Dal Convegno di Taranto del 13 marzo alla Provincia.
La partecipazione al convegno delle rappresentanze necessarie
per il rilancio e sviluppo dell'azione della Rete su scala locale e
nazionale ha permesso di affrontare e indicare la linea e le
iniziative da sviluppare.
Due le questioni che
con più forza si sono affermate:
- fare della vicenda ArcelorMittal/Ilva
AS, lotta delle masse popolari dei quartieri inquinati di Taranto una
grande questione nazionale su posizioni di classe, attraverso
assemblee iniziative convocate in varie parti d'Italia. In queste
assemblee va affermato che c'è una sola soluzione a Taranto, unità
operai e masse popolari dei quartieri inquinati, per imporre la
radicale ambientalizzazione dello stabilimento, attraverso il blocco
di esso con la lotta comune e un piano concreto per tappe che salvaguardi
realmente lavoro, sicurezza e salute, ponendo un freno alle fonti
inquinanti.
Questa unità per affermarsi deve battere le posizione
aziendaliste e neo corporative dei sindacati firmatari dell'accordo
del 6 dicembre e i piani: meno operai, più sfruttamento e più
produzione, più inquinamento dei nuovi padroni indiani. Così come
sul territorio bisogna imporre una bonifica e misure d'emergenza
sanitarie contro i piani del governo attuale, come di ogni governo
dei padroni.
Sul piano nazionale, mobilitare la
classe operaia e unire tutte le forze a sostegno della lotta a
Taranto. Nella costruzione di questa mobilitazione bisogna separare
le posizioni di classe da quella della piccola e media borghesia
ambientalista, riformista e antioperaia che ha un ruolo influente
nella lotta a Taranto nella visione nazionale della questione Ilva.
Un ruolo centrale in questa
mobilitazione assolve la denuncia anticapitalista che riafferma il
principio
che “nocivo è il capitale non la fabbrica”, e che solo
col potere e le fabbriche nelle mani degli operai la questione è
risolvibile nell'interesse della classe e delle masse popolari. Un
terreno fondamentale è quello del maxi processo “Ambiente
svenduto” che vede coinvolti padroni assassini e i loro complici,
paradigma di tutti i processi per morti sul lavoro, inquinamento,
devastazione ambientale. La battaglia per giustizia e risarcimenti
condotta in particolare a Taranto, dalle parti civili autorganizzate
dallo Slai cobas per il sindacato di classe è una battaglia che va
sostenuta a livello nazionale e portata in tutti i processi analoghi
che si svolgono nel paese.
In questo quadro è fondamentale il
ponte creatosi in occasione di questo convegno tra il processo di
Taranto e il processo di Gela, che è un ponte tra proletari e masse
in lotta a Taranto con quelle in lotta a Gela.
- E' stata assunta e va sostenuta la
scadenza di una manifestazione rappresentativa a Roma in occasione
della decisione della Consulta circa l'Immunità penale concessa ai
padroni Ilva e ora ArcelorMittal, per opera dei decreti dei governi,
da Renzi a Di Maio.
Come in occasione della nascita della Rete nelle seconda metà del 2000, anche questa volta il
coordinamento nazionale Slai cobas sc ha messo a disposizione le sue
sedi, i suoi responsabili, i suoi legali per la strutturazione
nazionale della Rete, incaricando di condurre la battaglia per
l'unità di tutte le energie e le forze disponibili e necessarie.
La
Rete riparte da Milano/Bergamo per il nord; Taranto per il sud,
Palermo per la Sicilia. La ricostruzione a Roma avverrà in occasione
della realizzazione dell'iniziativa nazionale annunciata.
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