A
una decina di giorni dallo sgombero dell’Asilo occupato a Torino con
annessa inchiesta per associazione sovversiva con finalità di terrorismo
assistiamo all’ennesima operazione in grande stile con la
collaborazione di Ros e Antiterrorismo ai danni dei compagni anarchici
in Trentino Alto Adige. Il bilancio ad oggi è di 7 arresti e decine di
indagati.
Una cinquantina di perquisizioni effettuate da agenti ben nascosti dai passamontagna e armati fino ai denti sia nelle abitazioni dei compagni che in quelle di familiari e nei luoghi
di lavoro. Gli arrestati sono stati dispersi in diverse carceri del nord Italia. I loro nomi sbattuti in prima pagina per poter additare e isolare i “mostri” indagati per reati che vanno dall’interruzione di pubblico servizio all’attentato con finalità di terrorismo (sui vari media è stato citato come eclatante il petardo davanti alla sede della Lega del ministro-sceriffo Salvini ad Ala in provincia di Trento poco prima delle elezioni provinciali).
Un rastrellamento a tappeto che molto ha a che vedere con la volontà – ben espressa dai media non solo locali e dai politicanti di tutte le estrazioni ormai da tempo – di colpire chi in città dipinte come le più tranquille del nostro Paese ovvero Trento Bolzano e Rovereto alza la testa e grida a gran voce che anche li le cose non sono come si vorrebbero far sembrare.
Territori in cui questi compagni sono inseriti, ci lavorano, ci studiano, portano avanti le lotte contro il fascismo, contro lo sfruttamento e la sottomissione (in qualsiasi forma e a qualsiasi livello essi si dispieghino), contro la devastazione del territorio, contro le guerre, la miseria e le conseguenti politiche securitarie prodotti da questo sistema.
Soprattutto in questi territori ci vivono tessendo relazioni e legami di solidarietà. Pratiche che vanno controcorrente rispetto a quella che è la quotidianità di oggi cioè quella della solitudine e del ripiegamento su se stessi che tende ad incanalarsi nell’odio verso il più debole o verso il diverso cullata e incoraggiata dalle politiche infami di questo governo razzista, repressivo impegnato nel rocambolesco tentativo di far stare insieme provvedimenti populisti come reddito di cittadinanza e quota 100 e la permanenza in un’Europa sempre più nera.
Per noi i mostri non sono coloro che ancora oggi si battono per un mondo più giusto e migliore e vogliamo perciò esprimere a tutti gli arrestati e indagati la nostra solidarietà.
Una cinquantina di perquisizioni effettuate da agenti ben nascosti dai passamontagna e armati fino ai denti sia nelle abitazioni dei compagni che in quelle di familiari e nei luoghi
di lavoro. Gli arrestati sono stati dispersi in diverse carceri del nord Italia. I loro nomi sbattuti in prima pagina per poter additare e isolare i “mostri” indagati per reati che vanno dall’interruzione di pubblico servizio all’attentato con finalità di terrorismo (sui vari media è stato citato come eclatante il petardo davanti alla sede della Lega del ministro-sceriffo Salvini ad Ala in provincia di Trento poco prima delle elezioni provinciali).
Un rastrellamento a tappeto che molto ha a che vedere con la volontà – ben espressa dai media non solo locali e dai politicanti di tutte le estrazioni ormai da tempo – di colpire chi in città dipinte come le più tranquille del nostro Paese ovvero Trento Bolzano e Rovereto alza la testa e grida a gran voce che anche li le cose non sono come si vorrebbero far sembrare.
Territori in cui questi compagni sono inseriti, ci lavorano, ci studiano, portano avanti le lotte contro il fascismo, contro lo sfruttamento e la sottomissione (in qualsiasi forma e a qualsiasi livello essi si dispieghino), contro la devastazione del territorio, contro le guerre, la miseria e le conseguenti politiche securitarie prodotti da questo sistema.
Soprattutto in questi territori ci vivono tessendo relazioni e legami di solidarietà. Pratiche che vanno controcorrente rispetto a quella che è la quotidianità di oggi cioè quella della solitudine e del ripiegamento su se stessi che tende ad incanalarsi nell’odio verso il più debole o verso il diverso cullata e incoraggiata dalle politiche infami di questo governo razzista, repressivo impegnato nel rocambolesco tentativo di far stare insieme provvedimenti populisti come reddito di cittadinanza e quota 100 e la permanenza in un’Europa sempre più nera.
Per noi i mostri non sono coloro che ancora oggi si battono per un mondo più giusto e migliore e vogliamo perciò esprimere a tutti gli arrestati e indagati la nostra solidarietà.
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