
politiche sulla pelle di tutti noi comuni cittadini, nonostante tutto.
Segno che il sistema criminogeno delle Grandi
Opere, per un arresto o una dimissione, ha da nutrire altri cento parassiti.
Segno che non esistono tribunali o rappresentanti
politici a cui delegare l’abolizione di questi meccanismi, ma che dobbiamo
innanzitutto attivarci noi stessi in prima persona e collettivamente per
ottenerlo.
Talvolta pensiamo che scendere in piazza non
serva a nulla, che tanto il Terzo Valico si farà lo stesso, che non saremo noi a
fermarlo: è vero proprio il contrario!
La rassegnazione è un sentimento su cui contano
coloro che promuovono quest’opera: nell’indifferenza o, comunque, nel muto e
timido dissenso generale, essi perseguono i loro privati interessi, con soldi
pubblici, nel territorio di tutti noi. Per questo contro il Terzo Valico è
l’ora di metterci la faccia.
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