In
questo clima reazionario che dagli Stati Uniti di Trump all’Italia
di Salvini sta investendo la nostra quotidianità, oggi in Università
Statale a Milano si sarebbe dovuta tenere una conferenza contro
l’aborto organizzata da Azione Universitaria, una lista
neo-fascista eredità del Fuan, organizzazione giovanile del M.S.I.
Da
tempo questa lista prova a svolgere azioni di legittimazione
culturale per promuovere idee razziste e sessiste, ma ogni volta si
scontra con il buon senso e l’organizzazione di quelle studentesse
e di quegli studenti ricchi di una cultura e di valori
antifascisti.
A una settimana dal convegno “Pro Life” di Verona in “difesa” della famiglia a cui parteciperanno i peggiori reazionari d’Europa e sarà presente anche il Ministro dell’istruzione Marco Bussetti, Azione Universitaria ha pensato di presentare una conferenza antiabortista nel bar “C’era una Volta” adiacente alla sede di Festa del Perdono dell’Università Statale di Milano, durante la quale alcuni relatori (non casualmente tutti uomini) si sarebbero arrogati il diritto di parlare e sentenziare sul corpo della donna e sulla sua
libertà di scelta.
Gli
studenti di Scienze Politiche e delle altre facoltà della Statale
stamattina si sono riuniti davanti al bar organizzando un presidio e
numerosi interventi in cui hanno ribadito che non sono disposti a
cedere i diritti conquistati con centinaia di anni di lotte
femministe e alla legge 194. Nonostante
la presenza di una ventina di agenti della Digos, di 4 camionette
della Celere e l’atteggiamento provocatorio delle Forze dell’Ordine
che hanno fermato e chiesto documenti ad alcuni studenti, l’incontro
è stato fatto saltare, con pubbliche scuse da parte del bar che si è
dissociato dalle idee di Azione Universitaria. Il conflitto tra la
figura della donna e l’oppressione del patriarcato, come quella dei
padroni della terra nei confronti dei lavoratori non può essere
ridotta ad una semplice questione di differenti ragioni. Dobbiamo
invece parlare di differenti interessi: quelli di chi opprime e
quelli di chi è oppresso e oppressa. Il dibattito democratico non
può nascondere e legittimare gli interessi di chi comanda. Come
studenti e studentesse ciò che possiamo e dobbiamo fare è portare
il conflitto all’interno dei luoghi della cultura, non lasciare
spazio a chi diffonde idee fasciste e sessiste. Il corpo delle donne
non si tocca, lo difenderemo con la lotta.A una settimana dal convegno “Pro Life” di Verona in “difesa” della famiglia a cui parteciperanno i peggiori reazionari d’Europa e sarà presente anche il Ministro dell’istruzione Marco Bussetti, Azione Universitaria ha pensato di presentare una conferenza antiabortista nel bar “C’era una Volta” adiacente alla sede di Festa del Perdono dell’Università Statale di Milano, durante la quale alcuni relatori (non casualmente tutti uomini) si sarebbero arrogati il diritto di parlare e sentenziare sul corpo della donna e sulla sua
libertà di scelta.
Studentesse
e studenti dell’Università degli studi di Milano
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