L’attuale ministro ingannapopolo del
Lavoro, alla presenza del Presidente della Regione, del sindaco di Termini
Imerese e di tutti i sindaci del comprensorio, del prefetto di Palermo e dei
sindacalisti confederali, tutti strettamente stipati in una stanza del Comune, ha
provato innanzi tutto velatamente a farsi perdonare per la mancata proroga
della cassa integrazione, promessa fatta davanti ai cancelli della ex Fiat a ottobre
scorso, a cominciare dal 1° gennaio di quest’anno.
foto tratta da La Repubblica Palermo del 24.2.2019
Nella sostanza ha detto che non conosceva la legge in vigore: “Ci
siamo resi conto – dice infatti Di Maio, come riporta il GdS di oggi – che la
legge non consentiva al ministro di erogarli” gli ammortizzatori, e quindi ha dovuto
spiegare che quella proroga sarebbe stata possibile solo dopo l’accertamento da
parte del ministero dell’avanzamento del piano industriale Blutec. Ma siccome l’avanzamento
non c’è, come è stato verificato dalle ispezioni del ministero, per non parlare
delle
indagini in corso della guardia di finanza sulla Blutec, Di Maio si è dovuto inventare qualcos’altro, perché l’ingannapopolo non si può permettere di perdere ancora la faccia in Sicilia, soprattutto in questo momento in cui le elezioni europee si avvicinano e le difficoltà nell’inseguire la Lega di Salvini si fanno pressanti.
indagini in corso della guardia di finanza sulla Blutec, Di Maio si è dovuto inventare qualcos’altro, perché l’ingannapopolo non si può permettere di perdere ancora la faccia in Sicilia, soprattutto in questo momento in cui le elezioni europee si avvicinano e le difficoltà nell’inseguire la Lega di Salvini si fanno pressanti.
Perciò tira fuori il nuovo coniglio
dal cappello che consiste nell’erogare 6 mesi di cassa integrazione, da gennaio
a giugno, comprensiva cioè degli arretrati da gennaio, “anche modificando la
legge” ha detto perché: "Questo è un modo per dimostrare che quando si
vuole fare una cosa si fa, - ha sottolineato…”. Quindi, visto i “motivi
eccezionali”, gli ammortizzatori saranno garantiti da un emendamento fatto
apposta da inserire nel cosiddetto Decretone che secondo lui sarà approvato
nella prima settimana di marzo. E, vista la discreta platea da cui mandare
messaggi, questa promessa viene condita con la frase da campagna elettorale “come
ministro erogherò direttamente ai lavoratori gli ammortizzatori dei due mesi
che non hanno avuto e fino a giugno”. “Erogherò”! come se i soldi fossero suoi
e non invece soldi pubblici!
Di Maio ha poi anticipato la
domanda implicita dei presenti, perché solo 6 mesi? Perché spera che in questi
6 mesi ci possa essere il rilancio della produzione - visto che “gli operai che
mi hanno salutato qui fuori [una cinquantina, in realtà] mi hanno chiesto
lavoro e non assistenza” – coinvolgendo ancora una volta la Blutec che secondo
lui deve dare risposte serie, insieme alla Fca che si era impegnata ad
accompagnare la cessione dello stabilimento ad una azienda affidabile e infine,
riferendosi alle voci che danno in partenza dall’Inghilterra Nissan, Honda e
Hyundai: “Nelle prossime settimane incontrerò tutti quei soggetti economici che
stanno mostrando interesse per l’Italia a causa della Brexit… ci sono tante
multinazionali interessate a venire in Italia, ovviamente a delle condizioni.”
Ovviamente! Ma contro chi dava per scontato che parlasse dello stabilimento di
Termini, ha aggiunto: “Possiamo creare condizioni di vantaggio e perché no
anche qui a Termini Imerese, in Sicilia e soprattutto al Sud”.
Di Maio non ha resistito, insomma,
a giocare la carta della possibilità della scelta di un posto diverso sul piano
elettorale!
Ancora una volta la Regione, con le
parole di Musumeci, mette a disposizione per l’industrializzazione “alcune
centinaia di milioni di euro”.
Di Maio ha confermato il prossimo
appuntamento del 5 marzo presso il Ministero dello Sviluppo Economico.
Nessun commento:
Posta un commento