lunedì 25 febbraio 2019

pc 25 febbraio - Solidarietà col popolo Palestinese con la controinformazione

Palestina: Ennesimo fine settimana di sangue per mano israeliana
Morti e feriti, tra la giornata di venerdì 22 febbraio e la notte del 23, a Gaza,  a causa del fuoco israeliano esploso contro la Grande Marcia per il Ritorno, che si avvicina al primo anno, tutti i venerdì, dal marzo dell’anno scorso. L’ennesima vittima è Yusuf Saeed Hussein al-Daya, di soli 14 anni,al quale si devono aggiungere decine di feriti. La sua morte è avvenuta nella notte dopo essere stato ferito al torace da un cecchino israeliano, ad Est di Gaza. Proprio a Gaza si trova Giuditta, cooperante italiana, che ieri era operativa sulle ambulanze dove si è registrato questo ennesimo omicidio. Con lei parliamo di questo e ci offre anche una riflessione più ampia sulla situazione che si vive in Palestina e di critica alla disinformazione che puntualmente si registra sui media nostrani. Ascolta o scarica
Le case farmaceutiche israeliane testano farmaci sui prigionieri palestinesi
La professoressa israeliana Nadera Shalhoub-Kevorkian ha rivelato ieri che le autorità di occupazione israeliane rilasciano permessi a grandi aziende farmaceutiche per effettuare test su prigionieri palestinesi e arabi, ha riferito Felesteen.ps.
La lettrice dell’Università Ebraica ha anche rivelato che società militari israeliane stanno testando armi su bambini palestinesi e che svolgono questi test nei quartieri palestinesi della Gerusalemme occupata. Parlando alla Columbia University di New York, Shalhoub-Kevorkian ha dichiarato di aver raccolto i dati mentre stava conducendo un progetto di ricerca per l’Università Ebraica. ” Le aree palestinesi sono dei laboratori”, ha detto. “L’invenzione di prodotti e di servizi ad opera di società di sicurezza sponsorizzate dallo stato sono alimentate dai coprifuoco a lungo termine e dalla oppressione dei Palestinese da parte dell’esercito israeliano”.

Repressione telecomandata : Israele ha testato le sue ultime armi contro la Grande Marcia del Ritorno. Nel suo discorso, intitolato “Disturbing Spaces – Violent Technologies in Palestinian Jerusalem”, la professoressa ha aggiunto: “Controllano quali bombe usare, se bombe a gas o bombe puzzolenti. Se usare sacchi di plastica o sacchi di stoffa. Se picchiarci con i fucili o prenderci a calci con gli stivali. ” La scorsa settimana, le autorità israeliane si sono rifiutate di consegnare il corpo di Fares Baroud, morto nelle prigioni israeliane dopo aver sofferto una serie di malattie. La sua famiglia teme possa essere stato utilizzato per tali test e Israele teme che questo possa essere rivelato attraverso indagini forensi. 5.000 test sui prigionieri Nel luglio 1997, il quotidiano israeliano Yedioth Ahronoth riferì che Dalia Itzik, presidente di una commissione parlamentare, ammetteva che il Ministero della Sanità israeliano aveva concesso alle società farmaceutiche il permesso di testare i loro nuovi farmaci sui detenuti, denunciando che erano già stati effettuati 5.000 test. Robrecht Vanderbeeken, segretario culturale del sindacato ACOD belga, nell’agosto 2018 affermò che la popolazione della Striscia di Gaza “muore di fame, muore avvelenata e i bambini vengono rapiti e uccisi per i loro organi”. Tale affermazione fece seguito alla precedente dichiarazione dell’ambasciatore palestinese alle Nazioni Unite Riyad Mansour, il quale aveva sostenuto che i corpi dei Palestinesi uccisi dalle forze di sicurezza israeliane “sono stati restituiti con cornee e altri organi mancanti, confermando ulteriormente le notizie a noi giunte sul prelievo di organi da parte della potenza occupante”.

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