«Se la didattica a distanza è stata un
disastro, arrivando a escludere anche uno studente su due, ammettere le
bocciature significa far pagare agli studenti le carenze della scuola
italiana» – così Pietro Mazzucco, Presidente della Consulta degli Studenti di Torino
– «Dopo anni di tagli alla scuola, la situazione di emergenza ha
evidenziato tutte le carenze del sistema educativo. Le lezioni online
sono partite in modo efficiente solo nelle scuole più “digitalizzate”,
acuendo il divario tra scuole di serie A e di serie B. Così non si può
continuare».
«Serve da subito un piano straordinario
per garantire a settembre la riapertura delle scuole in sicurezza,
assumere docenti, stanziare fondi per l’edilizia scolastica. Via la
vergogna dei 150 milioni di euro stanziati per le scuole private, vadano
alle scuole pubbliche. No alle bocciature perché non si può lasciare
indietro chi non poteva accedere alle videolezioni, mentre il governo
stanziava pochi spiccioli per il diritto allo studio. Bocciamo il
Ministro, non gli studenti».
sotto la prefettura a Taranto
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