Nell'auspicare una integrazione - l'imperialismo italiano spinge verso i propri autonomi piani di una sfera d'influenza - ora è il turno della Romania
Difesa: generale Graziano a “Nova”, Ue abbia capacità autonoma e indipendente per missioni militari
Roma, 19 mar 13:22 - (Agenzia Nova) - L’Unione europea deve avere la capacità “autonoma e indipendente” di svolgere proprie missioni militari nel quadro di una strategica unica, condivisa ed efficace senza avere il “timore” di affrontare le sfide attuali. E’ quanto affermato dal presidente del Comitato militare dell’Unione europea, generale Claudio Graziano, che in un’intervista ad “Agenzia Nova” ha parlato della necessità di portare avanti il processo europeo per Forze armate integrate e una politica condivisa anche in presenza di accordi bilaterali tra i paesi, che possono essere degli “incentivi” alla volontà di partecipazione degli Stati, a patto che siano coerenti con la strategia globale europea. L’ex capo di Stato maggiore della Difesa italiana si è soffermato anche sulla istituzione da parte della Commissione europea del Fondo europeo della difesa e sul ruolo geostrategico che la Romania riveste sul fianco orientale dell’Unione europea e della Nato. A margine del conferimento dell'onorificenza di commendatore dell'Ordine nazionale 'Steaua Romaniei' (Stella della Romania), presso l'ambasciata della Romania a Roma, il generale Graziano ha sottolineato nel corso dell’intervista l’importanza per gli Stati membri di essere “presenti” e “determinati” all'interno dell’Unione europea, contesto “competitivo” in cui poter procedere alla “messa in comune” di “forze, risorse e capacità”.
Roma, 19 mar 13:22 - (Agenzia Nova) - L’Unione europea deve avere la capacità “autonoma e indipendente” di svolgere proprie missioni militari nel quadro di una strategica unica, condivisa ed efficace senza avere il “timore” di affrontare le sfide attuali. E’ quanto affermato dal presidente del Comitato militare dell’Unione europea, generale Claudio Graziano, che in un’intervista ad “Agenzia Nova” ha parlato della necessità di portare avanti il processo europeo per Forze armate integrate e una politica condivisa anche in presenza di accordi bilaterali tra i paesi, che possono essere degli “incentivi” alla volontà di partecipazione degli Stati, a patto che siano coerenti con la strategia globale europea. L’ex capo di Stato maggiore della Difesa italiana si è soffermato anche sulla istituzione da parte della Commissione europea del Fondo europeo della difesa e sul ruolo geostrategico che la Romania riveste sul fianco orientale dell’Unione europea e della Nato. A margine del conferimento dell'onorificenza di commendatore dell'Ordine nazionale 'Steaua Romaniei' (Stella della Romania), presso l'ambasciata della Romania a Roma, il generale Graziano ha sottolineato nel corso dell’intervista l’importanza per gli Stati membri di essere “presenti” e “determinati” all'interno dell’Unione europea, contesto “competitivo” in cui poter procedere alla “messa in comune” di “forze, risorse e capacità”.
Ma la linea attuale dell'imperialismo dettata dagli interessi economici/elettorali del governo fascio/populista, ne fa un anello debole dell'azione imperialista USA e non solo all'interno della comunità europea - dove l'unico serio compattamento è l'asse franco tedesco anche in materia di difesa
In materia di accordi bilaterali, lo scorso gennaio il cancelliere tedesco Angela Merkel e il presidente
francese Emmanuel Macron hanno sottoscritto il Trattato di cooperazione franco-tedesca di Aquisgrana, che prevede tra i diversi punti anche quello dell'istituzione di un Consiglio comune per la difesa e la sicurezza. Sul possibile rallentamento del processo per una politica europea veramente condivisa, per via di accordi bilaterali, il generale Graziano ha sottolineato che ci possono essere accordi “regionali, bilaterali, multilaterali, fino a quando sono coerenti e consequenziali con il processo di strategia globale e con l’Unione europea”, in quanto costituiscono “incentivi che rappresentano la volontà di partecipare” degli stessi paesi.
L’Unione europea le organizzazioni internazionali, ha evidenziato il presidente del Comitato militare europeo, rappresentano “una scelta ma anche un posto nella misura in cui si è presenti e determinati, evidentemente è un luogo competitivo e quindi può essere un incentivo anche per gli Stati nel procedere nella messa in comune di forze, risorse e capacità”
Il Fondo europeo per la difesa, istituito dalla Commissione Ue, rientra quindi in un’ottica di rilancio del progetto europeo anche nel settore dell’industria della difesa. “Vuole essere un incentivo proposto dalla Commissione europea per gli europei, perché possano mettere in comune gli sforzi industriali e rendere l’industria europea più competitiva. Se più competitiva questa riesce a soddisfare meglio le esigenze che proponiamo noi militari e se le nostre esigenze sono soddisfatte abbiamo capacità migliori e con capacità migliori l’Europa è idonea ad operare meglio e può essere più competitiva anche rispetto alle super potenze tradizionali”, ha spiegato l’ex capo di Stato maggiore ribadendo la necessità che l’Unione europea sia “non soltanto una parola ma un’unione spirituale tra Stati, culture e popoli che per troppi secoli sono stati divisi” e “che adesso hanno avuto una opportunità di lavorare e operare insieme, ma questo nasce sulla base di comunanze bilaterali”.
In questo contesto, Graziano ha sottolineato la necessità di “consolidare e rafforzare l’Europa”, anche grazie all'impegno della presidenza di turno romena. “I vantaggi derivano dall'impegno e siccome la Romania, sono certo si sta impegnando, noi abbiamo bisogno della Romania come collegamento e come contatto con questa fascia del sud-est dell’Europa che è anche un ponte improntate con la Nato e l’Ue verso il Mar Nero”, ha spiegato il generale ricordando l’impegno della Romania in diverse scenari internazionali nell’ambito della Nato. Graziano ha infatti fatto riferimento a quella di addestramento in Iraq alla forze locali o ancora alla presenza di militari romeni nel Corpo d'armata di reazione rapida Nato, a guida italiana. “Tutti quanti sediamo nell’Unione europea nella Nato e nelle Nazioni Unite”, ha rimarcato l’ex capo di Stato maggiore, secondo cui l’interoperabilità dimostrata tra le Forze militari italiane e romene “è una sinergia molto forte”.
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