il governo degli ingannapopolo
Il governo Di Maio/Salvini ha realizzato la cosiddetta “Manovra del popolo” e i provvedimenti del Reddito di cittadinanza e di “Quota 100” per i pensionanti, con l’intenzione di proseguire nella campagna elettorale infinita volta a carpire il voto dei proletari e delle masse popolari, e della parte più povera di esse, che gli consenta di rimanere al governo in eterno e consolidarsi sia come “comitato di affari” della borghesia sia come autori di una trasformazione dello Stato, del governo, di tutte le Istituzioni in senso moderno fascista.
Il governo Di Maio/Salvini ha realizzato la cosiddetta “Manovra del popolo” e i provvedimenti del Reddito di cittadinanza e di “Quota 100” per i pensionanti, con l’intenzione di proseguire nella campagna elettorale infinita volta a carpire il voto dei proletari e delle masse popolari, e della parte più povera di esse, che gli consenta di rimanere al governo in eterno e consolidarsi sia come “comitato di affari” della borghesia sia come autori di una trasformazione dello Stato, del governo, di tutte le Istituzioni in senso moderno fascista.
Quindi,
non si possono vedere questi provvedimenti economici senza legarli al
disegno politico generale a cui servono.
Per
questo noi comunisti, forze dell’opposizione proletaria e popolare
diciamo No alla “manovra del popolo”, come diciamo No a questo
Reddito di cittadinanza e a questa modifica della riforma delle
pensioni.
Non
si può svendere il sostegno ad un governo reazionario, razzista, in
mano a Salvini e al ceto politico del M5S, in nome di 4 soldi e “100
balle”. Questo è il primo punto che bisogna affermare nelle fila
della classe operaia e delle masse povere.
Il
fascismo e tutti i regimi reazionari, compresi quelli ai tempi della
Democrazia Cristiana e dei Socialisti hanno sempre contrabbandato il
sostegno al loro potere assoluto in cambio di briciole regalate al
popolo e fatte passare per “riforme” a suo favore: dal “pane
con la tessera”, ai pacchi pasta, alla “social card” per i
pensionati, alle “80 euro” di Renzi, si è trattato sempre dello
stesso disegno: 4 soldi e false riforme al “popolo plaudente” per
ingannarlo e lasciare mano libera alla gestione dello Stato,
dell’economia, ai padroni, ai banchieri, agli affaristi, ai
faccendieri. E come sono state una miserabile truffa elettorale
quelle dei fascisti di ieri, lo sono state e tutti lo abbiamo visto,
i provvedimenti demagogici dei governi da Berlusconi a Renzi.
Operai,
lavoratori, questa strada l’abbiamo già vista e il risultato è
stato sempre più impoverimento, sempre meno salari e pensioni e
soprattutto sempre tanta disoccupazione, precarietà, taglio dei
servizi sociali, della scuola, della sanità.
Quindi,
cos’è la “Manovra del popolo”, il Reddito di cittadinanza,
“Quota 100”? Se non l’ultima forma peggiore della politica
ingannapopolo dei padroni, delle classi dominanti e dei politicanti
ultimi arrivati al potere dei 5stelle e Lega.
Questo
è evidente se si guarda nel merito questi provvedimenti.
Nella
“Manovra del popolo” approvata in maniera anti parlamentare, con
un parlamento che non ha
avuto neanche il tempo di leggerla e discuterla, abbiamo assistito innanzitutto ad un massiccio ed ulteriore taglio degli investimenti per il lavoro e i servizi sociali; a una accettazione dei diktat della Commissione europea che altri non sono che i diktat dei padroni associati, compreso i padroni italiani che scaricano la crisi sugli operai e le masse popolari mentre difendono profitti e finanze al servizio della contesa globale, la concorrenza sul mercato mondiale.
avuto neanche il tempo di leggerla e discuterla, abbiamo assistito innanzitutto ad un massiccio ed ulteriore taglio degli investimenti per il lavoro e i servizi sociali; a una accettazione dei diktat della Commissione europea che altri non sono che i diktat dei padroni associati, compreso i padroni italiani che scaricano la crisi sugli operai e le masse popolari mentre difendono profitti e finanze al servizio della contesa globale, la concorrenza sul mercato mondiale.
La
“Manovra del popolo” realizza un ulteriore
dismissione/privatizzazione del patrimonio pubblico che arriva a
stravolgere e far diventare solo oggetto di mercato i centri storici,
destinando anch’essi al profitto dei privati, speculatori e
commercianti. La manovra prosegue nel blocco delle assunzioni nella
Pubblica amministrazione, peggiorando la scuola e la sanità, mentre
salvaguarda le assunzioni nelle Forze dell’ordine per riempire
sempre di più di polizia le strade e le città.
Tagli
alla sanità per i migranti, scaricandola ulteriormente su Comuni e
Regioni. Realizza un ennesimo condono fiscale che, sotto la demagogia
della “rottamazione” delle cartelle di Equitalia, regala miliardi
ai veri grandi evasori.
Taglia
in maniera odiosa i fondi Inail per la sicurezza del lavoro a fronte
dell’aumento record dei morti sul lavoro, taglia i contributi
assicurativi, con un grosso premio alle aziende, si riducono, così,le
rendite e gli indennizzi per infortuni e malattie dei lavoratori.
Con
lo sblocco delle addizionali Irpef e Imu compensa solo parzialmente
il taglio dei trasferimenti agli Enti locali, che sta già producendo
un gigantesco aumento delle tasse locali che sembrano mangiarsi in
anticipo ogni tipo di crescita, di redditi e pensioni.
Riduce
le regole per gli appalti, favorendo la corruzione e le infiltrazioni
mafiose. Favorisce in maniera scandalosa corporazioni, quali quella
degli Stabilimenti balneari e dei gestori del Demanio pubblico.
Nulla
per il lavoro, nulla a sostegno della lotta dei lavoratori contro i
licenziamenti, nulla in particolare per il Sud, nessuna tassa sui
ricchi ed è risibile il discorso sulla riduzione delle “pensioni
d’oro” e degli emolumenti parlamentari”.
Assolutamente
inattaccate le spese militari, per gli armamenti, per gli F35 e
aperta come non mai la vena infinita degli aiuti ai padroni, la
salvaguardia delle banche in crisi, le grandi opere del profitto e
della speculazione.
E
tutto questo viene giustificato perchè avrebbero reso necessario il
Reddito di cittadinanza e l’abolizione della “Riforma Fornero”.
A tutt’oggi, nonostante gli infiniti annunci, le intere pagine dei
giornali su questi provvedimenti, esistono confusioni, fake news, e
numeri truccati.
Si
è partiti dalla grande balla dell’”abolizione della povertà”
e dei 780 euro al mese che avrebbero toccato milioni di poveri, e si
è ridotto il tutto, secondo il linguaggio quanto mai non del popolo
del Min. Di Maio “ai fini del rispetto dei limiti di spesa
annuali... è ristabilita la compatibilità finanziaria, mediante
rimodulazione dell’ammontare del beneficio”, che, tradotto in
parole semplice, significa che i soldi stanziati che sembrano essere
alla fine solo 6 miliardi non saranno aumentati e se non basteranno
si abbasserà l’importo. L’erogazione ha la durata di 18 mesi
(rinnovabile per altri 18 dopo un mese di interruzione e se vi sono
ancora i requisiti e i... soldi; deve risponde a dei requisiti che ne
riduce ampiamente la platea. Ne vengono esclusi i migranti, compreso
quelli che non lo sono più, attraverso un limite altissimo di 10
anni di cittadinanza, e gli italiani che hanno lavorato all’estero
e poi sono rientrati.
La
percezione dei soldi del reddito risponde ad una lunga serie di
requisiti. Non si può avere un patrimonio immobiliare di oltre i 30
mila euro, o un reddito familiare superiore a 6mila euro; solo se si
abita in affitto il limite va a 9.360 euro; non si deve aver
acquistato un auto, una moto negli ultimi 6 anni, né nessun membro
del nucleo familiare si deve essere dimesso dal lavoro negli ultimi
12 mesi; il richiedente è obbligato ad iscriversi al sistema
informativo generale, a consultarlo giornalmente, seguire corsi di
formazione, sostenere colloqui psicoattitudinali, svolgere 8 ore
settimanali di lavori, cosiddetti “socialmente utili”, di fatto
gratis per i Comuni, Regioni. Il programma prevede che dopo il
rifiuto di tre offerte di lavoro “congrue” si perderà il diritto
al reddito, per “congrue” si intende accettazione di proposte di
lavoro che nei primi è nel raggio di 100Km, nei successivi 6 nei
250Km, dopo su tutto il territorio nazionale. Anzi, Di Maio ha
dichiarato che entro un anno il lavoro va accettato anche se fosse il
primo proposto, pena la decadenza della Rdc.
Il
Reddito verrà versato su una social card, vera “tessera della
povertà”, si potranno prelevare in contanti solo 100 euro al mese,
il resto va speso in negozi e strutture convenzionate, così si potrà
controllare anche il tipo di spesa. Anche i pochi soldi, infatti, non
si potranno gestire secondo i propri bisogni. Chi li avrà viene
considerato come un subumano, incapace di intendere e di volere, o
che si andrebbe a spendere i soldi in “divertimenti”. Le persone
vengono di fatto considerate poco più che esseri animali, per cui
non devono avere altre esigenze che mangiare e al massimo curarsi, o,
come ha detto Di Maio, si potranno fare solo “acquisti
che assicurano la sopravvivenza minima dell’individuo...”. Le
persone vengono regredite all’”età della pietra”, ai suoi
bisogni “primari, l’”uomo evoluto” non è previsto, non deve
esistere, costa troppo...
Il
meccanismo fatto poi per toglierti i soldi: se non hai consumato nel
mese i 100 euro, il mese successivo ti vengono scalati.
Come
è scritto sul blog proletari comunisti, il reddito sembra essere
istituito con una perversa logica “non per dare ma per non dare”,
per fare una campagna falsa, offensiva e ignobile contro i poveri,
disoccupati, i giovani, le donne in cerca di lavoro che non trovano;
non si era mai visto un provvedimento che unisse misure economiche di
sostegno assistenziale a misure repressive, il carcere - fino a 6
mesi di galera.
Questo
governo considera tout court le persone che non hanno lavoro e
reddito potenziali “scansafatiche”, truffatori. Una logica frutto
di una politica che considera ogni misura verso le masse una sorta di
danno che il governo s costretto a fare - soprattutto per le
promesse elettorali - ma che chi ne dovrebbe beneficiare non ne
avrebbe effettivo diritto (perchè se non lavora colpa sua), e va,
quindi, controllato e se fa il “furbo” represso come scrive
Chiara Saraceno “Sembra che l’idea sia: se sei povero, sei pi
brutto e cattivo di un evasore fiscale. Così il Rdc diventa una
vessazione quasi peggiore della sua mancanza.
Se
il Rdc non in questo modo neanche un sussidio per chi lo riceve, le
aziende, le agenzie private invece incasseranno. Il provvedimento,
infatti, prevede che se le aziende danno un lavoro, per almeno due
anni, e di qualsiasi tipo, a un percettore di Reddito, le mensilità
rimanenti alla scadenza dei 18 mesi finiranno nelle sue tasche (della
serie: è il disoccupato che si paga una parte del lavoro), per
intero se assume tramite i Centri per l’impiego o dovrà dividerli
a metà con l’agenzia, se assume da questa.
La
demagogia dell’abolizione della Legge Fornero ha partorito una mini
riforma interna. Non servirà a niente avere 38 anni di contributi se
non si raggiunge l’età, e viceversa, trattandosi di sistema
contributivo, gli anni che vengono a mancare si ripercuoteranno
sull’importo dell’assegno pensionistico. In cambio di 5 anni di
anticipo il taglio dell’assegno viene stimato tra il 5 e il 30%
dell’importo lordo. Inoltre vi il ritardo nell’incasso della
pensione, che ancora non è chiarissimo; vi è una clausola che
penalizza il Pubblico Impiego, dato che ai dipendenti pubblici che
andranno in pensione con “Quota 100 o in pensionamento anticipato
il trattamento di fine rapporto verrà corrisposto al momento in cui
il soggetto avrebbe maturato il diritto alla corresponsione. Per cui
sia per avere il Tfr che per avere la pensione ci potranno essere dei
vuoti in cui l’unico rimedio previsto dal governo di poter avere
in prestito dei soldi dalle banche con i relativi interessi.
Quindi,
siamo anche qui di fronte ad una “montagna che ha partorito un
topolino.
Inoltre
i fondi per le pensioni vengono ancora una volta presi dagli stessi
pensionati, una buona parte dei quali non avranno gli adeguamenti
previsti, dato che è bloccata la rivalutazione sulla base
dell’aumento del costo della vita delle pensioni in essere. “La
verità è che per tutti, compreso questo governo quella che resta la
vera legge è che la pensione viene ridotta: meno anni di
contribuzione, meno valore della pensione. Prima a quota 100 si
maturava la pensione piena, mentre ora grazie a Fornero e anti
Fornero di facciata, il prepensionamento a spese di chi va in
pensione.
Ora,
naturalmente, quello che è chiaro per noi, le avanguardie operaie,
sindacati che siano realmente tali, deve diventare chiaro per tutti,
compresi i famosi percettori di reddito e di pensioni povere, perchè
cada l’inganno del governo e ne cada anche il consenso elettorale.
Sono
soprattutto gli operai nelle fabbriche e nei posti di lavoro che per
primi possono rendersi conto che questo governo resta antioperaio e
antipopolare come i precedenti, e per di pi fascista, razzista, e
difensore della propria casta. E’ innanzitutto con la lotta
generale, e con più scioperi generali che questo governo si può
mettere in crisi e far cadere.
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