Palestina:
Ennesimo fine settimana di sangue per mano israeliana
Morti
e feriti, tra la giornata di venerdì 22 febbraio e la notte del 23,
a Gaza, a causa del fuoco israeliano esploso contro la Grande
Marcia per il Ritorno,
che si avvicina al primo anno, tutti i venerdì, dal marzo dell’anno
scorso. L’ennesima vittima è
Yusuf Saeed Hussein al-Daya,
di soli 14 anni,al
quale si devono aggiungere decine di feriti. La sua morte è avvenuta
nella notte dopo essere stato ferito al torace da un cecchino
israeliano, ad Est di Gaza. Proprio a Gaza si trova
Giuditta,
cooperante italiana, che ieri era operativa sulle ambulanze
dove si è registrato questo ennesimo omicidio. Con lei parliamo di
questo e ci offre anche una riflessione più ampia sulla situazione
che si vive in Palestina e di critica alla disinformazione che
puntualmente si registra sui media nostrani. Ascolta
o scarica
Le
case farmaceutiche israeliane testano farmaci sui prigionieri
palestinesi
La
professoressa israeliana Nadera Shalhoub-Kevorkian ha rivelato ieri
che le autorità di occupazione israeliane rilasciano permessi a
grandi aziende farmaceutiche per effettuare test su prigionieri
palestinesi e arabi, ha riferito Felesteen.ps.
La
lettrice dell’Università Ebraica ha anche rivelato che società
militari israeliane stanno testando armi su bambini palestinesi e che
svolgono questi test nei quartieri palestinesi della Gerusalemme
occupata. Parlando alla Columbia University di New York,
Shalhoub-Kevorkian ha dichiarato di aver raccolto i dati mentre stava
conducendo un progetto di ricerca per l’Università Ebraica. ” Le
aree palestinesi sono dei laboratori”, ha detto. “L’invenzione
di prodotti e di servizi ad opera di società di sicurezza
sponsorizzate dallo stato sono alimentate dai coprifuoco a lungo
termine e dalla oppressione dei Palestinese da parte dell’esercito
israeliano”.
Repressione
telecomandata : Israele ha testato le sue ultime armi contro la
Grande Marcia del Ritorno. Nel
suo discorso, intitolato “Disturbing Spaces – Violent
Technologies in Palestinian Jerusalem”, la professoressa ha
aggiunto: “Controllano quali bombe usare, se bombe a gas o bombe
puzzolenti. Se usare sacchi di plastica o sacchi di stoffa. Se
picchiarci con i fucili o prenderci a calci con gli stivali. ” La
scorsa settimana, le autorità israeliane si sono rifiutate di
consegnare il corpo di Fares Baroud, morto nelle prigioni israeliane
dopo aver sofferto una serie di malattie. La sua famiglia teme possa
essere stato utilizzato per tali test e Israele teme che questo possa
essere rivelato attraverso indagini forensi. 5.000
test sui prigionieri Nel
luglio 1997, il quotidiano israeliano Yedioth Ahronoth riferì che
Dalia Itzik, presidente di una commissione parlamentare, ammetteva
che il Ministero della Sanità israeliano aveva concesso alle società
farmaceutiche il permesso di testare i loro nuovi farmaci sui
detenuti, denunciando che erano già stati effettuati 5.000 test.
Robrecht Vanderbeeken, segretario culturale del sindacato ACOD belga,
nell’agosto 2018 affermò che la popolazione della Striscia di Gaza
“muore di fame, muore avvelenata e i bambini vengono rapiti e
uccisi per i loro organi”. Tale affermazione fece seguito alla
precedente dichiarazione dell’ambasciatore palestinese alle Nazioni
Unite Riyad Mansour, il quale aveva sostenuto che i corpi dei
Palestinesi uccisi dalle forze di sicurezza israeliane “sono stati
restituiti con cornee e altri organi mancanti, confermando
ulteriormente le notizie a noi giunte sul prelievo di organi da parte
della potenza occupante”.
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