sabato 25 aprile 2015

pc 25 aprile - GUERRA E MODERNO FASCISMO CONTRO I MIGRANTI

Più il governo, lo Stato italiano, gli Stati europei tirano fuori le "soluzioni", più appare chiaro che hanno tutte il sapore di guerra per salvaguardare gli interessi dei propri paesi imperialisti e di moderno fascismo/razzismo contro i popoli.
La distruzione dei barconi, l'uso dei Droni, tra le principali decisione della riunione Ue, sono un vero e proprio atto di guerra.
Essa non solo non intaccherà per nulla la presenza e il ruolo criminale delle bande di scafisti - che hanno i loro "amici" in giacca e cravatta, basi in Italia e si ricicleranno a seconda della situazione - ma attaccherà la popolazione, i migranti provenienti anche da altri paesi.
I morti invece che nelle acque internazionali, questo intervento li farà direttamente in Libia, siano pescatori, abitanti libici, siano migranti; o per mano degli scafisti (per nascondere "l'oggetto del reato") o per mano delle armi "legittime" degli Stati imperialisti, con le cannonate sui barconi e i Droni che dall'alto non distingueranno certo una imbarcazione per trasportare migranti, da una imbarcazione di pescatori libici.
Quanti altri casi "marò" avremo ora? In cui dopo anni i pescatori assassinati e i loro familiari non hanno ancora giustizia mentre agli assassini lo Stato italiano riserva "tappeti d'oro"?
"Bombarderemo, senza provocare "disatri collaterali"?... Ma ci fate o ci siete? Appena mercoledì (?) è venuto alla luce il "danno collaterale" dell'uccisione da un drone del cooperante Lo Porto...!

Questa azione militare vuole reprimere in maniera fascista e razzista nel senso pieno della parola la stessa possibilità di uomini, donne, bambini di circolare, attaccando un diritto umano sacrosanto ed elementare.
E in realtà sono le proposte razziste e fasciste dei Salvini, delle Santachè, che da un lato nei mass media si respingono, dall'altro in questo modo verrebbero attuate. Salvini e Renzi hanno la stessa faccia di assassini!

C'è anche poi un aspetto di pura "stupidità" nell'idea del bombardamento dei barconi e della lotta agli scafisti. Potranno affossare tutti i barconi che vogliono, ma non potranno mai affossare il bi/sogno di uomini, giovani, donne, bambini di scappare dalla guerra e dalla miseria. "Ho rischiato di morire - dice uno dei migranti salvatosi dall'ultimo naufragio - ma quel viaggio lo rifarei di nuovo perchè nel mio paese morire di fame o di guerra non è diverso"...
Gli scafisti sfruttano barbaramente la necessità di scappare dei migranti, ma per le ragioni della loro fuga gli Stati imperialisti devono guardare le loro facce di assassini allo specchio della storia! Sono le vostre guerre imperialiste che alimentano le guerre locali, che portano distruzione, miseria, divisioni tra le popolazioni, lotte intestine; sono i vostri capitalisti che vanno a razziare, sfruttare, realizzare superprofitti d'oro sulla miseria e l'affamamento dei popoli; sono i regimi "amici" da voi aiutati e sostenuti; sono i vostri "eserciti umanitari" che arrivano da "padroni" in una terra non loro e che hanno dato egregia prova di razzismo, di torture (come in Somalia...); è tutto questo che crea e creerà sempre le migrazioni, fino a che i popoli armati non rovesceranno i regimi e lotteranno contro l'imperialismo.

Si pensa poi di dare aiuti ai paesi africani - non certo per combattere la fame, la miseria - ma... per controllare le loro frontiere e impedire che fuggano i migranti. Quindi un aiuto perchè i governi dei regimi oppressori, reazionari, abbiano più mezzi per rafforzare la loro repressione verso i loro popoli.
Anche altre proposte come quella di centri e Uffici gestiti dai governi europei in Libia e negli altri paesi di partenza dei migranti per gestire in loco i permessi di asilo, sono una tragica soluzione. Essa prevede una stretta cooperazione con le stesse dittature, gli stessi regimi reazionari di Libia, Tunisia, Egitto, Sudan, ecc. - sostenuti dai paesi imperialisti europei e/o Usa - da cui i migranti fuggono, per sottrarsi alla guerra, alla feroce repressione, alle torture, all'affamamento.
Sarebbe come consegnare direttamente alla feroce repressione dei loro aguzzini liste di uomini, donne, bambini.

E che lo scopo dell'Italia e dei paesi europei, sia contro i migranti, per impedire con la forza il loro arrivo, è chiaro anche dall'altra soluzione che ha deciso l'Europa. Non certo quella, come da molte parti viene chiesto, di ritornare a "Mare nostrum" che, facendolo male e sempre nell'ottica di frenare il flusso di migranti, cosa che aveva insieme ai soccorsi prodotto comunque morti, aveva comunque come compito istituzionale il soccorso, di garantire la salvaguardia della vita dei migranti anche nelle acque vicine ai paesi di partenza; bensì quella di investire più soldi, si parla di raddoppio, più mezzi nell'operazione Triton, operazione istituzionalmente di respingimento e quindi di morte, avendo come compito solo e soltanto il controllo delle nostre frontiere.

Ma questa guerra contro i migranti è anche l'occasione cercata da tempo per giustificare, ora con la scusa della lotta ai trafficanti di esseri umani, la frenesia del governo, dei suoi ministri (la Pinotti non vede l'ora di firmare ordini di guerra) per l'intervento bellico in Libia, per salvaguardare i profitti delle multinazionali, in primis l'ENI, per allargare le sue mani nella zona, per imporre un governo amico degli interessi imperialistici dell'Italia.
Manlio Dinucci scrive su Il Manifesto: "Lo scorso feb­braio a Roma il segre­ta­rio gene­rale della Nato, Jens Stol­ten­berg, ha avver­tito che «il dete­rio­rarsi della situa­zione in Libia potrebbe deter­mi­nare nuove minacce alla sicu­rezza euro­pea» e che «la Nato deve essere pronta a difen­dere ogni alleato da tali minacce»... La mis­sione Pesd (politica europea di sicurezza e difesa) costi­tui­sce dun­que il gri­mal­dello di un’altra ope­ra­zione sotto regia Nato, che viene pre­pa­rata stru­men­ta­liz­zando l’ecatombe di pro­fu­ghi nel Medi­ter­ra­neo per creare una opi­nione pub­blica favo­re­vole a un inter­vento mili­tare diretto in Libia... Con lo scopo di costi­tuire una testa di ponte in Libia, occu­pando le zone costiere più impor­tanti non solo per le risorse ener­ge­ti­che, ma per la loro posi­zione geo­gra­fica all’intersezione tra Medi­ter­ra­neo, Africa e Medio Oriente".

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