dai gruppi di studio sul libro in corso in diverse città italiane
L’introduzione di Engels parte dal fatto che “dopo il Manifesto”, questo “fu il primo tentativo di Marx di spiegare mediante la sua concezione materialistica un frammento di storia contemporanea partendo dalla situazione economica corrispondente.”
Engels sottolinea che partire dalla situazione economica corrispondente significa considerarla come determinante “in ultima istanza” e sbeffeggia tutti coloro che avevano criticato questa impostazione e che accusavano Marx di non considerare tutto il resto: la politica, il contesto storico, le idee, ecc. Engels ribadisce che proprio gli scritti storici di Marx - iniziati con "Le lotte di classe in Francia" dimostrano, attraverso l’analisi della situazione economica, quanto invece la posizione di Marx fosse corretta (la crisi del 1847, legata alla fase rivoluzionaria, poi la ripresa e il movimento che si affievolisce…) e verificata dall’ulteriore sviluppo storico.
Quanto ciò sia vero ancora oggi lo dimostrano le politiche, gli studi e gli articoli dei quotidiani soprattutto economici che proprio per spiegare i fenomeni sociali nel loro complesso partono costantemente dallo stato dell’economia: i loro cavalli di battaglia per ora sono la disuguaglianza economica, i salari bassi, la crisi delle banche, lo scontro sui dazi, ecc.
Molto importante ancora nell’introduzione sono le affermazioni sui partiti politici che sono visti nella loro dinamicità, quando si dice: “rappresentano in maniera più o meno adeguata le classi, o frazioni di classe!” e su questa scia anche la definizione di popolo, parola usatissima oggi in maniera demagogica a destra e a “sinistra”! “Popolo” come insieme di differenti classi, nel 1848, di “proletariato, contadini, borghesi rivoluzionari…” i cui interessi diversi vengono a galla, quindi nessuna rigidità o schematismo nell’analisi è possibile ma solo una lucidità di comprensione della realtà e della relativa tattica da usare.
La concezione, ancora, che nello scontro tra borghesia e proletariato, di fronte alla complessità sociale e alle prime sconfitte non ci si può cullare nelle illusioni, perché la lotta è lunga! E su questo Engels insiste più volte!
Quando tra proletariato e borghesia la battaglia per il potere si fa potente, allora la borghesia si rifugia nelle braccia della reazione”! Che nella Francia di allora si concretizza con il colpo di stato di Napoleone III!
E cosa è stato il fascismo se non la risposta della borghesia a questa paura di perdere il potere?
Engels fa notare appunto come la borghesia al potere non sopporta le sue stesse Costituzioni e leggi ed è costretta a violarli, a diventare essa illegale. A questo proposito per rimanere alla storia della lotta di classe nel nostro paese, basta fare riferimento al ricorso alle stragi di Stato, allo Stato-mafia…
A questo si lega il concetto di rivoluzione dall’alto (dopo la fine temporanea di quella dal basso); una volta arrivata al potere la borghesia deve consolidarlo e inizia una serie di “riforme” tese soprattutto a limitare o abolire le leggi che la classe operaia aveva conquistato con la lotta; in aggiunta a ciò usa la tattica di “distrarre il popolo”: nella Francia di allora con le guerre e le annessioni all’estero. Anche oggi in parte la guerra, minacciata o concretizzata, viene usata a questo scopo.
Contro questo sovversivismo dall’alto, il proletariato deve affermare il proprio “diritto alla rivoluzione” dice Engels.
A questo diritto si oppone la classe della piccola borghesia che nell’analisi delle classi e delle risposte ai problemi posti dallo scontro sociale, ha un posto importante perché questa classe è numerosa, e attraverso i suoi ideologi prova costantemente ad attenuare i contrasti di classe facendo appello alle riforme.
In questo senso Engels ribadisce la necessità sempre viva finché vive la società capitalistica che il proletariato abbia un suo partito indipendente! E non solo il partito ma anche l’esercito deve avere il proletariato, perché la borghesia ha il suo esercito e contro di esso bisogna attrezzarsi.
E qui Engels ci porta a ragionare sempre sui metodi di lotta: bisogna rivedere quelli che sono antiquati, e aggiornarli tatticamente, perché le condizioni oggettive generali cambiano - solo per fare un esempio basta vedere le forme e le dimensioni delle città - e per questo devono cambiare anche le forme della lotta di classe.
gruppo di studio Palermo
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