mercoledì 27 maggio 2020

pc 27 maggio - Minneapolis: esplode la rivolta contro i maiali razzisti in divisa che hanno ucciso a sangue freddo un'altra persona di colore

“Non riesco a respirare” sono le ultime parole di George Floyd, afroamericano quarantenne, ucciso soffocato da un poliziotto che ha premuto il ginocchio sul collo dell’uomo a terra.

E NATURALMENTE IL MAIALE IN DIVISA È UN FAN DI TRUMP...

Le rivolte sono scoppiate a Minneapolis, in Minnesota,  mentre migliaia di persone si sono scesi in strada e circondavano una stazione di polizia per chiedere giustizia per George Floyd
Minneapolis 26 maggio2020. Locale stazione di polizia.






Radio Onda d'Urto
"Lasciatemi, non riesco a respirare...". Sono le ultime parole pronunciate da George Floyd, un uomo
afroamericano morto in seguito al brutale trattamento a cui è stato sottoposto da un agente di polizia, che nel tentativo di arrestarlo lo ha bloccato a terra premendogli il collo con un ginocchio. È successo a #Minneapolis, in Minnesota.
Un video mostra chiaramente l'agente di polizia bloccare per diversi minuti il giovane afroamericano - disarmato - dopo che era già stato ammanettato. "Per favore, non riesco a respirare, mi fa male lo stomaco. Mi fa male il collo. Ti prego. Non riesco a respirare", ripete Floyd. I passanti che si sono radunati intorno all'agente lo invitano a sollevare il ginocchio dal collo. Il poliziotto però non si muove, finché Floyd non smette di parlare. Alcuni passanti chiedono all'agente e al suo collega di controllargli il polso. L'agente però continua a tenere il ginocchio sul collo dell'uomo, anche quando giace apparentemente privo di sensi, per un totale di circa otto minuti, prima che arrivino i paramedici e l'uomo venga messo su una barella.
"Sembrava già morto prima ancora che l'ambulanza arrivasse. Stava chiaramente cercando di dire loro che non riusciva a respirare e loro lo hanno ignorato", ha detto Darnella Frazier, una delle persone che hanno filmato l'incidente e ha condiviso il video sulla pagina facebook. 
Centinaia di giovani si sono radunati sul luogo dell'omicidio e si sono poi diretti verso il terzo distretto di polizia che è stato preso d'assalto. Numerosi video e immagini mostrano di auto della polizia distrutte e attaccate dai manifestanti.
La polizia ha sparato enormi quantità di gas lacrimogeni in un inutile tentativo di disperdere la folla. Nonostante la repressione, le proteste proseguono.

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