Dall'Algeria allo Stato francese, un nemico comune, l'imperialismo francese!
In Algeria, da diverse settimane ormai, sono state fatte
grandi manifestazioni per liberarsi del dittatore Abdelaziz Bouteflika.
Quest'ultimo si presenta infatti, alle elezioni pseudo-democratiche, ma in
realtà totalmente truccate da un'amministrazione corrotta, per la quinta volta
consecutiva, mentre il suo stato di salute gli consente solo di essere un
burattino per mani del FLN.
Questo regime al soldo dell'imperialismo causa
disoccupazione di massa, bassi salari, vita cara: in breve, miseria per il
popolo algerino. Già nel 2014, l'astensione era vicino al 50%, senza contare
oltre il 10% dei voti non validi, con quasi un terzo del voto in meno rispetto
al 2009, la prova della mancanza di fiducia del popolo nei confronti del
regime.
Nello Stato francese, dal 17 novembre, manifestazioni,
rivolte, blocchi, si svolgono contro il presidente Emmanuel Macron. Il
movimento che è iniziato in modo molto violento continua con un numero
crescente di scioperi nelle fabbriche e un aumento della conflittualità nelle aziende
e manifestazioni sempre più massicce nelle grandi città, malgrado una
repressione molto violenta e le menzogne dei media. La classe operaia, il
proletariato, ha deciso massicciamente che la vita non poteva più continuare
così.
L'imperialismo francese, che qui organizza lo sfruttamento
della classe operaia (parte della quale si ribella insieme al movimento dei gilet
gialli), là organizza il saccheggio dell'Algeria. Il capitale francese detiene
infatti gran parte delle società algerine, impone le sue tariffe per l'acquisto
di gas e risorse naturali ...
L'Algeria rimane una semi-colonia dello stato francese. Le
masse dell'Algeria e dello Stato francese hanno un nemico comune,
l'imperialismo, che impedisce l'emancipazione del proletariato e i diversi
popoli dello Stato algerino. Lunga vita alla lotta di tutti i popoli del mondo
contro gli imperialisti!
In Algeria, da diverse settimane ormai, sono state fatte
grandi manifestazioni per liberarsi del dittatore Abdelaziz Bouteflika.
Quest'ultimo si presenta infatti, alle elezioni pseudo-democratiche, ma in
realtà totalmente truccate da un'amministrazione corrotta, per la quinta volta
consecutiva, mentre il suo stato di salute gli consente solo di essere un
burattino per mani del FLN.
Questo regime al soldo dell'imperialismo causa
disoccupazione di massa, bassi salari, vita cara: in breve, miseria per il
popolo algerino. Già nel 2014, l'astensione era vicino al 50%, senza contare
oltre il 10% dei voti non validi, con quasi un terzo del voto in meno rispetto
al 2009, la prova della mancanza di fiducia del popolo nei confronti del
regime.
Nello Stato francese, dal 17 novembre, manifestazioni,
rivolte, blocchi, si svolgono contro il presidente Emmanuel Macron. Il
movimento che è iniziato in modo molto violento continua con un numero
crescente di scioperi nelle fabbriche e un aumento della conflittualità nelle aziende
e manifestazioni sempre più massicce nelle grandi città, malgrado una
repressione molto violenta e le menzogne dei media. La classe operaia, il
proletariato, ha deciso massicciamente che la vita non poteva più continuare
così.
L'imperialismo francese, che qui organizza lo sfruttamento
della classe operaia (parte della quale si ribella insieme al movimento dei gilet
gialli), là organizza il saccheggio dell'Algeria. Il capitale francese detiene
infatti gran parte delle società algerine, impone le sue tariffe per l'acquisto
di gas e risorse naturali ...
L'Algeria rimane una semi-colonia dello stato francese. Le
masse dell'Algeria e dello Stato francese hanno un nemico comune,
l'imperialismo, che impedisce l'emancipazione del proletariato e i diversi
popoli dello Stato algerino. Lunga vita alla lotta di tutti i popoli del mondo
contro gli imperialisti!
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